Profumo d’arancia

 

Il dolce profumo d’arancia

mi riporta alla mente la felicità

di luminosi mattini d’inverno

bianchi di neve che scende copiosa

e di uccelli che cercano riparo.

E la mia infanzia e le mie mani  gelate e rosse

come il mio naso che sembra di ghiaccio.

Il dolce profumo d’arancia mi riporta

il calore della mia sciarpa rossa

troppo lunga e della sua morbida lana.

Un regalo troppo amato e perduto.

La magia di quel frutto succoso

che amavo tanto da bambina

e che ancora amo

e la magia dell’infanzia che torna

a tratti alla mente quando lo risento.

E lo splendore di certe mattine d’inverno

col naso schiacciato  sul vetro

e il freddo che passava e la felicità

altro non era che guardare in su

mentre cadeva dal cielo una cascata

di diamanti.

 

 

 

Buon Natale a tutti noi, che sia diverso dalla solita ricerca di effimera felicità nelle cose ma  che ci riporti all’infanzia quando la vita sembrava una cascata di diamanti tutta per noi.

Le piante di Natale: Consigli, Coltivazione e Cura

16 commenti su “Profumo d’arancia”

  1. Bella riproduzione nella nostra lingua di una poesia proposta in lingua inglese.
    Stesso effetto magico delle esperienze e delle sensazioni dell’infanzia che rinascono e si rinnovano sempre attuali, non scalfite dal tempo. Complimenti.
    Che c’è di meglio per il Natale?
    Ea proposito di Natale, auguro i migliori e sinceri auguri alla blogger e a tutti i partecipanti del blog con l’aria “O mio babbino caro” dal Gianni Schicchi di Giacomo Puccini, cantata dal soprano Kiri Te Kanawa

    R
    grazie Alessandro e auguri anche a te.

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  2. Pur nelle vesti di frequentatore episodico, vorrei estendere i miei auguri ai vari fruitori del blog ” Sempre Animato Gazzato” , uno spazio vivace come un monello che scompiglia , a colpi secchi di fionda , la staticità e la sfinente noia del conformismo .
    Buonissime e serene feste!

    R.
    altrettanto, grazie e entri quando vuole in questo spazio ad “animarlo” anche lei coi suoi commenti episodici ma mai scontati (sag).

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  3. Un bel natale per lei che ora vede archiviata per sempre l’accusa di aver speronato la motovedetta della GdF e aver portato in salvo quelle persone andando contro la legge:
    “Carola Rakete ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare»
    La parola fine a questa vicenda finalmente, non c’è nulla da discutere ancora, alla faccia di tutti quelli che l’hanno insultata in tutti i modi: lei stava dalla parte giusta e la legge le ha dato ragione. Se ne facciano una ragione.

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  4. X Gazzato: in un sistema democratico le sentenze e le decisioni della magistratura vanno accettate. Se uno non le accetta , allora coerentemente deve munirsi di passamontagna e kalaschnikov e diventare un brigatista rosso. Qualcuno l’ha già fatto. Invito tuttavia chi ne ha voglia di leggersi le pagine 218/221 del libro intervista di Sallusti /Palamara che spiegano senza mezzi termini perche certe decisioni sono state prese. E non essendoci state querele ritengo che siano osservazioni fondate e veritiere. Da ultimo vorrei chiedere ai moderati che frequentano questo blog ( e ce ne sono molti) se considerano uno stato di diritto quello in cui si viola la legge aggredendo le forze dello stato. Quando dico legge non intendo quella del mare ( che qui non c’entra niente) ma quella vigente in quel momento che proibiva l’attracco di navi ong nei nostri porti. Qui la morale non c’entra. Qui c’entra la legge. Al di là di tutto, anche delle polemiche, è una sentenza che mi fa paura.

    R.
    il passamontagna lo lasci perdere, basta la mascherina.
    Non cavilli rispetti la sentenza. Palamara non c’entra nulla con questa vicenda.
    E non tiri fuori fantasmi del passato.

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  5. Non può esistere legge che vieti di salvare gente che sta in pericolo. Chi pensa il contrario sbaglia. Ha fatto bene Carola a sbarcare quei derelitti, e ha sbagliato Salvini a volerlo impedire, con la risibile scusa di difendere i confini del nostro Paese.
    Comunque la ragionevolezza ha infine prevalso.

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  6. Ohibò, deduco quindi che per il sig. Alessandro è giusto speronare una motovedetta della Guardia di Finanza?
    Mah.
    Ah dimenticavo: BUON NATALE A TUTTI

    R
    no non credo proprio che per Alessandro sia giusto quello che scrive lei, ma che è giusto salvare vite umane e i giudici questo hanno sentenziato, punto.
    Auguri anche a lei.

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  7. GIUNGANO COPIOSI A TUTTI I FREQUENTATORI DI QUESTO FORUM (PRIMA INTER PARES, LA SIG.RA GAZZATO!) I MIEI AUGURI PIÙ SINCERI PER UN SANTO NATALE SERENO, RIDONDANTE DI EMOZIONI PIACEVOLI E SORPRENDENTI!

    R

    mille grazie Vincenzo, altrettanto a lei e speriamo sempre in bene.

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    • Dove ha trovato questa formula d’auguri vintage caro Vincenzo?
      Mi son sentito trasportare con la macchina del tempo al Natale 1888.
      Cmq auguri anche da parte mia.

      R
      altrettanto a lei.

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  8. X signor Alessandro: non esistono leggi che vietino di salvare esseri umani. Molta gente gioca sull’equivoco tra legge del mare che dice che ogni essere in mare deve essere salvato ( osservata , rispettata e mai messa in discussione da nessuno) con leggi dello stato che regolano la ricollocazione dei profughi( pochi) e clandestini ( molti). Leggi che non mettono a rischio la vita di esseri umani ( non ricordo morti sulle navi ) e che sono volte, come nel caso dell’Italia, a convincere gli altri paesi europei ad una politica di accoglienza paritaria nell’interesse dei migranti stessi
    A bordo della nave della Rackete nessuno rischiava la vita. Resta il fatto che, senza un reale motivo grave od una provata emergenza, la Rackete ha non solo violato le leggi del nostro paese ma ha attaccato mezzi della nostra Difesa. Ci andrei cauto con dichiarazioni categoriche sulla giustezza del comportamento della Rackete. Non si può fare carne di porco delle nostre leggi e dei nostri militari.Anche Mimmo Lucano doveva essere fatto santo subito. Abbiamo visto come è finita.

    R
    “E lei non può fare “carne di porco” per usare questa sottile espressione, delle sentenze:rispetti la sentenza dei giudici.

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  9. Signor Bianchi, nessun equivoco, quei migranti dovevano essere sbarcati. Se poi fossero stato un vero pericolo per noi, Salvini avrebbe potuto agire diversamente (per esempio rimpatriarli).
    C’è poi una sentenza, si risparmi metafore obsolete e volgari, fra l’altro la carne di porco è molto rivalutata.

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  10. Caro Alessandro, la legge del mare dice che i naufraghi raccolti in mare vanno portati a terra. Non dice quando e dove.
    Una portacontainer diretta a Rotterdam ha tutto il diritto di sbarcarli a Rotterdam invece di fare una deviazione che le fa perdere giorni e decine di migliaia di euro di carburante.
    La Rackete li poteva benissimo portare in Germania, visto che erano già entrati sul suolo tedesco (le navi fuori dalle acque territoriali sono un’estensione del Paese in cui sono registrate). Se aveva bisogno di rifornimenti, glieli avremmo dati.

    Proviamo ad aprire gli occhi e a smettere di credere a Babbo Natale.

    I trafficanti portano i migranti al largo perché sanno che ci sono delle navi che sono lì apposta per soccorrerli. Altrimenti, non li imbarcherebbero. Ragionevole anche che si mettano d’accordo sul punto dove incontrarsi.

    Quelle navi non passano lì per caso, ma svolgono questa attività e basta. Pagati da chi non è chiaro.

    I naufragi o gli SOS per rischio di naufragio non sono casuali, ma fanno parte della messinscena.
    Tra l’altro, i trafficanti non hanno nessun interesse a che i migranti raggiungano l’Europa. Visto che i soldi li hanno già presi, se annegano è pure meglio.

    Vogliamo continuare a raccontarci che tutto questo succede per caso? Io mi rifiuto di farmi prendere in giro fino a questo punto.

    Se vogliono venire in Italia l’aereo costa dieci volte meno di quello che pagano agli scafisti. Ci dicano chi sono, che mestiere sanno fare, e valutiamo chi entra e chi no. Prendano esempio dai filippini! Nessun filippino entra coi barconi, e nessun filippino chiede l’elemosina fuori dal supermercato.

    R.
    Già. già, ma tu guarda, ma perché non prendono un bell’aereo comodo e con l’ aria condizionata? Ma che masochisti che sono questi che si fanno turlupianre dai trafficanti.
    Non sarebbe più facile fare un bel viaggetto e magari anche col Green Pass?
    In quanto a Rakete lei dimostra di sapere ben poco su come si sono svolti i fatti ma ripete la stessa vecchia versione alla Salvini della stessa trita canzone. Tutti CT e tutti magistrati…

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  11. Luigi, la legge del mare non c’entra, così come tutte le altre sue considerazioni.
    Il gip Micaela Raimondo, nel provvedimento di archiviazione, scrive:
    “non può in alcun modo essere qualificato come luogo sicuro una nave in mare che oltre ad essere in balia degli eventi metereologici non consente il rispetto dei diritti fondamentali delle persone soccorse”.
    In altre parole Rackete, viste la situazione a bordo e le condizioni in cui si trovano i migranti al momento del soccorso e poi durante la navigazione, aveva il dovere di sbarcarli.
    Si da il caso che debba essere sia lei “ad aprire gli occhi e a smettere di credere a Babbo Natale.”

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  12. Alessandro, come i svolsero i fatti lo può leggere su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Carola_Rackete

    Faccio presente che su Facebook possono scrivere tutti, e, se quanto scritto non fosse geeralmente condiviso, qualcuno a lo avrebbe rettificato.

    I pretesti addotti dalla Rackete non reggono.
    10 migranti in difficoltà erano già stati autorizzati a sbarcare, ed erano già scesi a terra.
    La Sea whatch era perfettamente in grado di gestire 52 migranti, poi diventati 42. In altri viaggi ne aveva raccolti più di 100.

    Allora come spiego io questa strana sentenza?
    Col fatto che non si voleva calcare la mano più di tanto sul gesto di una persona giovane e impulsiva, non abituata alla negoziazione, e alla quale erano saltati i nervi.
    Una persona che, a modo suo, era convinta di agire a fin di bene.

    Ormai la questione del soccorso ai migranti si sta definendo meglio, attraverso le prese di posizione di vari Paesi europei (veda ancora cosa riporta Wikipedia), e non c’era bisogno di insistere su un episodio isolato, che, peraltro, in caso di condanna, avrebbe fatto della Rackete una specie di martire e di icona.

    Una decisione di buonsenso. Del resto, in questo caso, assolvere lei non implicava incriminare altri, e la questione si è chiusa qui. Meglio smettere di parlarne e di ricamarci sopra.

    R
    ha agito a fin di bene e non a “modo suo” ma seguendo la legge, come si evince dalla sentenza.

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