Che tipo

Un incavolatissimo Salvini alla riunione coi suoi sembra avere detto che Meloni vada a “rompere i coglioni” alle sinistre e faccia si opposizione ma non a lui o al centrodestra. Perdinci!

Si esprime cosi il nostro e non mi meraviglia affatto è il tipo. Sparlaccia e vitupera a manetta, ci scommetto. Non gli va benissimo. Draghi, beh diciamo che lo sfanc…? Sempre per usare il gergo che il nostro leader leghista usa abitualmente?

Pare che gli sia stata carpita in malafede (ma come si fa?) e pubblicata su un giornale ben noto che non cito, la seguente frase:

“Ovvio che noi abbiamo un centrodestra di governo e un centrodestra di opposizione, però c’è modo e modo di stare all’opposizione, si può concordare una quota comprensibile di rotture di coglioni dall’opposizione che però vada a minare il campo del PD e dei 5 Stelle, non sia fatta scientemente, come è accaduto negli ultimi mesi, per mettere in difficoltà la Lega e il centrodestra.”

Che sia “ovvio” il centrodestra di opposizione e di governo a me non pare. Mi parrebbe più giusto che stesse o di qui o di la. Ma già cosi va il mondo in Italia. Noi siamo italiani perbacco mica lapponi (con tutto il rispetto) abbiamo sangue caliente nelle vene che va dal centro alla periferia passando per parchi e giardini per riprendersi una boccata di ossigeno.

Salvini però sei sboccato. E che caspita!

Ma come si permette di dire che la signora Giorgia Meloni, unica superstite oppositrice al governo (altro che lui leghista duro e impuro) “rompe i coglioni”?

Ma si dice, si dice, delle donne in particolare, si dice. Lo so, per certo e sicuro, sono donna anch’io eh.

Si dice e si stradice. Ora però, signori e signore che Giorgia Meloni possa stare a volte, diciamo un po’ di traverso al leader leghista ci sta. Ma come? Donna e già cosi in alto nei consensi degli italiani disaffezionati della politica? Vuoi vedere che  lei ha le carte in regola per fare il prossimo premier? Ma no, ma va, macché, ma quando mai?

L’Italia che va cosi a destra? Ma quando si è mai visto? Si, vedere si è visto, ma oggi…ma andiamo via. E poi col centrosinistra cosi in ripresa …si sente Letta che fa Bruumm Bruumm e scalda i motori (col cerino).

Cosi pensa tra sè e i suoi amici il leghista “moderato” smodato nei modi ma sempre a modino quando si presenta davanti alle “autorità”, in pubblico è una cosa, ma fuori da li è davvero spubblicato.

5 commenti su “Che tipo”

  1. Non so bene a quale rottura di coglioni si riferisse Salvini, però, però…
    Mi ricorda quel che accadde a Renzi ai tempi del suo segretariato e del suo “governatorato”.
    Coloro che lo combattevano erano più di sinistra che di destra, anzi appartenevano al suo stesso partito, tutti agguerriti e armati fino ai denti: parlo dei D’Alema, dei Bersani, dei Fassina, e compagnia bella.
    Con ciò, come ho detto, non conoscendo bene i fatti, non propendo né per Salvini né per la Meloni. Certo è che l’incontro a Roma nelle villa di Berlusconi -benché i video mostrassero i tre in affettuosi atteggiamenti- non deve avere fruttato gran che dal punto di vista di una cementificazione delle destre o centro destre che dir si vogliano.
    Il problema è sempre quello: a parte il bifrontismo di chi è col governo e di chi è contro, in caso di coalizione chi comanda?

    R.
    ma non serve meppure tanto conoscere fatti e antefatti: un dato è incontrovertibile: Salvini perde consensi, Meloni ne guadagna, ergo è la somma che fa il totale egregio amico!

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  2. Cortese Mariagrazia,
    certo che ” FelpaSelvaggia” è incontestabilmente uno strano tipo.
    Così atipico da adorare lo ” scontornamento” dei margini per poi rimarginarli, giusto giusto per evitare di restare emarginato.
    La sua malleabilità evoca ,in certi frangenti, i metalli più trattabili e forgiabili per poi commutarsi, nel disincanto generale, in una lega che neppure il laser di un pirata galattico potrebbe minimamente scalfire.
    E circa l’affidabilità, risulta forse strategicamente ondivago pur apparendo, quando la bisogna lo impone, saldamente tetragono.
    Insomma, questa serie di variegate caratteristiche costituisce il tipico ritratto di un personaggio che può rivendicare anche il soprannome di ” Che tipo!”
    Sublimando l’archetipo dell’autentico “tipo tipologico”, come osserverebbe la mia più che anziana nonna Marianna.
    Una nonna ancora reiteratamente arguta che tende a tipizzare senza per altro standardizzare.
    La mia adorata vecchina non uniforma, pur amando certe uniformità tipicizzate, per esempio, nella infinita filiera di scritte che svettano con ipnotica evidenza , tutte agglomerate e separate per la vita dalla scriminatura di cerniere lampo comunque predisposte pure per il tuono.
    “FelpaSelvaggia” giunge a Varese : e la doppia fila di dentini che si incastrano alternamente , grazie a un cursore che spesso si tramuta in incursore , suddivide la scritta ” Va -rese” ; un salto alla pizzeria da Gennaro ed ecco sbucare un felpotto color cappero di Pantelleria , con tanto di spelling alfabetico segmentato” Gen-naro” ; una puntatina dal parrucchiere di fiducia per una regolatina alla basette , con maggiore attenzione per quella che prolifera sulla destra del viso ed ecco uscire dal cilindro la felpa verde speranza con l’annuncio sezionato ” Bar-biere”.
    Mi fermerei qui, temendo di avervi presumibilmente annoiati.
    Resta un lacerto di collezione : l’ultima felpa, con la dicitura ” Che-tipo”.
    E poi forse subentra una sorta di languido sfinimento.

    R. molto simpatico invece il suo commento, simpatica anche l’arguta nonna (la mia lo era altrettanto) e originale l’analisi. Direi che ha centrato bene il personaggio anche se sfuggente rimane tipico e tipicizzabile, insomma un Chetipo!
    Chissà che non ci legga e lo faccia scrivere sul felpone.

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  3. La schizofrenia di Salvini, o, se vogliamo essere meno brutali, il suo strabismo, è un fenomeno tipico dei tempi.
    Tutti i partiti, tranne alcuni piccoli partiti stabilmente piazzati al centro, sono quotidianamente alle prese col dilemma di fondo, se abbracciare il populismo o la moderazione e il pragmatismo.
    Un percorso analogo lo ha fatto il PD, e non ne è ancora uscito. Fare proprie le arrabbiature e le invettive di Landini, o rincorrere i moderati di centro orfani della rassicurante DC?
    Renzi aveva scelto la seconda via, e, dopo una fase di successo travolgente, ci ha rimesso le penne, e con lui il PD.
    E dopo di lui la demagogia ha ripreso il sopravvento: le polemiche sui migranti, Patrick Zaki, lo Jus Soli ….
    Oggi la strategia di Renzi la sta proponendo Giorgetti, e Salvini ha paura che, se gli dà spago, farà la fine di Renzi.
    La Meloni punta a presentarsi come l’unica “dura e pura” che non perde mai la coerenza, ma anche lei ha i suoi dilemmi.
    Per esempio, continuare a presentarsi come il partito dei cattolici conservatori, mentre il Papa srizza l’occhio al PD?
    Difficile valutare cosa pensa veramente l’elettorato, in un periodo storico in cui i partiti si cambiano in continuazione i connotati e prendono batoste impreviste alle elezioni ….

    R.
    si, veramente difficile, le hanno provate tutte ormai e hanno ottenuto che la disaffezione verso il voto sia ai massimi storici,ma aumenterà ancora e non vedo come questa tendenza possa essere invertita. L’ipocrisia della politica è ormai trasversale e però c’è tra i partiti chi ha più o meno colpe, difficile comuqnue stilare una classifica.

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