Il bandolo

Se n’è andato sbattendo la porta, l’ennesino segretario del PD che finiva con la “i”.

Fateci caso, a parte la breve parentesi da reggente di Maurizio Martina (“a”), tutti gli altri da Veltroni a Zingaretti, finivano con la i. Anzi, la maggior parte in “ni”.

Dunque, un caso? SI, magari è stato veramente un caso, oppure c’è una linea invisibile che regola i destini del PD: i segretari devono finire in i o ini. Che ci volete fare? contro il destino non si può andare.

Ora pare che Zingaretti non ne potesse proprio più. Come sempre troppe correnti, troppi spifferi nel partito, troppe poltrone da “accomodare”, ci si sono messe anche le donne a “rompere” i già delicati equilibri.

Troppo per chiunque anche per la “stazza” solida dell’ultimo segretario ed allora?

Ha detto stop. Se ne va e si vergogna di guidare un partito che da 20 giorni pensa alle poltrone invece che alla situazione del paese. Dice.

Da venti giorni? Beh, forse viene da più lontato questo pensiero stupendo che nel Pd (ma anche negli altri partiti eh) aleggia da sempre sopra ad ogni altro: la poltrona.

Ambitissima da tutti e ora anche dalle donne. Loro che erano le colonne portanti della precaria stabilità di un partito sempre in bilico, sempre in lotta interna, sempre a chiedersi: dove andiamo e da dove veniamo.

Zingaretti ha detto stop. E forse ha fatto bene. In fondo ha una vita davanti a sé ancora piena di soddisfazioni, perché buttarla lottando coi vari capi corrente? Ma che se la sbroglino da soli la matassa PD.

Per Zingaretti era troppo aggrovigliata e ne aveva perso il bandolo.

Dunque ritornando alle i o agli ini, potrebbero starci bene, per dire Bonaccini o Guerini? Tutti rigorosamente uomi …ni. Naturalmente.

7 commenti su “Il bandolo”

  1. Uscito Zinga, ora ci vuole una donna.
    Ma chi? A chi verrebbe mai in mente di candidare una donna segretario (a) del Pd proprio adesso? Con tutti quegli spifferi? E col paese in queste condizioni? Per avere una donna bisogna aspettare sempre tempi migliori, che non arrivano mai.
    Ma dai, ma su, ma via.
    Renzi, sempre lui, ne avrebbe pronta una. Si chiama Boschi e finirebbe in i come quasi tutti i segretari del Piddi.
    E perché no?
    Che cosa le manca? Ha avuto qualche problemino, a causa delle banche del papà bancario, banchiere, banchista, insomma il padre di Boschi non le ha reso la vita (politica) facile. Anche no.
    Ma ora che è passata l’acqua sotto i ponti perchè non potrebbe andare lei a segretariare il partito degli spifferi?
    Ma che dico? Lei è di Italia Viva, che c’entra lei ormai col Pd? Mah, potrebbe anche spretarsi e tornare all’ovile o al pecorile.
    Pecorella smarrita aiutata dal buon pastore Renzi che, forse, tutto sommato e sottratto, tornebbe anche lui volentieri all’ovile. Apposta, sta seguendo lo schema che ha sulla scrivania di guerra e sta facendo il percorso netto. Senza ostacoli.Le vie di Renzi, dopotutto, sono infinite. Altra bandierina. Ce l’ho. Anche se indossa sempre pedaline da jogging o scarpe lucide da Davos, lui, sotto sotto ha sempre i boots on the ground. Non fatevi ingannare dalle appaRenzie.

    Oppure potrebbe anche essere Roberta Lombardi. Che dite? Che è M5S? Vabbeh, ormai tutto fa brodo (Lombardi non faceva i dadi?) e poi lei è amica di Zingaretti potrebbe metterci una buona parola.
    Lei potrebbe davvero fare al caso del PD: unitariamente disuniti, un “buon brodo” li rimetterebbe in sesto o anche meglio in ottavo.
    Si, lo so che è difficile, arduo, penoso parlare ancora di donne, ma che volete?
    “La donna per piccinina che la sia la batte tutti in furberia”.

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  2. Zingaretti va via perché disgustato dai giochi di potere? Ma che credeva che lo politica fosse un passatempo?
    L’anima paciosa del quieto vivere di Zingaretti s’è scontrata con quelle frizzosa del viver inquieto di Renzi. Il quale Renzi è maestro del fare e disfare: ha convinto Zinga ad allearsi con DiMa per allontanare il pericolo BeSaMe (niente a che fare con Besame mucho, ma Berlusconi, Sallvini, e l’aggiunta di Me la lascio immaginare nel ricordo di Cambronne), poi fa cadere il governo sostenuto da un’alleanza blasfema (a giudicare dalle parole che si scambiavano prima del connubio) e lascia nella me… (ricordando sempre Cambronne) il povero Zinga che nell’ammucchiata generale a sostegno di Draghi, si trova in crisi di identità.
    Come finirà? Immagino una spaccatura generale dei partiti attuali, spaccatura del Pd, spaccatura dei 5stelle, spaccatura della lega, spaccatura di Forza Italia: solo Fratelli d’Italia resterà unito. Seguirà un grande rimescolamento e chi vivrà vedrà. Che sia in atto il faticoso cammino vero il bipartitismo?

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    caduto Conte, cadono tutti ad uno ad uno. Ma Zinga non è tanto pacioso, mossa studiata, si candida a sindaco Roma, ormai aveva i capelli (si fa per dire) arruffati dalle correnti.
    Ha sopreso persino Cacciari che sa sempre tutto in anticipo. Dovrebbe cambiare Tarocchi.
    Mah, il bipartitismo? Non saprei per ora siamo al confusionismo. La guerra pidicida continua.

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  3. La Serracchiani finisce in “ni”.
    Già sono poche le donne, se poi devono anche fare rima con “uomini”…..

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    ma chi lo dice? No, no, possono anche non fare rima.
    Ma Serracchiani…direbbero che è un po’ antipatica. E stata anche lei governatrice, ma scommetto che non la farebbero mai.
    Bindi?

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  4. Zingaretti è semplicemente un inetto che non ha saputo dare nessuna linea politica al PD. Inoltre ha tenuto due cariche, con la presidenza della Regione Lazio. Un po’ troppo. Già bisogna impegnarsi per fare bene in una… Si è avviticchiato in una alleanza coi Cinque Stelle contando sui loro voti per continuare a stare al governo e negli enti locali.
    Ma la politica giusta sarebbe di convincere gli elettori dei Cinque Stelle (e degli altri partiti) che sarebbe meglio invece votare PD, portatore di idee, di istanze. Già, ma quali? A parte garantire un ministero a Franceschini l’inamovibile. Quando un partito che dovrebbe essere l’espressione della sinistra democratica diventa il partito predominante nelle zone bene delle città è chiaro che qualcosa dovrebbe essere esaminato!
    Quanto alle donne, ormai è un mantra. Ci vuole una donna a capo, di qualunque cosa. Quindi le cose andrebbero bene. Se una con qualità e idee, e magari un po’ di curriculum, va bene, ma per queste qualità, non per il sesso!

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    sono abbastanza d’accordo tranne che Zingaretti sia un inetto, penso sia una persona capace e responsabile.
    Forse non ci ha pensato bene quando ha accettato di prendersi anche questa responsabilità o forse ha capito solo adesso che Renzi non gli avrebbe lasciato tregua e che lui avrebbe finito per essere il suo obiettivo privilegiato.Allearsi coi 5S è stata la mossa fatale, perseverare poi…considerando che è stato proprio Renzi ad insistere per fare questa alleanza, all’inizio.
    In quanto al “mantra”. Può dare fastidio sentire ripetere certe cose, lo capisco, però il problema rimane e da quello che scrive si evince che nel Pd non ci siano donne con qualità ed idee, visto che tutti i segretari sono stati maschi. Francamente a me non pare che siano stati proprio dei geni.
    E poi le donne a capo di qualunque cosa, dove le vede lei? Dunque non ci sono donne con abbastanza qualità ed idee…

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  5. Non è che deve essere simpatica: D’Alema, Occhetto e Fassino erano simpatici come un opossum nelle mutande.
    Chi lo dice che devono finire per “ni”? Era la chiosa finale del suo post! Rosy Bindini dovrebbe essere candidabile.
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    e va bene era per scherzarci un po’ su. E poi, una donna per aspirare a quel ruolo, oltre che avere qualità ed idee dovrebbe anche essere simpatica, ci scommetto. Però, un partito che si definisce progressista, pluralista, a vocazione maggioritaria e bla bla bla. come può pensare di essere sorpassato a destra da un partito la cui leader è una donna e che, almeno stando alle statistiche ormai li sta superando in consensi?
    Nel caso di tre candidati alle prossime primarie, uno e mezzo, dovrebbe essere donna.
    Poi se vince il mezzo, si accorda con l’altro mezzo.

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