Destrezza e compromesso

Non c’è alcun dubbio che il governo Conte due sia in piena crisi. Come si fa ad uscirne?
Si fa! Si “esce” non si continua a traccheggiare. L’Italia è già da molto in crisi, ben prima della crisi sanitaria i problemi erano già gravi.
La pandemia li ha aggravati ed è servita da collante (sulle poltrone) di chi non ha la competenza né la capacità per portare avanti un governo in condizioni normali, figuriamoci in questa emergenza che dura da troppo tempo.
Ed ora si raccolgono i cocci di quella che è stata un’intesa fatta solo per il potere e che ora mostra (come volevasi dimostrare) tutti i suoi risvolti negativi.
Intesa fortemente voluta dal senatore Renzi, che sapeva bene di potersi mettere alla finestra ad aspettare che passasse “il cadavere” del suo “amico/nemico”(compreso il suo ex partito)…
Ora però Renzi sta dimostrando che non è l’ultimo arrivato ma di fronte a questi che ci “governano” ormai da troppo tempo, la sua figura quasi spicca e fa dimenticare molti dei suoi errori del recente passato. O, almeno li attenua.
Quale che sia l’intenzione recondita del senatore, quella palese sarebbe solo un bene per il paese.
Si decida però, non ha molto tempo per dimostrare di essere in (relativa) buona fede e far finalmente cessare questa lenta agonia di un governo che sta accelerando la rovina del paese.
Dimostri la buona fede, se c’è, e vada avanti per la strada intrapresa. Gli italiani gliene daranno atto. Anche quelli che non lo hanno amato e continuano a non essere convinti del tutto dalla “buona fede” che lo guida.(Io sono tra questi).
Se la sua azione, però, si dimostrerà utile al paese e determinata da una seria volontà di farlo uscire dalle secche, gli sarà riconosciuto, come lui stesso spera e come forse era già scritto nel piano che aveva stilato al momento della sua “manovra” per convincere il PD a sostenere questo governo. E l’aver fondato il suo partito subito dopo, da l’idea di come avesse già pianificato di dover poi entrare a gamba tesa per farlo cadere.
Se la politica è l’arte del compromesso, Renzi sta dimostrando di saper “usare” quest’arte con destrezza e però anche con lungimiranza e di questi tempi non è certo da sottovalutare.
Se ci riuscirà sono pronta a riconoscergliene il merito, la democrazia va difesa e subito anche da noi e non solo in America.

2 commenti su “Destrezza e compromesso”

  1. Beh che Renzi sia un artista del compromesso non ho dubbi e non solo di quello ma anche l’artista dei patti oscuri e inimicizie lunghe.
    Mi sento però anch’io di potermi compromettere un pochettino, eh si, va bene dai ok se fa il bravo e fa cadere il governo non dico che voto quella roba li del suo partitucolo che manco ricordo il nome, però mi sale leggermente nella stima.
    Leggermente però e però si deve dare una smossa altrimenti qui con tutto ‘sto parlare di America finisce a tarallucci.

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    beh meno male, siamo almeno in due (finora), si chiama Italia Viva (che fantasia verrebbe quasi da fare gli scongiuri).
    Ed è vero, adesso con questa storia di Trump il governo tira un sospirone…pensa che il The Guardian ha citato tutti i maggiori capi di stato e ministri che hanno dato la loro solidarietà a Biden, tra questi però l’Italia non c’è…contiamo davvero molto nello scacchiere internazionale.

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  2. Questo articolo è stato pubblicato oggi dalla rubrica “Italians” e ho ricevuto qualche mail dai lettori. Qualcuno mi ha definito “renziana dentro”.
    Me lo aspettavo, ma “colui” non sa “con chi parla”…perché la sottoscritta (e anche sopra) ha criticato e anche duramente, il senatore, per 6 lunghi anni.
    Potrei portare molte prove ma mi limito a riportare qui una filastrocca che ho scritto in occasione del varo della “buonascuola” e che è stata pubblicata sul blog di un noto settimanale:

    .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

    Impegnato, un po’ sudato, leggermente
    smanicato, ha spiegato alla lavagna
    col gessetto colorato che cos’è la
    Buona scuola.

    Sembra Manzi redivivo dal sorriso
    persuasivo, ed è Renzi invece ahimè
    a insegnarci quanto è buona la
    riforma della scuola
    che di meglio non ce n’è.

    Spiega, il premier ai più arrabbiati
    ai docenti costernati che non è come
    si dice, proprio tutta un’altra cosa.

    Col gessetto e la lavagna a insegnare
    agli insegnanti come si dovrebbe fare
    se si vuol bene insegnare

    ce la mette proprio tutta a illustrar
    cifre alla mano che lo sforzo del governo
    è davvero sovrumano.

    Produrrà buona docenza, sfida pure
    la decenza, quando dice che nessuno
    dirigente o men che sia, mai potrebbe
    incaricare la nipote di sua zia

    E’ suadente, compiacente, tutto men
    che… competente.
    Lui si sforza, ma il profitto che consegue
    è deludente

    Lo vorrei far valutare da giuria sopra le parti
    per veder se è preparato, se ha studiato
    a sufficienza per tenere la reggenza del
    Governo che dirige con non poca
    prepotenza.

    Dalla parte sua ha uno stuolo ben compreso
    nel suo ruolo, come un tale Faraone che non
    è proprio un Adone ma favella bene assai
    quando dice agli insegnanti che han perduto
    la ragione

    Lo farà presto Ministro di quel nuovo ministero.
    È un progetto a dire il vero a cui pensa già da un po’.
    Ha pensato di chiamarlo Ministero del Portento
    Meraviglia e Incantamento

    e sarà proprio un evento…

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