L’hennè

Parliamoci chiaro. Per ora i capelli non me li taglio, li lascio crescere. So che sono aperti i parrucchieri ma io, lo confesso li temo. Non che mi fossero troppo simpatici nemmeno prima, ma un paio di volte l’anno ci andavo e facevo il taglio più corto che potevo per tirare più a lungo possibile la successiva seduta.

Però adesso anche no. In fondo i capelli lunghi si possono pettinare all’insù, fare una bella pony tail, cioè coda di cavallo (ma parla come magni, dirà qualcuno) oppure lasciarli ricadere sulle spalle, tanto ormai è quasi inverno e ci sta.

Però capisco che anche loro devono vivere e non saranno tanto contenti di questa mia decisione ma tant’è io non desisto. Non dico che potrei tagliarmeli da sola perché temo che l’effetto sarebbe disastroso…per quanto…ma credo che li lascerò crescere folti e ribelli ancora per un bel po’, poi vedrò.

E allora? Qualche lettore passante di qui, potrebbe pensare. Questa è andata. Ma no, niente paura è che non avevo voglia di parlare di politica perché se lo facessi…uhu, temo che mi lancerei sull’onda come una surfista a Malibù ( ma ci sarà il mare a Malibu?,o si dice Maribù? Buh!).

Insomma credo si sia capito che rinuncio al parrucchiere per evitare il contagio. Non so se ci avete fatto caso, ma la frase “evitare il contagio” è divenuta un cult.

Evitiamoilcontagio… va forte e io lo evito in tutti i modi. Potrei anche passare per maniaca ma lo evito e spero di continuare cosi.

E cosi, secondo me dovremmo fare un po’ tutti: cercare al massimo di evitare il contagio il più possibile.

Ma, mi domando, quando questa storia sarà finita e prima o poi finisce come tutto, avrò ancora il coraggio di tornare dal parrucchiere? O mi lascerò crescere una chioma stile Lady Godiva?

Perché potrei anche rimanere traumatizzata. Lo hanno messo i conto i cervelloni che pontificano di zone gialle, rosse, verdi arancioni e lillà?

Temo di no. Finita l’emergenza Covid, e prima o poi finisce non può andare avanti fino a fine legislatura, sarebbe quantomeno sospetto, finirà anche la paura del contagio?

Temo che ci vorrà del tempo, molto tempo almeno per me e forse altri due o trecento italiani, perché per gli altri noto che sono sempre più audaci e assembrati molto più del necessario, quasi fosse prescritto da medico (cosa che non è) ma siccome sarebbe fortemente sconsigliato o persino vietato dalla legge straordinaria dell’emergenza, allora notiamo una gara a fare il contrario. E’ un classicone.

Proibisci ad un italiano di fare qualcosa e vedrai la rincorsa che prende per farla chiamando pure gli amici, i parenti, persino quelli emigrati all’estero da lunga pezza.

Insomma, alla fine della fiera resterò con la mia chioma lunga e folta fino ai piè  se qui non verrà qualcuno a portarmi la notizia che l’epidemia è finita e mi posso rilassare ed andar dal parrucchiere che la possa alfin tagliare, mi dispiace  proprio tanto se vi sembro esagerare, ma il governo sembra proprio che non se ne voglia andare ed allora mi prenoto la seduta anzichennò e la metto in calendario pel 2023 e  persino se mi gira, potrei farmi anche l’hennè.

 

3 commenti su “L’hennè”

  1. “la metto in calendario pel duemilaventitre,
    e persino se mi gira,
    potrei farmi pure l’hennè”

    Altrettanto farò io,
    ma se invece il virus dura,
    se mi girano, perdio,
    farò sol la sfumatura.

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  2. Anch’io mi faccio la coda di pony, ho scoperto che mi piace che mentre cammino sballonzola, insomma è un’esperienza nuova.
    Qui però, non voglio entrare nel merito, ma ragazzi fossi io la capa qui la direi quella famosa frase che quando ce vò…questa casa non è un albergo, anzi sembra diventato un B&B (blog and blog) e che roba è?
    Io capisco (quasi) tutto, non fa piacere sentirsi bacchettati, ma che caspiterina se uno mi scrive chi io metterei volentieri i coltellacci in mano ai bambini o che le femministe ci godono a vedere ammazzare le donne perché cosi gli sale il consenso…altro che bacchettate. Scusate il discorso un po’ lunghetto, io non mi immischio mai ma qualche volta si, anche se assumo ironia in dosi massicce, qualche volta mi scappa pure a me e con du mi, si.
    E non so se ho reso…

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    hai reso, hai reso.

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  3. A proposito di hennè, Trump non se lo fa più, doveva essere per forza hennè perché qualsiasi tintura mostra la ricrescita e invece la chioma dell’ex presidente (ex… che bella parola) si mostra in tutto il suo candido biancore naturale.
    Ora il fondotinta risalta ancora di più, dovrebbe scegliere una tonalità più chiara perché altrimenti sembra un nativo americano tipo Toro Non più seduto alla Casa Bianca.
    Non è il suo caso avendo antenati teutonici. Ma devo dire che cosi ha quasi un aspetto umano, senza esagerare, naturalmente.
    Deve essere il sapore amaro della sconfitta ad aver fatto cambiare repentinamente colore alla sua chioma, succede dopo uno stress o uno spavento e il suo, di spavento, è grosso.
    Teme l’avvicendarsi delle molte cause pendenti, troppo pendenti, che stanno per rovinargli addosso.
    Non voglio infierire, ma se si togliesse da li finalmente riconoscendo la sconfitta, potrebbe ancora rientrare dentro i binari della sua “normale” anomalia.
    Ma con lui è meglio tenere la guardia alta.
    White hair and white house go well together…(capelli bianchi e casa bianca, stanno bene assieme, ma, ormai, il tempo è scaduto.
    E’ arrivata l’ora che Trump, anche se canuto si tolga dai piedi, via la tinta, fuori anche lui. Time is out.

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