Un problema troppo serio

“La lettera della signora Persenico (la trovate nel link subito sotto, ndr) descrive un’iniziativa lodevole (fermare la violenza sulle donne), ma temo del tutto inefficace, forse molto dispendiosa e anche, mi permetta signora, un po’ ridicola. Lei vorrebbe far dire a uomini disegnati su un manifesto: “non sono un violento”? E allora? Tutti o quasi quelli che hanno ammazzato, trucidato, sfigurato le loro vittime, professavano di non essere dei violenti. Anzi, nella maggior parte dei casi, venivano descritti (o si descrivevano) come ottimi partners, padri di famiglia, genitori modello…ma poi si è visto e si vede, purtroppo ancora che la realtà è ben diversa. Anzi, temo che in tempi di pandemia molte donne non denuncino neppure più le violenze e i “non violenti” se la passano ancora troppo bene. Se la signora vuole coinvolgere gli uomini nelle manifestazioni anti violenza contro le donne, lo faccia con altri metodi. Questo mi sembra essere una presa in giro e il problema è troppo grave per essere ridotto a quasi una sorta di happening un po’ vintage. Le donne si ribellino alla violenza e denuncino e cerchino di imparare a difendersi e a capire quando è il momento di tenere gli occhi bene aperti per non cadere vittime dei “non violenti” solo a parole. Quei soldi, piuttosto, vadano spesi per aiutare i figli delle vittime del femminicidio, mi pare un impiego senz’altro migliore”.

LETTERA Un’iniziativa contro la violenza sulle donne

 

 

Questa mia letterina ( in risposta a quella che trovate subito sopra), compare oggi su “Italians”del Corriere della Sera.

Ho risposto di getto, come faccio spesso. Posso anche sbagliare.

Il problema è troppo serio e andrebbe affrontato a livello politico, certe iniziative, a mio avviso, finiscono per sminuirlo e attirarci contro la facile ma feroce ironia dei tanti maschilisti che girano. Compresi i tanti “non violenti” a parole.

Comunque, pubblicandola qui, la faccio conoscere anche a chi fosse sfuggita e, al contrario di me, la ritiene un’iniziativa da prendere in considerazione.

9 commenti su “Un problema troppo serio”

  1. Il problema è serio, ma un po’ ingarbugliato. Da quello che si evince lei risponde qui alla lettera di una lettrice di Severgnini.
    In effetti tutte le volte che sento prediche od iniziative colorite per sensibilizzare gli uomini a non trucidare le proprie donne, ho l’impressione che siano rivolte all’indirizzo sbagliato. E’ come raccomandare di fare la raccolta differenziata a chi sta già dividendo la plastica dalla carta. A maggiore ragione mi sembrerebbe grottesco mettermi a dichiarare che non sono violento, ci mancherebbe, rimarcare una cosa sacrosanta. Allora dovrei anche dichiarare pubblicamente che pago le tasse, non chiedo il pizzo ai commercianti della zona e non sto organizzando rapimenti a scopo di estorsione. O magari chiedere a tutti i mussulmani in Italia di dichiarare che non stanno per farsi esplodere in qualche piazza.
    Il problema è serio ed è culturale. Parte dall’educazione ricevuta da bambini, dall’esempio dei genitori e della società. I bambini di oggi forse saranno adulti migliori, ma ci vorrà tempo. Per il momento bisogna fermare i violenti, quelli che sono cresciuti con un concetto farlocco di “proprietà”. Ed è una cosa che si fa insieme. Le donne dichiarando in un cartellone (ironico) che non si metteranno più con uomini Tarzan e che li molleranno e denunceranno al primo schiaffo. E le autorità che prenderanno in considerazione queste denunce controllando veramente cosa sta succedendo. Credo che la tecnologia permetta diverse soluzioni per raccogliere delle prove. Anche per smascherare eventuali denunce fasulle, perché anche le donne non sono sante.
    E poi, una cosa da evitare scrupolosamente, è di condannare i mariti violenti agli arresti domiciliari!

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    Mauro, sono d’accordo su tutto, ha fatto un bella sintesi, grazie.

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  2. Non per rovesciare la frittata, ma io consiglierei anche alle donne di essere più accorte quando scelgono un compagno.
    Oggi, grazie a Dio, non ci sono più matrimoni combinati, e neanche matrimoni riparatori.
    Quando una donna si mette con un uomo deve pensare bene a quello che fa.
    Siamo tutti d’accordo che le donne sono intelligenti quanto gli uomini, e, forse, sono mediamente più sagge.
    Eppure, quando sento raccontare storie di “femminicidi” mi chiedo spesso come è possibile che la donna si sia messa con un tipo del genere, che aveva evidenziato da subito turbe psichiche o quanto meno un carattere tremendo.

    Di solito si dice che “all’inizio non era così, e poi è cambiato”, oppure che “aveva promesso che sarebbe cambiato”, ma mi sembrano pretesti o ragionamenti ingenui. Il lupo perde il pelo, ma non il vizio, e neppure lo acquista col tempo.

    Bisognerebbe che le donne dessero meno importanza al fatto che un uomo sia il più figo della compagnia, quello che le altre ragazze gli invidiano, che sia bello e bravissimo a letto, che sia ricco, e così via. La prima domanda da farsi è se sarà un buon compagno, un amico, e un buon padre.

    Il matrimonio e la convivenza sono un investimento, e come tutti gli investimenti deve essere fatto con la testa più che col cuore.

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    si, certo e anche chiedersi: mi ucciderà strangolandomi o mi sfigurerà con l’acido o mi farà a pezzi e butterà dentro una discarica o mi brucerà viva dentro una macchina?
    Sono domande che la donna si deve porre e anche darsi una risposta e magari chiedere al fidanzato se ha di queste intenzioni perché lei potrebbe anche non essere d’accordo…
    E’ chiaro che le donne, alla fine, hanno anche la colpa di aver scelto il loro assassino! Potevano pensarci meglio! Usare la testa, capito ragazze?
    Lei, non rovescia le frittate, mette solo la cucina a gambe all’aria.

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  3. Ci risiamo!

    Leggendo quello che scrive sembra che tante donne si lascino infinocchiare facilmente da un qualunque millantatore uomo. Basta che un lupo di travesta da agnello e loro ci cascano.
    D’altra parte, lei, come molti, confonde il concetto di colpa col concetto di errore.
    Se io investo i miei soldi in un fondo gestito male non ho nessuna colpa, ma indubbiamente ho commesso un errore.

    Se una donna finisce assassinata ci sono solo due spiegazioni: o si è messa con un potenziale assassino senza rendersene conto, oppure è stato il suo rapporto con lui che ha trasformato una persona perbene in un assassino. Tertium non datur.

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    ergo, secondo la sua logica ferrea, dovrebbe essere la donna, se non fosse già morta ammazzata ad andare davanti al tribunale?
    Primo per la sua dabbenaggine nello sposare un potenziale assassino, secondo perché durante “il suo rapporto” col suo assassino ha trasformato una persona perbene in un assassino. Non fosse già morta ammazzata meriterebbe di andare all’ergastolo, per Dinci e anche per Bacco.
    Io sono la prima a dire che una donna deve guardarsi bene intorno e stare molto attenta con chi si mette, ma questo non significa che io pensi che se l’uomo col quale si sposa o convive finisce per ammazzarla la colpa è della sua dabbenaggine o addirittura come fa lei del suo modo di rapportarsi con lui. Lenzini lei supera il maschilismo, lei è proprio oltre…persino al classico ed intollerabile : “se l’è cercata”.
    Infine io non ho mai scritto che tutte le donne si lasciano infinocchiare, dove lo legge? Eppure mi pare di aver detto chiaro di non travisare quello che scrivo ma lei va persino oltre, se lo inventa!
    E s e c’è uno che confonde il concetto di colpa con quello di errore quello è proprio lei.
    Un uomo che uccide la moglie o la compagna è un feroce e brutale assassino a prescindere se la donna lo ha capito o meno, chiaro?
    E in ogni caso “l’errore” di sposare un assassino non può essere paragonato come fa lei ad un investimento sbagliato rivelando una logica piuttosto bizzarra.
    Vogliamo semplicemente dire che gli uomini non devono ammazzare le donne? E’ chiedere troppo secondo lei? O vogliamo sempre far ricadere sulle donne gli “errori” e le “colpe”, perché lei cosi si è espresso non me lo invento io. Lenzini ogni tanto si rilegga prima di spedire e forse le servirà per correggere qualche tiro non proprio “mirato”.

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  4. Evidentemente, non mi sono spiegato, per usare un garbato eufemismo.

    Ovvio che un uomo che uccide la moglie o la maltratta è lui il colpevole. Così ovvio che è inutile parlarne.

    Altrettanto ovvio che una donna che sbaglia nello scegliere il compagno non è lei la colpevole di come vanno a finire le cose. Mai detto il contrario.

    Solo che, se vogliamo risolvere ul problema seriamente e non solo manifestare posizioni di principio, bisogna intervenire su tutte le cause del problema, e non solo su quelle che sono funzionali a difendere le proprie posizioni ideologiche.

    E una delle cause più importanti dei delitti di coppia è l’errore iniziale di diventare coppia quando invece tanti segnali avvertivano che non era il caso.

    Sembra quasi che certe femministe non vogliano intenzionalmente seguire la strada della prevenzione, perché gli fa gioco strumentalizzare gli esiti infausti per portare avanti la loro battaglia ideologica contro il mondo maschile.
    In altre parole, più donne vengono ammazzate e più la loro lotta prende forza.

    Vedo che ha censurato una frase nel mio messaggio precedente. Peccato …..

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    Lenzini e avrei dovuto cancellare anche quasi tutto questo post, soprattutto quando scrive quella tremenda accusa…”sembra quasi che le femministe…”etc.etc e stavo per farlo, invece lo pubblico e e consiglio di ponderare meglio sulla gravità delle affermazioni che fa, questa gliela passo ma naturalmente mi dissocio e le dico che ha scritto una vera e propria bestialità inaccettabile.
    Ma un’altra cosi non passa, l’avverto. E non protesti perché la cancello. Anzi, la chiuda proprio qui con questo argomento. Non passerò più nulla che non siano scuse senza se e senza ma. Ma solo e soltanto quelle. Spero di essere stata chiara.

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  5. Una domanda mi sorge spontanea: con tutte queste censure, di cosa dobbiamo parlare?
    Le posizioni diverse dal pensiero dominante o me le censura, o le pubblica con aria inorridita e le accompagna con commeti acidi.
    Mica siamo in un’aula di tribunale dove si deve stare attenti a quello che si dice!
    Questo o dovrebbe essere una specie di salotto dove siamo liberi di esprimere le nostre opinioni, purché lo facciamo con garbo ed educazione.
    Franco Bifani non c’è più. Io e Massimo Bianchi siamo sempre sotto la minaccia di essere banditi dal blog. Alla fine me ne andrò da solo prima che mi cacci.
    Lei insiste che il blog è una sua creatura e comanda lei, non accetta suggerimenti, e non le interessano le idee diverse dalle sua.
    Tutto legittimo, ma mi chiedo perché ha creato e mantiene questo blog. Per pubblicare le sue poesiole e dichiarare le sue posizioni?
    E a chi, visto che i frequentatori rimasti si contano sulle dita di una mano?
    Francamente, non la capisco, ma so che a lei non interessa essere capita da me.

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    Ma di quali censure parla? Io non censuro nulla o pochissimo. Dei suoi post passa sempre tutto tranne poche righe ultimamente, francamente impubblicabili ed era anche stato avvisato. E mi sembra che lei non possa davvero lamentarsi di non avere qui lo spazio per esprimersi. Per il resto, i “commenti acidi”, il “tribunale” o “l’aria inorridita” se li poteva anche risparmiare e le sue lamentele mi sembrano inopportune e fuori luogo, è indelicato ricordarle che lei qui è ospite ma considerato quanto scrive, mi sembra proprio il caso.
    Non amo i salotti né le chiacchiere inutili e nessuno è autorizzato a servirsi del mio blog per tenere comizi o utilizzarlo come il proprio sfogatoio personale, di posti dove farlo se ne trovano in abbondanza, basta guardarsi intorno.
    Lei non si preoccupi perché e cosa scrivo sul mio blog e se vuole lo legga altrimenti può farne tranquillamente a meno.
    Ma io non caccio nessuno, piuttosto c’è chi si auto caccia col proprio comportamento scorretto. Se lei ne raccoglie le lamentazioni e ne vuole fare un club, è affar suo.
    Ma se vuole può dire a Bianchi che se si scusa con garbo può rientrare a commentare qui, fermo restando che si deve attenere alle regole. E qui le regole le faccio io.
    E non si preoccupi di tenere la contabilità dei frequentatori di questo blog è, eventualmente, un problema mio chi legge o non legge le mie “poesiole”.
    Infine, eviti ulteriori polemiche, si esprima sui fatti e sui temi proposti se le va, altrimenti a lei la scelta.

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  6. Scrivo solo qualche riga e poi la chiudo.
    La censura c’è. Non trovo traccia dell’ultimo messaggio che avevo scritto ieri su questa discussione.
    Io ho sempre scritto sui fatti, e, se rilegge i miei messaggi, vedrà che porto sempre dei dati, o almeno degli esempi, a sostegno di quello che dico. Non pretendo mai di essere creduto sulla parola. Per questo i miei messaggi di solito sono lunghi.
    A fronte delle mie argomentazioni concrete ricevo quasi sempre da lei o da Alessandro repliche che contengono affermazioni apodittiche senza nessuna pezza di appoggio, e nel contempo le mie argomentazioni non vengono mai contestate nella sostanza, ma semplicemente bocciate a prescindere, oppure tirate alle estreme conseguenze e messe in ridicolo.
    Senza contare le sue ripetute minacce di cacciarmi o di non pubblicare più i miei messaggi se non mi allineo, il tutto perché questa è casa sua e lei può fare quello che vuole.

    Io credo che in casa propria si possa fare quello che si vuole se la teniamo chiusa.
    Se invitiamo degli ospiti perdiamo in parte questo diritto perché abbiamo il dovere di metterli a loro agio. E io mi sono iscritto perché mi ha invitato, e immagino che lo stesso valga per gli altri utenti.
    Non si può invitare uno a cena e poi metterlo in un angolo a mangiare col piatto sulle ginocchia. Se non ci piace la sua compagnia, meglio non invitarlo.

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    di che cosa non trova traccia? tutto quello che ha scritto è stato pubblicato non lo vede che c’è anche la risposta? non si inventi cose che non esistono.
    Lei è entrato in questo blog a seguito di una sua lettera che io avevo contestato su Italians dove parlava delle donne in termini inaccettabili e l’ho invitata proprio perché lei potesse argomentare le sue tesi. Non faccia finta di non ricordare. Per il resto sono tutte illazioni gratuite e senza alcun fondamento Chiuda pure Lenzini, lei è evidente è entrato qui per contestarmi e ho qualche dubbio che ci sia anche sotto lo zampino di qualcuno che non fa altro che soffiare sul fuoco. E comunque un invito si può anche declinare con un semplice : no grazie. Senza farla tanto lunga.
    In ogni caso, se l’avessi messa in un angolo a mangiare col piatto sulle ginocchia avrebbe dovuto andarsene ben prima di adesso.
    Ma non è affatto cosi, ho sempre replicato educatamente, fornito tesi antitesi e pezze d’appoggio, e lei lo sa bene, ma lei nei suoi ultimi post ha provocato fino allo sfinimento e fatto allusioni che non le è concesso fare.
    O lei quando va ospite si permette di criticare i mobili, il pranzo, i parenti,, gli altri ospiti, i muri, la tappezzeria, di dire alla padrona di casa che dovrebbe vestirsi meglio, truccarsi con maggiore sobrietà, essere più gentile col marito e più severa coi figli—? Credo che non sarebbe più invitato ma piuttosto invitato ad andarsene e non tornare.
    Cosa che io non mai fatto né con lei né con nessuno anche con chi è entrato in questo blog solo per insultarmi e seminare zizzania a piene mani. Ho solo chiesto di comportarsi educatamente e alcuni si sono comportati proprio nel modo opposto insultando me e anche chi partecipa al mio blog.
    Questo non lo permetto. E lei, Lenzini questo dovrebbe riconoscerlo invece che continuare a polemizzare sul nulla.
    Se continuerà a farlo però la censurerò davvero questa volta e con grande piacere! Ma la responsabilità sarà tutta sua.
    E avverto chiunque volesse rimestare l’acqua nel mortaio su questa discussione, che non passerà nessuna altra inutile e sterile e assurda polemica!
    Se non si è in grado di portare avanti le proprie ragioni e farle valere non vale poi prendersela con chi concede tutto lo spazio per una leale interlocuzione. E polemizzare solo perché non si riesce a spuntarla è quanto di più puerile si possa fare.
    E per quanto riguarda gli altri “utenti” immagina troppo e male. Chi è entrato dietro mio invito e chi è entrato di sua sponte e sono di più questi ultimi.
    E, in ogni caso, un invito, ripeto, si può sempre rifiutare. E a lei non spetta sindacare su chi invito e chi non invito. Chiaro?

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  7. @Lenzini
    “A fronte delle mie argomentazioni concrete ricevo quasi sempre da lei o da Alessandro repliche che contengono affermazioni apodittiche senza nessuna pezza di appoggio”

    Lenzini, di apodittico c’è solo questa sua argomentazione.
    A fronte delle sue argomentazioni, se non ero d’accordo, ho replicato con una mia argomentazione. Ma se lei va sopra le righe, riceverà risposta adeguata.

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  8. Si ricorda certamente quante volte io ho chiesto argomentazioni e lei si è rifiutato di darmele.
    Potrei riportare qualche caso, ma non ne vale la pena. E’ tutto scritto e chiunque può andare a rileggere le discussioni.

    Comunque resta il fatto che scrivere qui è tempo perso. A volte nel messaggio di apertura ci trovo qualcosa di interessante che non sapevo, ma le discussioni che seguono sono deludenti e finiscono tutte alla stessa maniera.
    Ci sono utenti che si impegnano a cercare dati, a presentare argomentazioni garbate e convincenti, e vengono messi a tacere in maniera sommaria.

    Non c’è spazio per chi pensa fuori dagli schemi.

    Grazie dell’ospitalità e buon seguito a tutti e due!
    E a tutti gli altri, se è rimasto qualcuno …..

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    immagino che voglia riferirsi ad Alessandro. Dovrebbe specificarlo.
    Lei continua con questo suo atteggiamento francamente incomprensibile di denigrazione del mio blog, ma le chiedo, come mai se le sembrava cosi deludente, povero, disimpegnato…e via cosi, (tutte parole sue più o meno) perché ha continuato a scrivere? Lei non ha alcun diritto di scrivere “Non c’è spazio per chi pensa fuori dagli schemi “”. lo ritengo offensivo nei miei riguardi personalmente e potrei dire, invece, che è lei che propone e ripropone sempre gli stessi schemi e non si sposta di una virgola. Padrone di farlo, ma non è affatto padrone di parlare in questi termini del mio blog, Lenzini lei qui è stato trattato con i guanti, solo non sono d’accordo con lei in molte cose, ma lei ha sempre insistito e quando non si riesce ad ottenere la ragione che si cerca, bisognerebbe farsene una ragione invece di denigrare un posto che l’ha accolta.
    Comunque le passo anche questo, e finiamola con …”se è rimasto qualcuno”, questo blog è molto più letto di quanto lei (o altri) possa immaginare.

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