Castroni

Confesso che non c’ho capito niente, o poco.

Insomma a chi spetta la responsabilità di chiudere strade o piazze per evitare sovraffollamenti dopo le 21?

Non sembra essere chiaro se i sindaci sono sul piede di guerra. Il nuovo dpcm di Re Conte Primo, appena sfornato caldo come un cornetto ripieno, dice: (tra le tante altre cose):

“I sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le 21 di vie e piazze dove si creano assembramenti, consentendo l’accesso solo a chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private”. (E meno male, ci mancava che mi lasciasse fuori di casa).

Potranno? O dovranno? E perché dovrebbe spettare ai sindaci? E perché non ai presidenti di regione e perché non a me?

Si a me! Beh che c’è? Ormai qui i conflitti di competenze stanno per innescare guerre. Ma non hanno altro a cui pensare? Il coprifuoco a macchia di leopardo spetta ai sindaci, dice il re della foresta Italia, Conte.

Il leopardo si sente offeso? E chi se ne importa? Tocca al sindaco, dice Conte. Tocca a me dice il sindaco?

Beh a chi tocca non s’ingrugna. Qualcuno se la deve bene prendere questa responsabilità…dunque abbiamo detto…il leopardo no, il Conte, nemmeno, io non ci penso proprio…chi resta?

Chi signore? Voi signore. E andiamo avanti cosi a dpcm e sciroppo per la tosse…asinina.

Ma io non capisco anche un’altra cosa…ma perché fanno i consigli dei ministri sempre in piena notte? Forse perché soffrono d’insonnia? O forse perché Re Conte spera che siano cosi rincitrulliti da non accorgersi delle castronerie che spara?

Mi sa, forse la seconda che ho detto. Castronerie che sparano, insieme un bel coro di castroni.

“Castroni”, non mi risulta sottolineato in rosso ora guardo perché.  “castrone , 1 Agnello castrato ‖ estens. Puledro castrato 2 fig. Persona balorda, sciocca, ignorante”.

Ecco cosa mi dice il dizionario, beh si lo sapevo ma volevo che me lo confermasse.

Da noi in veneto castrone significa uno che intriga i bisi, insomma un confusionario incapace ma presuntuoso. Senza offesa per i bisi.

Ci sta, no?

Ci siamo: Re Castrone!

Evvai!

 

5 commenti su “Castroni”

  1. Castroni è un negozio di alimentari di qualità a Roma (caviale, hamon ibericus, salmone selvatico …) e di solito non dicono sciocchezze.

    Quanto ai sindaci, devono trovare il modo di fare pace con se stessi.
    Se il governo stabilisce regole rigide gridano alla dittatura e allo scavalcamento. Se li lascia liberi di decidere in base alle specificità del loro territorio (che solo loro e i prefetti possono conoscere) gridano allo scaricabarile.

    I sindaci, con il decentramento degli ultimi decenni, hanno un potere enorme.
    Che si prendano anche qualche responsabilità, e diano una sveglia alla loro “polizia municipale” che più che servizi di polizia svolge compiti burocratici!

    Onori e oneri!

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    certo, ma anche da parte di chi emette certi editti confusi e indeterminati che lasciano molti dubbi su a chi compete cosa, il governo fa e disfa come gli pare in questa tragica faccenda ma ha un dovere primario: essere estremamente chiaro! Non si può fare i cialtroni in questioni cosi delicate!

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  2. Anche a me è suonata male la frase “i sindaci potranno”.
    Primo, perché, prima non potevano? (scusate il gioco di parole);
    Secondo perché “potranno” e non “dovranno”? E’ un optional? Insomma il sindaco di Poggibonsi potrebbe non credere ai contagi, e lasciare le persone libere di ammucchiarsi, mentre mentre quello di Rocca Cannuccia, molto coscienzioso, potrebbe chiudere l’accesso a tutto il paese.
    E poi perché dopo le 21? Se a Canicattì, per esempio, hanno l’abitudine di riunirsi al bar centrale alle 18, mentre alle 21 sono tutti a casa a cenare o godersi la partita in Tv, perché non sprangare il bar all’ora di punta?
    Infine, quello del governo mi pare una scaricabarile: pensateci voi sindaci, che noi ce ne laviamo le mani, e se i contagi aumentano sarà colpa vostra.

    Un governo ondivago, sapeva che ci sarebbe stata una seconda ondata, allora perché permettere il “liberi tutti”? Azione lodevole questa, purché si facciano rispettare rigorosamente le poche regole fondamentali date fin dall’inizio: rimanere distanziati, altrimenti usare la mascherina e, tornati a casa, lavarsi bene le mani. Da esse derivano tutte le altre.
    Per fare rispettare le prime due regole basta controllare i locali pubblici, i mezzi di traporto, e comminare multe ai trasgressori. Capita l’antifona, tutti si adeguerebbero spontaneamente. E poi, differenziare gli orari di lavoro, nelle scuole usare il più possibile l’istruzione a distanza (e pazienza se per quest’anno si debba rinunciare alla socializzazione che può dare una classe di studenti). Infine negli uffici, ove possibile, ricorrere allo “smart working”.
    Non parliamo delle misure di potenziamento degli ospedali, dei tamponi (file lunghissime). Mancano perfino le dosi del vaccino per l’influenza stagionale!
    E la cura per le altre malattie? Tutte sacrificate a quella che sembra sia la malattia dominante. Insomma, comunque sia, guai ad ammalarsi, e si salvi chi può, ognuno per sé e Dio per tutti.

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    si, contando che gli ammalati, per esempio di tumore non si fanno più i controlli per paura o perché gli ospedali non li ricevono…insomma è il caos, non dovunque, per fortuna ci sono ancora posti dove la sanità funziona ma se va avanti questo andazzo con 6000 medici che mancano e non so quanto personale ausiliario, le cose potrebbero mettersi anche peggio. E perché non sono state fatte le assunzioni? Tante domande alle quali il governo dovrà rispondere e allora temo che la maggioranza, non più coesa per motivi di consenso. si spaccherà e chi ne farà ancora una volta le spese? Pantalone?
    Basta ne ha le tasche piene! Anzi…vuote.

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  3. Eh già, prendiamocela pure con l’ultima ruota del carro..i sindaci. Certo che avranno anche le loro colpe ma non mi risulta che abbiano le stesse responsabilità di un governo in carica.
    O vogliamo paragonare il sindaco al premier?
    Metterli sullo stesso piano? Bene allora se è cosi che ce ne facciamo di un governo?
    Mandiamoli a casa subito, oggi, tutti, tanto abbiamo già i sindaci, l’Anci, la congregazione dei fratelli della bocciofila, i presidenti di regione, l’associazione degli operatori ecologici…che ci serve un governo centrale?
    Li paghiamo cosi poco poi quelli che stanno a Roma che non capisco nemmeno come ci stiamo, povere creature.
    Tutto ma prendersela con Conte anche no! Perdindirindina Conte è li per fare solo ed unicamente i nostri interessi, mentre i sindaci sono al comune solo per fare i propri. Che aspettiamo dunque a dire al premier che si riposi? Che vada alle Maldive a spese nostre, che lo vediamo un po’ sciupato, che caro…
    Coi pappagalli che ripetono a ciclo continuo le sue lodi in tutti i luoghi e in tutti i laghi…

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  4. Dall’inizio della pandemia non c’è stato quasi nulla di chiaro, a cominciare dai Decreti del Presidente Consiglio dei Ministri fino ai virologi che, supportati da inconfutabili teorie scientifiche, non hanno fatto altro che dire tutto e il suo contrario. In emergenza il Governo dovrebbe guidare la popolazione e stabilire in modo chiaro cosa viene delegato alle istituzioni locali. Invece si assume i pieni poteri e poi dice “fate voi”.
    Armiamoci e partite.

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  5. La questione è molto semplice.
    O il governo decide misure uguali per tutti, come ha fatto in primavera, oppure delega le iniziative al territorio.
    Alle Regioni per le iniziative a livello regionale, oppure a sindaci e prefetti per quelle che si articolano a livello locale, come chiudere determinati quartieri o frazioni.
    Tertium non datur.

    Da osservare che l’ANCI ha fatto un autogol.
    Visto che erano recalcitranti a prendersi le responsabilità il governo li ha “commissariati” affiancandogli il prefetto.
    Il che è giusto. Se tu non ti vuoi prendere responsabilità devi lasciar decidere un altro al posto tuo.

    Una piccola nota tecnica. Nel “Manuale per la redazione di testi normativi” edito dai servizi parlamentari è vietato l’uso dei verbi servili e del futuro, proprio per dovere di chiarezza.
    Tutti gli articoli dei provvedimenti vanno declinati all’indicativo presente senza l’uso dei verbi potere, dovere, ecc….

    In questo senso il DPCM in questione è scritto male, perché contiene un doppio errore: l’uso di un verbo servile al futuro.

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    non è solo scritto male per il motivo che lei cita, ma è scritto male perché è indeterminato e lascia aperte tutte le possibilità.
    Un governo non deve delegare nelle cose cosi importanti, ma prendersi in toto le proprie responsabilità.

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