L’uomo smascherato

SuperTrump, l’uomo smascherato è uscito dall’ospedale più forte di prima. Dice che si sente come si sentiva vent’anni fa.

Perbacco, sembra che a lui il Covid abbia quasi fatto bene. Lo ha rigenerato.

Col pollice alzato verso il pilota dell’elicottero che lo scodellava sul prato della White House, è sceso dalla scaletta, col cappotto blu d’ordinanza ( per tutte le stagioni, penso lo porti anche a letto), senza un fremito, una qualsiasi cosa che dimostrasse che non era stato proprio benissimo, niente di niente.

Maquillage perfetto, capello phonato, ha fatto la sua passeggiata fino alla scalone, impeccabile nello stile, presidenziale fino al midollo. Go man, go!

Poi, appena salita la scalinata, si è girato e come Wanda Osiris ha tolto la mascherina e sorriso ai fans (immaginari) e ha detto di sentirsi un leone.

Mancava solo il ruggito finale e sembrava di vedere il logo della M.G.M.

Uno showman di prim’ordine questo presidente uscente. Si è detto “invincibile”.

Messaggio diretto a Biden, occhio fratello perché io sono io e tu non sei un…, forse nasconde un’arma segreta sotto il cappotto? Lo vedremo.

Intanto se ne va in giro per la Casa Bianca a infettare chi viene in contatto con lui. Fra poco si dovrà prendere da solo la diet coke dal frigo. Ma lui è imperturbabile. E’ tornato e mi aspetto di vederlo battersi i pugni sul petto mentre dice a Melania: io Donald tu Jane.

7 commenti su “L’uomo smascherato”

  1. Spassoso quadretto di un Tycoon che sfida il ridicolo coi suoi atteggiamenti da enfant terrible,
    Ma diamo la parola agli esperti di politica americana:

    Alan Friedmann, in merito al discorso di Trump sullo Stato dell’Unione ha scritto:
    “Trump non ha fatto altro che ripetere “Make America Great Again”
    “E’ poco credibile, soprattutto quando ha detto di volere un accordo sugli immigrati: tutte balle.”
    “Uno dei tanti momenti di finzione c’è stato quando ha parlato dell’importanza nella vita di un americano del binomio “Fede e famiglia”.
    “Non ha detto neanche una parola sul Russiagate. La Casa Bianca ha costretto alle dimissioni il numero 2 dell’Fbi, contro cui è in corso una serie di attacchi diffamatori, fra poco faranno fuori il numero 3. Trump ha intenzione di fare una purga come Stalin. Se continua ad abusare del potere e a far fuori tutti i suoi rivali ci porterà verso una crisi costituzionale.”
    L’economia era in ripresa prima dell’arrivo di Trump grazie al lavoro fatto da Obama. Trump ha dato gli steroidi all’economia americana ma queste misure fanno crescere l’economia molto bene nei successivi due o tre anni, e alla fine presentano un conto molto salato, che può essere una crisi finanziaria o del debito.”
    “Trump però sta ferendo la sua base, perché queste riforme aiutano soprattutto i benestanti, non i poveri.”
    “l’Europa deve difendere i valori europei, soprattutto il rispetto per i diritti umani, che Trump non ha. Poi il rispetto dell’accordo di Parigi sul clima, che Trump non ha mantenuto. Infine, a differenza di Trump, il rispetto del sistema di un commercio globale basato sulle regole e la trasparenza.

    https://formiche.net/2018/01/trump-discorso-unione-friedman/

    Ed ecco il politologo di destra Edward Luttwak, molto esplicito nelle sua visione cinica della politica:
    “Volete sapere in che condizioni versano gli Stati Uniti, tra la crisi del nuovo coronavirus e quella della protesta di piazza per la morte di George Floyd? Non dovete fare altro che guardare la borsa di Wall Street. Da settimane ormai i maggiori listini sono in ascesa, e crescono anche oggi. Di cosa altro abbiamo bisogno per capire che le cosiddette crisi del momento sono solo incidenti di percorso, e che abbiamo di fronte aspettative di ripresa economica e di pacificazione sociale?”.

    Cui si contrappone il filosofo Michael Walzer
    “Negli Usa esiste un problema di razzismo sistemico. Non è chiaro perché un episodio produce giorni di rabbia, perché sono decenni che la polizia uccide un migliaio di americani all’anno. Poi però tutto si calma, e gli agenti tornano ad uccidere. Soprattutto i neri, ma anche ispanici e bianchi. Queste proteste non sembrano diverse o più efficaci del passato”.
    “Le proteste di oggi esprimono una rabbia legittima, ma è dimostrato che ogni incidente di saccheggio spinge l’America a destra.

    https://www.lavocedinewyork.com/news/primo-piano/2020/06/04/la-sicurezza-del-potere-si-fonda-sulla-insicurezza-dei-cittadini-trump-ne-approfittera/

    Appare chiaro come tutta la “filosofia politica” di Trump, come afferma Valter Vecellio, autore dell’articolo di cui al link soprascritto, si fondi su ciò che Leonardo Sciascia nel suo “Il Cavaliere e la morte” ha detto in termini asciutti, ma verissimi, come suo solito:
    “La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini”.

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    Sciascia aveva ragionissima e vale per tutti non solo per gli americani.
    Sul The Guardian on line oggi sui commenti di un bell’articolo che diceva che i media americani devono stare molto attenti a dare il nome del vincitore perché Trump si dichiarerà vincitore ad urne appena chiuse e farà il suo speech senza neppure aspettare i risultati…
    ho postato questo:
    “SuperTrump will state his victory in advance, he’ll begin one week earlier, never mind, let him do so, and Biden do the same, two winners. Two presidents are better than none, a dialogue between the two would open dialogue between the americans and maybe in the whole world. No matter who is the winner, let’s make them both United presidents of united states of America. Once and for all, let’s stop the disputes.”
    Più tardi lo traduco.

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  2. Qualcuno lo ha paragonato a Mussolini, non capisco a che servano questi paragoni ma, comunque l’uomo si deve essere guardato molti filmati Luce perché, in effetti, in alcune espressioni sono fratelli: il mascellone, lo sguardo, mancano solo le braccia alla vita e poi l’effetto è perfetto. Certo, il baffetto suo connazionale non poteva ispirarlo, troppo mingherlino e forse troppo pazzoide persino per lui.

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    il “baffetto pazzoide mingherlino”…bella descrizione di quello li, per carità non oso neppure nominarlo.

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  3. In Italia “2 presidenti sono meglio di nessuno” non funzionerebbe. Forse 2 papi sì, ma 2 politici di idee opposte potrebbero governare assieme solo se temessero le elezioni e l’avvento dell’odiato rivale felpato. Ma da noi non succederebbe mai, non siamo così scemi!

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    si…ma a pensarci bene, da noi, non avviene già? DiMaio e MaZinga sono (erano) agli antipodi eppure…e due papi pure anche se Ratzinger è defilato c’è.
    Conte poi governerebbe anche col D…pur di restare li. Una poltrona per due, l’abbiamo vista già col Conte uno, potrebbe essere l’anteprima di un bel SalMeloni…con prevalenza di Meloni… ma forse, ora che ci penso Mauro forse era ironico? Mi sa…

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    • Brava, il segreto era nel punto esclamativo finale. British humor, visto che sopra ha scritto in inglese…

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      si, quel punto esclamativo era infatti un po’ “sospetto”, poi dicono che la punteggiatura non è importante…

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  4. È si, sono quelle impunite delle sibille che non usano punteggiatura, così il loro oracolo risulta sempre ambiguo.
    Lo sa bene quel soldato che prima di andare in guerra chiese che fine avrebbe fatto. La risposta fu:
    “Ibis redibis non morieris in bello”.
    Lui interpretò:
    ‘Ibis, redibis, non morieris in bello” è partì felice.
    Invece il suo destino dipendeva da una virgola, dal posto da essa occupato:
    “Ibis, redibis non, morieris in bello”,
    e ci lasciò la pelle

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    già, povero, ma la sibilla era sibillina e però lui fino alla fine credette di farcela e almeno morì contento. Mentre le leggi spesso sono un ibis redibis e noi crediamo di capire ma in realtà vogliono dire tutt’altro. La frase significa: Andrai, tornerai e non morirai in guerra, ma con la virgola dopo non, significa esattamente il contrario: andrai, non tornerai e morirai in guerra. Quindi la lezione sarebbe: occhio alle virgole…e ai punti.
    E occhio anche ai paragoni tra Trump e Obama, anche li valuterei bene le virgole e i punti e anche gli aggettivi, si possono prendere cantonate…”non scherziamo”.

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  5. Nello scontro tra la vice di Biden, Kamala Harris e Mike Pence, vice di Trump, lei ha primeggiato, la danno 59 a 38 (sondaggio Cnn).
    Lui impeccabile ma col vizietto di interrompere e di allungare il brodo del capo, lei pacata, determinata e sorridente che lo ferma dicendo ” vicepresidente, sto parlando!” con un bel disarmante sorriso. Ma ha dovuto farlo più di una volta.
    Lo stile di Pence è diverso da quello do Trump ma ha lo stesso interrotto e parlato più del dovuto, mentre lei lo ha redarguito sorridendo più volte.
    Harris ha puntato il dito soprattutto sulla “non gestione” della pandemia, sulla sottovalutazione del rischio e sui morti che l’America, proprio a causa di questo ora piange. Pence risponde che hanno un piano e una strategia ma lei insiste: “non sta funzionando”…
    Tra loro una mosca che si posa sul capello tirato e laccato e immacolato di Pence e sembra non volersene andare.
    Un presagio? Forse. Un segnale che ormai le parole di questi due Trump e Pence) sono un ronzio fastidioso che sentiremo ancora a lungo fino a che l’America non deciderà di scacciarli definitivamente. Speriamo che quel giorno sia molto vicino.

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  6. Su The guardian on line ho trovato una bella foto di Matteo Salvini con una mascherina con su scritto Trump 2020 e questo di corredo:
    “Before the US elections in 2016, Matteo Salvini, the leader of Italy’s far-right League, travelled to the US and posed for a photo with Trump in Philadelphia. Trump later denied they ever met, but that hasn’t diminished Salvini’s admiration. Last week he declared his endorsement by wearing a “Trump 2020” face mask during a protest outside a tax office in Rome. He said that when it came to the economy, despite the coronavirus pandemic wrecking havoc, Trump was “number one”.
    Prima delle elezioni nel 2016, il leader della Lega Matteo Salvini è andato in America e ha posato con Trump per una foto a Philadelphia. Più tardi Trum lo ha negato (!) , ma Salvini non ha per questo smesso di ammirarlo. La scorsa settimana ha fatto un endorsment durante una protesta fuori dall’ufficio delle tasse a Roma. Ha detto che se si parla di economia, nonostante il Covid, Trump è numero uno”.

    Numero uno? Salvini ma che stai a dì? non è che volevi solo fare il figo con quella mascherina? Non ci credo che lo pensi, nemmeno se lo sottoscrivi.

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