Un grosso rospo

Sarebbe più facile dire cosa non hanno fatto di illecito, quali reati non hanno commesso, i carabinieri della Caserma Levante di Piacenza, ora sotto sequestro. In sei ,più il comandate (agli arresti domiciliari) ora sono in carcere, in isolamento forse perché gli altri detenuti non si frenerebbero dal dimostrargli la loro “simpatia”.

E simpatici proprio non sono. Pare che due di loro si siano coperti la faccia e messi a piangere al momento dell’arresto. Non credo per un improvviso pentimento ma per la consapevolezza di dover dimostrare un'”innocenza” che sarà molto, ma molto difficile dimostrare viste le prove che sono state raccolte dalla GdF a loro carico. Ma bisogna sempre attendere che la giustizia faccia il suo corso.

Mi fa un certo ribrezzo persino elencarle ma basti per riassumerle citare la frase della capo della Procura della Repubblica: ” non c’era niente di lecito in quella caserma”.

Una caserma dei Carabinieri sotto sequestro è una cosa che non avremmo mai  pensato di vedere. E fa male.

C’era davvero da “cacciare lupi” in quella strada.(Via Caccialupo n.d.r.)

L’Arma si dichiara del tutto a disposizione della magistratura per fare piena luce su questa vicenda che arriva non ultima ma certamente è la più sconcertante che sinora sia stato dato di sentire. E cos’altro potrebbe fare?

Si rimane tramortiti, davvero, anche solo al pensiero che i Carabinieri possano essere quei tipi descritti nelle cronache purtroppo sin troppo fitte di particolari sconcertanti. Non sembra possibile, non ci possiamo e forse neppure vogliamo credere. Ma le prove sono tali e tante da toglierci qualsiasi illusione.

Si farà “piena luce”, lo spero, me lo auguro e i colpevoli pagheranno, se verranno provate tutte le accuse.

Deve essere cosi non può essere diversamente. Ma ora? Come farà la “Benemerita” a recuperare il prestigio, la fiducia, la quasi “affezione” che i cittadini nutrono o forse è meglio dire “nutrivano” nei suoi confronti?

E il “fastidio”  per quella grigliata fatta a casa di uno di loro in totale sprezzo delle norme che loro stessi dovevano far osservare durante il lockdown è davvero tanto, pensando a quello che abbiamo appena passato e alle multe a gli ammonimenti…

Una tale sfacciataggine che lascia interdetti e soprattutto con quella sensazione di non voler neppure credere all’evidenza tanto è assurda.

Eppure purtroppo pare proprio che le cose siano andate cosi, pochi dubbi in proposito. Persino la stessa Procuratrice faceva fatica a parlare e a descrivere i fatti, tanto sono incredibili. Ed è comprensibile.

Eppure a me i Carabinieri hanno sempre fatto simpatia, sarà per le barzellette su di loro, sarà perché quando ho avuto bisogno di loro si sono dimostrati gentili ed efficienti e, davvero, faccio molta fatica a mandare giù un simile rospo.

C’è solo da sperare che questi arresti facciano giustizia e che servano a mettere un freno ad altri “cesti” di mele marce che eventualmente si trovino in altre caserme e che vengano presto scoperti e messi in “cantina”, in condizione di non nuocere. IL ministero della Difesa dice che la situazione è da prendere seriamente in considerazione, mi auguro si faccia davvero, dopo i ponti che crollano, ora questo, davvero c’è da chiedersi, come spesso avviene: chi controlla i controllori?

Potrebbe l’Arma costituirsi parte civile? Ma come fa lo stato a mettersi contro se stesso?

1 commento su “Un grosso rospo”

  1. Difficile collezionare una tale quantità di capi di accusa:
    traffico e spaccio di sostanze stupefacenti
    ricettazione,
    estorsione,
    arresto illegale,
    tortura,
    lesioni personali,
    sequestro di persona,
    peculato,
    abuso d’ufficio,
    falsità ideologica.
    Dieci capi d’accusa, li ho messi in colonna per meglio evidenziarne, anche visivamente, l’entità. Con l’aggravante di aver approfittato della terribile crisi dovuta al Covid durante il periodo di lockdown.

    Una associazione a delinquere vera e propria di parte di chi avrebbe il compito istituzionale di sgominarle e di proteggete i cittadini da comportamenti illegali e malavitosi. Cinque carabinieri in carcere, il maresciallo comandante della caserma agli arresti domiciliari e il maggiore comandante delle Compagnia dei carabinieri di Piacenza sospeso dal servizio.
    Dopo il marcio riscontrato nell’istituzione più importanti delle magistratura, il CSM, eccone dell’altro di cui è infetta l’Arma dei Carabinieri, sintomo di un malessere generale che sta coinvolgendo tutta la Nazione.

    Risposta
    il primo interrogatorio di garanzia di uno dei carabinieri ci da l’impressione di uno che non sapeva nulla di quello che stava succedendo, eseguiva ordini ma non sapeva che gli ordini rappresentassero illeciti…piange e si dispera dice di essere totalmente estraneo…possiamo credergli? Sembra molto difficile pensare che non si fosse accorto di nulla. Ma tutto potrebbe essere, certo che il principale accusato aveva a disposizione un numero impressionante di auto e moto di grossa cilindrata, come è stato possibile che potesse sfoggiarle senza che nessuno avesse nulla da dire?
    Ci vuole una vera svolta, i vertici devono dare un segnale molto chiaro che le mele marce ovunque si nascondano verranno stanate perché non si può tollerare che chi deve difendere la legalità faccia sistema con l’illegalità. E’ inconcepibile e pericoloso per la democrazia

    Rispondi

Lascia un commento