Cassoni

Soddisfatto nel vedere i cassoni arrugginiti emergere dalle acque come per miracolo, a Venezia, durante le prove tecniche di inefficienza del sistema di dighe mobili denominato sontuosamente Mose, costato una montagna di soldi, corruzione e che per ora non è ancora servito a niente se non a far fare passerelle ai vari politici…Conte, ha detto, en passant, che prorogherà l’emergenza Covid fino a fine anno senza passare dal Parlamento e senza consultare il comitato di esperti.

Ormai si è fatto le ossa. E’ lui il sommo Esperto di tutto e anche di più. Si aggira per il mondo come lo scettico blu lanciando occhiatine di malcelata soddisfazione per la meraviglia che la sua persona suscita nei passanti e soprattutto nelle passanti.

E’ elegante e convincente, gli manca solo una gardenia all’occhiello è poi sarebbe il perfetto seduttore…dell’umanità intera.

Ha deciso, lui (forse si è consultato col povero, umile, tremebondo ministro dell’Epidemia e col tracotante consigliere dell’Arroganza Grillina: Rocco Casaligno). E ormai è andata! Informata la stampa…cosa fatta capo ha! Il potere sa che cosa è e come si usa…il professore.

E lui ormai è capo a tutti gli effetti e che effetto che fa sentirlo parlare con quell’eloquio forbito e elegante mai sopra le righe ma neppure troppo sotto, sempre in equilibrio “sopra la follia”.

Vuole altro strapotere in caso dovesse comprare mascherine senza passare per le gare d’appalto, se servissero e non ci fosse tempo per indirle. Saggio o furbo? E chi lo sa?  Ha il consenso di cotanto popolo, che ci occorre di più?

Dunque che cosa ci nascondono? Siamo in pericolo? Siamo già morti e non ce ne siamo accorti? Emergenza a vita?

Dice…ci sono troppi focolai e con questo caldo e quello che farà non ce lo possiamo permettere.

Prima aprono, poi chiudono in tutta fretta e in tutta furia e però, si tengono i pieni poteri. Non si sa mai.

Non siamo più alle prove tecniche, siamo alla Contentatura democratica. Si è informato è giurista. ha giurato, si comporterà con dignità e onore, lasciatelo fare, l’emergenza infinita è quello che ci serve per restare in attesa di ordini. Dentro, fuori, a comprare o a spararsi?

Deciderà Conte, che tutto vede, tutto sa e tutto può.

Napoleone Bonaparte al suo confronto era un cassone arrugginito.

 

1 commento su “Cassoni”

  1. “Fusse che fusse la vorta bbona”, così Manfredi,

    http://www.quotidianoitalia.it/nino-manfredi-fusse-fusse-lneorta-bbona/

    così oggi sentendo parlare del Mose.

    Dicono che è costato quando la Germania, dicono che finché non è completo non serve a nulla (e s’è visto anche di recente, una Venezia allagata coi pesci che guizzavano nei negozi). E allora? Sto Mose, anzi sto Mosè, lo vogliamo completare? Dico Mosè perché è tanto che se ne parla, che ormai ne ha l’età.
    Ora Conte l’ha voluto vedere in opera, semplice curiosità? S’è voluto sincerare sull’opportunità di completare l’opera? Propaganda? Non è dato sapere.
    Non so Conte che idea se ne sia fatta, ma forse avendo individuato in un cassone arrugginito l’immagine di Napoleone, avrà voluto anche lui legare il suo nome a quello del Grande Corso, il cassonetto di chiusura porterà il suo nome.

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    costa costa e Conte ha fatto anche lui la passerella sul cassonetto, l’ho trovato indecente, non se ne perde una.

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