Salvo varie ed eventuali

Anche Conte chiama il suo dl Semplificazioni: “la madre di tutte le battaglie”. Se non ricordo male l’aveva usata Renzi per il suo Referendum ma la madre lo ha preso a ceffoni.

La notte passata sulle sudate carte ha dato l’esito di 100 pagine e 50 articoli che dovrebbero rilanciare l’Italia in orbita.

Però…c’è un però, c’è sempre un però…tutto questo lavoro indefesso sulle nuove procedure riviste e corrette per dare impulso alla crescita, sono…”salvo intese”.E allora? Di che parlano? Se non sono d’accordo, che ci raccontano?

Lo faranno il condono edilizio? Modificheranno o introdurranno ex novo, il codice degli appalti, la legge sull’abuso d’ufficio, la digitalizzazione, lo smart working, la green economy? Ma certo, è tutto scritto nero su bianco ma…salvo intese.

Cioè, liberi di cambiare idea all’ultimo momento.

Ho immaginato, per esempio, un contratto qualsiasi con questa formula, ad esempio un matrimonio.

Gli sposi mettono la firma sul registro, emozionati e felici e non vedono l’ora di trovarsi da soli e manco se ne accorgono che li sotto, in fondo a sinistra ci sono queste due paroline…salvo intese.

Eh no! Come sarebbe a dire? O siamo d’accordo o non lo siamo, o ci amiamo o ci odiamo, o ci rispettiamo o ci prendiamo in giro.

Badate le parole possono fare molta differenza. Io non mi sentirei tanto tranquilla. Alla prima lite seria, l’amato coniuge potrebbe dire all’amata coniuge: – ma chi ti conosce? – Ma come? Ma se abbiamo firmato davanti…

-Si…ma…salvo intese.

-E siccome di intese qui non ce ne sono perché sei una prepotente, indisponente che vuole sempre avere ragione e non intendi mai quello che io intendo, sai che c’è?

Bene, lascio immaginare il seguito.

Ecco, ho come l’impressione che ci prendano un poco in giro. Poco, appena, appena. Può essere una mia impressione sbagliata e che siano nel giusto lorsignori quando si lasciano aperta una possibilità di ritoccare, rimaneggiare, accapigliarsi o accordarsi…nello spirito del buon governo che decide si ma…salvo intese da definirsi in altre sedi.

Varie ed eventuali.

3 commenti su “Salvo varie ed eventuali”

  1. “Salvo intese”.
    Formula magica che non si sa bene cosa significhi, ma si sa cosa nasconde.
    Significa che ci sono decisioni unilaterali che possono essere modificate quando qualche altro si sveglia con la luna storta?
    Significa che ci sono punti che possono essere modificati in funzione di come evolvono gli eventi?
    Significa che ci sono punti di completo disaccordo sulla cui decisione si rimanda per non compromettere la tenuta della maggioranza?
    Non è dato sapere, forse tutto ciò, ma quello che è certo, è cosa ci sia dietro questa formuletta apoarentemente innowua, pronunciata quasi in sordina.

    Dietro c’è lo stato confusionale del Governo, l’incapacità di decidere, il temporeggiare sulle decisioni vitali, l’incapacità del compromesso di una maggioranza che è solo frutto di somma matematica, non di visione condivisa dei bisogni del Paese e di come soddiasfarli.
    In altre parole manca la visione del futuro del Paese.
    Purtroppo, finché vigerà il sistema elettorale proporzionale sarà così, almeno qui in Italia.
    Ma il sistema maggioritario non si vuole perché in quel caso tutta l’attività di sottobosco della politica, viene meno.

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    con le stime di oggi dell’Osce che prevede una crisi spaventosa, mi pare che ci sia poco da scherzare.
    Mi dispiace ma per me le chiacchiere stanno a mille: si vada a votare ma senza cambiare la legge richiederebbe troppo tempo e troppi compromessi, non c’è neppure un minuto da perdere.
    I Cinquestelle stanno portando il paese allo sfascio ed era forse quello che avevano in mente.

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  2. La Sig.ra Gazzato ha scritto un bell’ articolo circa il… “salvo intese”.

    Suppongo che l’attuale “esecutivo”, cui lo scritto citato fa riferimento, non le cali proprio giù.

    Eppure il presente “governo” e’ nato in modo del tutto legittimo.

    Secondo la nostra dogmatica Costituzione, infatti, una democratica maggioranza, composta da parlamentari M5S+PD+Altri di sinistra, sostiene politicamente questo esecutivo.

    Non si vede pertanto perché tutto non debba andare bene, tutto non debba rispettare i canoni della democrazia, tutto non sia perfettamente legittimo ed accettabile.

    Almeno dovrebbe.

    Giuseppe Conte, attuale Presidente del Consiglio, anche se non è stato votato da nessuno, pur tuttavia, sempre secondo le nostre democratiche procedure costituzionali, e’ un legittimo “Capo di Governo”!!!

    Sono del resto legittimi i ministri suoi collaboratori, pur se perfetti incompetenti nei compiti loro assegnati.

    Per quanto concerne la litigiosita’ rimproverata a questo governo… in fondo è legittima anch’essa.

    Guai se così non fosse.

    Dove sarebbe, altrimenti, il democratico dialogo, la pluralità delle opinioni?

    Vuoi mettere un governo di competenti che decide, che opera portando avanti i programmi senza ostacoli o vuoi mettere l’ inverso?

    La prima situazione sarebbe una autentica dittatura, magari pure di stampo fascista, l’altra, invece… una democratica discussione fra avverse e legittime scuole di pensiero.

    Vuoi mettere la guida di un partito monocolore il cui leader, eletto democraticamente dai cittadini, prende decisioni e si assume la responsabilità del suo operato presentando conto al popolo alla scadenza del suo mandato oppure vuoi mettere una bella, democratica (sic) coalizione accozzagliata di tanti galli a cantare e di qualsiasi colore politico nella quale, sempre democraticamente beninteso, tutti dicono, ciarlano… esprimendo la loro ma poi… non fanno mai giorno?

    Da ultimo e concludo (anche se ci sarebbe ancora tanto da denunciare):

    – Perché andare a votare, perché affidare al popolo il compito di decidere (si fa per dire) il proprio governo quanto bastano invece i costituzionali accordi di palazzo per formare gli esecutivi, le maggioranze, le minoranze, il semplice attuare cambio di casacca, i mutamenti politici tipo farsi eleggere nelle fila di un partito per poi transitare, sempre legittimamente, nelle schiere di un’altra compagine, magari pure politicamente antitetica al precedente?

    Diamine, accontentiamoci di quel che passa il convento costituzionale, portiamo pazienza e attendiamo il giorno in cui ci sarà concesso di esprimere le nostre preferenze politiche tramite un democratico voto…

    Nel frattempo assistiamo, tranquillamente impotenti, all’inettitudine governativa di M5S+PD+Altri… e al loro “salvo intese”.

    Dimenticavo…. il voto e le eventuali preferenze espresse dai cittadini, in caso di “probabili” votazioni, sono puramente indicativi e simbolici perché in effetti, sempre costituzionalmente parlando, è nel “palazzo” che si decidono e si formano le maggioranze, le correnti, le sottocorrenti, le compravendite parlamentari, le nomine governative, i cambi di casacca, le formazioni degli “esecutivi” e quant’altro…. il tutto indipendentemente dalle desiderata popolari.

    Del resto lo dichiara anche la nostra dogmatica Costituzione che il potere spetta al popolo che (però) lo esprime nelle forme e nei modi espressi da essa.

    In buona sostanza…

    Il popolo propone, ma il palazzo dispone….

    Risposta

    è proprio cosi ma non perdiamo le speranze…salvo intese.

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