L’aquilotto

Renzi che salva il soldato Salvini dal processo “Open Arms”, può fare scalpore, ma mi pare del tutto normale: ha aperto le braccia al nemico, cioè a quello che potrebbe anche diventare amico, nel breve o lungo periodo che intercorre da qui alle prossime elezioni.
E’ un segnale alla destra a tutta la destra che lui c’é, Italia Viva è viva e vegeta e pronta a coalizzarsi, eventualmente con Lega, FdI, Forza Italia e quant’altro, in fondo anche il partito di Renzi ha “Italia” nel logo, dunque sarebbe in “linea”.
E aspettando di poter far cadere il governo gli mette qualche bombetta qui e la, facendo finta di essere il sostenitore più leale , vendette non né fa ne fredde né calde, ci vuol altro che salvare Bonafede dalla sfiducia per dimostrare di che pasta è fatto. Anche salvare Salvini è perfettamente coerente con le politiche di IV: sempre di salvataggi si tratta, prima di tutto quello del suo leader che si aspetta, dopo questa esperienza , di rientrare alla grande al governo purchessia con incarichi importanti e onorificenze massime.
Intanto però fa proseliti tra i grillini che non se la passano benissimo ed hanno paura di tornare al paesello con le pive nel secchiello, infatti la senatrice Riccardi, contravvenendo agli ordini del partito, ha votato contro il processo al Salvini, illuminata sulla via di Italiaviva sulla innocenza dell’ex ministro.
E Renzi sta sempre a galla, anzi nuota come un novello Spitz nei mari agitati della politica, esce sui giornali, zompa e salta come un grillo e aspetta solo il momento buono per insediare la sua prediletta Maria Elena Boschi alla Commissione Affari Costituzionali, dove potrebbe mettere dei bei bastoni tra le ruote già macilente del governo e rompere qualche affare ogni tanto, cosi per non passare inosservata. Questo come contributo per la salvezza di Bonafede sarebbe il minimo, ma sta Matteo pensando anche ad altre postazioni chiave.
Insomma il senatore Matteo Renzi non sta certo mani in mano, anche perché proibito dalle norme anticovid, ma svolazza come un aquilotto sopra i palazzi romani e appena scorge una preda succulenta, si butta in picchiata per papparsela.
Nessun ostacolo può fermare Renzi, italiano vivo e vivace che intende rimanerci a lungo alla faccia di chi lo vorrebbe ritirato a piangere sulle proprie ferite. Le cui cicatrici sono scomparse quasi per miracolo da un bel pezzo.

3 commenti su “L’aquilotto”

  1. Indubbiamente Renzi è un politico intelligente e determinato, e pure spregiudicato.
    Mi viene spontaneo confrontarlo con Craxi.

    Purtroppo, a differenza di Craxi, la presenza fisica non lo aiuta. Somiglia troppo a mister Bean e i fotografi non hanno difficoltà a coglierlo con la faccia da scemo quando non si aspetta di essere fotografato.

    Ha avuto una stagione di gloria ed era sembrato che finalmente qualcuno riuscisse a portare al successo il progetto dell’Ulivo, dopo i parziali insuccessi di Prodi e Veltroni.
    Un progetto che puntava a pescare tra gli elettori di centro orfani della DC e portarli, se pur di poco, a sinistra.
    Una sinistra ovviamente lontana dal vecchio PCI e più simile ai Democratici americani e ai Laburisti inglesi. Ma l’Ulivo era questo, fino dall’inizio.

    Renzi era quasi arrivato al traguardo nonostante molti del PD gli remassero contro, quando ha commesso un passo falso legando la sua sorte a quella del referendum, ed è caduto dalle stelle alle stalle.

    E’ stato in disparte per un po’ e poi è tornato in scena, direi in maniera piuttosto maldestra e antipatica, e con una linea politica tutt’altro che chiara.
    Sembra quasi disperato e disposto a tutto pur di riconquistare la scena.

    Riuscirà a farsi ricandidare come Presidente del Consiglio?
    Al momento mi pare che sia un’ipotesi lontana. Non piace quasi a nessuno.
    D’altra parte, però, chi ha più possibilità di lui?
    Zingaretti è troppo di sinistra e troppo pro immigrazione per poter prendere voti al centro.
    Dovrebbe tentare una nuova alleanza con i M5S, che, però, porterebbero non più di metà dei seggi attuali, e probabilmente non potrebbe formare un governo.

    Non mi pare che la sinistra abbia altri cavalli di razza. L’unico che potrebbe avere qualche possibilità di battere la destra alle prossime elezioni è Renzi.

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    non penso ci pensi a battere la destra ma ad allearcisi si.

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  2. Non mi piace la formula dell’estensione, una formula ipocrita, tanto più, quanto più si sa che l’astensione aiuta una parte rispetto ad un’altra.
    In questo disapprovo Renzi, su cui peraltro non ho pregiudizi.

    Come dice Lenzini ha commesso l’errore del referendum, senza il quale forse avrebbe decollato un partito di sinistra moderno, non più massimalista, ma attento all’evoluzione dei tempi.
    La sua sconfitta ha troncato questo approccio, forse in maniera non definitiva. Vedremo.

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    Italia viva al 1.5 di consensi, forse sta sbagliando ancora qualche cosa?

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  3. Più che un aquilotto Renzi sembra un falchetto che gira e rigira in tondo in attesa di una preda adeguata alle sue aspettative. Non credo riuscirà a riavere i consensi passati è ormai perduti per sempre, tante persone lo hanno votato, molti a denti stretti sperando in una rinascita di una sinistra anche se moderata e un po’ sbiancata, nella speranza anche di un po’ di stabilità governativa per poter risistemare questo nostro malconcio stivale. Purtroppo le attese sono andate deluse e personalmente resto in attesa di un vero leader che al momento non intravedo neanche col binocolone di Amadeus. Cordialita’

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    beh, si falchetto gli sta bene anche se comincia a imbiancare le tempie. Ma di leader della sinistra all’orizzonte non se ne vedono, ma mai perdere le speranze, potrebbe uscire qualche fenomeno paranormale da un momento all’altro.

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