Tutti a casa di Luca

Si è messo a recitare Il sabato del villaggio” di Leopardi in piena conferenza stampa. Parlo di Luca Zaia il governatore più amato dai veneti (92%) e non disdegnato dagli italiani in generale, quando gli hanno detto cosa pensasse del consenso che ha ottenuto dopo la sua lotta quotidiana al Coronavirus.

Ha detto: “il sentimento prevalente dopo la gloria è l’invidia (“questa non l’ho capita, chissà cosa avrà voluto dire?”).  Subito dopo Conte nel paese, il più amato sembra essere lui, Slavini viene anni buio dopo di lui.

Non si schioda dalla sedia degli uffici della protezione civile di Marghera da quel giorno di marzo quando c’è stato il primo contagiato in Veneto. Non lo mandano via neppure con le bombe. E all’una il Veneto risuona della sua voce calma ma perentoria che attraversa l’aere da due mesi ogni giorno, puntuale come la bolletta della luce.
E la sua voce culla, rinfranca, ristora e sana le paure della gente. Il Veneto è stato escluso dai fondi previsti nel decreto Rilancio, secondo il governo le zone rosse se l’è inventate: erano e sono e forse saranno tutte zone verdi, verde pisello, smeraldo, erba rasata di fresco…tasca vuota, ma sempre verde.
E dunque: Veneto paga e taci.

Al solito, il profondo nord dimenticato, relegato al piano ignobile.
E lui si è infuriato, sempre con calma, senza esagerare, com’è nel suo stile, ma l’ho visto moderatamente furioso, come una tigre del Bencala.

Ha detto DiMiaooo che si premurerà di correggere, per carità, questo governo è buono, il più buono che gli italiani abbiano mai assaggiato finora.
Il cornetto algido al suo confronto sparisce, la nudella poi, non ne parliamo, ecco l’unico che potrebbe tenergli testa in quanto a bontà è il bacio perugino, ma ormai, Conte, l’Errol Flynn della politica italiana li batte tutti: il suo bacio è come un rock…

Ma dai Zaia, non te la prendere, noi in fondo dei fondi possiamo anche farne a meno, ma cosa vuoi che siano pochi spicciolini con il Pil che ti ritrovi? Adesso sarà anche sceso un pochino ma si sa che il Veneto si risolleva sempre.

E tu, laureato in Scienza della produzione animale, sai come fare. Sai cosa dicevano un tempo dei contadini veneti? “scarpe grosse e cervello fino”. Potresti ritrovarti a guidare il paese, che ne sai? Se succede qualche patatrac e Renzi fa saltare il governo (non capita, ma se capita…)tu potresti essere candidato premier.

Una buona idea sarebbe dirigere il governo da Marghera, ormai li hai il tuo quartier generale e siccome ti servirebbe l’elmetto per governare l’Italia del dopo Conte, fattene portare qualcuno, anche qualche mimetica, non si sa mai e sacchi di sabbia, tanti di quella buona che tu sai riconoscere al tatto.

Perché gli anni che verranno saranno blood, sweat and tears…come dici? Come la canzone di Demis Roussos?

Ma va in …

 

 

La violenza del potere

IL poliziotto americano Derek Chauvin ha ucciso premendogli un ginocchio sul collo, l’afroamericano George Floyd dopo che era stato arrestato a Minneapolis per aver cercato di pagare con un presunto assegno contraffatto.

Gli agenti chiamati dal proprietario di un negozio, lo hanno arrestato, ammanettato e bloccato  sul marciapiedi, mentre uno di loro, gli teneva un ginocchio pressato con forza sul collo.

Floyd diceva di non riuscire a respirare, di sentirsi morire e pregava di non  ucciderlo…il video di questa atroce vicenda gira in internet e si vede benissimo la scena e si sentono le implorazioni dell’uomo che di li a poco sarebbe morto, ucciso brutalmente, senza pietà non da sicari assassini ma dalle Forze dell’Ordine. A Minneapolis ma anche in altri città Usa, da tre giorni sono in corso proteste anche violente. La polizia cerca di reprimerle usando gas e sparando pallettoni di gomma e operando arresti massicci. Un manifestante è stato ucciso dalla polizia.

La presidente del consiglio comunale di Minneapolis, ha girato un video dove ha cantato un brano di Amazing Grace per dimostrare vicinanza alla famiglia Floyd ed ha detto che il razzismo deve essere riconosciuto come una malattia grave come il cancro.

L’agente che ha ucciso Floyd, è stato licenziato (assieme agli altre tre della squadra che ha compiuto l’arresto) ma la gente si chiede come mai non venga processato e messo in galera.  Non è nuovo a simili episodi e non si capisce come un tipo cosi violento possa essere ancora in circolazione a fare danni.

Trump ha chiamato i manifestanti “Thugs”, cioe “criminali”, mentre dice che si farà luce sulla vicenda. Che ipocrita!

Io penso che questo sia l’ennesimo episodio che scredita la democrazia americana agli occhi del mondo. Ancora un efferato crimine, una violenza spaventosa e gratuita nei riguardi un uomo inerme, nero, che chiede pietà e di non essere ucciso. L’ennesimo, ributtante, estremo caso di razzismo.

Non ci sono attenuanti o giustificazioni di sorta, si vede benissimo e ci sono testimoni oculari attendibili,  che l’agente trattiene l’uomo a terra pressandogli il collo con un ginocchio: una scena rivoltante.

L’abuso di potere, la protervia, la totale mancanza di umanità è sfacciatamente esibita.

Come può la comunità internazionale non sentire la necessità di protestare ufficialmente?

Le proteste a Hong Kong e la repressione del regime cinese nei confronti dei manifestanti ha qualche parallelo con questa vicenda: l’indifferenza (o quasi) della comunità internazionale, nei riguardi della repressione delle proteste è analoga all’indifferenza del mondo nei riguardi di vicende come quella del barbaro assassinio di George Floyd da parte di un agente di polizia del Minnesota.

L’analogia è evidente: la violenza di cui fa sfoggio il potere nei riguardi dei più deboli e la totale negazione dei diritti umani platealmente esibita davanti agli occhi di tutti. Non può essere che un segnale, una spia di un cedimento dei valori democratici a livello globale che dovrebbe preoccupare tutti.

Sigle e mascherine

 

Il caos nella scuola è totale, assoluto. L’anno scolastico più difficile della storia della Repubblica italiana sta per finire tra le polemiche e nella confusione e nell’incertezza totale.

Colpa della pandemia? Certo, in parte però. La colpa maggiore c’è l’ha chi sta al ministero e da le direttive.

La ministra Azzolina è stata messa sotto scorta per le minacce che ha ricevuto. Solidarietà a lei, come donna e come ministra. Ma non si può non constatare che la vita degli insegnanti , già complicata, lo è stata quest’anno ancora di più. Come lo è stata quella degli studenti e delle famiglie che non sanno ancora  come funzionerà la didattica il prossimo anno. Tutto è lasciato all’improvvisazione del day by day, annunci continui che vengono continuamente smentiti.

La burocrazia ha preso ancora il sopravvento, ancora di più ed è paradossale che la ministra appartenga a quel gruppo politico che è arrivato al governo proprio predicando la lotta alla burocrazia.

Certo, le manca la competenza in uno dei settori più ardui e difficile da dirigere per la complessità delle norme e delle regole che sono aumentate in misura esponenziale nel corso degli anni. E in più ha a che fare con un problema sanitario molto serio.

Ma sfornare circolari a raffica, una a smentita della precedente, non fa che gettare nella disperazione chi le deve interpretare e mettere in atto. A prescindere da tutto.

Girano tante sigle, sigle su sigle che rappresentano plasticamente la volontà di complicare la vita a chi le dovrebbe interpretare. Sia gli insegnanti, che i genitori e non ultimi gli studenti, non fanno che essere sommersi da valanghe di sigle. Fastidiose quanto le mascherine obbligatorie perché non si sa se servono, non servono e per quanto ancora serviranno. E soffocano.

Gli studenti hanno protestato in tutta Italia, ma la loro protesta è stata presa in maniera molto soft da tutti i media, si sa che i giovani trovano sempre qualche pretesto per fare un po’ di casino.

Il Movimento la difende, blandamente ma con piglio severo, minacciando chi la minaccia. E’ giusto. ma, non sarebbe anche giusto chiedersi se  Azzolina non sia una replica della Raggi? Tanto capace a difendersi e a parlare dei propri meriti, con quell’aria supponente di una che tutto sa e tutto vede. ma in quanto a fare le cose che servono, quando si tirano le somme i risultati sono disastrosi. Da mani nei capelli.

La scuola italiana ha grossi problemi da sempre ma oggi più che mai avrebbe bisogno di chi ci capisce qualcosa e non di chi si arrampica sugli specchi ma scivola continuamente rischiando di spaccarsi l’osso del collo e di far conseguentemente precipitare tutto il sistema,già minato da anni da vistose crepe dentro l’orrido più profondo.

Gli insegnanti, tanto vituperati, si sono adattati, come gli studenti, ad una situazione emergenziale, totalmente inedita che li ha spinti fuori dalle classi per ritrovarsi tra le mura di casa a cincischiare con il PC, diventato improvvisamente uno strumento imprescindibile. E se la sono cavata, l’anno scolastico è andato avanti bene o male, ma certo non grazie al Ministero ma a chi affronta le responsabilità e i problemi davvero perché se li trova davanti e non può delegare o rimandare e porta avanti senza lamentarsi una situazione penosa che però ha contribuito a salvare molte vite. Questo potrebbe, almeno una volta, venirgli riconosciuto?

Ma perché si può sparare sugli insegnanti dicendo che non sanno fare il loro mestiere, che sono vecchi e impreparati  e lasciar correre tutti i grossolani errori di una ministra del tutto inadeguata e messa in quella posizione da un partito che non aveva di meglio,  ma che voleva mettere la sua bandierina in quella postazione?

E diciamola tutta, ha scelto una bella ragazza, spigliata con una fisarmonica di titoli da spiattellare in faccia al mondo ma che avrebbe dovuto almeno fare un minimo di apprendistato prima di accettare di buttarsi allo sbaraglio in un ruolo tanto delicato e difficile.

Respiro il profondo azzurro

Sono grata agli
alberi e alla loro luce
morbida

attorno all’onda del
riflesso del verde
del rosso e del giallo

e affondo gli occhi
nel riverbero del cielo
mentre l’azzurro si piega
dolce verso la cima degli
abeti

e li avvolge in un abbraccio
che sa di cose da scoprire o
che so che mi parlano.

E respiro il profondo azzurro e
mi fondo con le rughe del
tronco che si affaccia
dall’angolo del viale,

la chioma oltre
le altre chiome
e mi chiama
come sempre
immobile ed eterno
compagno ed amico.

 

L’aquilotto

Renzi che salva il soldato Salvini dal processo “Open Arms”, può fare scalpore, ma mi pare del tutto normale: ha aperto le braccia al nemico, cioè a quello che potrebbe anche diventare amico, nel breve o lungo periodo che intercorre da qui alle prossime elezioni.
E’ un segnale alla destra a tutta la destra che lui c’é, Italia Viva è viva e vegeta e pronta a coalizzarsi, eventualmente con Lega, FdI, Forza Italia e quant’altro, in fondo anche il partito di Renzi ha “Italia” nel logo, dunque sarebbe in “linea”.
E aspettando di poter far cadere il governo gli mette qualche bombetta qui e la, facendo finta di essere il sostenitore più leale , vendette non né fa ne fredde né calde, ci vuol altro che salvare Bonafede dalla sfiducia per dimostrare di che pasta è fatto. Anche salvare Salvini è perfettamente coerente con le politiche di IV: sempre di salvataggi si tratta, prima di tutto quello del suo leader che si aspetta, dopo questa esperienza , di rientrare alla grande al governo purchessia con incarichi importanti e onorificenze massime.
Intanto però fa proseliti tra i grillini che non se la passano benissimo ed hanno paura di tornare al paesello con le pive nel secchiello, infatti la senatrice Riccardi, contravvenendo agli ordini del partito, ha votato contro il processo al Salvini, illuminata sulla via di Italiaviva sulla innocenza dell’ex ministro.
E Renzi sta sempre a galla, anzi nuota come un novello Spitz nei mari agitati della politica, esce sui giornali, zompa e salta come un grillo e aspetta solo il momento buono per insediare la sua prediletta Maria Elena Boschi alla Commissione Affari Costituzionali, dove potrebbe mettere dei bei bastoni tra le ruote già macilente del governo e rompere qualche affare ogni tanto, cosi per non passare inosservata. Questo come contributo per la salvezza di Bonafede sarebbe il minimo, ma sta Matteo pensando anche ad altre postazioni chiave.
Insomma il senatore Matteo Renzi non sta certo mani in mano, anche perché proibito dalle norme anticovid, ma svolazza come un aquilotto sopra i palazzi romani e appena scorge una preda succulenta, si butta in picchiata per papparsela.
Nessun ostacolo può fermare Renzi, italiano vivo e vivace che intende rimanerci a lungo alla faccia di chi lo vorrebbe ritirato a piangere sulle proprie ferite. Le cui cicatrici sono scomparse quasi per miracolo da un bel pezzo.

Non è andato tutto bene

Questa tragedia si sarebbe potuta evitare.
Da quando la Cina aveva finalmente ammesso l’epidemia di Covid19, le notizie che arrivavano erano inquietanti ed avrebbero dovuto allarmare il governo.
Invece che sottovalutarlo, il virus avrebbe dovuto essere aggredito subito, fornendo ai cittadini le informazioni adeguate.
Soprattutto allertando gli ospedali e imponendo a livello nazionale delle semplici regole di contenimento del contagio, non escluse le mascherine, la chiusura di tutte le vie d’accesso al paese. Questo come prime misure e poi, nel caso l’epidemia si fosse diffusa, anche arrivare alle chiusure e ad un lockdown che se le misure fossero state preventive e non dettate dall’ansia di evitare il peggio che si era ormai già presentato, avrebbe potuto essere molto più soft.

Invece con il comportamento inadeguato di quasi negazione del pericolo sulle prime, continuando col dire che la cosa non era poi cosi grave e poi, sotto dettatura del panico provocato dalla strage che si andava compiendo, emanare Dpcm a raffica confusi e contraddittori ed al limite della sottrazione delle libertà fondamentali dell’individuo.

Il paese ha sofferto molto in questi mesi, le conseguenze saranno molto gravi, lo sono già state purtroppo in termini di perdite di vite umane e lo saranno in termini economico finanziari. La popolazione ha subito uno choc dal quale non sarà facile riprendersi.
I giovani, i bambini, le donne, soprattutto loro, che hanno avuto un sovraccarico enorme di lavoro di cura, gli anziani che si sono sentiti presi di mira dal virus ma non solo, da una propaganda che quasi li criminalizzava per il solo fatto di avere “una certa età”. Tutto il personale sanitario che ha dovuto affrontare una situazione senza precedenti e che ha sofferto in tutti i sensi anche in termini di perdita della loro stessa vita o di ammalarsi gravemente. Ed ai quali va la nostra riconoscenza.
Il disastro della scuola da un giorno all’altro rivoluzionata nella sua funzione più profonda; la socializzazione, la didattica a distanza non può supplire ad una lezione in classe.
Insegnanti alla prima esperienza e alla fine della carriera che si sono visti di colpo negare la possibilità di acclimatarsi ad un inizio o ad una fine di carriera  tra le più difficili e contestate e controverse sui quali più degli altri questa esperienza ha inciso negativamente,

Insomma, tutto il paese ha sofferto terribilmente da questo evento che si dice essere stato “imprevedibile”, cosa alla quale io non credo.
Credo che si sarebbe potuto e dovuto prevedere quanto poi si è drammaticamente verificato nei tempi e nei modi, atti quantomeno a contenerlo e a depotenziarne gli effetti devastanti.

Per tutto questo, con profonda tristezza, chiedo che si istituisca una giornata in memoria delle vittime del Covid19 e chiedo che il PdR Sergio Mattarella sciolga al più presto le camere per inadempienza del governo ai propri doveri di tutelare e preservare la salute ed il benessere psicofisico dei cittadini e che si ritorni al più presto al voto per permettere agli italiani di decidere chi dovrà governare l’Italia in uno dei periodi più bui della sua storia dal dopoguerra ad oggi.

Onde anomale

IL sindaco di Venezia: Luigi Brugnaro, non è proprio quello che si dice un diplomatico. Ma è un veneto che ha in bocca quello che ha nel cuore e il 18 maggio scorso, durante un’intervista in occasione delle riaperture dopo il lockdown, ha aperto la bocca e gli è uscito quello che gli pesava sul cuore da quando si è insediato a Ca’Farsetti.

Si, insomma, ha detto una “monada” (da noi si dice cosi quando si intende una cavolata), scommetto che lo sa anche lui, ma non si è trattenuto, proprio non ce l’ha fatta.

Brugnaro non è Zaia che al suo confronto ha la piuma sul cappello. No, Luigi è verace, sanguigno, non mi meraviglierei se avesse anche un tantino alzato il gomito prima di dire le fesserie che ha detto.

Ma, insomma, pover’uomo, cosa deve dire uno se non la verità? I turisti mordi e fuggi, dice Luigi, con il Covid19, forse, Venezia se li è tolti, diciamo, di torno. Il virus li avrebbe spazzati via, a suo dire. E non ha aggiunto “era ora” solo perché la lingua si è fermata giusto in tempo prima di mettere la ciliegina sulla torta

E’ successo un pandemonio peggio della pandemia. Il globo terracqueo ha sussultato, la faglia di Sant’ Andrea ha avuto un fremito e il vulcano Krakatoa ha dato segni di risveglio.

L’Etna ( con qualche giorno di ritardo) ha sbuffato colonne di denso fumo nero che solo per un miracolo il vento ha sospinto lontano dai centri abitati più vicini.

E pare che Brugnaro, saputo quello che aveva combinato abbia esclamato: ” Eee, ma porca miseria che casin, cossa gavarò mai dito”?

Eh,  caro sindaco, hai dito che metà o trequarti dei turisti che vengono a Venezia tu li schifi o al massimo non li curi di striscio.

E ti pare di non aver detto un’enormità? Ho letto certe proteste in giro che non ti dico e non ti conto, ma mi sa che qualche cosa ti è giunto all’orecchio

Insomma tu li vuoi tutti lindi e pinti, col portafoglio a fisarmonica, che soggiornano al Bauer o al Danieli una quindicina e mangiano ai Do forni o da  Bepi el fritoin (ci sono anche quelli che apprezzano il genere) e passano i pomeriggi al Quadri, all’Harry ‘s Bar, sorseggiando Tequila on the rocks?

Ma dove siamo? Ma lo sai o non lo sai che Venezia è patrimonio dell’umanità? E tu vorresti lasciarne fuori mezza o tre quarti?

Ma andiamo su, fai ammenda. Inventati qualsiasi cosa ma correggi il tiro…come dici? Lo hai già fatto? Ma come, aspetta che controllo ( faccio il salva bozza e ritorno). E no, manco per niente, non risulta nessun passo indietro ma ho rivisto il video dove con mascherina sotto il mento, davanti alla Basilica, convintamente pronunci quella frase cosi infelice.

E va beh, non si può pretendere troppo da un amministratore. Che sia anche diplomatico e che non si metta contro mezzo mondo, non possiamo pretenderlo.

Ma, per favore, Brugna, la prossima volta che vuoi finire sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo, avvisa il centro maree che faccia partire le sirene, almeno copriranno le conseguenze delle onde anomale provocate al tuo sistema nervoso centrale da questa terribile vicenda. E salveremo almeno qualcosa del (poco) salvabile.

Irresponsabili

Ma siete diventati tutti scemi? Ma che cosa fate in giro. senza mascherina, ammassati nei parchi, per strada, a scambiarvi battute a qualche centimetro, a ridere e a sghignazzare come se niente fosse successo, come se non ci fossero i morti ancora caldi li a testimoniare di quanto questa pandemia abbia messo a soqquadro le nostre vite?

Il lockdown è appena finito, siamo usciti di casa col permesso delle autorità, sanitarie e no, ma il virus non è sparito, non ha detto, prego accomodatevi d’ora in avanti vi lascio andare e fare quello che vi pare…no, non lo ha detto, aspetta solo che degli scemi come voi si ammassino ovunque anche se ancora proibito e fortemente sconsigliato, per ricomparire più forte che mai e farci rivedere i muscoli.

In parte sono giovani, ma non solo, ci sono anche persone adulte che dovrebbero avere più buon senso, saggezza, sale in zucca e invece si comportano come degli irresponsabili perfetti che non hanno capito niente o non gliene importa niente dei morti, degli ammalati, del trambusto negli ospedali, dei problemi del personale sanitario, dell’economia che sta andando a rotoli.

Questi deficienti pensano solo ed esclusivamente alla propria panza, stolta esattamente quanto loro, ma lei non ha colpa.

Ci hanno detto che se la curva dell’epidemia invece che continuare a scendere si rialzasse si dovrebbe richiudere tutto e tornare indietro all’incubo di qualche mese fa.

Ma ai cretini che non hanno orecchie per intendere e nemmeno cervello per capire, non importa un fico secco: muoia Sansone con tutti i filistei (manco sanno di che cosa parlo) e se ne vanno in giro per le case degli amici, alle movide per strada, fuori dai bar, nei parchi, insomma in tutti i luoghi dove possono aggregarsi, assembrarsi, riunirsi e sputazzarsi addosso. Come una rivalsa, stupida, incosciente rivalsa contro tutto: il virus, le autorità, il governo, la morte stessa. Sfidano tutti come in una roulette russa.

E però questo significa mettere tutti di nuovo a rischio.

Per cui bene faranno a richiudere tutto se sarà necessario.Mi auguro di no, ma se succede, per favore, a chi viene trovato a “festeggiare” la ritrovata libertà oscenamente infischiandosene di tutta questa fatica e dolore, venga comminata una multa che parta da almeno mille euro.

Secondo me ancora troppo poco per una tale stupidità ed incoscienza!

I nostri eroi pagati un euro

A Torino gli infermieri e altri operatori sanitari si sono incatenati davanti alla Regione per dimostrare la loro “gratitudine” allo stato per l’aumento che hanno ricevuto nella busta paga di Marzo: il corrispettivo del costo di una pizza.
E il governo li aveva decantati come eroi e adesso gli eroi vengono ricompensati con una vergognosa elemosina.
Di questo a mio avviso si dovrebbe parlare; di come il governo Conte stia prendendo in giro gli italiani!
Aveva promesso aumenti di stipendio, nuove assunzioni, dispositivi per la loro sicurezza e invece hanno lavorato quasi a mani nude con l’angoscia di ammalarsi ( e per tantissimi è stato cosi) e di contagiare i propri familiari.
E questa è la ricompensa: sulla busta paga di marzo si sono visti accreditare un euro a turno (notizia riportata dalla Stampa di Torino) e oggi giustamente protestano in piazza incatenati per attirare l’attenzione di un governo sempre più impegnato ad autoincensarsi ed a nascondere le vergogne di una gestione ipocrita e fallimentare sotto un tappeto di chiacchiere e bugie.

E lo stesso vale anche per i medici che avevano protestato il 30 aprile davanti all’ospedale Le Molinette assieme ad altri operatori sanitari.
Insomma i nuovi eroi, quelli che sono stati tanto osannati dal governo, ora come era prevedibile, come ringraziamento vengono dimenticati e lasciati a loro problemi come sempre.
Cos’è, Conte, una dimenticanza? Hai troppo da fare a parare i colpi della opposizione interna? Mi pare però che questa sia davvero grossa. E che urga porvi rimedio subito.

Questo riportato da Rainews:
“20 MAGGIO 2020 Catene ai polsi e sacchi dell’immondizia al posto dei camici. Gli infermieri del Nursind in piazza Castello, a Torino, davanti al palazzo della Regione Piemonte hanno inscenato un flash mob organizzato per denunciare le condizioni di lavoro degli ultimi mesi e chiedere il giusto riconoscimento economico per quanto fatto, finora soltanto promesso dalla Regione. Gli infermieri si sono stesi per terra ricordando in questo modo i colleghi morti in Italia durante l’emergenza Covid. “A marzo dicevano che avrebbero aumentato i nostri stipendi e invece a maggio gli eroi sono già dimenticati”. Cosi’ Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato degli infermieri Nursind.  “Non ci avete fatto i tamponi – ha detto il sindacalista – abbiamo indossato sacchi della spazzatura e pannoloni sotto le tute, perdendo la nostra dignità. A noi è toccato disinfettare i morti, a volte fare i sacerdoti. Siamo stati lontani dalle nostre famiglie, molti di noi sono stati abbandonati, ma nonostante tutto abbiamo continuato a lavorare, in prima linea tirando l’Italia fuori da questo pantano”. “Siamo qui per chiedere conto delle vostre promesse – hanno detto i manifestanti dando lettura di un documento – I nostri sono stipendi inadeguati, nessun bonus e nessun premio sanerà le nostre perdite, ma un segnale di rispetto lo pretendiamo”. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Torino-flash-mob-la-protesta-degli-infermieri-Noi-dimenticati-97670cd7-a4fe-45f3-9c91-ed08e519871d.html”

PS: bisogna dire però che il governatore del Veneto Luca Zaia ha previsto un premio straordinario di 1.200 euro per tutti gli addetti alla sanità veneta. Non so di altre iniziative regionali analoghe.

Senso

E da dove poteva arrivare il salvataggio di Bonafede se non dal soccorso rosè di I.V.? Renzi si è preso i trenta denari della leggicola sugli immigrati, vedi lacrime di Bellanova, ed ha tradito, nell’ordine: gli ideali di giustizia e libertà ed uguaglianza, il popolo sovrano che non ci ha capito tanto di questa faccenda ma di una cosa sono sicura non è contento: che si mandino a casa i galeotti anche se curarsi è un diritto sacrosanto, ma per certi, come in questo caso lo è di più.

Infine la sinistra che dovrebbe avere a cuore i succitati ideali…ma già,dimenticavo, che c’entra lui con la sinistra e che c’entra la sinistra ora, con l’Italia? Ci si potrebbe chiedere: “Chi l’ha vista”?
E che il ministro dica ad un magistrato: lei vada li e poi, no non ci vada, ho cambiato idea, dal dire al fare e chissà per quali motivi, ma forse solo perché ci sta meglio l’altro… a quel posto.

Una decisione rapida ed invisibile presa nelle segrete stanze e di cui non si è capito ancora il senso, da da pensare sulla coerenza e trasparenza dei Cinquestelle, no?

Ma deve esserci un senso, ci sarà senz’altro un senso…intanto tutta la faccenda Bonafede …mi fa, francamente, un po’ senso.