Il panorama

Tutti passiamo dei momenti difficili che sembrano non finire mai, questo è difficile per tutti. Ognuno di noi ha delle strategie per difendersi dallo stress. A me capita che quando non riesco a dormire e mi rigiro senza riuscire a trovare una posizione, di pensare a dei momenti felici. Stanotte mi è capitato di sognare un tunnel che non finiva mai e ripensandoci mi è venuta in mente una vacanza, in agosto, di tanti anni fa.

Scendevamo in macchina verso il mare, nelle Cinque terre, in Liguria, il panorama mozzafiato, il cielo cristallino, il mare che si intraveda ad ogni curva, di un azzurro incantevole.

Arriviamo ad un semaforo, ma non è un semaforo qualunque ma corredato da un enorme cartellone dove era spiegato come accedere all’ennesimo tunnel. Ma la comprensione di quell’entrata buia, inquietante, era più difficile delle altre che avevamo giù trovato lungo la strada.

Accanto al cartello, un ristorante di pesce da cui usciva un profumo delizioso di frittura. Nell’attesa di capire i turni per accedere a quel tunnel cosi complicato, decidemmo di fermarci a mangiare li. Era un bel ristorante con la terrazza a mare e la vista era impagabile.

Dopo pranzo decidemmo di proseguire e, forse per effetto dell’ottimo pranzetto, ci fu subito chiaro come procedere per entrare nel tunnel. Anche se era spiegato molto male, praticamente per dei geni, alla fine fu chiaro che si entrava ad una data ora per permettere alle auto in senso contrario di uscire da quella che da quel lato era l’entrata.

Devo dire che ricordo ancora che ero piuttosto inquieta. Mi chiedevo cosa poteva succedere se qualcuno dalla parte opposta non avesse capito il messaggio…per tutto il tragitto durato un’eternità, quella domanda mi ha tormentato.

Era strettissimo e le pareti di roccia viva si potevano toccare sporgendo la mano dal finestrino. Inoltre era illuminato solo dai fari delle auto. Un coda continua di auto che procedeva a velocità minima e l’ansia diffusa si percepiva chiaramente.

Non finiva mai, era tortuoso buio e soffocante. Sembrava un brutto sogno che non finiva mai…proprio come i giorni che stiamo vivendo.

La fine del tunnel sembrava non arrivare mai. La luce in fondo non si vedeva, neppure un barlume.

Poi, all’improvviso, quando ormai sentivo mancarmi il respiro, la vidi. L’uscita era li , a pochi metri e diventava sempre più grande e luminosa. E quando, finalmente fuori, la luce abbacinante del sole ritrovato e quel panorama da sogno, mi fecero subito bene e ritrovai d’un tratto la gioia di quella vacanza in quel luogo cosi meraviglioso.

Ecco, il mondo è meraviglioso e lo sarà ancora quando, finalmente, vedremo la luce in fondo a questo che ci sembra un tunnel interminabile  e forse quello che vedremo all’uscita ci sembrerà più bello che mai e magari avremo anche imparato a non dare importanza a cose che non ne hanno e a darla invece a quelle che ne hanno.

Sono poche e forse avremo imparato di più a riconoscerle.

5 commenti su “Il panorama”

  1. MGG, se stai parlando del tunnel per accedere a Moneglia, me lo ricordo con angoscia, nel 1962. Lo percorrevo con il mio prof delle Medie di Ginnastica, che mi aveva ospitato per venti giorni lì a casa sua. Era allucinante, se sporgevi una mano dal finestrino, toccavi la parete, età freddo e umido, gocciolava acqua da una parte e dall’altra. Ci sono tornato dopo decenni, ma era ugualmente ansiogeno.
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    si, credo fosse quello.

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  2. E tu pensa che allora non era illuminato, era a senso unico e c’era chi lo percorreva a piedi o in bici. Ma anche nel senso proibito. Io ho trovato pericolose anche le gallerie della Riva bresciana del Garda, strette, buie e a doppio senso di circolazione. Negli anni ‘50 e ‘60 erano anche prive di illuminazione.

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  3. Certo, Mariagrazia, il mondo è meraviglioso, come dici tu, e quello che è stato sotto gli occhi ogni giorno in tempi normali, e forse per questo poco apprezzato, ci sembrerà più bello dopo, quando la buriana sarà passata, e come tua giusta considerazione, avremo imparato qualcosa di più.

    Conosco quelle strade della Liguria e quegli svincoli autostradali, con carreggiate strettissime, numerosi tunnel, segnaletica illeggibile, niente corsia d’emergenza. Guai a rallentare, ti trovi subito un Tir che quasi ti tampona e ti lacera gli orecchi con la tromba assordante.

    Di tunnel disagevoli sono esperto, visto quante volte ho fatto la Salerno-Reggio Calabria, quando ancora non era stata rimodernata, con abbondanza di gallerie nere senza nessuna illuminazione. Una volta, all’uscita di uno di quei tunnel, sotto un terribile acquazzone, mi dovetti fermare in una piazzola di emergenza, per un malessere di mia moglie: c’era pure un grosso camion fermo, e i due camionisti, per la manovra repentina che feci, ebbero paura che fossimo dei rapinatori di Tir.

    Ma il tuo racconto mi ha ricordato un altro tunnel, un tunnel ferroviario lungo la linea Genova-Milano. Ero appena arrivato a Genova, incerto se scegliere Genova o Milano come sede per gli studi universitari. Valutato di persona l’ambiente genovese, presi il treno per fare altrettanto a Milano. Entrai in quel tunnel lasciandomi alle spalle il sole e un ridente paesaggio collinare, quando il treno sboccò dall’altra parte, vidi un paesaggio completamente cambiato, neve e nebbia che andò infittendosi fino a Milano. Ora potrai capire cosa mi convinse –dopo altre considerazioni che si equivalevano- a scegliere Genova. E non me ne pentii.

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    si l’Italia è piena di tunnel, se ci penso me ne vengono in mente altri. Certo questo che stiamo affrontando è impervio speriamo solo di vederne presto la fine. Intanto però è bello ricordare e anche far ricordare…

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  4. Quel ristorante c’è ancora, è la Trattoria Pagliettini, a Comeglio, è famosissima per il pesce. Il difetto, in quelle zone, è che ti strafogano con gli antipasti. Tu non la fai più, e la prima volta finisci con i secondi che ti esce il cibo dalle orecchie. .

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  5. Ho provato anch’io l’angoscia di percorrere quel tunnel nel lontano 1978, con mia moglie sposati di fresco.

    La situazione attuale è peggiore, perché quel tunnel, anche se non vedevi la fine, sapevi che ce l’aveva.

    Quello di oggi è un tunnel che sembra allungarsi via via che lo percorri, e non si sa se ci sarà una strettoia più stretta delle altre che non ti permetterà di passare
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    si tranquillizzi, prenda un bel respiro…finirà anche questo tunnel e sarà un bel giorno.

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