Tu chiamale se vuoi…opinioni.

Pubblico questa mia lettera comparsa oggi sulla rubrica “Italians” del Corriere della Sera.

Lo faccio perché ho ricevuto parecchie mail nel merito e vorrei allargare la discussione.

A Luigi Lenzini, che scrive anche su questo blog, ovviamente, offro tutto lo spazio per replicare, mi sembra giusto e doveroso.

Ma, preciso che non si tratta di niente di personale, ovviamente, ma contesto solamente le sue opinioni. Mi sembra che in Democrazia questo sia consentito. Anzi, il ” minimo sindacale”.

“Severgnini, ma quante “opinioni di Lenzini” possono passare in questa rubrica alla settimana o in un stessa giornata? Perché ho l’impressione che le sue esternazioni senza contraddittorio siano leggermente provocatorie. Per esempio questa:” la categoria delle donne e della categoria degli uomini, non dei casi singoli. Bene, per me la categoria delle donne non fa abbastanza per prevenire la prostituzione giovanile, né per prevenire matrimoni o costituzione di coppie a rischio”. La categoria?Adesso il genere umano si distingue in categorie?Tipo buoni e cattivi, intelligenti e scemi? E poi…le donne non fanno abbastanza per fermare la prostituzione? Ma per fermarla basterebbe che gli uomini non le cercassero le prostitute, invece a quanto pare il mercato è sempre più florido. Ma a Lenzini non importa, a lui interessa che le femministe non siano “aggressive”, le vuole, dolci, accomodanti, serene nei giudizi riguardo i maschi alfa o zeta che girano caracollando e vogliono quello che vogliono. Comandare, in primis (i posti dirigenziali sono tutti degli uomini), imporre le “loro” regole e anche andare a…prostitute, se gli pare. La prostituzione c’è sempre stata ma secondo Lenzini la colpa è delle donne che si prostituiscono e di quelle che “glielo permettono”. Un bel concetto maschilista, questo si. Quello di un uomo che vede le donne ancora come sempre, individui da indottrinare e da “guidare” verso una concezione delle cose che sia prima di tutto “concordata” con l’uomo.Perché la donna da sola dove va? Sa “gestirsi” da sola una donna? Capisce da sola la differenza tra il bene e il male, una donna? Ringrazio anticipatamente se vedrò pubblicata questa mia breve risposta a quello che mi sembra un delirio paternalistico inaccettabile. Grazie. Cordiali saluti”.

Mariagrazia Gazzato

Chi vuole può dire come la pensa su questo spazio, ma se vuole approfondire potrà trovare sulla rubrica Italians.it la lettera (o le lettere) di Luigi Lenzini alle quali mi riferisco.

Tanti (troppi) titoli

Mentre il nostro giovane ministro degli Esteri è stato un po’ “sfortunato” a prendersi un ministero che richiede conoscenze specifiche, magari un po’ d’inglese, volendo (una lingua cosi noiosa!), la sua collega, la giovane neo ministra dell’Istruzione è lanciatissima e carica di titoli.

Peccato per quella tesina copiata,ma lei assicura che è tutto regolare anche se veramente non parrebbe.
Tra l’altro la Azzolina ha anche l’ablitazione a fare la preside. Già, si narra, che all’esame di informatica abbia preso un bel zero tondo, mentre a quello d’inglese è andata meglio: quattro! Peccato per Dimapoppins non potrà farsi dare lezioni da lei.

Ma, tu guarda come vanno le cose ad una deputata (lo era già all’epoca), la fanno passare lo stesso, cosa volete, sono bazzecole.
E pare che tra gli esaminatori ci fosse anche un giornalista di La Repubblica dal quale pare siano arrivate queste belle notiziole. Questi giornalisti che non si fanno i fatti loro.

Però sono ministri entrambi, pur con qualche piccola lacuna, ma niente di chè fin che c’è la buona volontà di faticare!
Però, e mi scuso per l ‘espressione un po’ pesantuccia, con tutto quello che i grillini hanno girato l’arrosto sulla trasparenza e l’onestà e la coerenza e e e tutte le virtù teologali e teoteocolicali, qui mi pare che l’asino sia inciampato.

La presenzialista ministra non ha potuto non dichiarare a caldo che …capperi, la discriminazione nella scuola è cosa che non si fà…na na na..( critinado la scuola romana accusata di discriminare gli studenti), mentre, se avesse guardato sulla sua scrivania di ministro , tra la montagna di carte inevase, avrebbe (forse) potuto leggere la circolare emanata dallo stesso ministero di cui è incaricata dove si richiede di specificare la provenienza delle utenze della scuola romana per ceto. Beh se le inventano di ogni li sopra! Ma lei è scusabile è ancora fresca di nomina.

Diamole tempo non ha ancora avuto modo di controllare se nella toilette del suo mega ufficio c’è uno specchio di grandezza consona. Ci vuole calma e sangue freddo.

E ci sarebbe da chiedersi anche come mai la Azzolina sia stata fatta passare al concorso per presidi con quei “numeri”.
Forse perché essendo già potente deputata dei grillini qualcuno temeva che avrebbe “piantato qualche grana”?

Ho guardato il video dove si difende, francamente è imbarazzante.
Si definisce un’insegnante e chiede rispetto per la professione…caspiteriana qui avrebbe pure ragione, ma in genere gli insegnanti non ricevono tutta questa attenzione e la maggior parte delle loro istanze, se hanno il coraggio di esporle, rimangono lettera in coma profondo.

Lei si difende chiamando in causa la sua “professione” che ama e rispetta e chiede persino le scuse.

Senza fornire spiegazioni sul perché non abbia corredato le “citazioni” con i riferimenti delle fonti. E del perché non denunci chi l’accusa.

Sperava di farla franca. Ecco perché. Come la fanno franca in tanti. Ma non diventano ministri. Questo è il punto.
Vogliamo di questi esempi di ministri per la italiana Repubblica?
Sembra di si visto lo scarso interesse con il quale è stata accolta la notizia, soprattutto dal governo (di cui Azzolina è un membro importante).

In altri paesi non ci si ricorderebbe neppure più che era stata eletta deputata.

Di niente, di meno

Che Zingaretti con quell’ aria da prete di campagna voglia prendere i voti, non mi pare strano, ma la notizia che sta in Seminario e che si attacca a San Pastore, mi lascia interdetta.

Ma come? Salvini si attacca ai presepi e ai crocefissi per non parlare della Madre di chi sappiamo e il segretario del PD si attacca a San Pastore? Non si può proprio dire che in Italia non ci sia più religione.

Gli italiani non sanno più a che santo votarsi e politici che fanno? Per i voti chiedono aiuto ai santi.

Va bene, scherzo, questa riunione nell’Abazia per il Pd in procinto di cambiare connotati, è una cosa molto seria.

Franceschini, francescano calzato (bellabarba) ,si inginocchia davanti ai grillini. La spiritualità dell’immagine deve farci riflettere.

Ma, pare che i Cinquestelle non vogliano cedere alle sirene del PD, il quale sarà anche in procinto di darsi una bella rinfrescata, ma anche ripulito,  sempre “il partito di Bibbiano” rimane, non scherziamo.

Ma a quale santo possono votarsi i grillini in un momento cosi critico per la loro sopravvivenza?

A San Giuseppe pare di no.Meno che mai a San Matteo, per carità. San Luigi, poi non ne parliamo, ha i guai suoi.

E allora? Non gli rimane che San Nicola!

Possono fare i ritrosetti fin che gli pare ma questo matrimonio di super convenienza, per loro, ma anche per l’altro “sposo” potrebbe significare molto. Tanto il burrone che gli si è aperto davanti è talmente profondo da non lasciargli molta scelta. O saltare la finestra …

Ma la “minestra” è particolarmente insipida e per niente invitante e non sarà facile mandarla giù. Anche se, il p(i)atto di legislatura è una profferta molto invitante.

Cedere a Franceschini gli costerà molto anzi di più, ma, francamente non vedo quali alternative potrebbero trovare.

A meno che…il 26 Gennaio non succeda il patatrac in Emilia e il Pd perda la regione simbolo.

Salvini non ha mai chiuso del tutto la porta “all’amico” DiMaio. Ci potrebbe essere una riedizione del Giallo-verde?

Mah, ipotesi bislacca, lo riconosco e questa volta la tonalità sarebbe Verde-giallo, ma da come vanno le cose in Italia, ormai, ci si può aspettare di tutto. O di niente e anche di meno.

 

Oppure…non c’è

Non che sia importante. Potrebbe non importarcene niente. Ma Luigi DiMaio ha scocciato.

Si ha scocciato. Resti al suo posto, faccia il capo politico e anche il ministro. Chi se ne importa? Questa manfrina è durata anche troppo. Non sa fare niente? E allora? Impari, studi ma rimanga li.

Saldamente aggrappato a tutto. Lui è semplicemente perfetto per tutti i ruoli. Attore nato. Rodolfo Valentino della poltica. Ma dove andrebbe adesso? Quali altri ruoli potrebbe interpretare?

Quando è stato messo a capo del Movimento 5 stelle è stato giudicato perfetto per il ruolo. E perfetto è in tutto  il niente che fa.

Sbaglia i congiuntivi? Perfetto!

Non sa l’inglese, la storia, la geografia…perfetto!

E’ troppo giovane? Ma quando mai? Invecchia troppo rapidamente invece.

E’ troppo “politico”?  Ma quando mai? E’ la politica fatta persona.

Luigi DiMaio è la Mary Poppins della politica italiana: praticamente (im) perfetto sotto ogni profilo. Dimapoppins!

Non si può chiedere di più. Non esiste nessun altro capo politico per il Movimento, e il Movimento  è attaccato a DiMaio a doppio filo.

Se cade lui cade tutto il palco, la messinscena precipita e si dissolve come il castello di Grimilde.

Sfarina,svapora, svanisce…finisce in un puff, una nuvola di polvere.

Deve restare li, DiMaio, non se ne può andare. Se il Movimento sparisce allora sparirà assieme al Movimento.

Se il Movimento si ferma, allora si fermerà anche DiMaio.

Ma se deve rinascere dalla proprie ceneri deve essere DiMaio a farlo risorgere.

Va beh, ‘sta tiritera è durata abbastanza. E’ chiaro il concetto?

DiMaio for ever…oppure?

Oppure non c’è.

Il faro del capitano

Sembra che le prossime elezioni in Emilia Romagna, siano una sorta di linea del Don. Stefano Bonaccini, il governatore uscente che spera di diventare presto rientrante, si tiene in forma in vista di questo evento ormai quasi epocale. lo vedo tonico, forse fa jogging tutte le mattine e deve anche seguire una dieta simile a quelle degli astrounauti a base di tortellini liofilizzati, per non appesantirsi e presentarsi ai comizi senza un filo di pancia.

E’ importante la forma (e anche la pancia) in occasioni come questa.

Il paese è appeso alla sua vittoria, il governo pure. Se vince, forse, tutto rimane com’è: cioè litigi giornalieri assicurati, altrimenti ci sarà, la rivoluzione annunciata dal leader della Lega, Matteo Salvini, in attesa di giudizio da parte della Giunta per le Immunità.

La quale pare, non voglia pronunciarsi e sospendere il giudizio proprio a causa della corsa alle regionali dei vari partiti troppo impegnati per perdere tempo con le sue grane giudiziarie.

Lui dice che i suoi colleghi sono senza dignità Beh, si, potrebbero anche darsi una smossa e decidere: o si o no.

Ma ci pensano bene e aspettano di vedere come butta dalle parti del “Don” per sapere come regolarsi. Perché metti che vinca la Lega, allora chi si salva dall’ira funesta di Salvini nel caso lo consegnassero ai magistrati? nel caso opposto, invece, dovrebbe tenere le alucce basse. Quindi, meglio soprassedere e attendere gli eventi.

Prodi ha profetizzato la vittoria di Bonaccini e a chi gli chiede se intende correre per il Quirinale ha risposto che non ci pensa proprio visto che i 101 sono ancora tutti lì. E lui il bis lo fa solo con le tagliatelle al ragù.

A proposito di tagliatelle, ho visto Mattia Sartori da Formigli con un maglioncino Orwelliano mentre rispondeva alle domande del conduttore su cosa intendono fare le sardine nelle loro prossime mosse. Ho avuto l’impressione che Mattia cominci un po’ a sentire il peso della responsabilità di questa battaglia all’ultimo voto.  E anche un po’ a scocciarsi per tutta questa attenzione morbosa su cosa fanno o non fanno le sardine. Faranno quello che possono, già nuotare nelle acque agitate della politica italiana è difficile per i politici navigati, figuriamoci per dei pesciolini azzurri, è già tanto che ci siano e dimostrino con la loro esistenza che almeno le acque non sono ancora del tutto inquinate e che c’è ancora speranza.

Chi non sente alcuna responsabilità di nulla, invece è Salvini il quale si proclama  innocente e considera i suoi ex compagni di governo corresponsabili delle scelta di fermare in porto la Gregoretti e di “sequestrare” i migranti per giorni sulla nave.

Insomma, Salvini può dire quello che vuole, ma un ministro che opera per il bene del paese, quale minaccia al medesimo poteva trovare in un gruppetto di persone sfinite, disarmate, affamate, per impedirgli di sbarcare da una nave italiana in un porto italiano? Me lo potrebbe spiegare?
Non avrebbe potuto farli sbarcare e sottoporre ad accurata perquisizione se li riteneva pericolosi e poi prendere le dovute precauzioni se del caso, oppure lasciarli andare?

Certo che il governo sapeva cosa stava combinando, ma la responsabilità è unicamente sua, Lui era ministro dell’Interno e lui era quello che si vantava e si vanta ancora di “fermare l’invasione”.

E infatti i magistrati di Catania se la sono presa con lui.

Si faccia processare e se è innocente ed ha agito per l’interesse unico del paese i giudici lo riconosceranno, altrimenti si prenda la responsabilità delle proprie azioni.

Uno che si candida a governare il paese dovrebbe avere come faro il senso di Responsabilità. Ma mi sa che il suo faro preferito è quello che gli indica come schivarle.

Piromani e bugie

IL governo australiano ha fortemente ridimensionato il ruolo dei piromani, pare ne siano stati arrestati 24 e che gli altri siano fake news messe in circolo da account social che vogliono dargli la colpa ridimensionando o ridicolizzando il tema del cambiamento climatico che, a detta delle autorità australiane è la prima causa degli incendi.
E nei commenti di molti si sente spesso citare Greta Thumberg come una che sta sfruttando il momento di “popolarità” per imprecisati fini personali.
Sembra che ci sia una sorta di “invidia” nei confronti di questa ragazza che ha portato alla ribalta del mondo un tema “caldissimo”. Ma molti non ci stanno e ridicolizzano lei e quanti la seguono e le danno credito.
Un modo per darsi la solita zappa sui piedi.

Non può una ragazza “donna” avere tutta questa popolarità, deve per forza essere denigrata, derisa, presa in giro e invece che guardare alla gravità del pericolo (l’Australia ne è una prova evidente)
in tanti non fanno che gettare fango su un’attivista premiata per il suo coraggio.

In tanti si chiedono perché lo fa e quanto ci guadagni lei e tutta la sua famiglia da questa “attività”.
Questo è importante per molti non il fatto che il pianeta è sulla strada dell’autodistruzione.

Più dei piromani veri, i danni li fanno quelli che continuano a negare che l’inquinamento e l’irresponsabile continua emissione di gas nell’atmosfera prodotti dalle “superpotenze”, siano la causa di fenomeni distruttivi che si stanno già verificando.

I milioni di animali, uno per tutti il bellissimo Koala, che stanno morendo negli incendi in Australia, con il rischio di estinzione e naturalmente il pericolo per gli abitanti di quelle zone, dovrebbero farci riflettere almeno un minuto sul fatto che continuare a negare l’evidenza non farà che accellerare il processo già in atto.

E’ questo che vogliamo?

Altro che canzonette

Sono rimasta estasiata alla lettura della notizia che Rita Pavone parteciperà a Sanremo, pare che il mondo intero ne parli come prima notizia dopo  quella dei missili sulla base Usa in Iraq.

La donna che sussurrava a Salvini, l’taliana vera, esule volontaria in Svizzera da una vita, si è presentata alla famosa manifestazione e …toh, guarda caso è stata accettata. Lei dice che chi pensa male ha dei problemi e se ne impippa e fa bene. D’altronte, a voler ben guardare, in fondo un bel chissene…importa lo direi volentieri anch’io, della sua partecipazione a Sanremo, direi me ne importa ancora meno delle sue dichiarazioni su Greta Thumberg.

Invece Trump…si ancora lui, oggi tweeta : “Tutto va ben”! Dopo la gragnuolata di missili che l’Iran ha mandato per protesta sulla base americana in Iraq,si tratta solo di un primo avvertimento, dicono, non è finita qui.

Non hanno digerito l’assassinio del loro generale (ma tu gurda che permalosi!) e sembra vogliano farla pagare agli Usa. Ma Trump cinguetta felice che “All is well”! Come a dire: “cicca cicca, era proprio quello che ci voleva per tenere l’attenzione lontana dal mio impeachment”.

Il nostro bel  ministro degli esteri invita a dialogo. e alla moderazione e si sente vicino ai nostri soldati.

Già, bella forza la “vicinanza” ma li ci stanno loro non lui. E a moderare le parole farebbe bene ad essere lui per primo, anzi a stare proprio zitto e muto come un pesce. O al massimo parlare di Rita Pavone o fare gli auguri al molleggiato che compie 82 anni e si fa riprendere mentre balla uno scatenato tip tap.

Il mondo è matto,come cantava qualcuno, ora non ricordo, ma credo qualcuno che ha partecipato a Sanremo, sicuro.

Speriamo che siano solo canzonette e che questo nuovo incubo finisca presto. Temo che non sarà cosi facile almeno fino a che alla Casa Bianca ci sarà quel personaggio che già appena arrivato fin dalle prime mosse si capiva bene dove sarebbe andato a parare. Ora sarebbe urgente pararsi da lui.

Altro che Sanremo qui ci vogliono tutti i Santi del Paradiso. Se basta!

La Befana vien di notte…

In onore dell’Epifania che tutte le feste si porta via…

riporto un articolo scritto lo scorso anno perl’occasione.

Beh, si è un riciclo, ma di questi tempi…non si butta niente:

Ci sono donne che vengono definite Befane. Non è un complimento. La Befana è rappresentanta come una donna anzianotta, naso ricurvo, lineamenti grossolani e viaggia a cavallo di una scopa.

E’ l’iconografia classica della tanto amata vecchina che porta i doni ai bambini il 6 di gennaio, passando per il camino.

Mentre Babbo Natale è un buon caro vergliardo dalla curata barba bianca, di sana e robusta costituzione, pacioso allegro, di bell’aspetto che scoppia di salute, bardato con abiti rossi e slitta, la Befana è una figura vestita di stracci, ingobbita col naso a becco e, non fosse che è amata perché rappresenta una figura positiva e innocua, sarebbe perlomeno inquietante. Al solito, la donna viene rappresentata nel suo aspetto peggiore: non poteva essere di sembianze gentili, normali, di età media, ancora in salute e di carattere equilibrato.

No, manco per niente, doveva essere la Befana, cioè una stracciona  che solca i cieli in cerca di camini nei quali sguazza tutta inzaccherata di fuliggine per riempire le calze di chi l’attende con ansia sperando che gli caschi qualche cosa nel piatto.

Può anche portare solo del carbone, ma, in genere è carbone dolce.

Ma quando si vuole definire una donna bisbetica, arrogante, decisamente brutta e avanti con gli anni (cosa che per le donne è colpa grave), la si chiama Befana: brutta Befana.

Già brutta Befana!

Una donna che ne vuole offedere un’altra non potrebbe trovare appellativo migliore. Non importa che porti i doni ai bambini, che dietro quell’aspetto trasandato e decrepito si nasconda un animo gentile, non importa, quello che importa è che quando una donna vuole colpire al cuore un’altra donna non può che riferirsi al suo aspetto fisico.

L’invidia o la gelosia delle donne nei riguardi di altre donne possono essere micidiali. Possono fare danni enormi. Alcune sono veramente delle streghe potentissime. Non scherzo.

Quando una donna invidia un’altra donna lo fa sul serio, scientemente e con precisione chirurgica le lancia tutte le maledizioni che riesce a concepire.

Ma, d’altro canto, la Befana, se vogliamo è anch’essa una vittima. Una vittima del proprio ruolo nel quale è stata confinata dalla società, da sempre maschilista e per riscattarsi se la prende con le altre donne.

 

Naturalmente scherzo, è il frutto delle mie paturnie festive, che stanno comunque per passare, non esistono donne capaci di mandare maledizioni che possano nuocere ad altre donne, me lo sono inventato, o meglio sono i miei ricordi d’infanzia di quando mia nonna mi diceva di non passare e non fermarmi nella casa di una signora che era considerata una strega e mi raccontava, anche, che il giorno che è morta, un gatto nero è salito sul suo giaciglio mortale e le si è accovacciato ai piedi.

Fiabe per tenere buoni i bambini

Risultati immagini per la befana

 

Sbruffonate pericolose

Donald Trump è un personaggio pericoloso. La sua minaccia di colpire 52 siti iraniani per zittire le proteste dell’Iran dopo l’uccisione del generale Soleimani, è solo una delle tante sbruffonate di un uomo che si crede sopra la Legge.
Questa è una minaccia che travalica tutte le regole internazionali in difesa dei siti culturali, se la mettesse in atto sarebbe un crimine di guerra.
Un vero atto di guerra è stato comandare l’assassinio di un personaggio del calibro di Qassem Soleimani, dalla sua residenza di Mar-al-Lago, con la mazza da golf mano, come se stesse ordinando al maggiordomo di portare il tè.
Un gesto insensato che potrebbe scaraventare il mondo intero in una crisi inimmaginabile. Un atto di guerra perpetrato in splendida solitudine senza passare per il Congresso, come avrebbe dovuto fare.
Ma l’uomo è questo: uno sconsiderato prepotente e facciatosta che le spara molto grosse e pretende che tutti lo applaudano anche quando le sue sparate sono chiaramente una violazione di tutti i trattati internazionali.

Ma non mi stupisce per niente questo suo atteggiamento.
Il “raziocinio” di un simile personaggio è volto solo e soltato al proprio narcisistico vantaggio.
I destini del mondo legati alla carriera turbolenta di un uomo che non si accontenta di aver presieduto la più grande democrazia mondiale, di avere lo scettro del comando dell’esercito più potente al mondo, ma vuole continuare a farlo per i decenni a venire sfidando persino tutte le leggi sulla mortalità dell’essere umano.
Insomma un individuo malato di protagonismo e assolutamente inadeguato non solo to guide America, ma nemmeno una macchinetta dell’autoscontro.
Persino il suo maggiore alleato Boris Johnson non ha potuto fare a meno di dire che non sarà al suo fianco se metterà mai in atto la folle minaccia contro i siti storico culturali dell’Iran.
E meno male.
Un folle alla volta, almeno. Due sarebbe stato davvero troppo.

 

Totale responsabilità

Ormai è diventato più pericoloso andare a piedi che in macchina.

Non si contanto gli incidenti nei quali i pedoni  perdono la vita. Vuoi perché attraversano sulle striscie pedonali, vuoi perché sono a bordo strada.

Sei morti e undici feriti, solo l’ultimo bilancio (in ordine di tempo) di un incidente nel quale un giovane che guidava ubriaco ha falciato dei ragazzi che sostavano in gruppo a bordo strada in una cittadina dell’Alto Adige.

O come la ragazza uccisa a Mestre mentre attraversava il trafficatissimo Viale Vespucci sulle striscie, o come le due ragazze sedicenni uccise sempre sull’attraversamento pedonale a Roma, in corso Francia.

Tutti questi episodi hanno un denominatore comune (almeno su due casi su tre): alla guida c’era un giovane con un tasso elevato di alcool o sostanze stupefacenti  ingerite prima di mettersi alla guida. Mentre l’automobilista di Mestre sembra aver detto di non essersi accorto della ragazza ma è risultato negativo all’alcoltest.

La pena massima prevista per omicidio stradale è il minimo che possa capitare a costoro. E, visti i casi che si succedono con frequenza impressionante, andrebbe raddoppiata o portata definitivamente a 20 anni. (L’età media delle vittime).

Ma come si fa non accorgersi di una persona (o più di una)  in fase di attraversamento? Bisogna essere incoscienti o ciechi o peggio. E in entrambi i casi inabili alla guida e perciò andrebbe loro ritirata la patente a vita.

Non mi convince neppure il “concorso di colpa”. Non può esistere che non si veda una persona e non si sia nella possibilità di frenare nel caso la si trovi d’improvviso davanti alla propria macchina.

Capita anche a me di trovarmi di fronte gente che attraversa all’improvviso ma, per fortuna o anche no, finora sono sempre riuscita a fermarmi in tempo.

E lo posso fare perché non guido in stato di ebrezza (o peggio) e vado ad una velocità che mi consenta di fermarmi in un lasso di tempo che mi permetta di non provocare incidenti soprattutto quando mi trovo in strade cittadine trafficate o in prossimità di attraversamenti pedonali. E, soprattutto guardo dove vado. E ci metto attenzione.

Quindi, mi dispiace, ma non ci sono scusanti per chi commette un simile crimine.

Devi sapere a cosa vai incontro guidando un’automobile, hai la responsabilità totale di un mezzo che può uccidere e te la devi prendere tutta, fino alle estreme conseguenze.

Oppure vai a piedi sperando che non ti uccidano sul marciapiedi.