Piromani e bugie

IL governo australiano ha fortemente ridimensionato il ruolo dei piromani, pare ne siano stati arrestati 24 e che gli altri siano fake news messe in circolo da account social che vogliono dargli la colpa ridimensionando o ridicolizzando il tema del cambiamento climatico che, a detta delle autorità australiane è la prima causa degli incendi.
E nei commenti di molti si sente spesso citare Greta Thumberg come una che sta sfruttando il momento di “popolarità” per imprecisati fini personali.
Sembra che ci sia una sorta di “invidia” nei confronti di questa ragazza che ha portato alla ribalta del mondo un tema “caldissimo”. Ma molti non ci stanno e ridicolizzano lei e quanti la seguono e le danno credito.
Un modo per darsi la solita zappa sui piedi.

Non può una ragazza “donna” avere tutta questa popolarità, deve per forza essere denigrata, derisa, presa in giro e invece che guardare alla gravità del pericolo (l’Australia ne è una prova evidente)
in tanti non fanno che gettare fango su un’attivista premiata per il suo coraggio.

In tanti si chiedono perché lo fa e quanto ci guadagni lei e tutta la sua famiglia da questa “attività”.
Questo è importante per molti non il fatto che il pianeta è sulla strada dell’autodistruzione.

Più dei piromani veri, i danni li fanno quelli che continuano a negare che l’inquinamento e l’irresponsabile continua emissione di gas nell’atmosfera prodotti dalle “superpotenze”, siano la causa di fenomeni distruttivi che si stanno già verificando.

I milioni di animali, uno per tutti il bellissimo Koala, che stanno morendo negli incendi in Australia, con il rischio di estinzione e naturalmente il pericolo per gli abitanti di quelle zone, dovrebbero farci riflettere almeno un minuto sul fatto che continuare a negare l’evidenza non farà che accellerare il processo già in atto.

E’ questo che vogliamo?

9 commenti su “Piromani e bugie”

  1. L’imponenza degli incendi in Australia non lascia dubbi sulle cause: causa prima è la siccità che rende infiammabilissima la flora australiana, la seconda causa sono i fulmini. Il resto sono notizie di poco rilievo o infondate.
    La siccità è strettamente legata ai cambiamenti climatici.
    Greta ha ragione da vendere, ma interessi di vario tipo tendono ad ostacolarla in quella che è diventata la sua mmissione.
    Quello che va ascritto a suo merito e alla grandezza di questa piccola ragazza -non sono le nozioni scientifiche che presiedono ai cambiamenti climatici- ma la capacità di aver suscitato l’interesse mondiale sul problema del clima, così malvisto da molti potenti che, invece, dovrebbero farne una bandiera di progresso.

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  2. Quanto a Greta Thunberg apprezzo le sue posizioni, ma mi lascia allibito il fatto che non abbia mai accennato al più grave dei problemi ambientali attuali, che è la crescita demografica (siamo 8 volte più numerosi che ai tempi di Napoleone!!) , il che rende la sua azione velleitaria, poco obiettiva e poco realistica.

    Quanto agli incendi, sono sempre perplesso quando si attribuiscono a cause naturali, come fulmini,o, peggio, ad autocombustione. I fulmini, peraltro, sono spesso associati alla pioggia, che non favorisce certo gli incendi.
    La siccità e il vento sono fattori predisponenti, ma è raro che un incendio cominci da solo. In Italia, almeno, non è mai così, e i piromani sono responsabili della quasi totalità dei nostri incendi.
    Credo che l’approccio allo spegnimento degli incendi sia sbagliato.
    Insieme all’intervento dei vigili del fuoco dovrebbe partire un intervento dei carabinieri, con blocchi stradali e perquisizioni delle auto provenienti dalla zona dell’incendio. Invece, la polizia indaga solo quando i buoi sono scappati dalla stalla.
    Gli incendi dovrebbero essere considerati un crimine gravissimo e scatenare le azioni della polizia come per crimini analoghi. Non si tratta di fatalità.

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    Le rispondo per quel poco che ne so della materia di incendi che in Sardegna, per fare solo un esempio, notoriamente, gli incendi sono prevalentemente dovuti ad autocombustione, clima caldo secco e ventoso e temporali poco frequenti, rapidi e carichi di elettricità con un quantitativo di piggia insufficiente a spegnere i focolai provocati dai fulmini. Ma certo, i piromani ci sono ovunque e in gran parte, come nella foresta Amazzonica (ma non solo) sono legati alla speculazione e lo sfruttamento di quei territori. Il tema è “caldo” e difficile e sicuramente anche gli australiani lo stanno studiano per poter limitare i danni anche se per ora, per quello che appare, con poco successo. E gli studiosi hanno però confermato che quanto avviene oggi era stato largamente previsto da chi aveva posto in primo piano che la situazione sarebbe peggiorata nel corso degli anni a causa dei cambiamenti climatici in atto.
    Greta ha portato all’evidenza del mondo con le sue azioni, il problema dei cambiamenti climatici legati all’inquinamento. Non possiamo pretendere che si occupi anche di crescita demografica (cosa curiosa poi che da noi sia in continuo calo), credo sia già tanto che le sue istanze siano ora prese in maggiore considerazione e spero tanto che presto possano dare qualche risultato concreto.

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  3. Ottima risposta di Mariagrazia, Greta non si è presa carico di tutti i problemi dell’umanità, è già tanto che si occupi di variazioni climatiche.
    Il problema dell’incremento demografico ancora non è vitale, almeno come fenomeno globale, quando lo diventerà l’uomo troverà i rimedi, e già in certi paesi s’è raggiunto l’equilibrio o addirittura c’e un trend negativo. In Cina da poco è stata tolta una legge che limitava le nascite, evidentemente lì c’è ancora spazio. Nei paesi poveri è un grave problema, ma forse occorrerebbe prima porre rimedio alla povertà.
    Gli incendi trovano terreno adatto a causa della siccità, poi fulmini e piromani -se folli o se gente che persegue interessi propri- fanno il resto. Può darsi che l’approccio per spegnere gli incendi possa essere migliorato, le guardie forestali dovrebbero servire anche a questo, però poi non lamentiamoci che ce ne siano troppe.

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  4. Dire che la crescita demografica non è ancora un problema è come dire che un tumore non è un problema finché non si sente dolore.
    Quando si sente il dolore è già tardi.
    La popolazione umana è già eccessiva se pensiamo ad una vita salubre e gratificante e non solo alla mera sopravvivenza. La popolazione umana ha già portato all’estinzione un’infinità di specie animali e vegetali e depauperato ambienti bellissimi.
    Cercare di risolvere il problema della povertà prima di stabilizzare la popolazione è come dire che, se una barca fa acqua, prima bisogna sgottarla e solo in un secondo tempo si cerca di tappare la falla.
    Non c’è nessun modo di risolvere il problema della povertà in un Paese che non ha risorse sufficienti per mantenere la sua popolazione, a meno che non si intenda mantenerla dall’esterno a tempo indeterminato.
    I veri nemici dell’ambiente, della natura e della biodiversità non sono tanto i petrolieri e il consumismo, quanto i fatalisti, i quali pensano che i problemi veri, nel tempo, si risolveranno da soli.
    RISPOSTA
    Beh, certo che la sovrappolazone può essere un problema soprattutto in quei paesi dove non esiste alcuna forma di contraccezione. Ci sono aree del mondo completamente disabitate e la gente si muove appunto per sfuggire alla miseria dei luoghi dove la sovrappopolazione non è causa ma effetto della medesima.
    E’ l’egoismo del potere la prima causa della miseria dei popoli. Certo l’ideale sarebbe un’equa distribuzione sia della popolazione che della ricchezza, ma purtroppo non facciamo che assistere alla sopraffazione del più ricco su chi diventa sempre più povero anche a causa dell’arroganza e dell’ingordigia del potere. E la causa prima della distruzinone di tutte le migliori risorse del pianeta è il “fatalismo” di chi pensa di possedere il mondo per il proprio personale tornaconto.

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    • Lenzini lei paragona le nascite ad un tumore, capisco perché è così preoccupato. Ma non è così.
      Le nascite in genere sono una gioia, la riproduzione una funzione vitale per il mantenimento della specie. Reprimerle con imposizione di leggi mi parrebbe anche una violazione della libertà personale.
      Io credo cha l’umanità si autoregolera gradualmente man mano che dovessero venire meno le condizioni di vita sostenibili.
      In quanto al problema della fame, mi creda, per coloro che ne soffrono, è più impellente del controllo delle nascite.

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  5. Quanto agli incendi in Sardegna, regione che frequento da 40 anni e conosco molto bene, mi risulta il contrario. La quasi totalità sono dolosi. Spesso si rinvengono pacchi di giornali nei boschi e taniche.
    L’autocombustione è un concetto vuoto. Per dare fuoco a dei vegetali secchi occorre una temperatura di almeno 200 gradi.
    Gli incendi si innescano solo con le fiamme libere e, molto raramente, con i fulmini.
    Il fatto che quelli italiani siano dolosi è avvalorato dal fatto che scoppiano quasi sempre in giornate di vento forte, nelle quali la temperatura è più bassa del solito e non cadono fulmini. In compenso è più difficile spegnerli.
    Il che non vuol dire che non sia vero che il clima sta cambiando e il Pianeta si stia surriscaldando.
    Semplicemente, sono due questioni abbastanza indipendenti.
    RISPOSTA
    I piromani ci sono anche da noi, certo, gli speculatori ci sono dovunque e chi vuole ingrassare il proprio portafoglio distruggendo i boschi per farne gli usi che crede. esiste eccome anche qui da noi.
    Ma gli incendi spontanei esistono sia in Australia (ci sono studi recenti a riguardo e ci sono inchieste che provano che molti siti web diffondevano cifre fasulle in merito al numero di piromani proprio per diminuire l’importanza del surriscaldamento globale) sia in Italia come l’esempio della Sardegna.
    Non so quale Sardegna lei frequenti,Lenzini, ma gli incendi spontanei nella stagione più calda, almeno nella zona di Cagliari, sono all’ordine del giorno.

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  6. In risposta ad Alessandro
    “Lenzini lei paragona le nascite ad un tumore, capisco perché è così preoccupato. Ma non è così.
    Le nascite in genere sono una gioia, la riproduzione una funzione vitale per il mantenimento della specie. Reprimerle con imposizione di leggi mi parrebbe anche una violazione della libertà personale.
    Io credo cha l’umanità si autoregolera gradualmente man mano che dovessero venire meno le condizioni di vita sostenibili.
    In quanto al problema della fame, mi creda, per coloro che ne soffrono, è più impellente del controllo delle nascite.”

    Le cose che scrive lei sono anche condivisibili, ma lei ragiona solo nel brevissimo termine. Tornando alla metafora del tumore che a lei non piace, lei parla di cure palliative, mentre io ragiono sulla prevenzione.
    Ovvio che le nascite sono una gioia, ma ciò non significa che “più nascite = più gioia”, specialmente se la famiglia non ha i mezzi per mantenere tutti i figli che produce e li condanna ad un’infanzia di stenti.
    Chi ha parlato di repressione per ridurre le nascite? Al momento, questa è solo un’idea sua.
    In Italia le nascite sono diminuite senza bisogno di alcune repressione, e non è un caso che il crollo sia avvenuto negli anni ’60 , in corrispondenza del periodo di emancipazione delle donne. La crescita demografica si frena con la cultura e la revisione dei valori tradizionali, non con la repressione.
    Non so come può ipotizzare che l’umanità si autoregolerà, visto che, ad oggi, non lo ha mai fatto, e non si intravede nessun segnale in tal senso, salvo lodevoli eccezioni come Italia e Giappone.
    Il teoria, può darsi che questa regolazione avvenga in futuro. Quando saremo 30 miliardi, perennemente in lotta gli uni con gli altri, e avremo distrutto tutti gli ambienti naturali.
    Meglio fermarsi prima invece di aspettare un’autoregolazione per fame o per guerre.

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    • Llenzini, io auspico una “autoregolazione per cultura”,
      o per necessità meno impellenti della fame, come già avvenuto in Italia.
      Immagino ciò avvenga gradualmente, e spero non leggi coercitive.
      Saluti.

      RISPOSTA
      Mi intrometto solo per dire che oltre alla cultura e alla fame, l’autoregolazione delle nascite in Italia ( o denatalità) è dovuta anche al fatto che non ci sono prospettive per il futuro dei giovani e senza queste basi, mettere al mondo dei figli non è possibile.

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  7. Può darsi che ci sia anche questa considerazione, ma non credo che sia la principale. La maggior parte delle coppie non ragiona in maniera così strategica. Semplicemente, ci si sposa più tardi, le donne lavorano, le coppie vogliono viaggiare, fare esperienze e divertirsi, e i figli vengono posticipati, e fare figli non è visto più come un dovere, ma come una scelta discrezionale. E quando la donna ha il primo figlio a 40 anni, non ne fa molti altri.

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    Per cortesia, nel caso si rispnda a qualcuno, pregasi indicare il medesimo. Grazie.
    Comunque, a mio avviso, il tema principale è la mancanza di prospettive future.

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