Altro che canzonette

Sono rimasta estasiata alla lettura della notizia che Rita Pavone parteciperà a Sanremo, pare che il mondo intero ne parli come prima notizia dopo  quella dei missili sulla base Usa in Iraq.

La donna che sussurrava a Salvini, l’taliana vera, esule volontaria in Svizzera da una vita, si è presentata alla famosa manifestazione e …toh, guarda caso è stata accettata. Lei dice che chi pensa male ha dei problemi e se ne impippa e fa bene. D’altronte, a voler ben guardare, in fondo un bel chissene…importa lo direi volentieri anch’io, della sua partecipazione a Sanremo, direi me ne importa ancora meno delle sue dichiarazioni su Greta Thumberg.

Invece Trump…si ancora lui, oggi tweeta : “Tutto va ben”! Dopo la gragnuolata di missili che l’Iran ha mandato per protesta sulla base americana in Iraq,si tratta solo di un primo avvertimento, dicono, non è finita qui.

Non hanno digerito l’assassinio del loro generale (ma tu gurda che permalosi!) e sembra vogliano farla pagare agli Usa. Ma Trump cinguetta felice che “All is well”! Come a dire: “cicca cicca, era proprio quello che ci voleva per tenere l’attenzione lontana dal mio impeachment”.

Il nostro bel  ministro degli esteri invita a dialogo. e alla moderazione e si sente vicino ai nostri soldati.

Già, bella forza la “vicinanza” ma li ci stanno loro non lui. E a moderare le parole farebbe bene ad essere lui per primo, anzi a stare proprio zitto e muto come un pesce. O al massimo parlare di Rita Pavone o fare gli auguri al molleggiato che compie 82 anni e si fa riprendere mentre balla uno scatenato tip tap.

Il mondo è matto,come cantava qualcuno, ora non ricordo, ma credo qualcuno che ha partecipato a Sanremo, sicuro.

Speriamo che siano solo canzonette e che questo nuovo incubo finisca presto. Temo che non sarà cosi facile almeno fino a che alla Casa Bianca ci sarà quel personaggio che già appena arrivato fin dalle prime mosse si capiva bene dove sarebbe andato a parare. Ora sarebbe urgente pararsi da lui.

Altro che Sanremo qui ci vogliono tutti i Santi del Paradiso. Se basta!

10 commenti su “Altro che canzonette”

  1. Purtroppo non sono solo canzonette.
    Oggi leggevo nelle didascalie scorrevoli dei telegiornali, le seguenti notizie:
    “Missili contro le postazioni americane. 70 morti.”
    Poi un’altra notizia di fonte americana:
    “Nessun americano colpito i morti sono tutti iraniani.”

    Evidentemente per qualcuno i morti contano più o meno a secondo della nazionalità.
    C’è poco da gongolare se i morti sono iraniani e non americani (o se fosse viceversa).
    I morti sono morti, sono vite spezzate, sono persone che hanno famiglia, mogli, mariti, fugli, affetti, che guarda caso, avrebbero ancora voglia di vivere lo loro unica occasione di stare al mondo. E invece l’hanno vista troncata, perché qulcuno s’è alzato con la luna storta e ha ordinato una rappresaglia… che magari è in risposta ad un’altra rappresaglia, che a sua volta… insomma un macabro scandire del tempo che può durare anni, lustri, generazioni e generazioni.
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    Si, davvero un incubo che credevamo di aver messo da parte e che ora pare ritornato ancora più spaventoso e la colpa è tutta di Trump checchè ne dicano i suoi estimatori, e dei suoi impicci.
    Purtroppo era prevedibile e sta accadendo. Chi lo ha messo su quel trono potrebbe pentirsene amaramente.
    Ma sembra che non ci siano state vittime né fra gli americani né fra gli iracheni e pare anche che i missili siano arrivati dopo che i militari erano stati avvisati dagli iracheni. Insomma volevano colpire ma senza fare troppo male, forse è un buon segnale speriamo.

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  2. Il problema non è Trump, anche se è più antipatico dei suoi predecessori.
    Il pur saggio Clinton fece la guerra alla Serbia per il Kosovo usando tra l’altro proiettili di uranio impoverito.
    Bush ha fatto la guerra all’Afghanista, salvo poi scoprire che Bin Laden stava in Pakistan
    Nel secondo mandato ha fatto la guerra all’Irak.
    Il premio Nobel per la Pace Obama ha aizzato l’Ucraina contro la Russia, ha provocato e finanziato le “primavere arabe”, ha provocato la ribellione contro Assad in Siria e creato di fatto l’ISIS. E, per non farsi mandare niente, ha aiutato i francesi a fare la guerra alla Libia.
    Il problema non è Trump. Il problema è la politica aggressiva e guerrafondaia degli USA, spinta dalle lobby degli armamenti e da calcoli elettorali spregiudicati.
    La quasi totalità delle guerre importanti del dopoguerra le hanno fatte scoppiare loro.

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    Tralascio la prima parte del suo commento che richiederebbe un’analisi molto approfondita. Mi permetto però di obiettarle che il suo giudizio su Obama sia, a mio parere, un po’ troppo severo. Lei usa parole come “provocato e finanziato”, le ritengo improprie.
    Certo Obama ha avuto un ruolo in quelle vicende, queste sono le sue parole nel 2011:
    “”We have the chance to show that America values the dignity of the street vendor in Tunisia more than the raw power of the dictator … America must use all our influence to encourage reform in the region … we need to speak honestly about the principles that we believe in, with friend and foe alike.”
    Anche le intenzioni vanno considerate. Che poi abbia fatto una serie di errori non ci sono dubbi, tanto che l’attuale presidente aveva dichiarato all’inzio del suo mandato un totale e sostanziale ritiro dai principali teatri, poi abbiamo visto come va, invece.
    Ma lei, a mio avviso, traccia un ritratto troppo semplificato di quella situazione estremamente ingarbugliata e sostanzialmente mette tutti i presidenti sullo stesso piano, mi pare che non sia corretto e che vadano fatti dei distinguo.
    Per quel che riguarda Trump, non si tratta solo di antipatia ma di un cinismo che, pur senza togliere responsabilità ad altre amminitrazioni, secondo me, non ha eguali.

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  3. A giudicare dai risultati e non dalle dichiarazioni di intenti, Obama è stato il peggiore, perché non si è concentrato su un singolo stato, ma ha incendiato tutto il Mediterraneo e gli ex URSS.
    La sostanza del mio intervento è che la politica americana non dipende tanto dalle intenzioni dei presidenti, quanto dalle pressioni interne che essi subiscono dopo insediati. Il fatto che continuino a ripetere gli stessi errori senza imparare niente si può spiegare in due modi.
    1) i presidenti sono persone mediocri e mal consigliate;
    2) quello che interessa a loro e agli USA in generale non sono tanto i risultati quanto le azioni stesse messe in atto per cercare di raggiungerli. In particolare le guerre fanno crescere il PIL e allontanano l’attenzione della gente dai problemi interni.
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    Se Obama è “stato il peggiore” come lei dichiara, possiamo solo sperare che Trump se ne esca presto. E non è detto che basti.

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  4. Signor Lenzini, dica tutto di Obama, ma non che ha creato l’Isis.
    L’Isis era già nato quando Obama non era ancora Presidente degli Usa:
    Le origini del gruppo risalgono ad “al-Qa’ida in Iraq” (2004–2006), poi rinominata “Stato Islamico dell’Iraq” (2006–2013), fondata da Abu Muṣʿab al-Zarqāwī nel 2004 per combattere l’occupazione statunitense dell’Iraq e il governo iracheno sciita sostenuto dagli Stati Uniti d’America dopo il rovesciamento di Saddam Hussein(Wkipedia).

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  5. Non conoscevo la storia ma è un dato di fatto che l’ISIS ha preso forza durante la guerra civile in Siria, che era stata incoraggiata dagli Usa al tempo della presidenza Obama per tentare di scalzare la Russia e toglierle la base navale di Tartus. Gli USA sono dei cultori un po’ ingenui della politica dell’impero romano. Una massima che gli piace molto è: “I nemici dei miei nemici sono miei amici” In base a questo criterio hanno prima sostenuto i Talebani in Afghanistan conto i loro nemici russi, e poi l’ISIS contro il loro nemico Assad. E i risultati sono stati entrambe le volte disastrosi. E non solo per loro.
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    Non vedo gli Usa “ingenui”, faccio fatica, e non vedo Obama aizzatore di guerre.In tutta questa storia però mi pare che i russi c’entrino parecchio.

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    • Gli Usa così come la Russia si alleano o contrastano seguendo l’unico criterio della convenienza.

      Gli Usa, quando elessero l’Iran come nemico solo perché volle nazionalizzare l’estrazione del petrolio in terra propria , gli aizzarono l’Iraq di Saddam Hussein. Quando poi questi non servì più, lo distrussero.
      La Siria è solo un campo di scontro trai due veri contendenti, la Russia e gli Usa. L’obiettivo è l’egemonia in Medio Oriente.

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  6. In risposta a Omnibus
    Con la differenza che, mentre fino agli anni ’90 era la Russia a fomentare guerre, ribellioni e colpi di stato, da allora in poi l’iniziativa è passata in mano americana. La Russia sono 30 anni almeno che non prende iniziative in nessuna parte del mondo, mentre gli USA hanno cercato perfino di mettergli contro l’Ucraina che era fino a poco prima parte integrante dell’URSS. Io sono stato anticomunista e filoamericano perfino durante la guerra del Vietnam, ma alla fine mi sono dovuto convincere che oggi chi minaccia la nostra economia e la nostra sicurezza nel Mediterraneo sono gli USA. E i sepolcri imbiancati come Obama sono ancora più pericolosi dei presidenti arroganti come Bush e Trump.

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    Beh, che i Russi “non prendano iniziative”… mi sembra perlomeno riduttivo, è proprio sicuro Lenzini?
    E, chiamare Obama “sepolcro imbiancato”…beh, direi, di gusto perlomeno discutibile.
    Cosa mi sa dire del “sepolcro arancione” Trump che è in fase di Impeachment? Più pericoloso di Trump era Obama? Ma come mai allora non ha anche lui avuto l’impeachment? Lo saprebbe spiegare?

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  7. Lenzini, anche in politica, come nella fisica, vale il.principio che “ad ogni azione corrisponde una reazione”.
    Poi è difficilissimo capire chi provoca e chi reagisce
    Per esempio, sulle ingerenze di Obama in Ucraina, ho letto la seguente versione:
    https://www.repubblica.it/esteri/2015/02/09/news/vertice_minsk_non_ancora_sicuro_faccia_a_faccia_merkel-obama-106873642/
    Ad ogni modo sperare che le grandi Potenza si disinteressino della scacchiere mondiale è un’utopia.
    Certo, in Medio Oriente è più giustificato l’interesse di Mosca di quello di Washington, se non altro per la vicinanza di quelle terre alla Russia.

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  8. Trump sta subendo l’impeachment perché ha pestato i piedi a qualche lobby americana.
    Obama, invece, che per inciso era molto più abile diplomaticamente, ha danneggiato solo gli europei (per esempio, con le varie sanzioni ottenute dall’ONU) e i Paesi mediterranei.
    Sono d’accordo che, tra due ingerenze, è più giustificata quella della Russia che ha pochissimi accessi al Mediterraneo e ne ha bisogno.
    Il brutto delle iniziative di Obama è che il prezzo non lo ha pagato l’America, ma noi europei, e specialmente noi italiani, che avevamo interessi nei Paesi che sono stati destabilizzati, imprese che ci lavoravano, crediti da riscuotere …
    Gli USA lanciano il sasso e i vetri rotti li paghiamo noi.

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    Trump subisce l’impeachment per aver abusato del suo potere e ostruito il Congresso, le lobby americane sono (quasi) tutte con lui, per ora, almeno.
    Già, Obama a sentire lei sembra il male assoluto, mentre Trump…se lei imputa il caos in M.O. a Obama allora non era solo un buon diplomatico ma vermente un “signore della guerra” coi controfiocchi. Mi scusi Leenzini ma pare una lettura poco, molto poco obiettiva.

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