La scoppola umbra

Il governo della pochette è finito nel taschino dell’Umbria.
Sepolto sotto la valanga sovranista. Dei due maggiori alleati non spunta neppure il naso, lo tengono al coperto dopo la brutta sberla che hanno preso, il Pd perde rispetto alle europee ma non tantissimo mentre per i Fab.5 è proprio durissima: sotto la soglia del dolore del 10, si attestano all’8%.
DiMaio ha un bel dire che l’esperimento non è riuscito, questa volta “l’esperimento” se lo ritroverà diretto alle sue terga e non sarà una festa, per lui.
Spavaldo come al solito oltre che doppiogiochista come al solito, Renzi si tira fuori: dopo aver favorito la nascita del governo “pochette”, dopo aver sbattuto la porta in faccia a Zinga, ora dice che non ci si “intruppa” coi cinque stelle senza conseguenze. Ma da lui ci si può aspettare questo e altro, anzi si deve, perché non ha certo finito di farci vedere gli effetti speciali delle sue bravate.

Iniziato due mesi fa per bloccare i”pieni poteri” di Salvini, il governo della improvvida strana alleanza se lo ritrova con un quasi 38% al primo test utile per saggiare gli umori della popolazione.
Non importa se ne rappresenta solo il 2%, come aveva fatto elegantemente notare l’elegante ex giurista premier per caso ,baciato dal destino, Giuseppe Conte.
E’ una scoppola di quelle che non si dimenticano e che non può non avere gravi ripercussioni su un governo compromesso dallo stesso compromesso sul quale è nato (già stanco).
L’euforia (si fa per dire) della foto di Narni è già sbollita e ora sono bravi quelli che riescono ancora a gioire di questa “rete di protezione” contro l’avanzare delle destre che già presenta un vistoso buco.

A proposito di doppiogiochisti, il Financial Times ha rivelato che Conte avrebbe favorito un’azienda nel settore della fibra ottica: dopo un parere favorevole dato come giurista poco prima di diventare premier, la stessa ha ottenuto un grosso appalto grazie alla” golden power “ del governo da lui presieduto.
Tutto da dimostrare, ovvio. Intanto però la sua bella faccia comincia ad apparire un po’ sgualcita e dopo la porta sbattuta in faccia dall’Umbria ha bisogno di un bell’impacco caldo e di un massaggio Tai e forse anche di un ritocchino.

10 commenti su “La scoppola umbra”

  1. La vittoria di Salvini, dopo anni e anni di governo si sinistra, gli ultimi dei quali fallimentari, era scontata.
    Il governo giallorosso insediato da poche settimane e la maggioranza che lo sostiene non c’entrano.
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    AH si? E allora che ci stanno a fare al governo se “non c’entrano”?

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  2. Io spero che la coalizione tenga e credo che qualcosa di buono riuscirà a farla.
    Se non altro s’è assunta l’onere di evitare l’incremento del’Iva che, in caso di elezioni anticipate, sarebbe scattata. Una vittoria di Salvini (e Meloni) in campo nazionale sarebbe una iattura.
    Non voglio morire, e non voglio che mio nipote cresca, in un regime autoritario.
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    Democrazia vuole che siano i cittadini a scegliere i partiti che devono governare, questo inciucio tra gli inaffidabili cinquestelle e gli ancora più inaffidabili Pd, non sta facendo per nulla bene al paese ma sta preparando delle autostrade per la destra piùestrema. La crescita di FdI lo dimostra. Dimostra che la gente crede alle promesse della destra perché non riesce più a credere alle bugie della sinistra.
    Io ancora meno vorrei un regime autoritario e per quel che posso lo contrasterò, se arriva con tutte le mie forze, ma è il popolo che liberamente decide che struttura dare al governo non i partiti che fanno le combine tra loro. E cosi facendo aumentano la possibilità che la Democrazia vada alla deriva.

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  3. Mariagrazia io ti conosco come persona che ama la Costituzione italiana, che la rispetta e che l’ha difesa appassionatamente: ricordo come eri contraria ai “ritocchi” di Renzi, quando ci provò.
    Quello che chiami “inciucio”, è perfettamente legittimo in una democrazia parlamentare.
    Non cadere nella trappola dì chi dice ad ogni piè sospinto, “la parola al popolo” sapendo bene quando il popolo sia influenzabile “in corso d’opera”.
    Tanti dittatori si sono imposti cosi, col consenso del popolo

    Il popolo, secondi ka nostra Costituzione, è interpellato ogni cinque anni e solo eccezionalmente, se non si riesce a trovare una nuova maggioranza parlamentare, si ricorre a nuove elezioni.
    Sovrano è il Parlamento che liberamente ci rappresenta e che abbiamo eletto.
    Ciao.
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    Non cado in nessuna trappola. Questo tra due forze agli antipodi che si sono combattute in tutti i modi per anni e che ora hanno trovato un “accordo” solo per non permettere di andare a libere elezioni non può essere chiamato che inciucio e quando i cinquestelle lo hanno fatto con Salvini tu lo consideravi tale. Ora perché lo hanno fatto col Pd di colpo è diventato sacrosanto. La parola “popolo” non è diventata tabù a causa dei sovranisti, ti ricordo che la nostra Costituzione dice:”La sovranità appartiene al popolo che la eserrcita secondo le regole”. Quindi “popolo” non significa “popolo influenzabile” ma cittadini consapevoli che col loro libero voto partecipano attivamente alla vita politica del proprio paese.E questo non può essere a senso unico e cioè solo quando va bene a te e al tuo partito di riferimento.

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  4. Mariagrazia, solo due osservazioni:

    “hanno trovato un “accordo” solo per non permettere di andare a libere elezioni”
    Hanno trovato un accordo per continuare la legislatura che Salvini aveva deciso di interrompere per calcolo di potere, ed evitare al paese il peggio (aumento dell’Iva, vuoto politico in un momento critico, etc.).
    Insomma hanno trovato un accordo, così come il sistema proporzionale ti obbliga. Renzi aveva proposto il sistema maggioritario, ma l’avete bocciato

    “ti ricordo che la nostra Costituzione dice:”La sovranità appartiene al popolo che la eserrcita secondo le regole”.

    Appunto, la esercita tramite il Parlamento liramente eletto ogni 5 anni.
    In tutti i paesi democratici che si rispettano, è così.
    Rispetto comunque le tue convinzioni, la libertà d’opinione è sacrosanta ed è l’essenza della democrazia.

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    Da che è nata la Repubblica, pochi anzi pochissimi governi sono andati avanti tutta la legislatura e i problemi che citi non li ho creati io o tu ma proprio chi ci ha governato.
    Quindi quando le cose non vanno è previsto che si torni a dare la parola ai cittadini , a meno come in queso caso due forze politiche avverse e totalmete incapaci di governare assieme (come stanno dimostrando) non decidano di coalizzarsi non per il bene del paese ma solo ed unicamente per fare i propri interessi, una rimanendo al governo dopo aver già governato male con un altro pseudo alleato e l’altra approfittando della situazione per prendere il potere che da sola non sarebbe riuscita a prendere ed esattamente come era già successo col governo precedente a questo. Questa non è collaborazione ma solo fare i propri interessi contro la volontà popolare (anche se legittimo dal punto di vista formale) che mai avrebbe voluto vederli governare insieme (almeno la maggior parte di chi li ha votati) E questo è stato anche, in buona parte, il motivo per cui nella regione Umbria hanno perso cosi tanti voti. Secondo come la vedo io. E, ti ricordo che sono un cittadino della Repubblica.
    PS: non hai spiegato come mai il governo precedente era da te considerato una forzatura mentre questo non lo sarebbe.
    P.P.S. Comunque non sono sola a pensarla cosi, questo è il vice segretario del Pd Orlando su Huffpost oggi:
    “”””Però, Orlando, veniamo all’oggi. Il punto vero è che la coalizione Pd-Cinque stelle non ha funzionato. È vero che c’è una specificità locale ma è anche vero che, quando funzionano le manovre nazionali, i voti locali si invertono.

    Non c’è dubbio. Il tema è la natura irrisolta della coalizione. Glielo dico con grande chiarezza: non si può stare in una esperienza di governo con un piede solo e tanto più dopo il fallimento di questa formula con Salvini. Né si può ipotizzare un governo cui si dà la funzione di arginare la destra fondandolo su una somma di desistenze.””””

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  5. Mi inserisco nel dibattito fra Alessandro e Mariagrazia per esternare, per l’ennesima volta, il mio pensiero, anche a costo di esser ripetitivo e pur conscio che esso non sarà condiviso.

    Secondo me oggi Renzi non farebbe tanto il gradasso, dopo essersi sganciato dal PD e aver messo su un suo partito personale, se nella Costituzione non ci fosse stato quell’articolo che libera il parlamentare dal vincolo di mandato.

    Io, scusatemi, sono sempre dell’avviso che quella norma costituzionale è una delle cause per cui il nostro sistema politico elettorale lascia alquanto a desiderare.

    Se un emendamento correggesse quella normativa qualcosa di meglio apporterebbe al nostro sistema.

    Negli USA in tanti casi gli emendamenti hanno variato le cose; basti pensare a quello che introdusse il proibizionismo e all’altro che lo aboli’; oppure a quello che aboli’ la schiavitù, o a quello chè istitui’ la parità di voto fra cittadini bianchi e di colore, ecc. ecc..

    Io non sono un costituzionalista ma, in buona sostanza, mi sembra che da noi certe “norme” o “leggi” che dir si vogliano, non mi paiono poi così democratiche.

    Come si può concepire il fatto, tanto per chiarire, che degli elettori PD, che alle urne votano Renzi perché pensano che questi segua e realizzi i programmi di quel partito poi scoprono che Renzi stesso, addirittura fruendo proprio di quei voti, si stacca dalla formazione politica primeva e fonda un altro partito?

    Scusatemi ma io trovo tutto ciò, è altri casi analoghi, inconcepibile, assurdo.

    Per me è un tradimento vero e proprio agli elettori, alle loro aspettative e quant’altro.

    Mi si può obiettare che non è giusto che un parlamentare debba per forza seguire le direttive del suo partito ma anche dissentire da quello e agire di conseguenza.

    Certo. Cambiare idea si può senz’altro ma, quel che a me non sta bene e non trovo onesto e corretto, è quello di cambiare idea o opinione in corso di legislatura; non solo ma avvalersi soprattutto di quella fiducia ricevuta dagli elettori per poi tradirli passando nelle fila avversarie: spesso facendo il contrario di quanto loro enunciato in campagna elettorale.

    Se io chiedessi consensi, appoggi e denaro perché voglio sostenere la costruzione di un ospedale che accolga e curi gli anziani soli e abbandonati e la gente di buon cuore mi aiuta fornendomi soldi e mezzi per tale progetto e poi io, ad un certo punto, ci ripenso e col denaro raccolto vado invece a passarci una vacanza in Florida, la gente che mi ha supportato per alleviare i disagi di quegli anziani come credete ci rimangono?

    Stessa cosa mi sembra col voto dato al parlamentare che poi, giusto o non giusto, democratico o meno, delle desiderata dei cittadini non se ne puo’ importare di meno e fa come meglio crede.

    Io penso che quell’articolo costituzionale non è democratico perché lascia sempre spazio a furbate, polemiche ecc.

    Renzi oggi ne è la prova vivente, così comè tanti altri prima di lui e come lui.

    Sghignazza e fa il gradasso, Renzi, ricattando PD e M5S, perché colla sua Italia Viva condiziona non poco la coalizione di centrosinistra.

    Avrei voluto proprio vedere che cosa avrebbe fatto se il vincolo di mandato gli fosse stato imposto per legge.

    Doveva dimettersi, se non gli andava bene il PD, attendere le prossime elezioni e candidarsi con la sua nuova formazione politica.

    Questa sarebbe davvero onesta’, questa sarebbe vera democrazia, sarebbe un sincero e leale rispetto per i cittadini che democraticamente votano.

    Conte è un’altra faccia della stessa medaglia.

    Ci si lamenta che è un opportunista, un doppiogiochista, un coinvolto in spochi affari, spionistici e non ma…
    ci si chiede mai con che titolo Conte occupa la carica di Presidente del Consiglio?

    È forse un politico?

    È forse stato votato dai cittadini?

    Ha senz’altro esperienze in campo politico ed internazionale?

    Nulla, almeno così sembra.

    Allora, che cavolo ci fa a Palazzo Chigi?

    La risposta e’ che il Presidente della Repubblica gli affidò, per ben due volte, l’incarico di formare un governo.

    Ma tale operazione, ovvero chiamare un perfetto sconosciuto, tra l’altro votato da nessuno, per nominarlo Primo Ministro è costituzionalmente possibile?

    È logico e costituzionale che un tizio faccia il Primo Ministro prima di un governo e poi dell’immediato successivo, antitetico al primo?

    È come se un calciatore giocasse per una squadra X col ruolo di capitano contro gli Y.
    Al secondo tempo, all’uscita sul campo, gli spettatori e soprattutto i tifosi della compagine X, notano che quel giocatore, prima capitano degli X, ora indossa addirittura la maglia degli Y e gioca nelle loro fila.

    Ma….che cavolo e’ successo?

    Niente. Una semplice sostituzione: il capitano degli Y s’è infortunato e lo supplisce quello degli X.

    Se è si, come sembra, qualcosa di anomalo ed antidemocratico deve pur esserci nel sistema…Oppure no?

    RISPOSTA
    In linea di pincipio lei ha ragione. Ma Renzi è un caso del tutto particolare sappiamo come è diventato PdC scalzando Letta dal suo posto e da li in poi ha agito sempre allo stesso modo: spudoratamente e giocando d’azzardo e cosi ha continuato. Ma non perché la legge glielo permette ma perché lui è fatto cosi.
    Lo stesso dicasi per i parlamentari che cambiano casacca in corso d’opera e in maniera fraudolenta e con fini poco nobili.
    Ma nella Costituzione non è contemplato che i parlamentari agiscano per fini poco nobili ma solo per il bene della Nazione sulla cui costituzione hanno giurato.
    E’come se noi accusassimo il codice penale di non essere un deterrente sufficiente per fermare i ladri e gli assassini.
    L’onestà è imprescindibile requisito per esercitare la “professione” del politico se poi sono intrallazzatori senza morale ne dovrebbero pagare le conseguenze. Ma questa è un’altra storia.Comunque faccio mia la sua domanda: “Che cavolo ci fa Conte a Palazzo Chigi”?
    Magari lui risponderebbe che si trovava in difficltà economiche e un amico di un amico gli ha presentato DiMaio che caso voleva cercasse qualcuno per interpretare la parte dei premier e lui ha accettato, sa non si può guardare troppo per il sottile, in fondo non è poi un “lavoro” cosi gravoso…

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  6. Mariagrazia, un conto sono i governi, un conto le legislature.
    I governi cadono se non hanno più una maggioranza che li sostiene, le legislture durano finché si trovano altre mggioranze nell’ambito del Parlamento, fossero pure tra Belzebù e lo Spirito Santo, per governare.

    A me il governo precedente non piaceva affatto, ma non per questo avrei chiesto nuove elezioni. Aspetto per giudicare l’attuale governo nato da poco, ma almeno gli riconsco il merito di non aver assecondato ll progetto scellerato di Salvini, togliere la fiducia al suo governo e far cadere la legislatura per fare il pieno di voti.
    I governi devono pensare a governare, a prendere anche decisioni spiacevoli, a non sottrarsi alla responsabilità di una finanziaria per non perdere voti (tu stessa hai immaginato fosse questo il progetto di Salvini). Non devono fare propaganda perpetua per guadagnare facili consensi -flat tax al 15%, quota 100, e fuori i negher dall’Italia- e quando sembra sia giunto il momento più opportuno (per un segretario, non per il Paes) mettere a segno un progetto che avrebbe ancora di più messo in ginocchio l’Italia.
    Aver cercato di contrastare questo progetto va a il merito di questo governo, Il resto si vedrà, ma guai se si mette a inseguire il consenso imitando gli avversari.
    Questo dovrà essere frutto non di promesse ma di risultati.
    RISPOSTA
    Devi esserti distratto, ma poco male basta che scorri l’archivio (qui o altrove) per renderti conto che Su Salvini e il governo precedente a questo non ho detto cose lusinghiere affatto.
    Ed ora mi fai tu la lezioncina su cosa deve o non deve fare Salvini?
    Rimani pure della tua idea, ma, per favore risparmiami la lezione sui pericoli delle destre incombenti.
    La motivazione non regge perché i due principali contraenti se ne son dette (soprattutto i grillini) di cotte e di crude pensare che adesso possano fare il bene del paese, permetti, ma per me equivale ad essere ingenui.
    Questo governo non ha (ancora) nessun merito, spero ne abbia di futuri ma da come bolle mi sa che fanno a pugni molto presto.

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  7. Piccinini, il vincolo di mandato renderebbe inutile il Parlamento. Basterebbero i quatto o cinque segretari di partito per decidere per tutti. La democrazia si ridurrebbe in un oligopolio in cui il potere è nelle di pochi elementi.

    I partiti tracciano la linee guida di un progetto di sviluppo del Paese, entro cui si riconoscono gruppi di persone, che però hanno il loro cervello e la loro autonomia che devono potere esplicare liberamente. Il pensiero unico è quello che guida i partiti di stampo autoritario.
    D’altro canto, i cambi di casacca in corso d’opera, sono sempre casi marginali, che in genere incidono poco sulle sorti del Paese, e se incidono occorre accettarli in nome della libertà di pensiero.

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  8. Mariagrazia ho espresso il mio pensiero, niente lezioni e nemmeno lezioncine, e non ho detto affatto che tu sia stata entusiaste del governo gialloverde, anzi tutt’altro.
    Però, fosse andato in porto il piano di Salvini, ci saremmo trovati in breve in camicia verde.
    Tu dici che “E’ la democrazia, bellezza” ?
    Profittare di certi momenti di difficoltà della democrazia (Presidente del consiglio inesistente, capi partito che fanno e disfanno, debito pubblico enorme, sfiducia nelle istituzioni, etc.) fomentare paura (mamma, li Turchi!) e malcontento (mamma le tasse!) , ad arte, è il metodo seguito da tutti i dittatori. Mussolini docet.
    RISPOSTA
    non solo non sono stata entusiasta ma l’ho proprio detestato.
    Vedi Alessandro, i problemi secondo me vanno presi uno alla volta: ora il problema è questo governo qui, Zingaretti non lo voleva lo ha messo in piedi Renzi trafficando come sa fare e ora Zingaretti si trova nella imbarazzante posizione di dover avere a che fare con un “alleato” dal quale può aspettarsi qualunque cosa.
    Secondo te può essere questo il bene delpaese? Assistere ad una lite continua su tutto mentre il paese va in rovina?
    Secondo me no.
    Ma va bene cosi possiamo benissimo rimanere ognuno sulle proprie posizioni vedremo se le tue previsioni di lunga durata e di opportunità di questo governo si avvereranno, nel qual caso avrai avuto ragione tu.

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  9. Che ci fa Conte a Palazzo Chigi?

    Il mio interrogativo lo ha fatto anche Suo e ha voluto fornirmi una Sua risposta.

    Più o meno è come affermavo io con la mia “provocazione”, ovvero anche il Sig. Rossi o mio nonno possono divenire Primi Ministri: basta avere le raccomandazioni giuste (i voti possono andare pure a farsi benedire, sono marginali), l’ ok del Parlamento e il gioco è fatto.

    Questa è l’Italia.

    Rispetto le Sue opinioni ma per me abolire l’attuale non vincolo di mandato sarebbe oltremodo necessario per ristabilire la democrazia onesta e vera.
    RISPOSTA
    magari ha ragione lei, ma rimango dell’idea che sarebbe peggior toppa del buco o peso tacon del sbrego, come diciamo in veneto e col rischio di ritrovarci in una repubblichetta guidata da un pugno di oligarghi o “aristocratici” arrivati e arrivisti che dopo il vincolo di mandato ci toglierebbero anche il diritto di voto. Come vede ci sono rischi ad ogni piè sospinto. Conte passa la Costituzione rimane. Almeno spero.

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  10. Piccinini,
    qualora ci fosse il vincolo di mandato, quale sarebbe di fronte le mille problematiche che si presentano nella reale pratica di governo?
    E di quale mandato parla, di quello degli elettori all’eletto o di quello dei segretari ? E lei pensa che si possa individuare un unico mandato, o una serie di mandati a cui sttenersi. In pratica lei vorrebbe vincoli che limitano la libertà individuali, degli “automi” nella dinamica degli avvenimenti politici. Questo si chiama autoritarismo.
    E poi che c’entra il vincolo di mandato con Conte? Il Presidente del consiglio può essere qualsiasi cittadino, anche suo nonno se il Presidente della Repubnlica lo scegliesse e fosse capace di riscuotere la fiducia del Parlamento. Casa che è successo per Conte, che le piaccia o no.
    Cordialità

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