Pensiero stupendo

Voto tolto agli anziani. Non mi stupiscono Grillo e la sua proposta. Mi stupiscono piuttosto quelli che non si indignano. Un ex comico può permettersi di fare una “battuta”, ma poi tutto dovrebbe finire con una risata. E una grossa risata dovrebbe seppellire non solo l’ex buffone ora padre spirituale e vero capo del Movimento assieme allo stesso. I Cinquestelle sono, purtroppo, maggioranza di governo proprio anche grazie ai voti di quelli a cui ora Grillo vorrebbe togliere la possibilità di votare: gli over 60 o giù di lì. Sono poco propensi a guardare al futuro, dice, non servono, sono cresciuti a pane e democrazia e libertà e sono ancora troppo impregnati dei valori portati dall’antifascismo e dallo spirito del ’68 che aleggia ancora inquietante e minaccioso e quindi poco malleabili, poco “direzionabili” e soprattutto poco inclini a farsi suggestionare dalle ridicole promesse del partito del “noi, noi, noi e gli asini siete voi”. Abbiamo già visto come le promesse roboanti di non mischiarsi, di non diventare mai “casta”, di distinguersi da tutto il politicume nostrano, siano finite nel più trito opportunismo politico degno (o indegno) della più vecchia delle “vecchie” politiche. E ora questo signore si intesta una “riforma” epocale”: cancellare un diritto sancito dalla Costituzione discriminando i “vecchi” per avere ancora di più mano libera nell’influenzare le menti più facilmente malleabili (o almeno questo pensa lui). In due parole: vincere facile eliminando quella consistente parte della popolazione meno incline e farsi suggestionare dalle chiacchiere di un saltimbanco con velleità di cambiare il mondo e distruggere la democrazia per soppiantarla con una dittatura travestita da “pensiero stupendo” (made in Patty Pravo 1978, per i più giovani, ndT). Una grande, immensa idiozia che può uscire solo da chi sta interpretando il più grande bluff degli ultimi decenni.

 

Pubblicato oggi su “Italians” del Corriere della Sera

 

Una stupenda canzone di Ivano Fossati:

15 commenti su “Pensiero stupendo”

  1. Sono d’accordo sul fatto che non si può togliere il voto agli anziani.
    Del resto non mi risulta che ci siano Paesi dove vige questa regola.
    I Consigli degli anziani, anzi, in diverse culture, erano il nucleo che amministrava la società.
    E’ anche vero, però, che esistono vari problemi, legati agli anziani, aggravati dal fatto che oggi la medicina riesce a far sopravvivere persone che un secolo fa sarebbero morte da tempo.
    Uno di questi problemi è il voto invariabile. Un problema che non riguarda solo gli anziani, ma è più frequente in questa categoria.
    Mia madre ha votato socialista tutta la vita perché così votava il suo amatissimo fratello, morto giovane (negli anni’20 del ‘900), e non ha fatto caso a come è cambiato il partito da Matteotti a Craxi. Molti anziani votano per ideologia e sono insensibili ai risultati, spesso deludenti, che certi partiti producono quando riescono ad andare al governo.
    Gli anziani sono un problema anche per altri versi. Mio suocero ha continuato a guidare la macchina fino a 85 anni, nonostante due operazioni agli occhi e una vista residua veramente ridotta.
    Ci sono giudici molto anziani che non si aggiornano, non si documentano, e emettono sentenze per abitudine.
    Forse qualche stretta ci vorrebbe.
    Quanto meno, per il voto, qualche ostacolo, tipo quelli che si incontrano facendo delle transazioni on line dove si deve riconoscere un numero scritto con caratteri distorti (non sono un computer) o qualcosa del genere, per evitare che una persona anziana, o che non ci sta con la testa, o che è molto ignorante e disinformata, metta un voto senza essere consapevole di cosa sta votando. Meglio che il voto di queste persone vada tra le schede annullate piuttosto che contribuire all’affermazione di un partito che loro non conoscono.
    Per la patente io metterei un esame annuale per il rinnovo.
    Per le professioni delicate, come giudice, chirurgo ecc…. analogamente ci dovrebbero essere dei controlli annuali obbligatori per verificare eventuali Alzheimer o Parkinson incipienti, e simili.
    E, in questa ottica, io eliminerei l’istituzione dei senatori a vita e fisserei un’età massima, non per gli elettori, ma per gli eleggibili.
    Cordiali saluti
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    Buongiorno Lenzini

    prima o poi ci arriverà anche lei ad essere anziano, glielo auguro, ci starebbe a farsi dare del rinco….etc.etc.?Perché ragionando cosi finirà che toglieremo il voto ai non diplomati, agli ignoranti (in Italia sono tanti e di tutte le età), le donne etc.etc., gli antipatici, magari chi ha un orientamento sessuale “diverso” …

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  2. Io ho 73 anni e comincio ad accusare dei problemi, soprattutto di memoria, ma credo di essere ancora ben lucido.
    Lei mette in caricatura le mie considerazioni portandole a conseguenze che vanno molto oltre le mie, e che non condivido affatto.
    Se rilegge la mia lettera con attenzione vedrà che io ho parlato di semplici “ostacoli” che sono già ampiamente in uso nelle transazioni on line, come quella di leggere e riportare correttamente una scritta distorta.
    Togliere il voto agli antipatici o ai diversi è un’idea sua che non c’entra niente con il mio pensiero.
    Pretendere che l’elettore sia consapevole di cosa vota e non metta una croce a casaccio, invece, mi sembra un’esigenza seria e concreta.
    Se posta la mia lettera, vorrei che postasse anche il suo commento e la mia replica di chiarimento.

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    Mi scuso se le sono sembrata irriguardosa, non volevo esserlo ma solo fare una battuta anche per alleggerire un po’ l’argomento già di per sè fin troppo serio.
    Le faccio un esempio concreto: ho una zia di 91 anni, vive da sola e ha sempre votato. E’ informata e vota a ragion veduta in base alle proprie inclinazioni politiche. Quindi quando vota sa bene per chi votare e perché, non crede che ci siano ventenni che, al contrario, non sanno neppure cosa sia un partito politico? Dovremmo fare un esamino psicoattitudinale a tutti prima di ammetterli alle urne?
    I problemi ci sono,non c’è dubbio, non scopriamo l’acqua calda ma il voto deve essere garantito a tutti i cittadini che ne hanno diritto e quella di Grillo a mio avviso è una buffonata, si, ma pericolosa.

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  3. Infatti, avevo premesso che ero d’accordo con lei che non si può negare il diritto di voto a nessuno.
    Solo che era un tema intrigante e mi piaceva approfondirlo.
    Anche perché io stesso sono ormai entrato nella terza età e mi rendo conto di quali sono i problemi da affrontare, delle difficoltà di adattamento ai nuovi modi di informarsi e di comunicare.
    Per questo, onestamente, ho dei dubbi sul fatto che un cittadino debba votare fino alla morte, anche se ha l’Alzheimer, la maculopatia, se è quasi sordo ecc….
    Penso però che dovrebbe essere l’anziano stesso ad autocensurarsi quando sente che non è più in grado di dare un contributo consapevole, anche tenendo conto che gli effetti delle sue scelte non ricadranno su di lui ma sulle generazioni successive. In questo senso è ragionevole anche la riflessione di Grillo, nel senso che chi sta uscendo dalla vita attiva forse non ha il diritto di condizionare chi ha tutta la vita davanti.
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    Ribadisco che la proposta di Grillo è un’idiozia. A mio parere.
    Con l’astensione altissima che abbiamo,sono grata a quelle persone anche molto anziane (come la zia) che si sentono ancora di voler partecipare attivamente alla vita del paese.
    D’altronde, non vedo come non potrebbe( se ce la fa) quando ha sempre pagato le tasse e continua a farlo.
    La vecchiaia non è una malattia ma un periodo della nostra vita,credo che dobbiamo fare del nostro meglio per viverla senza pregiudizi accettando le limitazioni ma considerando anche gli aspetti positivi per quanto pochi essi possano essere.

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  4. Non so quali siano le vere idee di Grillo ma penso sia un grande provocatore e un discreto oratore ,sicuramente è uno che fa discutere e a questo paese non fa sicuramente male magari approfondendo le questioni e la politica in generale .Il voto è un diritto-dovere e nessuno a mio avviso può decidere chi deve smettere di esercitarlo se non la persona stessa per sua libera scelta ,sono d’accordo per l’ abbassamento dell’ età del voto a 18 anni anche per il senato ritenendo entrambe le istituzioni di pari valore ,e poi sinceramente con certe arie antidemocratiche e secessioniste che aleggiano in una certa area politica italiana e non solo, ritengo che ogni diritto fondamentale vada difeso con le unghie e pure i denti.

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    Anch’io però… aumenterei l’età per votare a 21 per entrambe le camere. E Grillo, penso, sia anche un discreto racconta…frottole.

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  5. sempre sul tema:
    Pubblicato oggi su “IL Gazzettino di Venezia”:

    L’ ultima boutade di Grillo di togliere il voto agli anziani è di quelle che dovrebbero seppellire, lui e il suo Movimento, sotto una fragorosa montagna di risate.
    E invece, ne sono sicura, c’è chi dirà che magari, magari… non è proprio una pessima idea.
    Ma si, ma che ce ne facciamo dei “vecchi”?
    Non sanno guardare al futuro, facciamo largo ai giovani, già che ci siamo facciamo votare i bambini. Il mondo è loro e solo loro possono avere una idea precisa di chi può governarli bene.
    Ecco l’idea meravigliosa partorita dalla mente di un vecchio comico.
    Vecchio si, per sua stessa ammissione e con il terrore di invecchiare ancora, un processo naturale che lui cerca di esorcizzare sparando immense ” cavolate” per sentirsi ancora “vivo” e pieno di risorse.
    Lu, il padre nobile del movimento non può che pensare in grande e formulare questa che ha tutti i connotati di essere una colossale idiozia nel puro stile buffonesco che lo contraddistingue da anni e che ha portato il partito che lui ha fondato a essere maggioranza di governo.
    Una discriminazione che ha il sapore della dittatura travestita da “pensiero stupendo” che l’ex comico che non fa più ridere, ha come sogno nel cassetto.
    Si crede Charly Chaplin e vuole emularlo nei panni dell’indimenticabile “Grande dittatore”?

    Mariagrazia Gazzato

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  6. Io sono ancora sotto la soglia, diciamo cosi, ma se Grillo pensa di togliermi il mio diritto acquisito è davvero proprio partito. Bisognerebbe istituire il vincolo di mandato a quel paese per certi capi partito.
    Grillo che mandava a vaffa i politici ora vuole a mandare a vaffa gli italiani.
    Non diamogli corda quello è pericoloso.

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  7. Il problema, secondo me, è un altro. Noi stiamo aggrappati al nostro diritto di voto per salvare un principio, ma, in pratica, il nostro voto non conta niente. Un partito prende voti presentando un programma e una certa linea politica, poi si allea in successione con i due partiti che erano suoi diretti concorrenti, e non ci possiamo fare niente. Cambiamo il nostro voto alle elezioni comunali per punire una giunta che ci ha deluso, vince il partito che era all’opposizione, grazie anche ai nostri voti, e non cambia niente. Non cambia niente perché il potere vero non è nelle mani degli amministratori politici eletti dal popolo, ma è nelle mani dei burocrati della P.A. che continuano, imperterriti e immutabili, nelle loro politiche clientelari e corrotte e nella loro inefficienza. Alla fine viene veramente voglia di non andare a votare, se i nostri voti fanno questa fine ….
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    si, è vero, ha ragione e viene davvero voglia di non andare a votare ma sarebbe una resa incondizionata e avrebbero davvero la strada spianata.
    Bisogna, io credo, resistere e andare a votare e segnalare i problemi in tutti i modi possibili, a volte anche semplicemente protestando con il nostro sindaco perché ammette abusi (o quasi) edilizi, partecipare più attivamente alla vita pubblica e far sentire la nostra voce in tutti i modi e in tutte le situazioni possibili. Non significa fare politica in senso tradizionale ma essere consapevoli che anche una sola voce può fare molto per cambiare, cominciando dalle piccole cose.

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  8. Piccinini confonde il partito col parlamento. Nel partito che è un organo privato, a secondo della sua anima più o meno democratica, chi non si uniforma alla linea politica dettata dal segretario può essere anche espulso. Ovviamente i partiti più democratici tollerano le correnti.
    Ma non è questo tra il segretario e gli alti esponenti del partito quel vincolo di mandato onesistente di cui parla la Costituzione.
    Il vincolo di mandato che la costituzione nega vale per il parlamentare, altrimenti tanto varrebbe che il Parlamento fosse composto dai soli segretari di partito. Il Parlamento è un organo a sé, non è il.partito.

    Ma purtroppo quello che sta avvenendo oggi, pur senza vincoli di mandato, è che Il Parlamento è soggiogato dei segretari di partito.
    I quali peraltro spesso hanno una linea politica variabile.
    Quale sarebbe per esempio il vincolo di mandato per quanto riguarda l’immunità? Quello predicato da Di Maio(niente immunità) o quello praticato dallo stesso in occasione del salvataggio di Salvini?
    Il Parlamento dovrebbe seguire i capricci dei segretari di partito?
    Non è questo che vuole la Costituzione per la garanzia di un regime democratico che non si riduca a oligopolio.

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  9. Indubbiamente, come in tutte le cose, l’abuso storpia.

    Come già accennai, un coltello, costruito per sminuzzate il cibo o tagliare oggetti, può anche, se mal utilizzato, divenire strumento di danno.

    Un bisturi serve, nelle mani di un esperto chirurgo, per ben operare ed asportare organi malati.

    Può viceversa divenire dannoso nelle mani di un bambino, che ci si può tagliare, giocando, o nelle mie mani se mi dicessero di fare una incisione sul corpo di un paziente da operare.

    Similmente accade per il vincolo di mandato.

    Una facoltà di cui tanti fanno un autentico abuso, purtroppo.

    Io voto Tizio del partito X perché lui e la sua formazione politica, di cui Tizio stesso fa parte, promette di costruire nuovi e più efficienti ospedali (è un esempio).

    Dopodiché, preso il mio consenso ed inseritosi Tizio in Parlamento, grazie alla libertà dal vincolo di mandato, Tizio, senza perdere assolutamente la carica e i previlegi acquisiti grazie al mio voto, passa, in corso di legislatura, al partito Y, che invece si batte per la chiusura dei nosocomio e quant’altri.

    Io povero votante come ci rimango?

    A quel punto la mia opinione, il mio consenso, la mia democratica aspirazione va bellamente a farsi benedire.

    Conta, piuttosto, come la pensa il parlamentare e non quello che pensa il cittadino il quale, a questo punto, può benissimo risparmiarsi la “fatica” di andare a votare ché tanto poi, gli “eletti” possono agire come meglio loro pare e piace.

    Un’ ultima cosa: – È mai possibile che da noi, in Italia, succede che uno diventi nientemeno che Presidente del Consiglio (non un uscire o passacarte) senza aver ricevuto alcun consenso popolare né avere, in qualche caso, alcuna esperienza politica ( vedansi i vari Monti, Renzi, Conte e i vari candidati indicati dal Presidente della Repubblica – tipo Cottarelli all’epoca)?

    Anche qui non si vede perché si debba andare a votare.

    Anche mio nonno o il mio amico Sig. Rossi può fare il Primo Ministro: basta che egli assembli delle persone qualsiasi, purché abbiano poi esse la fiducia del Parlamento e il gioco è fatto.

    Cordiali saluti.

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    Su Conte c’è un articolo che aspetta i suoi commenti “IL premeditatore”, o forse la vicenda non la colpisce?

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  10. Certo che è un’idea. Ma qualcuno l’ha già messa in pratica.

    Un esempio? Prenda il Sig. Giuseppe Conte: un perfetto sconosciuto fino a qualche mese fa, non votato da alcuno, a cui, su segnalazione di politici, riceve l’incarico di formare un governo da parte del Presidente della Repubblica (lo consente la nostra Costituzione?)

    Non solo il Sig. Conte guida (si fa per dire) inizialmente un esecutivo “gialloverde” ma poi, caduto quello, con la medesima non chalance, ne presiede un altro, stavolta “giallorosso” e antitetico, sotto certi aspetti, al primo. Il tutto senza alcun legittimo consenso popolare!!!

    Se Conte fosse stato, non dico mio nonno (troppo giovane) ma mio zio ecco qua che la Sua “provocazione”, Sig. DomenIco, sarebbe soddisfatta.

    AugurI per il nostro futuro italiano!!

    RISPOSTA
    Conte, certo, di cui nell’articolo sopra di questo, parlo non proprio in termini lusinghieri. Vorrebbe darci il suo parere anche sulla vicenda dei servizi segreti e del Copasir?

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  11. Magnifica voce quella di Patty Pravo, ma anche questa non è da meno:

    https://youtu.be/JXbV6DhxhV8

    Togliere il voto agli aziani?
    E quando si è anziani?
    Mettere un limite per mortificare chi ha più esperienza, solo per evitare una minima percentuale di quello che potrebbe essere un voto poco consapevole?
    Una crudele insensatezza

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