A casa senza se e senza ma

Si sono astenuti con la puzzetta sotto al naso in 98 tra senatori e senatrici di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, alla proposta di costituire una commissione contro l’odio, il razzismo, l’antisemitismo promossa dalla senatrice a vita Liliana  Segre. La mozione è passata con 151 voti ma quelle 98 astensioni sono una vergogna per il Parlamento italiano.

Salvini le ha giustificate a suo modo:”«Siamo contro razzismo, violenza, odio e antisemitismo senza se e senza ma. Tuttavia non vorremmo che qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quello che per noi è convinzione e diritto ovvero il “prima gli italiani”. Siamo al fianco di chi vuole combattere pacificamente idee fuori dal mondo, però non vogliamo bavagli e stato di polizia che ci riportano a Orwell».

I se e i ma ci sono tutti invece. Cosa vuol dire mettere davanti gli italiani? Vuol dire discriminare senza se e senza ma.

La senatrice a vita Segre, sopravvissuta al Lager, riceve circa 200 fra insulti e minacce al giorno. Posso immaginare di quale tenore ma anche no, la mia immaginazione non arriva a tanto. Che cosa ci trovano tanti imbecilli da dire contro una donna che ha visto in faccia l’orrore e che ne è sopravvissuta per testimoniarlo? No non voglio immaginarlo perché mi vergogno degli italiani che si macchiano di tanta infamia.

E possono ben essere chiamati infami coloro i quali nascosti dietro una tastiera si permettono di offendere chi ha tanto sofferto ed ora continua nel suo impegno pubblico a testimoniare contro ogni forma di razzismo con la sua stessa presenza in Parlamento.

Liliana è un esempio fulgido di donna che ancora a quasi novant’anni non rinuncia a fare della propria vita una condanna a tutte le peggiori forme di sopraffazione, all’odio, che non smette, neppure ai giorni nostri di discriminare chi viene ritenuto “diverso”per qualsiasi stupido motivo.

I 98 senatori della Repubblica, tutti di destra, hanno perso una grande occasione (come ha detto Mara Carfagna di Forza Italia dissociandsi dalle parole di Salvini) per dimostrare che l’Italia del duemila non sta, compattamente, con gli odiatori di professione,con chi non trova di megliio da fare che seminare odio e discriminare su basi inesistenti l’umanità.

Non c’è un uomo o una donna di serie B o di serie A, tutti, ma proprio tutti devono avere uguali diritti e nessuno, per nessuna ragione al mondo deve essere discriminato. E non esistono italiani che vengono prima di altri con gli stessi diritti. E’uno slogan buono per gli sciocchi, per chi si lascia rimbambire dalla propaganda pericolosa che semina odio nei confronti di chi viene da noi con intenzioni pacifiche.

Checchè ne dica Salvini, comunque la commissione si farà, alla bella faccia sua e di chi come lui si è astenuto dimostrandosi contrario a perseguire l’odio in tutte le sue forme. Di che avevano paura? Cosa li ha fatti desistere dal votare? Forse l’idea che l’odio, in alcuni casi sia tollerabile e persino auspicabile?

Chi si astenuto dovrebbe dimettersi peché non può essere chiamato “onorevole” chi non riconosce che l’odio va perseguito senza alcuna distinzione.

A casa, subito, senza se e senza ma.

 

Il governo della pochette

Il governo della pochette di Conte è finito nel taschino dell’Umbria. Sepolto sotto la valanga sovranista. Dei due maggiori alleati non spunta neppure il naso, lo tengono al coperto dopo la brutta sberla che hanno preso, il Pd perde rispetto alle europee ma non tantissimo mentre per i “Fab 5” è proprio durissima: sotto la soglia del dolore del 10, si attestano all’8%. Di Maio ha un bel dire che l’esperimento non è riuscito, questa volta “l’esperimento” se lo ritroverà diretto alle sue terga e non sarà una festa, per lui. Spavaldo come al solito oltre che doppiogiochista come al solito, Renzi si tira fuori: dopo aver favorito la nascita del governo “pochette”, dopo aver sbattuto la porta in faccia a Zinga, ora dice che non ci si “intruppa” coi cinque stelle senza conseguenze. Ma da lui ci si può aspettare questo e altro, anzi si deve, perché non ha certo finito di farci vedere gli effetti speciali delle sue bravate. Iniziato due mesi fa per bloccare i ”pieni poteri” di Salvini, il governo della improvvida strana alleanza se lo ritrova con un quasi 38% al primo test utile per saggiare gli umori della popolazione. Non importa se ne rappresenta solo il 2%, come aveva fatto elegantemente notare l’elegante ex giurista premier per caso, baciato dal destino, Giuseppe Conte. E’ una scoppola di quelle che non si dimenticano e che non può non avere gravi ripercussioni su un governo compromesso dallo stesso compromesso sul quale è nato (già stanco). L’euforia (si fa per dire) della foto di Narni è già sbollita e ora sono bravi quelli che riescono ancora a gioire di questa “rete di protezione” contro l’avanzare delle destre che già presenta un vistoso buco.

 

Pubblicato oggi su “Italians” del Corriere della Sera

Nascosti non si vive

Diceva il filosofo: “vivi nascosto”.

Che fosse frutto di meditazione personale riguardante le propria vita o dell’osservare le vicende umane, non si può  non dire che avesse una parte di ragione.

Perché vivere nascosti serve a difenderci dalle delusioni. Ci sono giovani che non escono dalla propria stanza per mesi a volte per anni e che sembrano avere in tutto e per tutto preso lezione da Epicuro.

Ma inconsapevolmente perché la filosofia non è materia di studio cosi diffusa tra i giovani che ormai puntano ad una cultura da Wikipedia, superficale e distratta. Non per tutti è cosi, ovvio, c’è chi approfondisce, ma per la maggior parte dei giovani anche solo la lettura di un quotidiano sembra essere una fatica insormontabile.

Tutto li annoia. La politica è troppo “sporca”, con la cultura “non si mangia” e dunque perché passare il tempo sui libri?A che scopo? Se poi quando ti presenti per un lavoro la prima cosa che ti dicono è che devi essere uno che si adatta a qualsiasi cosa: orari indecenti, ferie e malattie nisba, paga bassa o quasi inesistente.

Il lavoro è cosi, in Italia: una lotteria che vinci se ti impegni a farti raccomandare da chi conta oppure se ti adatti a quello che offre il mercato: cioè lavoretti precari sempre sul filo del messaggino che ti dice se devi vivere o morire.

Vale per tutti, uomini o donne (e non solo giovani) ma per le donne vale un po’ di più. La (improbabile) maternità le penalizza sia che siano single o che dichiarino un compagno.Vengono mobbizzate dal primo giorno e messe sull’avviso: se sgarri o se resti incinta ti licenzio! Se poi hai già un figlio, non se ne parla proprio, sei la prima a essere presa a calci nel caso le cose non andassero benissimo.

Il mondo è una delusione costante, la vita è una lotteria nella quale vincono i furbi, gli intrallazzatori, gli ipocriti, quelli che sanno stare a galla sempre guardando al proprio interesse e, se possibile, facendo la guerra a tutti quelli che possono dargli fastidio.

E’ una lotta costante e sempre più serrata, una guerra mai dichiarata ma che va avanti anche in tempo di pace che pace, vera, non è e non sarà mai. Le diseguaglianze sociali anche in questi nostri tempi “democratici”, salgono di giorno in giorno.

E, a farne le spese, sono sempre i più deboli, naturalmente. E possono cambiare tutti i governi ma non cambia mai niente, l’ingiustizia sociale e la disparità di trattamento tra chi avrebbe uguali diritti, è sempre più evidente.

Non facciamoci illusioni, non cambierà, l’Italia, purtroppo è destinata ad un declino lento ma inesorabile.

Le destre stanno prendendo il sopravvento e continuerà questo trend fino a che ci ritroveremo con al governo la Lega assieme ai due che finiscono in “oni” e non ce li toglieremo dai ….”oni”, per molto tempo.

In democrazia governa chi vince le elezioni, è vero e dobbiamo farcene una ragione.

Destra o sinistra purchè  dentro le regole costituzionali. Ma il problema è che in Italia sta crescendo la cultura dell’incultura, del meglio ignoranti ma furbi che colti ma miserabili.

E’ questa la vera fregatura: essere ignoranti non è una colpa ma quando è il potere a volerci ignoranti è una colpa non voler uscire dall’ignoranza.

E non vale solo per l’Italia ma per il mondo intero, la tendenza è quella di favorire i ricchi i prepotenti i falsi gli ipocriti e mandare avanti sempre e comunque chi predica bene e razzola malissimo.

La povera ragazza vietnamita che cercava “fortuna” in Europa e che è morta soffocata nella pancia di quel maledetto camion che lei, assieme ad altri, aveva visto come la salvezza, se ne stava nascosta li dentro perché altrimenti non avrebbe potuto sperare in un altro futuro, ma ora che non ce l’ha più il futuro di lei rimane quell’ultimo messaggio alla madre dove le dice che le vuole bene e che sta morendo.

Solo per questo la terra avrebbe meritato di essere centrata in pieno dal meteorite che ci ha solo appena sfiorato.

La scoppola umbra

Il governo della pochette è finito nel taschino dell’Umbria.
Sepolto sotto la valanga sovranista. Dei due maggiori alleati non spunta neppure il naso, lo tengono al coperto dopo la brutta sberla che hanno preso, il Pd perde rispetto alle europee ma non tantissimo mentre per i Fab.5 è proprio durissima: sotto la soglia del dolore del 10, si attestano all’8%.
DiMaio ha un bel dire che l’esperimento non è riuscito, questa volta “l’esperimento” se lo ritroverà diretto alle sue terga e non sarà una festa, per lui.
Spavaldo come al solito oltre che doppiogiochista come al solito, Renzi si tira fuori: dopo aver favorito la nascita del governo “pochette”, dopo aver sbattuto la porta in faccia a Zinga, ora dice che non ci si “intruppa” coi cinque stelle senza conseguenze. Ma da lui ci si può aspettare questo e altro, anzi si deve, perché non ha certo finito di farci vedere gli effetti speciali delle sue bravate.

Iniziato due mesi fa per bloccare i”pieni poteri” di Salvini, il governo della improvvida strana alleanza se lo ritrova con un quasi 38% al primo test utile per saggiare gli umori della popolazione.
Non importa se ne rappresenta solo il 2%, come aveva fatto elegantemente notare l’elegante ex giurista premier per caso ,baciato dal destino, Giuseppe Conte.
E’ una scoppola di quelle che non si dimenticano e che non può non avere gravi ripercussioni su un governo compromesso dallo stesso compromesso sul quale è nato (già stanco).
L’euforia (si fa per dire) della foto di Narni è già sbollita e ora sono bravi quelli che riescono ancora a gioire di questa “rete di protezione” contro l’avanzare delle destre che già presenta un vistoso buco.

A proposito di doppiogiochisti, il Financial Times ha rivelato che Conte avrebbe favorito un’azienda nel settore della fibra ottica: dopo un parere favorevole dato come giurista poco prima di diventare premier, la stessa ha ottenuto un grosso appalto grazie alla” golden power “ del governo da lui presieduto.
Tutto da dimostrare, ovvio. Intanto però la sua bella faccia comincia ad apparire un po’ sgualcita e dopo la porta sbattuta in faccia dall’Umbria ha bisogno di un bell’impacco caldo e di un massaggio Tai e forse anche di un ritocchino.

Zazà ci sta

Si sente dovunque un pianto collettivo per la fine del “Mito”  Renzi, non si fa che parlare di lui anche quando si sta zitti.

Ma non ci eravamo derenzizzati?

(Tra poco entrerà nel vocabolario ma, permettemi di dirlo qui una volta e per tutte: la parola, modestamente è mia, si sappia).

Il problema non è “Zazà” ma chi ne aveva fatto un mito.
E’ caduto? Peccato, perché ogni volta che cade un mito si sente il botto.

Ma la colpa non è del mito ma di chi lo ha mitizzato.
Dei mitizzatori.
Ora non siete più fanatici del Mito? Ma va!

Mi dispiace per voi ma cosi è la vita i Miti deludono, come gli uomini.
Ci sta.
Zazà ( ci sta, ci sta) ci ha provato e continua a provarci. Non vi piace l’ultima Leopolda? Eh già un po’ penosa, ma come la prima del resto, non vedo le differenze se non che Renzi è ingrassato e pasciuto come un Pascià.

Svegliarsi prima no eh?

Eppure il mito continua a mitizzare e non è cambiato siete solo cambiati voi che non gli credete più.

Siete volubili e solubili, volete la luna e ve la prendete con chi non ve la può dare né mai lo ha potuto, darvela.

Ma va là, va là, va là. Piangere per la fine di un Mito?
Ma quando amai? Anzi ma quando asempre?
Tutto scorre…dice sempre il mio idraulico dopo che è riuscito nell’impresa di sgorgare il lavandino.
E meno male, dico io quando sento il gorgoglio del risucchio.
Sursum, riprendetevi, vi rifarete col prossimo.
Long live pastasciutta.

 

I deficienti canemuniti

Sono rimasta colpita dalla notizia  della morte di un 74enne dilaniato  da due simil Pittbull, due bestiacce mostruose e aggressive che lo hanno prima azzannato alla giugulare e poi finito in maniera orribile. E’ successo ieri in Veneto ad un uomo che andava a dare da mangiare ai due cani del nipote che abitava in una casa contigua.
I cani lo conoscevano da lunga data ma non ne hanno tenuto conto, lo hanno trattato come se si fosse introdotto per rubare.
Una considerazione: ma se si fosse trattato pure di un ladro o un malintenzionato, avrebbe meritato di finire in quel modo?
L’esperto interpellato dal quotidiano dal quale ho appreso la notizia dice che può capitare con quei cani e che bisogna saperli addestrare!
Certo, come no?
Ormai girano dovunque anche senza guinzaglio e ogni casa  ha almeno un cane di grossa taglia a difesa della proprietà.

Io non ho nulla contro i cani ma questa moda che dilaga di tenere cani feroci in casa per autodifesa (non mi si parli di amore per gli animali perché non ci credo) sta dilagando e diventando sempre più pericolosa.

Come avere delle armi da guerra che possono uccidere in un nanosecondo e portali a spasso come se fossero cuccioli inoffensivi è da irresponsabili.

La parlamentare di Forza Italia Maria Vittoria Brambilla ha il “merito” di aver permesso che entrassero dovunque anche dove la legge prima non lo permetteva.
Ora la politica dovrebbe intervenire, i casi sono sempre più frequenti.
Quei cani feroci addestrati per uccidere vanno messi al bando anche da noi e subito.
Sono bestie che possono andare fuori controllo ogni momento e uccidere.

I padroni non hanno la possibilità di fare nulla e per sovrappiù sottovalutano le potenzialità di queste bestie allevate per il combattimento.
Chi lo fa è un deficiente almeno quanto la bestia con la quale si accompagna. che però non ha alcuna responsabilità.

Il premeditatore

Qualcuno ha definito il primo ministro: “il premier mediatore”, ovviamente per l’evidente capacità di mediare tra le varie forze politiche con le quali ha avuto a che fare durante questa sua esperienza.

Veniva da tutto altro settore ed ora si trova su una “cattedra” che ha ottenuto senza particolari meriti politici. ma, sembra, solo tramite “conoscenze”. Insomma i suoi “santi in paradiso”sembrano essere i cinquestelle, sempre da quelle parti stiamo.

Ha risposto alle domande del Copasir, bello come un sole. Ha avuto anche parecchio tempo per  pensare ad una linea difensiva. Essendo avvocato non gli sarà stato difficile.

Si difende dalle accuse di aver permesso che un politico americano, William Barr, parlasse coi nostri servizi segreti.

Si difende dicendo che è tutto falso. Falso tutto, i giornalisti raccontano solo falsità e Salvini, che lo accusa di aver favorito Trump dovrebbe pensare ai suoi affari coi russi. Spieghi quelli.

Non fa una grinza. Il Premeditatore ha  salvato l’intelligenza dei nostri intelligenti servizi. E ha salvato il suo, personalissimo e segretissimo …intelletto.

Ci credo che è arrivato dove è arrivato. Per forza, una simile faccia…d’angelo non poteva non arrivare cosi in alto.

Ce lo terremo a lungo.

Ha la stoffa, ce l’ha a metri, ne ha intere pezze.

Negare sempre anche davanti all’evidenza.

Il premier mediatore ha mediato per sé e ci ha messo la pezza.

Vedremo se el tacon regge o se si sbrega.

 

Pensiero stupendo

Voto tolto agli anziani. Non mi stupiscono Grillo e la sua proposta. Mi stupiscono piuttosto quelli che non si indignano. Un ex comico può permettersi di fare una “battuta”, ma poi tutto dovrebbe finire con una risata. E una grossa risata dovrebbe seppellire non solo l’ex buffone ora padre spirituale e vero capo del Movimento assieme allo stesso. I Cinquestelle sono, purtroppo, maggioranza di governo proprio anche grazie ai voti di quelli a cui ora Grillo vorrebbe togliere la possibilità di votare: gli over 60 o giù di lì. Sono poco propensi a guardare al futuro, dice, non servono, sono cresciuti a pane e democrazia e libertà e sono ancora troppo impregnati dei valori portati dall’antifascismo e dallo spirito del ’68 che aleggia ancora inquietante e minaccioso e quindi poco malleabili, poco “direzionabili” e soprattutto poco inclini a farsi suggestionare dalle ridicole promesse del partito del “noi, noi, noi e gli asini siete voi”. Abbiamo già visto come le promesse roboanti di non mischiarsi, di non diventare mai “casta”, di distinguersi da tutto il politicume nostrano, siano finite nel più trito opportunismo politico degno (o indegno) della più vecchia delle “vecchie” politiche. E ora questo signore si intesta una “riforma” epocale”: cancellare un diritto sancito dalla Costituzione discriminando i “vecchi” per avere ancora di più mano libera nell’influenzare le menti più facilmente malleabili (o almeno questo pensa lui). In due parole: vincere facile eliminando quella consistente parte della popolazione meno incline e farsi suggestionare dalle chiacchiere di un saltimbanco con velleità di cambiare il mondo e distruggere la democrazia per soppiantarla con una dittatura travestita da “pensiero stupendo” (made in Patty Pravo 1978, per i più giovani, ndT). Una grande, immensa idiozia che può uscire solo da chi sta interpretando il più grande bluff degli ultimi decenni.

 

Pubblicato oggi su “Italians” del Corriere della Sera

 

Una stupenda canzone di Ivano Fossati:

Maggioranze da circo

Beppe Grillo…chi è costui?

Un saltimbanco che è arrivato a mettere assieme un partito e questo partito è arrivato ad essere maggioranza di governo.

Buffonescamente maggioranza.

Si definivano l’anticasta e sono diventati Casta con la c maiuscola.

Cinquestelle… Gli astri più luminosi del firmamento politico, quelli che non devevano chiedere mai e allearsi mai con nessuno perché troppo contaminati e contaminanti, ora hanno buttato al vento tutti i loro pregiudizi e si sono perfettamente adattati al’ambiente.

Quasi mimetizzati.

Portavano la mimetica da combattimento ed ora sono tutti in doppio o triplo petto a dire esattamente le stesse cose che prima contestavano ai politici  in massa.

Ora ne hanno trovato che possono anche andare bene per fare alleanze governative e il range è piuttosto vasto: si passa dall’estrema destra di Salvini alla sinistra (?) del Pd e le sue varie ramificazioni.

Normale? Si normale nella totale anomalia. E ne sono persino fieri.

Hanno conquistato il palazzo che vogliamo di più? E se per farlo hanno dovuto cedere alle sirene degli sporchi brutti e cattivoni che hanno spernacchiato fino a dieci minuti prima,  che fa?

Beppe Grillo ogni tanto sproloquia ancora da qualche pulpito, tanto per non perdere il ritmo. Come quello dell’altro giorno alla festa del decennio del Movimento.

Ha detto varie corbellerie ma la più grossa è quella di non fare più  votare gli anziani.

Ma che cosa votano a fare se non hanno futuro?  Vanno solo ad influenzare le scelte della politica che dovrebbe essere youth oriented, cioè orientata verso i giovani che sono la speranza per l’avvenire.

Certo, si comincia dagli anziani per poi passare alle donne,tanto che le facciamo votare a fare le donne?
Ma che capiscono quelle di politica?

Eppure ce ne sono donne di spicco nel movimento, una per esempio è Ragginia Virgi sindaca di Roma. Una che è salita al Campidoglio sulla ramazza e poi l’ha mollata in un angolo e si è messa a limarsi le unghie. E la città è sporca come non lo è mai stata.

Ma poi abbiamo anche Roberta Lombardi. Quella che assieme a Crimi disse al povero Bersani: “Mi pare di stare a Ballarò”, dandogli chiaramente un doloroso calcio nel sedere.

Non era ancora tempo di cambiare pelle e di mostrarsi con quella vera. Ora Roberta va in televisione truccatissima e levigata, vestita e calzata come una star e guarda tutti da sotto in sù con l’occhio smaliziato di chi è arrivato e da una posizione preminente si può permettere di sparare le più grosse banalità, tanto nessuno oserebbe mai contestarla ora che il suo partito è al governo ed ha intenzione di restarci aggrappato anche al suedtirolervolkspartei.

E poi?

Si, poi non facciamo più votare chi non ha almeno una diploma, poi una laurea breve, poi una laurea e un master…e cosi via, fino ad arrivare ad una grande svolta innovatrice e rivoluzionaria…l’aristocrazia a cinquestelle superlusso.

 

 

 

Alla faccia dell’unione

Pubblico, eccezionalmente, le considerazioni di Romolo Piccinini sulle vicende attuali legate all’immigrazione.

Sono abbastanza d’accordo con il fatto che L’Unione Europea si dimostri molto disunita e vada piuttosto in ordine sempre più sparso.

Il problema dell’immigrazione è un problema serio e grosso ma nessuno può chiamarsene fuori, si tratta di una sfida che impegnerà sempre di più le future generazioni.

Credo sia giusto porre finalmente delle basi serie per affrontare questo enorme problema e la sede non può che essere una Europa senza egoismi e millanterie ma finalmente veramente unita senza troppi distinguo, altrimenti invece che risolverli i problemi aumenteranno.

Non se ne sente il bisogno anche perché la disunione non può che portare conflitti e la “vecchia” Europa di conflitti ne ha visti più che abbastanza.

 

 

 

 

..,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,.,

 

Il leader turco Erdogan ha deciso di eliminare i Curdi in Siria scatenando una guerra in quella già tribolata nazione.

 

Ha, inoltre, minacciato la UE di farla invadere da una marea di profughi se essa, UE, si permetterà di contrastarlo (in che modo possa farlo la UE non si sa, vista la sua inconsistenza ed inettitudine politica) nel suo bellicoso intento: tutto ciò sebbene il turco abbia già, da tempo, incassato, dalla medesima UE, considerevoli somme di denaro proprio per eseguire il contrario di ciò che oggi, invece, minaccia di attuare.

 

Dinanzi a tali ricatti ed ad altre deplorevoli intimidazioni che le arrivano da diverse parti del mondo (dazi imposti dagli americani, incendi sconsiderati in Amazzonia, migrazioni di massa di clandestini verso il nostro continente, ecc.), la UE continua, sempre più imperterrita, a fare orecchie da mercante e a guerreggiare, turlupinandosi vicendevolmente, fra i Paesi che la costituiscono, senza pensare minimamente (invece di pontificare e sindacare sulle dimensioni dei cetrioli o del pescato o sulla forma delle tavolette dei WC) ad indire un serio ed urgente vertice fra i governanti degli Stati UE per cominciare, quanto prima, a buttar giù una bozza di confederazione politica.

 

Il nostro Presidente, Sergio Mattarella, ad Atene, si è speso, proprio in questi giorni, per esortare gli Europei a non rimanere marginali negli scenari mondiali bensì a giocare, uniti politicamente, un ruolo incisivo e da protagonisti per il bene di tutti.

 

La UE deve divenire una confederazione di Stati nella quale, almeno alcuni principali settori quali la politica estera, l’economia, la emissione e gestione della moneta, le tasse e la difesa, dovrebbero essere demandati ad organismi o dicasteri sovrannazionali  salvaguardando, per altri campi, la specificità, la individualità e l’autonomia dei singoli Stati.

 

In quella prospettiva nascerebbe così una confederazione avente una costituzione europea democratica e condivisa, un Governo federale con un Parlamento che legifera per ciò che compete la istituzione politica confederale nel suo insieme e i cui componenti vengono eletti dai cittadini dei rispettivi Paesi di provenienza tramite un sistema proporzionale (ad esempio ogni cinque milioni di abitanti un Paese ha un rappresentante al Parlamento federale europeo:  per cui quelli fino a tale cifra avranno un “delegato”, quelli fino a dieci milioni due “delegati” e così via..).

Il Parlamento elegge poi il Presidente dell’Unione che, a sua volta, fra i membri del Parlamento stesso, nomina i suoi collaboratori ministri, o commissari che dir si vogliano, preposti a quei dicasteri sovrannazionali di cui sopra o indicati nella Costituzione europea confederale.

 

L’ Europa deve avere senz’altro un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza all’ONU per trattare con più autorevolezza, che non i singoli Stati, le problematiche mondiali (migrazioni, clima, dazi, terrorismo, ecc.).

 

Un dicastero difesa (tipo Pentagono) che, oltre a coordinare le forze armate dei singoli Paesi dotando tutti dei medesimi armamenti e mezzi (di modo che le spese che oggi ogni Stato deve affrontare da solo per la propria sicurezza siano diminuite), provveda a rendere il nostro continente più forte e piu’ sicuro militarmente oltre che più indipendente dall’ombrello protettivo NATO americano che spesso costringe i singoli Paesi europei a seguire, direttamente o non, le decisioni statunitensi.

 

Un dicastero esteri che tratti i rapporti con gli altri Paesi extracomunitari e fornisca una cittadinanza ed un passaporto europeo a tutti i cittadini della UE…

 

Quanto sopra, purtroppo, sembra proprio non interessare affatto i governanti europei che, invece e tra l’altro, continuano a turlupinarsi fra loro pervicacemente e stupidamente.

 

Una per tutte, ad esempio, è la questione riguardante i migranti clandestini che diuturnamente sbarcano sulle nostre coste europee, oltre che, principalmente, italiane.

 

Se tutti i Paesi UE non vogliono quelle persone, come sembra palese sia, allora, di comune accordo (visto che è una…Unione Europea) si cerchi di trovare una onorevole soluzione per respingerli.

 

Se invece li si vuole accogliere allora, sempre di comune accordo (è o non è  una Unione?), li si accetti e li si ridistribuisca, con criterio, fra tutti.

 

Non ha senso ed è oltremodo meschino fare i buonisti da parte di Francesi, Tedeschi e quant’altri, “costringendo”, in un certo qual modo, Paesi come l’ Italia a tenersi i migranti (spesso clandestini) mentre poi loro (Francesi ed altri) rimandano da noi quegli sventurati che loro non vogliono nemmeno sentir nominare!!

 

Perché?

 

Questi migranti li si vuole oppure no?

 

Come non li vuole la Francia, la Germania, l’Ungheria, ecc., cosi non li vuole neanche il nostro Paese: e allora perché  francesi, tedeschi, ecc. ci costringono a tenerceli quando invece loro non li gradiscono?

 

Chiudo qui questa mia lunga presente invitando tutti a riflettere con onestà intellettuale e coscienza su quanto da me su esposto, se si vuole.

 

Cordiali saluti.

 

ROMOLO PICCININI