Un italiano vivo

Il bel nuovo partito di Renzi ha come logo la sua faccia stampata.
Il partito di Renzi è la sua faccia una bella faccia da…partito.
Ma lui partito lo è sempre stato anche quando era nel PD, ormai un secolo fa. Partito subito per la tangente rasserenando Letta che lui era pronto a lasciare che governasse un secolo ed avrebbe avuto il suo appoggio incondizionato.
Invece, sappiamo come è andata ed ora fa lo stesso. Condiziona Zingaretti e gli dice”Fatti più in là, non conti niente adesso tocca (di nuovo ) a me”.
Perché il “mracolo” di mandare a casa Salvini l’ha fatto I.V. nella persona del suo leader che ora, dice, finalmente si sente che può respirare meglio lontano dalle correnti che lo soffocavano.
Strano di solito le correnti fanno circolare l’aria ma per lui (adesso) piccolo è bello.
Ma cresceranno, oh se cresceranno.
Intanto si cucina DiMaio sempre più pesce lesso depresso, lo prende sotto la sua ala protettrice di Gufo Reale esperienziato di lunga militanza politica e di politica militanza.

Furbo come una volpe e scaltro come il serpente davanti a lui Machiavelli sfigura, scolora impallidisce.
Transfughi dei 5s o di qualsiasi altro partito, venite e me, dice, l’ex premeir (ma chi l’ha fatto premier a quello?).
E promette di dare battaglia a tutti ma soprattutto al PD, a Zingaretti che non è che un mollaccione che è caduto nella sua trappola senza neppure darsi la pena di fare qualche piroetta per divincolarsi.

Sono tornato, dice, a tutti i giornali disposti ad accogliere le memorie dal soprassuolo del vendicativo e agguerrito ex trombrato dagli elettori e dagli eletti, redidivo per eccellenza e intrallazzatore per antonomasia.

Si aprono nuovi scenari non c’è più né la destra né la sinsitra, signori, è inutile che che vi accapigliate sulle vecchie politiche: non c’è n’è più per nessuno ora c’è solo Italia Viva e qualche robivecchi che raccoglie paccottiglia lasciata li a inquinare l’ambiente. Mentre il bel nuovo vivo partito italiano ha per l’ambiente idee meravigliose.

Venite avanti Gretini!

Dimenticavo che Renzi ha in progetto di partecipare al prossimo San Remo (fin che la barca…) con la canzone: Sono un italiano un italiano vivo…

Impicci e impiccioni

 

Donald Trump ha sempre detto che il Russiagate è una caccia alle streghe.
Se l’è sempre cavata cosi. Finora.
E ora però la speaker della Camera, la Dem Nancy Pelosi si è finalmente decisa a chiederne l’impeachment.
Cosa è successo? Tento di riassumere: Trump avrebbe (ha) tentanto di rimestare con l’Ucraina per mettere nei guai il suo maggor concorrente nella corsa alle presidenziali del 2020: Joe Biden.
Ha rimestato negli affari del figlio, Hunter e ha chiesto che venisse indagato per scoprire chissà quali illeciti e poterli eventualmente usare contro il padre.
La stessa cosa aveva fatto nel 2016 con Hilary Clinton quando ha rimestato coi russi per ottenere le famose e-mail e tirarle fuori dal cappello proprio nel momento culminate del finale travolgente della campagna elettorale che poi, lui, guarda caso, vinse.
La rivelazione è arrivata da uno whistleblower che, detto in soldoni, sarebbe una talpa o “spifferatore, che, ha registrato le telefonate di Trump col premier ucraino.
Ora, in tanti si precipiteranno a dire che si tratta delle solite fakenews dei detrattori del presidente (strano,un uomo cosi simpatico) ma questa volta ci sono prove certe e lo spifferatore, pare sia stato convocato al Congresso per deporre sul caso.
L’uomo è protetto dalla legge e quindi Trump non può neppure lanciargli un missile terra aria dei suoi perché rischia l’effetto boomerang.
Insomma lo vedo un tantino impicciato.
E difficilmente, questa volta, il suo legale più avvenente, Rudy (niente a che fare con Valentino) Giuliani, potrà, con la sua verve accattivante, trovare appigli su cui arrampicarsi per difenderlo.
Sempre che non finisca in galera anche lui, come Cohen, l’ex avvocato di Trump che pagava tutte le donne del presidente per tacere delle sue “marachelle”, usando il denaro versato dai contributori alla sua campagna elettorale.
Sono cosine costose quelle.
Cosi, poi, en passant, sta rischiando l’impeachment anche il gaudente giudice della Corte Suprema Kavanaugh, indagato a suo tempo per tentata violenza su una delle sue compagne di liceo.
Grande amico di Trump (figuriamoci!) ha sempre sostenuto la propria innocenza riuscendo a farla franca.
Ma ora emergono altre testimonianze di come il giudice fosse, da studente, sempre in mezzo ai …pasticci per la sua abitudine di ubriacarsi e molestare pesantemente le compagne.
Ma quella è …birra passata, per lui non macina più.
Ma Trump questa volta se la vede brutta. Nella figura della “strega” Pelosi, una delle donne più potenti del Congresso, che, pare, abbia tutte le carte in regola per dargli la caccia e, speriamo, cacciarlo.
Go man, go.

Lesti fanti

Giuseppe Bellarmino Conte è davvero impagabile.

E se lo fosse, bisognerebbe non farlo cash ma estrarre la carta di credito gold.

Ora si inventa che per combattere l’evasione fiscale (107 miliardi), i cittadini che pagheranno l’idraulico col bancomat,riceveranno dalla stato un bonus per ricompensa.

Bisognerebbe che ci spiegasse, il gentiluomo primo ministro, quale idraulico ha la macchinetta del bancomat?

Il mio si farebbe una bella risata e mi direbbe che ha tubi e tubetti, fasce copritubo e trapani elettrici a volontà ,ma macchinette per il Pos nemmeno col binocolo di precisione.

Ah, ma ho capito, intendeva dire il gentipremier che dobbiamo chiedere di farci la fattura.

E lui ce la fa, l’idraulico la fattura, ma non quella con l’Iva ma quella con la Macumba.

Scherzo, naturalmente, sappiamo bene che in Italia tutti pagano l’idraulico con bonifico bancario dietro presentazione di regolare fattura. E’ ovvio, non so che cosa il gentipremier voglia insinuare.

Ma anche volesse invitarci a non pagare in nero cash gli interventi dei nostri manutentori ci sarebbe, comunque da chiedergli se pensa che questa sarebbe la mossa risolutiva per rientrare dalle tasse evase in massa.

Lui ci direbbe che certo che no, mica è mago Zurlì. Ma certamente sarebbe unbel passo avanti.

Certo che si, un bel passo avanti di quelli che dovremmo fare noi che già le tasse le paghiamo  abbondantemente mentre quelli che non le pagano mai, né mai si sono sognati di pagarle, nemmeno quando vengono condonati, di passi ne fanno solo e sempre indetro.

Ma visto che siamo in ballo balliamo, paghiamo, mi raccomando sempre via bancomat l’idraulico, ma non si dica che lo facciamo per avere il bonus statale ma solo perché siamo tutti integerrimi cittadini che ci tengono a mantenere i servizi in bell’ordine anche per la massa di lestofanti che le tasse non le pagheranno mai neppure a pagarli.

Una piccola grande donna

Eccola Greta all’assemblea sul clima, è commovente:
https://www.theguardian.com/international

dice, come vi permettete? How dare you?

Avete rubato il mio futuro i miei sogni, io dovrei essere a scuola e invece sono qui e sono ancora tra i fortunati, come vi permettete di parlare di soldi quando il pianeta è sulla strada della distruzione.?
Veramente, ha ragione, il mondo è appeso ad un filo e loro parlano di soldi, veramente scandaloso che debba essere una poco più che bambina a dire questo a “grandi della terra”, colossi coi piedi di farina che speculano sui destini dell’umanità per un pugno di dollari.
Trump, il primo dei caporioni che ha disertato la conferenza sul clima, non è affar suo, lui pensa all’economia che tira, ma è il suo cervello che fa cilecca, e Pelosi, la lader Dem, lo ha detto che non si può essere cosi egoisti e anche altri hanno protestato per questo contegno altezzoso e sprezzante di chi guida la più grande democrazia mondiale, lui pensa a fare soldi sfruttando il carbone e aumentando invece che diminuire le emissioni quando persino i cinesi si sono impegnati (vedremo quanto è vero) a ridurre le loro. I cambiamenti climatici stanno squassando la terra ma i negazionisti negano che dipenda dall’inquinamento e andando avanti cosi stanno rubando il futuro ai giovani.
Vergognatevi grandi della terra e prendete lezioni da una ragazzina ne avete davvero tanto bisogno!

E continua Greta dicendo che non crede alle loro parole vuote, che sono cattivi, che le soluzioni pensate non serviranno a niente e che bisogna crederci veramente e prendere provvedimenti drastici. Lei non gli crede e pensa che stiano solo giocando sulla pelle dell’umanità intera.
E continua : “Non vi crediamo ci state tradendo e le misure che avete detto di mettere in atto non sono che palliativi, ma noi vi osserviamo e se ci tradite non vi perdoneremo. Il mondo vi sta guardando, questa è una dead line e le cose dovranno cambiare che lo vogliate o no, grazie”.
La trovo veramente commovente e grandiosa.

Grazie piccola Greta sei una forza della natura che con la sua forza sta dimostrando che l’uomo al suo confronto è una mosca fastidiosa. E tu hai colto il suo messaggio e lo stai trasmettendo forte e chiaro.

Spero davvero che ti ascoltino!

Green revolution

La green revolution o rivoluzione verde, ha riunito, venerdì scorso, intorno alla sua madrina ispiratrice Greta Thunberg, una miriade di persone in tutto il mondo.

Spettacolare la vista di tanta gente che ha a cuore le sorti del pianeta, perché, come recita uno degli slogan più usati non ne abbiamo un altro.

Ma non è solo per questo, ma soprattutto perché quello che abbiamo è bellissimo.

E dobbiamo amarlo e proteggerlo.

Ci voleva una ragazzina di 16 anni , col suo motto delle tre “F” (fridayforfuture) perché, finalmente, il mondo intero si svegliasse e si rendesse conto che è seduto sopra una polveriera?
Evidentemente si!

Fino ad ora, gli ambientalisti erano, per lo più gruppuscoli sparuti di fronte a questa marea montante. E non erano tenuti in minima considerazione e anche chi ci metteva tutto l’impegno possibile, era guardato come un rompiscatole, radical chic con la smania di mettersi in luce.

Quanta fatica ho fatto per convincere chi non aveva altro per la testa che abbattere tutti gli alberi che gli venivano a tiro. per questo e quest’altro motivo e quante volte ho dovuto dirgli: piantatela e piantateli.

In un video che gira in rete, Greta, assieme ad uno studioso dell’ambiente, parla molto semplicemente dei rischi che corriamo tutti se non ci mettiamo in testa che certe abitudini, dannose per l’ambiente, vanno modificate subito, che non c’è  più tempo da perdere.

E mi ha commosso sentirli dire che abbiamo un mezzo semplice ma efficacissimo per combattere l’inquinamento e il degrado: gli alberi. Gli alberi possono essere determinanti per la nostra salvezza e la salvezza della terra.

Ma noi non facciamo che distruggerli, quando non ci pensa il meteo, sconvolto, anche lui, dall’enormità di schifezza che riversiamo nell’aria.

E le foreste bruciano e i potenti si sfregano le mani pensando a come sfruttare la terra “liberata” da quelli che considerano inutili orpelli e con quante coltivazioni intensive possono sostituirli: un’ enorme fonte di reddito e di speculazione. Mentre il mondo guarda indifferente.

Ma ora gli speculatori che compromettono il futuro del pianeta  avrannno a che fare con tanta gente, di ogni età, sensibilizzata (finalmente) da una ragazza coraggiosa e ispirata che trascina dietro di sè una marea di buon senso e di logica che fino ad ora era rimasta sepolta sotto una montagna di buone, ma ipocrite intenzioni.

Spero davvero tanto che diventi sempre più invadente e invasiva fino a raggungere i massimi inquinatori mondiali che non potranno che arrendersi e tirare il freno a mano e invertire la rotta.

Prima che sia troppo tardi.

 

Vice versa

Non sarà che il movimento 5stelle si stia debattistizzando?
C’è aria di scissione anche li?
Dopo che Di Battista ha detto “non fidatevi del Pd”, sembra che DiMaio e Conte siano caduti dal letto in contemporanea.
Conte ha chiesto un caffè forte alla sua tata e ha subito chiamato Luigi per chiedere se avesse sentito la tromba che gli aveva rintronato l’orecchio.
Credo che DiMaio lo abbia tranquillizzato dicendogli di stare sereno perché il tipo è cosi, abbaia ma non morde e che, sotto sotto, è d’accordo con lui.
Ma si, dai, lo sappiamo che Renzi  ha lasciato i pali nel Pd, lo sanno tutti anche se fanno finta di no.
DiBattista fa il suo lavoro di grillino e lancia il suo grido di allarme ai fratelli di partito.
Ma in fondo è un buono, non pensa di fare male, è solo rimasto all’apposizione anche se ora al governo c’è il suo partito.Lui è oppositore dentro, ci sta. Conte ha capito subito che DiMaio aveva ragione e si è rasserenato e ha chiamato subito Zinga per dirgli che lui ha fiducia in lui e anche negli altri che non sono lui.
E Zinga ha risposto che anche lui ha fiducia in lui e anche negli altri che non sono lui.
Mentre Renzi, per smentire DiBattista si è precipitato a dire che lui sosterrà sempre il governo, di avere fiducia in lui e nelle sue parole.
A questo punto mi è venuto in mente un vecchio bestseller di Moravia dal titolo, guarda caso, “Lui”, che parlava del rapporto molto particolare che l’autore aveva con …appunto” lui”.
Ecco, si tratta sempre di avere fiducia nel prossimo e di attaccarsi a quello che si trova di più vicino e rassicurante.
(O.S.Q.M.Y.P).
Naturalmente Renzi se ne infischia perché non ha detto non fidatevi di Italiaviavà. Che c’entra lui?
Lui non c’entra dunque?
Eh no!
Ormai c’entra dappertutto, tutti ne parlano, Renzi qui, Renzi li, quanto mi piaceva, quanto mi ha deluso e giù pianti…
ma come si fa a credere a un politico?
Va da sè, per definizione che non si può credere ai politici, al massimo si può credere in un partito in un’ideale, ma ad un uomo politico…andiamo su.
Fatevene una ragione renziani: anche Renzi è umano.
Come lo è Salvini. Ora che hanno indagato gli uomini della sua scorta per la faccenda del giro in moto di suo figliio, dice che la colpa è tutta sua.
Bene, allora che si faccia indagare al posto dei poliziotti altrimenti è aria fritta, ripassata in padella come i quattro salti che si mangia quando non va al ristorante con Verdini (femmina, naturale).
Insomma io tutta questa aspettativa sui politici non ce l’ho messa mai, non gli credo ma non perchè non si meritano fiducia (e a maggior parte delle volte è cosi) ma perché non hanno (giustamente) vincolo di mandato.
Ma anche noi siamo svincolati e possiamo mandarli …a quel paese quando ci pare.
Dunque, dicevo, tutta questa melassa su Renzi, su quanto siano delusi i suoi ex sostenitori per questo suo salto nel vuoto, mezzo carpiato , a capofitto a capitombolo al chissenefregadelpd, non la capisco e non l’approvo.
Casomai se proprio vogliamo affidarci ciecamente a qualcuno, almeno, poi, se ci tradisce, non piangiamo perché la fiducia cieca rischia sempre di andare a finire in qualche vicolo cieco, in qualche sac de cul, o vice versà.
Voilà.

Vespa, vai

Questa é Lucia Panigalli intervistata da Bruno Vespa che le dice, dopo che lei gli ha raccontato la sua orrenda disavventura con l’uomo che aveva lasciato da poco (uno normale, normalissimo): “Se avesse voluto ucciderla l’avrebbe uccisa”.
E lo dice sempre con quella sua aria sorniona come dire… ma dai ma che mi racconti? se avesso voluto ucciderti lo avrebbe fatto, mentre sei qui viva e vegeta a raccontare una esperienza difficile ma tutto sommato…sei proprio sicura che non hai fatto niente per provocare?
Dietro ci sono le foto della signora con ferite e tumefazioni sul volto da fare paura:
https://www.huffingtonpost.it/entry/polemica-per-lintervista-di-bruno-vespa-alla-vittima-di-tentato-femminicidio_it_5d832

Questa Italia fa davvero paura e il servizio pubblico ne fa altrettanta.
E fa paura l’indifferenza della gente e addirittura l’indulgenza che a volte mostra verso questi mostri dai quali tutti si estraniano come se non fossero uomini che vivono su questa terra ma su un altro pianeta.
E non fossero quelli che si incontrano ovunque, nel bus, al bar, al cinema, per strada. Tanto che ormai le donne di tutte le età biogna che si guardino bene intorno e si preparino a difendersi in qualsiasi circostanza, putroppo.
E chi denuncia si sente rimbrottare che non si tratta di nessun “allarme sociale”, che si esagera, che in fondo è come è sempre stato anzi, anzi, persino un pochino meglio ora, andiamo.

Come se i numeri, le statistiche, non rappresentassero ognuno una donna massacrata, violentata, fatta a pezzi, trascinata e nascosta dentro buchi, bruciata in casa o in macchina, sfregiata con l’acido…

Mi fermo qui, Vespa non mi è mai stato simpatico ma dopo quei sorrisini e quello sguardo quasi perplesso e quella frase che sembrava quasi una giustificazione di quella atroce aggressione che quella poveretta aveva subito, secondo me, andrebbe cacciato dalla Rai. Senza se e senza ma.

Vai Vespa, vai.

 

PS: ho provato ad aprire il link. una faccetta moticon mi informa che “questo è imbarazzante”…già lo credo anch’io…

 

Ci riprovo con questo (finalmente una buona notizia!):

 

L’Ordine dei giornalisti contro Bruno Vespa: procedimento disciplinare per l’intervista a Lucia Panigallii

 

Lo stretto del Nazareno

Secondo Pierluigi Bersani Renzi deve andare dove lo porta il cuore.

Il che equivale a dire che può andare dove gli pare purché vada.

Ma il fatto che se ne sia andato dalla “casa madre”, non significa che lui stia per tornarci. “Non scherziamo” dice, ai giornalisti che lo assediano.

Non è in vena di scherzare, Bersani. Sa che il momento non è dei migliori ed il protagonismo di Renzi che cattura l’attenzione potrebbe essere, come sempre, un diversivo che serve solo alla sua vanagloria e prestigio personale non certo al paese.

Dice  anche che non è uscito dal PD perché Renzi era antipatico.

Certo, questo è uno dei motivi, l’altro è che proprio non si sopportavano. Difficile sopportare uno che ti ha preso il portafoglio, lo ha aperto, ha guardato la carta d’Identità ed ha sentenziato che il suo  proprietario aveva fatto ormai il suo tempo ed era meglio che si togliesse di mezzo. Ad uno che gli ha permesso di diventare leader e premier e che non chiedeva che di poter argomentare le proprie idee. Mentre invece è stato subito messo nello sgabuzzino delle scope.

Il problema per Renzi era che Bersani parla chiaro e quando parla dice cose sensate. magari lo fa con un eloquio fiorito, ma quello che dice ha sempre un fondamento di verità e buon senso che deriva dalla sua lunga militanza politica e, ora, si può dire che è stato profetico quando diceva che il renzismo avrebbe spalancato la porta alla destra (la arcifamosa “mucca nel corridoio”)..

Ora Bersani afferma che non ha intenzione di tornare indietro ma che ci vuole rispetto per il PD che è arrivato a vincere più di una volta, una delle quali anche con lui, anche se, afferma, non se lo ricorda nessuno.

Infatti, sembra passato un secolo da quel 2013 della famosa “non vittoria”. E dal quel famoso streaming con Crimi&Lombardi, quelli del “sembra di stare a Ballarò”.

Ma Bersani è una colonna della sinistra, se ancora esiste. Uno che non molla, una persona seria e pragmatica anche se ha, spesso, nei suoi discorsi, qualche spunto filosofico al limite dello psichedelico.

Ha anche detto una cosa che mi ha colpito: “Bisogna riunire le forze sperse, sparse e vaste”.

E ha sorriso, dopo questa frase. Gli è sembrata bella, gli è sembrata riuscita. Compendia, forse, un pensiero che ha in mente da tempo: riunire le pecorelle smarrite della sinistra in un unico grande ovile dove ci sia pluralismo e larghezza di vedute e rispetto per le idee degli altri e unità e concertazione e confronto e libertà di pensiero di parola e partecipazione….

Un ambiente dove Renzi faticherebbe ad ambientarsi. Un ambiente dove lui si troverebbe male ma dove si potrebbe ritrovare un pezzo di paese ormai disperso.

Vada pure nella direzione in cui lo portano i peli dello stomaco o il suo fiuto da lupacchiotto ex scout, purchè si tenga bene alla larga dal Largo del Nazareno, che per lui è diventato troppo stretto.

Lascia la casa e fa la cosa

Trovo commovente  lo scambio di battute tra il neo (si fa per dire) ministro della cultura, il politico di lungo corso, alberato e frondoso come la sua chioma ritinta e Renzi, che, pare, questa volta sia deciso a lasciare la casa comune.

Fran…Casini, gli dice di restare, che il Pd è la casa di tutti e lui gli risponde, sornione come un toscano e mezzo, che stia sereno, che se se ne va, per il ministro è tanto di guadagnato perché potrà diventare padrone di casa e sfrattare Zingaretti che ormai è un affittuario con l’intimo(di sfratto).

Perchè è proprio Francasini l’artefice primo e massimo di questo nuovo governo…come lo potrei chiamare? Non mi piace l’accostamento dei colori, sembra la lista dei vini e non mi piace neppure il Conte 2 o bis. Il personaggio mi ispira una inspiegabile antipatia, ma d’altronde, l’antipatia come la simpatia non è spiegabile.

Dunque lo chiamerò con una famosa battuta di uno simpatico (almeno a me e tantissimi): Carlo Verdone.

Lo chiamerò il governo del Namofamo, riprendendo una battuta di un vecchio film dal titolo “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”.

Che poi è una frase che Salvini pronuncia ogni giorno  stringendo un rosario per mano e battendosi il petto villoso del guerriero padano, fresco di nuova incoronazione pontidina con conseguente bagno di folla (una mano santa dato il caldo che fa), pensando a Conte.

Lui lo chiama il governo dei traditori, per fare prima. come se non fosse lui quello che ha lo ha lasciato con un SMS.

Dunque dicevo…ah si, Renzi.

Stavolta ci siamo, pare che  il suo partito sia in dirittura d’arrivo. A furia di stare sull’ultima spiaggia è diventato un surfista di prim’ordine e se non cavalca quest’onda potrebbe non averne un’altra a disposizione. Deve cogliere l’attimo.

Dice che ci stupirà, che farà una “renzata”. Ci stupirà? Mah, ormai siamo instupibili e anche un po’ instupiditi, ma potrebbe anche essere.

Vuole tenersi al largo dal Nazareno perché pare che stiano rientrando Bersani e Dalema.

Lui non sopporterebbe un’altra coabitazione forzata coi due figlioli (poco) prodighi (con lui, s’intende).

Quindi, pare, che abbia preso in affitto un super attico tribagni, in via del Gufo solitario, una traversa di via Santa Leopolda da Rignano.

A proposito, non sarà lui che ha rubato il “servizio” in oro massiccio dell’artista Maurizio Cattelan, trafugato dalla ex residenza ora museo di W.Churchill?

Cosi, mica per il valore intrinseco (un milione di euro)  ma per dare, come si suole dire: un cachet all’ambiente.

Scherzo, naturalmente, l’idea che avremo (pare) , nel panorama dei partiti/movimenti/cose… anche “L’Italia del si” con  a capo l’ex premier, ex segretario del PD, fautore del nuovo governo, mi mette addosso una certa elettricità (tipo Bellanova) e quindi cerco di sdrammatizzare.

Dice che si porterà via solo lo stretto necessario, pochi uomini, quelli giusti, il resto li lascia in eredità all’amico e consorte nella ideazione e sponsorizzazione del governo Namofamo, Dario Francasini e, naturalmente,  la sua chioma.

 

 

Razzismo e orgoglio

La signora milanese che ha negato l’affitto di un suo appartamento ad una ragazza foggiana, forse, non si sarebbe mai immaginata che  il suo messaggio audio sarebbe finito di dominio pubblico.

L’ho sentito più di una volta perché non mi pareva vero.  Si definisce razzista al 100% e per lei, neri, rom, meridionali , sono tutti uguali e non gliene frega un … di quello che ne pensa la ragazza destinataria di un simile “ragionamento”.

Non la vuole e basta, al massimo, se proprio ci tiene, la casa gliela vende, se la compra allora va bene.

Si dichiara fan di Salvini e leghista della prima ora, razzista e fiera di esserlo!

Mi posso immaginare come si sia sentita la ragazza ad ascoltare un simile sproloquio, un simile attestato  di stupidità, di arroganza, di ignoranza e di supponenza.

Deve essersi  sentita come un cane bastonato, cacciata perché meridionale. Una gravissima colpa secondo la signora milanese.  Quasi potesse portarle il malocchio, la peste, la zanzara killer in casa.

E non si è limitata ad inventarle una scusa qualsiasi. No, lo ha proprio affermato il suo “orgoglio” di essere  razzista e leghista (a quanto pare le due cose marciano insieme).

Lo sappia la ragazza foggiana: quella signora la odia a prescindere e non faccia tante storie, lei afferma “solo” il proprio “diritto” ad essere una razzista, se ne vanta e lascia che l’interlocutrice ne pensi ciò che crede, non è affar suo.

Il razzismo è la quintessenza della meschinità, della trivialità e della bassa volgarità e fa ribrezzo.

La signora milanese non ha proprio nulla di cui andare fiera, al contrario.

Scommetto che farebbe il diavolo a quattromila se le capitasse, in una qualche bella spiaggia del meridione, di leggere: “Non si affitta a settentrionali”.

Il leghismo, purtroppo ha sdoganato i sentimenti più bassi.  Salvini ora dica che quella signora ha sbagliato e che lui  si dissocia totalmente.

Lo dica a chiare lettere che quella signora non può definirsi leghista perché i leghisti aborrono il razzismo e chi lo pratica.

Lo vorrei proprio sentire. Avrei molte ragioni di dubitare della sua buona fede. Ma… magari, mi convince.