Cocci

“Si è rotto qualcosa”, sostiene Salvini.

Ma chi vuole prendere in giro? E’ tutto rotto e da un pezzo e sotto il tappeto è pieno di cocci, ma l’aggiustano sempre.

Perché adesso no? Avete finito la colla?

Vuole la testa delle tre T. E va bene dategliela. Grillini siete disposti a tutto pur di continuare a stare li, fermi, immobili. E poi che fa? E chi sarebbero Toninelli, Tria e Trenta?Tre pedine sostituibili da prima di subito ( o di sabato).

Ministri? Acchi?

Non è una questione di poltrone? Voi le poltrone le odiate? Beh, state in piedi ma state. Anche a costo di sedervi per terra.

Che cosa avete pensato di fare?  Bivaccare in Parlamento? Vi portare le canadesi e pernottate li? Camping Montecitorio?

Perché no? Metteteci Toninelli a guardia del portone. Con lui siete al sicuro.

Grillini siete alla frutta, ma dove avete lasciato la dignità? Quella del vostro decreto?

Gambadilegno vi prende  a calci nei fondelli e voi che fate? Reagite porgendo l’altro fondello?

Attenzione perché avete messo in mano l’Italia a Salvini e quello “tiene santi in paradiso”,voi chi ci tenete?

Grillo no, quello sta qui e gira con le guardie del corpo. Casaleggio? Idem, lui manco gira più. Rousseau? Ecco giusto lui perché quì vi stanno per abbandonare tutti. Fateci caso. Ora i talkshow sono sospesi, ma appena riprendono, non ci sarà più nessuno disposto a spendere mezza parola per il movimento paralizzato.

Vi resta solo una cosa da fare: andare a nascondervi. Ma bisogna fare presto. Le truppe leghiste sono alle porte.

Sabaudia non è lontana.

 

Una brutta banda

Conte superscontato, DiMaio azzerato, Salvini supervalutato.

Chi va, chi resta, chi vota si col groppo in gola, chi  esce e lascia fare e chi… tanto c’è la Fiducia.

E quando c’è la fiducia…

Ma fiducia di che?

E il PD? specie protetta, riserva di caccia per i pochi che ormai si ostinano a votare a “sinistra”.

Eppure…eppure che?

L’Italia è ai saldi di fine stagione. Il governo è, ormai, in mano alla Lega.

L’unica opposizione è Landini.

Uno che parla chiaro e dice che  lui al Viminale non ci va, la politica dei due tavoli non gli piace, Landini è uno diretto, anzi direttissimo, quasi Frecciarossa.

E non ci sta. Gli va bene solo qualcosina qui e là ma invero troppo poco per non tingersi la faccia coi colori di guerra. Lui, dice, fa solo gli interessi dei lavoratori, da buon sindacalista, ma li fa anche dei disoccupati se mai dovessero arrivare ad impiegarsi.

Ma non fa gli interessi di Salvini, su questo punto è chiarissimo. E io gli credo.

Sono due che se si incontrano fanno scintille. Landini può sembrare uno pacioso, un po’ pacioccone, ma quando si incavola diventa tutto rosso e gli esce il fumo dal naso e dagli orecchi. Mentre Zingaretti si balocca col “partito”, Landini è partito…per la tangente. Per forza…

Un paese sempre più diseguale, i ricchi sempre più ricchi i poveri sempre più poveri, i becchi sempre più bastonati.

Ci manca solo Centinaio commissario europeo.

E allora ditelo che non c’è più religione. Centinaio, l’uomo del Monte, vuole andare in Europa perché ha un sogno: decidere lui la misura degli zucchini.

Come ministro dell’agricoltura si è preso le sue soddisfazioni: i vigneti del prosecco veneti hanno ottenuto il massimo riconoscimento e sono diventati patrimonio dell’Unesco. Ora, voi ditemi, con uno cosi, dove si potrebbe arrivare?

Non sa una parola di francese o di inglese (se è per questo anche l’italiano zoppica un po’), ma che importa? Ci sono i traduttori.

Oramai, fin troppo ha fatto parlare di sé il suo capo con quei boxer e il petto in mostra in spiaggia a prendere in giro il paese sghignazzando col sottofondo dell’Inno di Mameli (che non ne può più di rivoltarsi nella tomba). E le cubiste? Massì, due ragazzine che il capitano non ha degnato di uno sguardo, ma ci stavano a rappresentare la gioventù femminile italiana: lato A e B in bella mostra, come si conviene ad una vera giovane italiana. Ora toccherebbe a qualche altro leghista farsi avanti, orponon! Uno, nessuno e…Centinaio.

Tutto in ordine dunque? Si va avanti ancora più convinti che il leghismo è la nuova frontiera?

Intanto chiudiamole e ricacciamo indietro i disgraziati, mettiamo le multe alle Carole  e leggiamo di più le Fallaci.

Che, per come si chiamano…non sono di gran buon auspicio. Come non lo è la banda che ci governa.

Bruttina.

Tartufone

Il ministro on the road, o, on the beach, itinerante, sempre on the go…parlo di Salvini il vicepremier o premier di fatto ma non di diritto.

L’altro giorno, quando gli serviva un palcoscenico per la sua sempiterna propaganda, allora i bambini di Bibbiano li nominava, ne poteva parlare, oggi dice che non parla di figli e di bambini, lo ripete quattro, cinque volte, al povero giornalista che gli ha fatto quella domanda cosi sconveniente su come mai la Polizia di Stato in servizio a Milano Marittima, avesse fatto fare un giro in moto d’acqua al figliolo.

Non parla di “bambini o di figli”, il ministro, salvo che non gli vengano utili per le sue intemerate tipo: “Giù le mani dai bambini”, allora si ne può parlare. In questo caso, no. E che c’entra suo figlio con la “polemica politica”?

Perché mischiare il sacro col profano? Già, quando lo fa lui baciando crocefissi allora va tutto ben, altrimenti si indigna e si intigna e non risponde a domande impertinenti, non consone.

Ma sarà consono lui, sempre da qualche parte in giro per l’Italia, a parlare alle telecamere in boxer o in camicia sbottonata sul petto villoso per incantare le sue ammiratrici che si vogliono  fare i selfie con lui.

Ma non basta: Salvini offende il giornalista malcapitato dicendogli di andare a fotografare i bambini, visto che gli piacciono tanto. Una chiarissima e offensiva allusione.

Si inizia cosi, prendendo in giro i giornalisti, ridicolizzandoli, fingendosi amabili ma in realtà minacciando, tra il serio ed il faceto.  E non si risponde delle proprie azioni, come prendere la Polizia per il suo staff personale. Come se non fosse anche lui un servitore dello Stato che lo paga, ma un privilegiato, un “aristocratico, un po’ “ruspante”, ma con quella faccia da novello Robespierre.

E i leghisti che gli fanno da contorno ridono alle sue battutacce da osteria, come se fosse simpatico, plaudono all’ironia tartufesca del ministro come se si trattasse di un comico d’avanspettacolo.

Ma quanto dura ancora questo spettacolo penoso di questo governo incapace, incompetente, borioso e arrogante da fare impallidire il governo Renzi all’apice della sua (vana) “gloria”?