Scarpe infangate

Ecco come passa il suo tempo il ministro dell’Interno col consenso in crescita (li vorrei vedere in faccia uno per uno gli italiani che lo voterebbero), insultando le donne sui social.
A seguito dei suoi insulti centinaia di commenti sessisti schifosi, inaccettabli, ripugnanti.
Come quelli indirizzati verso Maria Elena Boschi, rea di aver chiesto di sfiduciare Salvini per il caso Fondirussi.Lei, giustamente, lo denuncia e lo accusa di seminare odio attraverso i social.
https://www.nextquotidiano.it/salvini-gogna-insulti-sessisti-contro-maria-elena-boschi/
Questo fa Salvini: semina odio verso tutti quelli che non sono pronti a baciargli l’anello, le donne in particolare perché sa benissimo che con le donne i suoi scatenati fans danno il peggio di sé.
Questa Italia non mi piace. Fa schifo, la detesto.
Lui dovrebbe essere quello che interviene per sedare le risse e invece le fomenta e le alimenta a puro scopo propagandistico.
Lo ritengo un atteggiamento disgustoso.
Ma il primo responsabile di questo metodo odioso di vellicare i più bassi istinti delle masse è il Movimento 5stelle.
I più grandi voltagabbana della storia della Repubblica.
Arrivati per sanare le diseguaglianze, per eliminare la povertà, aiutare i più deboli e soprattutto, combattere contro la “casta politica” che minaccia la Democrazia, si stanno rivelando solo degli opportunisti scaldapoltrone paragonabili solo a certi voltagabbana che restano incollati da decenni alle poltrone senza essere utili a nessuna causa che quella della loro personale ambizione e del proprio conto bancario.
Si sono fatti scendiletto di un castarolo, emulo di Trump, che vuole arrivare a comandare l’Italia come faceva quello dal cui balcone ha parlato durante la campagna elettorale per le europee.
E sono disposti a tutto pur di rimanere a fare le volontà del capo della Lega, proni a
soddisfare tutti i suoi desideri fingendo di indignarsi e di litigare ma arroccandosi sempre di più nelle loro posizioni in barba a tutti i loro propositi di trasparenza e di onestà, sui quali camminano con le scarpe sporche di fango.

Rocambole

Mah, forse Giggino è più furbo di quanto non voglia farci credere.
Invece il “povero” Capitano è mogio mogio come i gatti che è andato a visitare al Gattile a Roma.
E’ il posto suo. Uno che sta con un Micione come Dimiao coi gatti ci va a nozze.
Ma forse il divorzio è qusi pronto.
Non vorrei essere nei panni di Salvini. Ha il consenso alle stelle e il morale alle stalle.
Paventa una alleanza segreta tra Zinga e Dimma.
Un patto del Nazareno 2.zero, solo che al posto del Berlusca, questa volta c’è il grillino stellato in spasmodica attesa di liberarsi dal gioco leghista.
Ironia del destino. Non voleva Berlusconi e si è ritrovato con questo che, se vogliamo, ne è il clone, solo con qualche vizietto in meno ma con la stessa boria e tracotanza, oltre che millanteria.
Ma tutto concorre a mettere una bella mina sotto a questo governo e sopra ci sta scritto…udite udite: PD (Pronti, decolliamo).
DiMaio è un maestro di giravolte, basti vedere cosa ha fatto con la presidente della Commissione Ue , passata coi voti dei grillini, o su Alitalia, o sugli stessi leghisti che prima dell’ipotesi di governare assieme erano visti come Lucifero in persona.
Trasformista come Houdini, DiMaio, ha lanciato l’amo ai nemici piddini e lo ha fatto nel modo peggiore ma l’unico che conosce: insultandoli.
Ma lo aveva fatto persino col presidente Mattarella, dichiarandolo degno di impeachment!
Si può essere più rocamboleschi di cosi?
Ecco Rocambole-DiMaio alla scalata della torre piddina. Prima che quei che mettiti in bando il loro atto…(citazione da Mafalda).
Personalmente lo schi(f)verei, ma c’è da rifletterci. Viene prima la ragion di stato che le ragioni del cuore, quelle dello stomaco e una sfilza di altre che non sto a dire.
Quindi?
A P(idi)osteri, l’ardua sentenza.

 

 

Pubblicato oggi (19 luglio) sulla rubrica “Italians”del Corriere della Sera

Cuculiformi

Una copia della pellicola del film: “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, è conservata nella libreria del Congresso,  a Washington.

Si tratta di uno dei film più importanti della cinematografia  americana. Uno dei pochi ad aver vinto tutti e cinque gli Oscar. L’interprete principale è Jack Nicholson,  uno straordinario Mc Murphy, un ribelle che viene  internato in un manicomio per stabilire il suo livello di salute mentale, dato che aveva a suo carico cinque processi per aggressione e nel Penitenziario dove scontava la sua pena,  si comportava da lavativo e dava segni di squilibrio.

Magari non c’entra niente ma mi è venuto in mente vedendo l’osceno cinguettio razzista  di Trump:

“Why don’t they go back and help fix the totally broken and crime[-]infested places from which they came. Then come back and show us how it is done. These places need your help badly, you can’t leave fast enough. I’m sure that Nancy Pelosi would be very happy to quickly work out free travel arrangements!”

“Perché non se ne tornano indietro e aiutano a sistemare il posto infestato di crimini dal quale provengono e poi ritornano a mostrarci quello che hanno fatto. Questi posti ne hanno un bisogno estremo, non potete partire mai troppo in fretta. Sono certo che Nancy Pelosi sarebbe molto felice di organizzarvi il viaggio gratis”.

Questo ha tweettato domenica scorsa il presidente Trump , riferendosi a quattro donne di colore, tutte rappresentanti  del  Congresso, liberamente elette. Cittadine americane, tre nate in America, la quarta, nata in Somalia, ma arrivata in America all’età di 12 anni.

Sono  democratiche e Trump le maltratta perché non gli dimostrano simpatia , anzi  e, sempre secondo lui, sono antiamericane quando parlano male di lui e del suo operato.

Ecco, mi è venuto in mente il cuculo, un uccello appartenente

all’ordine dei cuculiformi. Deve essere stata la sua faccia , quella che campeggia su tutti i sui cinguettii. E poi quel famosissimo film, bellissimo che parla del disagio mentale in maniera cosi originale e intelligente e nel quale Nicholson, con la sua esplosiva interpretazione, lascia intravedere tutta la l’impotenza delle terapie.

In America, quando si parla di cuckoo’s nest (nido del cuculo) si intende significare il manicomio.

A me Trump ha dato l’impressione di un pazzo, fin dal suo primo apparire alla White House (ma non simpatico come McMurphy). Un individuo con scarso equilibro e lo dimostra tutto con il suo  comportamento e con il razzismo, feroce, col quale si rivolge alle quattro ragazze. Le vuole rimandare “nei loro paesi” a sistemare le cose, dimenticandosi  che anche lui proviene da un paese che è stato artefice e vittima  di una guerra tra le più devastanti di tutti i tempi.

Anche suo nonno è stato accolto  dalla grande America e ha potuto fare fortuna e quella fortuna poi è stata passata a lui che ora ne beneficia.

Quando  Frederich Trumpf è arrivato in America dalla Germania, a sedici anni, si dice per non fare il soldato, ha potuto lavorare come barbiere e successivamente costruirsi un impero che è stato poi ereditato dai figli.

Dunque Trump è il meno adatto a scrivere sconcezze del genere verso delle ragazze che sono in America esattamente per gli stessi motivi per cui ci sta lui.

L’America è un immenso melting-pot di razze, nessuno, a parte i nativi (che hanno subito persecuzioni continue) può arrogarsi il diritto di dire ad altri di tornare a casa perché gli altri potrebbero dire la stessa cosa a lui. Meno che mai un presidente.

“Trump go home.  Torna nella ricca e ordinata Germania dalla quale le tue radici provengono ( o in Scozia paese di provenienza dell’’amatissima madre Mary) e smettila di fare il padrone di tutto, perché non lo sei”.

Questo potrebbero rispondere le 4 donne elette al Congresso che sono:

Ilhan Omar,Alexandra Ocasio Cortez, Rashida Tlaib, Ayanna Pressley, tutte e quattro sono di colore.

Alexandra Cortez ha raccontato che da bambina, suo padre la portò a Washington e in un grande ed elegante viale, guardandosi  intorno le disse: “tutto questo ti appartiene”.

E lei, in un suo discorso a seguito del tweet  di Trump, ha detto che l’America appartiene a tutti e tutti devono potersi sentire a casa. Mentre Rashida Tlaib ha detto che Trump dovrebbe avere l’impeachment per il suo comportamento nei confronti  dei migranti che tentano di passare la frontiera col Messico, per come tratta i bambini dei medesimi e per come semina odio nei loro confronti.

E, io aggiungerei anche per come tratta le donne, per la sua totale evidente inadeguatezza a guidare un grande paese come l’America al quale guardiamo tutti , sempre con la speranza che sia un faro per la Democrazia nel mondo.

Ecco, il”cuculo” Trump, si comporta esattamente come quegli uccelli dal verso strano, che non  si fanno mai il nido ma depositano le uova nei nidi di altri uccelli e  i piccoli dei quali, spingono fuori gli altri piccoli facendoli cadere dal nido per potersi prendere tutto il cibo che i genitori “adottivi” gli portano, essendo i piccoli di cuculo particolarmente voraci.

Voraci e prepotenti, ma nel caso di Trump non per sopravvivenza ma per calcolo, ingordigia, supponenza ed arroganza.

Ma i suoi tweet non hanno il suono strano ma melodioso dei cuculi,ma suonano fessi come zucche vuote, quelle che si mettono alla finestra nella notte di Halloween.

 

 

 

Un “tosetto”

La morte di Andrea Camilleri, dopo che non si era più ripreso da un arresto cardiocircolatorio, forse conseguenza della rottura del femore (sempre molto rischiosa ad una certa età), non ci coglie impreparati.

Ci ha dato il tempo di abituarci all’idea, a noi che ora siamo tutti orfani di un grande italiano.

Simpaticissimo siciliano, cosi mi piace ricordarlo.

Quelle sue mani piene di macchie senili, sempre protese a portare alla bocca l’ennesima sigaretta e quel suo sguardo di uno che sta sempre pensando di combinare qualche marachella. Giovane nei suoi 93 anni.

Giovanissimo, spirito libero e anticonformista.

Voglio raccontare questa scenetta che ho visto questa mattina perché mi sembra che abbia qualche analogia con questo ricordo del grande scrittore.

Dunque, passavo per una stradina poco lontano da casa.  Nel giardino di una bella villetta rosa

ci sono tre persone. Il proprietario, la madre di questo e un amico che stava passando il tosaerba sul prato all’inglese.

Sento quest’ultimo che dice: “Ma io ho 74 anni, sapete”. E l’amico, un signore in età, piuttosto magro, quasi segaligno, gli risponde:

” E allora? Sei un “tosetto” (ragazzino in veneto), io ne ho 92″.

Rimango basita. Ci passo spesso davanti a quella casa ma non avrei mai immaginato che quel signore che sostava spesso in giardino avesse quell’età. Lo vedo sempre intento a curare il giardino e a parlare con una signora (la madre) che scorazza su una moderna sedia a rotelle automatica, attivo e vivace.

E aggiunge: “E la mamma, fra poco , ne compie 105.

Centocinque? Ma davvero? Ho pensato?

Questo a novantadue anni ha ancora la madre viva che ha centocinque anni!

Il nostro grande Amico,  avrebbe costruito uno dei suoi romanzi, su una scenetta come questa.

Ci mancherà, soprattutto ora che la situazione politica è quella che è e che lui sapeva descrivere con lucidità e franchezza e capacità di sintesi uniche.

Un “tosetto” di 93 anni. Grazie di tutto Andrea.

 

Salvinilatria

Sono grosso e prepotente

son ministro competente

non mi spezzo e non mi piego

e dei russi me ne frego!

Non ho mai visto un quattrino

non conosco quel cretino

se ha parlato in vece mia

o è un ladro o è una spia.

Ho ben altro per la testa

che girare ‘sta minestra.

Non lo so di che parlate

sono tutte cavolate

l’interesse mio di adesso

è non farmi dar del fesso.

Di me tutto si può dire

non sarò Madre Teresa

ma non son neppure Bond

non vorrei passar per tond.

Sono stati i cinquestelle

ne combinan delle belle

pur di farmi scomparire.

Ma non la darò mai vinta

a chi l’ultima s’inventa.

Me ne sto bene incollato

sul mio posto conquistato

e dei truci cinquestelle

me la rido a crepapelle.

 

 

Pensiamoci

E’ irrilevante che fosse rumeno, il ragazzo che è andato addosso all’auto dei ragazzi che sono finiti nel canale e ci hanno lasciato la vita. Si è salvata solo Giorgia perché tre ragazzi albanesi che passavano, l’hanno aiutata ad uscire dall’auto. E questo non è irrilevante perché, per farlo, hanno rischiato la propria vita. E a loro va un enorme grazie.

Su quella strada, gli incidenti sono frequentissimi,; tornando da Jesolo, spesso e da sempre, molte auto finiscono lungo la scarpata e nel canale adiacente. Vuoi per imperizia, alta velocità, fatale incidente o perché il coducente era in preda all’alcol dopo una serata passata nei locali della famosa località balneare.

Questa volta si è trattato di una tragedia causata dalla fatalità di trovarsi sulla stessa strada, allo stesso momento di un tizio ubriaco che guidava come un folle.

Era l’una e mezza di notte, neppure troppo tardi per quella strada trafficatissima di giorno e di notte. E i ragazzi tornavano dopo aver cenato in compagnia non correvano, ma andavano per la loro strada poco distante da casa a Musile di Piave, dove tutti abitavano.

Una signora,alla quale bisognerebbe fare un encomio per il senso civico dimostrato, ha preso la targa del rumeno e ha avvisato le forze dell’ordine,Non fosse stato per quel suo gesto, forse, non si sarebbe mai trovato il colpevole che è stato assicurato alla giustizia.

Non solo ha causato la tragedia, ma se n’è tornato a casa, anche lui a Musile, come se niente fosse quando avrebbe dovuto costituirsi e magari aveva anche dormito,segno che la sua coscienza non gli aveva parlato  e che forse non gli ha parlato perché non la possiede.

Ho un sogno: che su  quella strada, come tante altre  che si sa che sono ad alto rischio, soprattutto per i giovani che l’affollano nei week end, ci siano pattuglie  della Polizia stradale che vanno avanti e indietro e che appena scorgono qualche auto sospetta, mettono il lampeggiante, come nei film americani e raggiungono e multano o sequestrano l’auto al criminale che mette in pericolo la propria vita e soprattutto quella di altri, innocenti.

Non sarebbe proprio un sogno irrealizzabile e, soprattutto dopo questa ennesima tragedia, non sarebbe forse il caso di spendere un poco per un progetto di questo tipo che salvi vite umane?

Ci fosse stata una pattuglia vigile (o anche più di una) quei quatro ragazzi sarebbero tornati. Pensiamoci.

Meno rappresentanti meno democrazia

Il PD è contrario alla riduzione del numero dei parlamentari voluta dai cinquestelle.
Questo è solo un esempio di contrarietà che basterebbe per definire il Pd e il suo ruolo attuale in Italia di salvaguardia della democrazia. Un Italia a grave rischio di diventare un paese dove dei”capi politici” possano infischiarsene del parlamento sempre più ridotto e asservito ai loro voleri. Questo è lo scopo reale dei Cinquestelle che hanno proposto la legge (di cui Calderoli si dice il padre!).
Dal sito “Open”:
“Con la riduzione del 36,8% dei parlamentari, l’Italia passerebbe da essere il Paese con la più alta vicinanza tra cittadini e rappresentanti (un deputato ogni 96 mila cittadini), a uno degli ultimi Stati in quanto a rappresentanza democratica.

Considerando che nel Regno Unito c’è un deputato ogni 101 mila cittadini, nei Paesi Bassi uno ogni 114 mila, in Francia e in Germania circa uno ogni 116 mila e in Spagna uno ogni 133 mila, l’Italia, se la riforma venisse approvata, arriverebbe ad avere un deputato ogni 151 mila abitanti.”

A questo hanno sempre teso i cinquestelle: a ridurre gli spazi democratici con la scusa di ridurre i costi della politica.
Ma se volevano ridurre i costi , bastava diminuirsi gli stipendi.
Al contrario, se passasse questa riforma costituzionale se li raddoppierebbero.
Non ho mai avuto dubbi sulle reali intenzioni dei Cinquestelle circa la democrazia, non sanno neppure che cosa voglia dire. Non ne comprendono il significato profondo (basti vedere come si comportano con i dissidenti nel partito) e pretendono di ridurre il paese ad uno staterello prono ai loro sentimenti di rivalsa verso tutti quelli che non la pensano come loro, che non hanno i loro paraocchi.
L’ignoranza al governo, l’Incompetenza elevata a virtù, sta portando un partito che ha perso la metà dei consensi a blindarsi al governo per poter fare quanti più danni possibili alla democrazia.

In questo aiutati da un partito a loro sempre avverso ma che in questa strana alleanza ha trovato la possibilità di usare lo strapotere come arma per arrivare a manomettere equilibri fondamentali.
In questo leghisti e cinquestelle sono soci e compari.
Meno parlamentari significa meno “teste” da gestire e più yes men da utilizzare per i loro scopi.
Il Pd ha un compito fondamentale: salvaguardare la Democrazia da chi sta chiaramente tentando di scardinarla con la scusa di fare “il bene del paese”.
Mentre vogliono solo spartirsi fette sempre più larghe di potere.
Impedirglielo con tutti i mezzi leciti è il compito di tutti i cittadini che hanno veramente a cuore il proprio paese.

Porti insicuri

Carola Rackete e Pia Klemp, entrambe capitane della Sea Watch, premiate a Parigi con la massima onorificenza per aver salvato vite umane.
Salvini schiuma di rabbia e posta subito sul suo profilo il profilo delle sue labbrone atteggiate a (solito) bacioni.
Ma non ha di meglio da fare?
Ma non è preocccupato per l’intrigo internazionle in cui è invischiato? Non è preoccupato per le sorti del governo?
Per i Cinquestelle che ostruiscono tutto l’ostruibile?
No. lui si preoccupa di Carola.
Nè il mancato accordo sull’autonomia differenziata, né la mancata flat tax..nulla di nulla lo sconvolge quanto Carola.
Da quando è entrata nella sua vita sembra iniziata una parabola discendente.
Insomma la cattiveria non paga.
I maneggi per far riportare in Libia i migranti salvati in mare, neppure.
Li voleva rimandare nei lager. Salvini considera la Libia un “porto sicuro”.( Veramente anche il governo Gentiloni aveva fatto patti coi libici in questo senso, non proprio un’ideona).
Sicuro, certo per i trafficanti di esseri umani e per gli aguzzini torturatori.
La Libia è un paese in guerra e pieno di contraddizioni. Ci saranno tante brave persone ma, al momento, è un posto dove i migranti stessi dicono che preferirebbero morire annegati , piuttosto che tornarci.
E il ministro pensava che Carola, dopo averli salvati dall’annegamento, li riportasse a marcire in quelle galere?
Disumano.
Salvini non può essere il mio ministro dell’Interno se ragiona davvero cosi (e ragiona).
Ma non era lui quello che baciava il crocifisso nelle piazze? ma non si vergogna un po’? Certo, l’amore per il prossimo suo, con queste politiche, sembra non essere la priorità del ministro, direi anzi che se ne infischia altamente.
A meno di non considerare prossimi solo gli italiani…i russi, gli ungheresi, gli austriaci, …insomma tutti gli amici sovranisti , gli altri più che prossimo sono “problemi”.

Ora deve preoccuparsi anche che la magistratura , dopo la denuncia di Carola, gli chiuda il profilo FB. sarebbe una tragedia, Come farebbe poi a comunicare col popolo?
Bisogna fare presto a riformare questa magistratura e renderla molto più duttile e malleabile secondo i voleri dell’esecutivo.
Bisogna convocare subito l’amico Bonafede e bonafideizzarlo e catechizzarlo a puntino.
Siamo già sulla cattiva strada, basterebbe solo accelerare il “processo”.
Tutti gli altri possono pure andare alle calende.

What’s the Buzz?

Salvini e Savoini. Chi sarà mai costui? io ho creduto in un refuso quando l’ho letto rapidamente su un giornale on-line.
NO, esiste ed è da sempre uno dei bracci destri più a destra di Salvini.
E pare, da un audio messo a disposizione di BuzzFeed, un sito americano, che il medesimo abbia tramacciato per conto della Lega un affare di svariati milioni di dollari nel quale ci doveva stare una commissione per la Lega del 4% che avrebbe dovuto rimpinguarle le casse e finanziare la campagna elettorale per le europee.
Di mezzo c’è il petrolio e l’Eni.
Insomma…una bomba.
I sovranisti trafficano coi russi per ottenere finanziamenti per le proprie casse, ci mettono in mezzo l’azienda di stato e, nel contempo, promettono ai russi di muovere una sorta di guerra sotterranea all’Europa per fare gli interessi della Russia. Sempre prima gli italiani, però.
Diciamo che sembra una spy-story di quelle che non ci capisci nulla, sul principio, ma che, piano piano, riflettendoci, tutto torna.
Il caos sui migranti, sulla legittima difesa, sui balconi ,, gli striscioni e sui crocefissi, sulle Madonne e i santi invocati dal palchi, sulle ong e sulla difesa dei sacri confini della patria…tutto per nascondere il vero obiettivo della Lega al governo: conquistare il potere per abbattere l’unione europea con l’aiuto dei russi e governare dispoticamente facendo leggi che limitino la democrazia, il potere della Magistratura ed, in definitiva, la libertà individuale.
Insomma un disegno per destabilizzare le democrazie liberali ed instaurare una moderna dittatura.
Questo sembra essere la trama di questo “film”, almeno da quanto esce da queste mirabolanti indiscrezioni giornalistiche.
Ora, i Cinquestelle pensano davvero di poter invocare il contratto? Di restare ancora a guardare mentre la Lega mette in atto il suo piano, che non mi pare esagerato chiamare eversivo? Naturalmente se tutto questo venisse confermato. Ovvio. Salvini promette querele, quereli pure, ma poi spieghi che ci faceva e perché avrebbe detto quelle cose il signore di sua stretta fiducia che ha un nome quasi uguale al suo.
E il Pd cosa pensa di fare? Di lasciare a Renzi l’unica iniziativa critica o di mettersi in testa di agire con una sola testa, finalmente e farla funzionare come un ariete contro questa minaccia? Anche Zingaretti, a dire il vero ha apralto ma vorrei sentirlo molto più deciso.
Salvini riuscirà a metterli tutti nello stesso sacco, ancora una volta?

 

Ps: il titolo viene dal ricordo di questo memorabile capolavoro:

Macho man

Il sottosegretario Spadafora sta avendo il suo momento di celebrità da quando ha detto che Salvini è un maschilista che alimenta il clima di odio verso le donne.
Si riferisce al trattamento che il ministro ha inflitto a Carola Rackete, definendola in vari modi, tutti molto offensivi: da sbruffoncella a criminale.
Mi sembra che Spadafora non abbia detto nulla di cosi sconvolgente, che Salvini sia maschilista, si era capito, ora lo sa anche lui, farebbe bene a rifletterci. La novità è che ho appreso che abbiamo un sottosegretario alle pari opportunità.
Prima di questa sua uscita non si sapeva che esistesse e non mi pare che abbia fatto molto per renderlo noto.
Avrà lavorato in silenzio in questo anno? E i risultati di questo lavorio silenzioso quali sarebbero?
Però, dopo questa sua affermazione ha recuperato il tempo perduto e si è messo al centro dell’attenzione.
Vai Spadafora, con quel nome bellicoso non potevi rimanere a lungo nell’ombra.
Si, diranno che lo hai fatto dietro suggerimento del tuo capo DiMaio per vedere di smuovere le acque stagnanti del consenso ai Cinquestelle e magari fomentare anche la rissa nel governo per vedere come va a finire.
Ma che i Cinquestelle vogliano andare al voto non sembrerebbe.
Lasciare le poltrone sarebbe un disastro. Ma che possano continuare a fare i maggiordomi di Salvini, i lacchè di Salvini, i camerieri di Salvini, non è neppure questa una cosa che possa durare ancora a lungo.
Prima o poi a qualcuno scappa qualche affermazione pesante.
E’ toccato a Spadafora ed ora si gode il suo momento di gloria.
Salvini è furioso,(tanto per cambiare) prima gli dice che si deve dimettere (tu guarda, decide tutto lui, anche le eventuali dimissioni di chi non è d’accordo con le sue esternazioni maschiliste) e poi però dice che se non si trova bene a lavorare con uno cosi, farebbe meglio a fare un passo indietro.
E perché, di grazia?
Che cosa avrebbe fatto questo signore per meritarsi di andarsene?
Ha, semplicemente, detto una cosa che penso anch’io: Salvini è maschilista e non perde nessuna occasione per dimostrarlo.
Ha il mito dl macho, si vede, andiamo.E nella faccenda delle Ong, sta dimostrando di non rispettare le donne e di trattarle da subalterne, alla meglio.

Le “pari opportunità”, per lui, sono pari solo se lo decide lui, ma poi, perché “pari”?
Una donna che guida una nave non può che essere un sbruffoncella.
Lo avrebbe detto di un uomo? No. Non lo ha detto del capitano della Alex, non ho sentito dargli dello sbruffoncello. Tommaso Stella è indagato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina (per aver salvato vite umane da morte certa), ma non si è preso nessun insulto, che mi risulti.
Forse dopo il caso di Carola, che lo ha querelato, ci mette un po’ di prudenza nelle parole?
No, non credo. Solo che non gli è venuto naturale insultare un uomo allo stesso modo di Carola. Con lei si sentiva forte della sua mascolinità diffusa e profusa a piene manone e ci stavano, secondo lui, quelle ingiurie nei confronti di una donna cosi “irritante”.
Il maschilismo si diffonde anche cosi: con le parole scellerate di un ministro che tratta le donne con la protervia con cui Salvini ha trattato Carola, insultandola, denigrandola, mancandole di rispetto in quanto donna e in quanto capitano della Sea Watch.
Ben vengano le parole di Spadafora, ha detto una cosa che condivido e ha dimostrato che non tutti, al governo, balbettano davanti al petto villoso del ministro macho.
Non abbiamo bisogno di ministri maschilisti, anzi, abbiamo bisogno di uomini e di donne che riconoscano i rispettivi ruoli e si guardino bene dal provocare polemiche sessiste ma contribuiscano a migliorare il clima già di per sé molto deteriorato da episodi continui di violenza e soprusi sulle donne.
Non si sentiva proprio il bisogno di un ministro che alimenti il maschilismo già cosi diffuso e in crescita nel nostro paese.