Un “tosetto”

La morte di Andrea Camilleri, dopo che non si era più ripreso da un arresto cardiocircolatorio, forse conseguenza della rottura del femore (sempre molto rischiosa ad una certa età), non ci coglie impreparati.

Ci ha dato il tempo di abituarci all’idea, a noi che ora siamo tutti orfani di un grande italiano.

Simpaticissimo siciliano, cosi mi piace ricordarlo.

Quelle sue mani piene di macchie senili, sempre protese a portare alla bocca l’ennesima sigaretta e quel suo sguardo di uno che sta sempre pensando di combinare qualche marachella. Giovane nei suoi 93 anni.

Giovanissimo, spirito libero e anticonformista.

Voglio raccontare questa scenetta che ho visto questa mattina perché mi sembra che abbia qualche analogia con questo ricordo del grande scrittore.

Dunque, passavo per una stradina poco lontano da casa.  Nel giardino di una bella villetta rosa

ci sono tre persone. Il proprietario, la madre di questo e un amico che stava passando il tosaerba sul prato all’inglese.

Sento quest’ultimo che dice: “Ma io ho 74 anni, sapete”. E l’amico, un signore in età, piuttosto magro, quasi segaligno, gli risponde:

” E allora? Sei un “tosetto” (ragazzino in veneto), io ne ho 92″.

Rimango basita. Ci passo spesso davanti a quella casa ma non avrei mai immaginato che quel signore che sostava spesso in giardino avesse quell’età. Lo vedo sempre intento a curare il giardino e a parlare con una signora (la madre) che scorazza su una moderna sedia a rotelle automatica, attivo e vivace.

E aggiunge: “E la mamma, fra poco , ne compie 105.

Centocinque? Ma davvero? Ho pensato?

Questo a novantadue anni ha ancora la madre viva che ha centocinque anni!

Il nostro grande Amico,  avrebbe costruito uno dei suoi romanzi, su una scenetta come questa.

Ci mancherà, soprattutto ora che la situazione politica è quella che è e che lui sapeva descrivere con lucidità e franchezza e capacità di sintesi uniche.

Un “tosetto” di 93 anni. Grazie di tutto Andrea.

 

1 commento su “Un “tosetto””

  1. Andrea Camilleri, a tarda età, ha saputo raggiungere un’incredibile fama mondiale in campo letterario, un vero fenomeno difficilmente ripetibile, ha venduto solo in tutto il mondo 39 milioni di libri, è stato tradotto in varie lingue, ha creato un linguaggio simil siciliano tutto suo (in ciò emulo di Stefano Darrigo, l’autore di Orcynus Orca), un personaggio di grande simpatia come il commissario Montalbano, interpretato poi magistralmente da Nicola Zingaretti nelle fiction televisive, un contorno di altri personaggi (penso per esempio al medico legale interpretato da Marcello Perracchio) e trame presi in prestito dalle vicende umane, non senza adombrare nello sfondo problemi politici e sociali. La mafia è stata volutamente tenuta lontano per non onorarla di attenzione letteraria, ma certa mentalità mafiosa traspare senza concessioni apologetiche.
    Ha reso un grande servizio al turismo siciliano, ciò anche per merito di ottime riduzioni televisive dei suoi romanzi. I suoi luoghi di fantasia -Vigata, Montelusa, Marinella- sono stati identificati con quelli delle fiction, la sua Porto Empedocle, ha conosciuto il suo momento magico, località, già di per sé mirabili e famose, come Ragusa Ibla, Agrigento, Scicli, Santa Croce di Camarina, sono state mostrate in riprese televisive di straordinaria bellezza.
    Riposa in pace, uomo geniale di grande umanità, che tutti i tuoi personaggi ti facciano compagnia se c’è posto nell’aldilà.
    RISPOSTA
    Di sicuro c’è il posto per un uomo di cosi grande umanità e sensibilità.
    Grazie Alessandro per questo tuo bellissimo commento.

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