Liberate Carola!

Carola non si è affatto comportata da incosciente, come molti insinuano, ma da persona responsabile che è stata messa con le spalle al muro ed ha fatto l’unica scelta consapevole ben sapendo che era anche la più difficle per lei. Evidentemente quando ha scelto di intraprendere questa missione (come altro si può chiamare?), lo ha fatto sapendo a cosa andava incontro.
La nave aveva atteso anche troppo che si decidessero a lasciala attraccare. La motovedetta della GdF si è messa volontariamente di traverso, lei, la capitana, è stata anche troppo brava a schivarla.
Quando lei ha avvisato che sarebbe entrata in porto, invece che impedirglielo avrebbero dovuto agevolarele le operazioni di attracco.
Secondo me, chi ha sbagliato è stata la motovedetta che, essendo molto più agile, doveva capire che quella manovra poteva aessere pericolosa, Carola è stata fin troppo brava ad evitarla. Provate voi a guidare un bestione simile al buio dentro uno spazio cosi ristretto mentre c’è anche chi si mette di traverso!
Ora è sotto interrogatorio e risponde pacatamente alle domande dei giudici.
Come se quella che ha sbagliato fosse lei!
Salvini non è mai andato davanti ai magistrati, no, prima si è fatto bello dicendo che sfidava la magistratuta,poi, però, si è fatto proteggere dall’immunità parlamentare.
Che coraggioso!Che eroe!
Le accuse che le sono state rivolte sono tutte ridicole: lei non minacciava nessuno, doveva solo portare a terra, in salvo, degli esseri umani stremati e questo era il suo compito.
Lo ha portato avanti fino alla fine.
Merita una medaglia non di finire indagata.
Per non parlare degli insulti sessisti, indecenti, vergognosi, infami, che le sono stati rivolti da un gruppo di deficenti che dovrebbero chiederle scusa (come ha fatto uno di questi che ha detto di aver alzato il gomito), non ci sono giustificaizioni che tengano per questa violenza. Le parole possono essere molto violente e chi le ha profferite dovrebbe finire indagato per calunnia.
Tutto il resto è pura propaganda da parte di un tizio che si è preso il potere a furia di baciare crocefissi sui palchi e di promettere la luna, che appartiene ad un partito che deve restituire alla stato 49 milioni, che ha governato per tanti anni con gli esiti che sono davanti agli occhi di tutti.

L’orgoglio nazionale dovrebbe impedire agli italiani di farsi prendere in giro da personaggi come questo.

Vergogna!

Che pena! Che vergogna!
Arrestata come una criminale. mentre dei  cretini gridano “venduta” e “ti devi vergognare”.
Lo aveva messo nel conto e non poteva più aspettare, l’hanno costretta a mettere in moto e portare la nave in porto. E lei lo ha fatto senza paura.
Non è un’eroina è solo una donna coraggiosa e consapevole che quel braccio di ferro con Salvini era estenuante e assurdo.
Arrestata come una criminale. Aveva lo sguardo di una che sa che il mondo può impazzire ma lei deve rimanere calma. Una che ha scelto di lasciare la sua vita fatta di comodità e di agi per salvare vite umane ha una consapevolezza  ed una determinazione superiori. E lo sta dimostrando.
Rischia la galera. lei, rischia la galera.
E per cosa? Per aver salvato delle vite umane da morte certa.
Ma che razza di schifo di paese stiamo diventando?
Questa ragazza è una bella persona, una di cui non ci dimenticheremo facilmente, una che può insegnare umanità e senso del dovere, una che conferma quanto il mondo sia in preda ad una tremenda crisi di identità e di nervi.
Trattata come una criminale quando abbiamo criminali veri che fanno una vera e propria tratta di bambini somministrandogli scosse elettriche, gente che maltratta malati nella case di cura o bambini negli asili, gente che usa le istituzioni pubbliche come centri di potere e la fa franca per anni, politici che promettono la luna e poi non sanno garantire neppure la sopravvivenza dello stato.
La corruzione a tutti i livelli che ci sta portando sul lastrico e noi ce la prendiamo con lei: una” Circe al soldo delle forze del Male”?
Vergogna Italia!

 

 

Fuori dal mondo

Carola Rackete ha solo 31 anni ma già a 23 guidava un rompighiaccio al Polo Nord.

E’ la capitana della Sea Watch. Lei ha deciso di infischiarsene della politica disumana di Salvini e ha fatto entrare la nave nel porto di Lampedusa nonostante il blocco imposto dal ministero.

Lei è responsabile della vita di 42 esseri umani stremati e bisognosi di cure, non se la sentiva più di scorazzarli in mare perché nessuno li vuole.

Questa ragazza ha un coraggio da leonessa. Coraggio che non stanno dimostrando i politici italiani tutti, nel complesso.

Salvini comanda il mondo, a Salvini bisogna inchinarsi…ma quando mai? Ma chi lo dice?

Salvini sta dimostrando cinismo e l’Italia assieme a lui, giocoforza.

Io, in questo momento, non mi sento italiana e non mi sentirò italiana fino a che questa faccenda non sarà risolta in maniera ragionevole. Scioperò dalla mia italianità, mi dichiaro cittadina di un mondo che devo ancora identificare. Quello che registro, al momento, assomiglia tanto al faccione rotondo e minaccioso del ministro dell’Interno. Bene io, da quel mondo ci sto fuori. Meglio fuori dal mondo che partecipare a questo.

E sto senza dubbio alcuno, assolutamente con Carola Rackete.

Ha ragione Salvini solo quando dice che il problema dei migranti va governato, ma non in questo modo. L’Europa non ci aiuta e lui la ricatta spingendo dei disgraziati alla disperazione?

Sbaglia, diecimila volte. La politica deve trovare soluzioni politiche, il cinismo e la disumanità non sono la soluzione ma il problema. E il vero problema dell’Italia, ora, non sono i migranti ma lui: Matteo Salvini.

Deve cercare altri pretesti per la propria autoaffermazione politica.

Gli italiani, se non sono stupidi dovrebbero capirlo.

Spero in un risveglio delle coscienze. Fino ad allora mi dichiaro  cittadina italiana in sciopero di cittadinanza permanente.

Viva Carola.

Politicamente sospetto

L’onorevole ministro Di Maio, mi ricorda uno di quei salamini che  Jacovitti metteva dappertutto. Ce n’era sempre uno che spuntava dalle vignette.

Forse il paragone non calza troppo  col ministro, ma  vedere la sua faccia spuntare dovunque, me lo ha ricordato. Un po’ la figura del salame ultimamente, però, a mio parere, la sta facendo.

Di Battista non gli ha mandato ancora lo “stai sereno” ma lo ha fatto chiaramente capire: scende in campo.

Col coltello tra i denti. Si candida al 100%, ha detto ad una Gruber altrettanto agguerrita che gli ha fatto notare che non può arrivare nel suo studio a dire che i Cinquestelle sono delle mammolette in mezzo agli squali, ma che prima di apprestarsi a governare, avrebbero dovuto studiare e che giustificare la sconfitta epocale dicendo che loro sono come tante Alici (sotto sale) in Wonderland, ormai fa saltare la mosca al naso del più glaciale dei giornalisti televisivi  ( e non ).

Se dovesse cadere il governo (per opera di Salvini, dice Di Battista), allora lui è pronto a fare il proprio dovere di barricadero che non ci sta a passare per fesso (lui ha usato un altro termine).

Il cambio della guardia sembra imminente, tra Di Battista e Di Maio non corre più sangue fraterno, ma piuttosto da fratelli coltelli.

Ma, dopotutto, Luigi se lo doveva aspettare: in questo anno di governo ha dimostrato di non essere all’altezza della sua importante funzione pubblica e di aver sviluppato di più la sua relazione amorosa con la fidanzata che l’economia italiana.

Anche come capo politico ha lasciato molto a desiderare, niente da dire sul suo atteggiamento  partenopeo, un pelo attendista, ci starebbe, se non ci fosse il leghista ipercinetico da contrastare.

Ma Di Battista è romano e quindi più “nordista” di Luigino e con una carica di voglia di spaccare il mondo ( e anche il muso del leghista) che gli si legge chiaro tra le righe dei suoi ultimi interventi,come in quelle della sua ultima fatica letteraria “Politicamente scorretto” che sembra scritto apposta per dire: “occhio ragazzi che ne ho per tutti”.

Tentano il tutto per tutto dalle parti della Casaleggio è Co., fanno entrare il centravanti di sfondamento, ambizioso e stracarico di energia  prima che la partita si chiuda definitivamente in favore  della squadra avversaria.

Di Maio, comunque può dormire sonni tranquilli, un posto per lui si trova sempre.

Non finirà come Totti. Al massimo finirà fatto a fette con contorno di sottaceti, che con questo caldo è sempre un bel finire.

 

 

Trascinatori

Ho incontrato un ragazzo prima mentre facevo un passeggiata, aveva lo SMphone in mano e gli auricolari all’orecchio e parlava  da solo, apparentemente ripetendo sempre la stessa frase come un ebete.Mi guardava e sembrava rivolgermi  una sorta di sberleffo, diceva qualcosa con in mezzo la parola istagram.

Credo che i social siano pericolosi. Uno crede di avere degli amici ma sono ombre che interagiscono tra di loro facendosi ombra.

Le persone sono sempre più sole. I giovani di più.Una solitudine piena di gente con la quale non avranno mai contatti reali. Creano solo illusioni.

La realtà si barcamena, confusa, tremante, non si capisce neppure da sé.

Prevale l’odio in questa nostra società malata e senza rispetto del prossimo.

Oggi, in piscina ho ascoltato delle persone mentre parlavano di politica e ho sentito ripetere più volte, che loro, questo o quel politico lo ucciderebbero.

Si, proprio così, lo ucciderebbero.

Su uno si trovavo d’accordo però. Salvini.

Prevale l’ignoranza colta. Credono che aver letto qualche libro o qualche giornale, gli dia una “cultura” sufficiente per sapere di cosa parlano.

Avrei voluto interagire, dirgli che l’odio che dimostravano mentre parlano dei migranti dai quali Salvini dovrebbe salvarli, è solo una scusa per odiare qualcuno e che la loro stessa coscienza prova ribrezzo di sè a sentirli parlare in quel modo, con quel disprezzo verso dei poveri esseri umani che hanno solo bisogno di aiuto e di un po’ di comprensione.

Si lasciano infinocchiare da uno che parla alla loro ignoranza dei fondamentali dell’etica umanistica.

Fanno paura. L’ignoranza fa paura. Genera mostri.

Stiamo pericolosamente andando verso un periodo nero, buio della nostra democrazia, nessuno vuole più regole e segue il primo pifferaio che gli dice che le possono trasgredire senza avere problemi.

E’ un inganno, atroce.

Si ritroveranno coi soli occhi per piangere.

Io sono ottimsta per natura ma vedo che la gente fa fatica a capire la realtà, si guarda intorno come instupidita, ha troppi stimoli e nessuna consapevolezza di sé.

Ha bisogno di chi li trascina.

Nessuno può dire quello che va bene per me, solo io lo so.

Non esistono salvinismi che possano recuperare lo spirito che la gente sta perdendo assieme al senno.

Nessuno vuole più andare a votare, schifano e odiano tutto e tutti.. Non può essere un buon segnale.La democrazia deve essere plurale, guardare avanti essere inclusiva, creare possibilità, non precluderle.

 

 

Umanamente scorretto

“””Certo, a guardarli paiono due bravissimi ragazzi animati dalle migliori intenzioni ma mi hanno dato l’impressione di essere legati, di non potersi esprimere fino in fondo e come vorrebbero. Diversi sia nell’atteggiamento che nel modo di porgersi: contenuto e quasi strisciante il vicepresidente, molto più spontaneo e gioviale Di Battista.

Li ho visti già vecchi, logorati dagli ultimi avvenimenti di Roma e soprattutto troppo poco “coppia”, l’unione non li rendeva più forti, anzi, sembravano darsi sulla voce e quasi contraddirsi a vicenda.”””

Mi scuso per l’autocitazione, non è elegante lo so, ma leggendo i giornali questa mattina mi è venuta in mente quella mia vecchia lettera del 25 set.2016 “Che paese sarebbe con Grillo al governo?”.

http://lettere-e-risposte.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/09/25/che-paese-sarebbe-con-grillo-al-governo/

Mi arrivarono molte bordate allora, grilline e non , ma oggi mentre leggo delle bordate di DiBattista contro il Movimento e la sua caduta rovinosa alle ultime elezioni, dell’asservimento totale alla Lega, del poco carattere dimostrato da
Di Maio nell’essersi appropriato di troppe poltrone con esiti catastrofici…e tutto quello che ben sappiamo, beh, allora fate un po’ voi.

Politicamente scorretti però mi sembrano entrambi, il primo perché getta palate di fango sul piatto dove mangia, il secondo perché ha la spudoratezza, l’arroganza e l’ignoranza di paragonare Dibba a D’Alema, Da Libero di oggi” A chi si è preso la briga di raccontare quanto scritto da Di Battista e pubblicato dal Fatto, il vicepremier grillino ha risposto in modo tranchant: “Alessandro? È il D’Alema del M5s. Ormai lo conosciamo: è fatto così…”.

Massimo D’Alema ha una storia politica che non a tutti può piacere, può non risultare simpatico, ma paragonare la sua lunga militanza politica (con tanti sbagli e chi non ne fa?ma certamente con luci e ombre) a un saltimbanco populista giramondo libercolaio che cerca ogni occasione per mettersi in mostra e guadagnare sulle miserie del suo stesso partito…diciamolo, suona perlomeno politicamente eticamente umanamente molto molto scorretto.

Un segretario mezzo toscano

IL PD non è più il partito del noi…dice una piddina renziana doc. Ma quando mai lo è stato? Ultimamente poi era il partito dell’IO. Un po’ di pazienza.
Zingaretti ha nominato la segreteria, un lavoro immane è ancora tutto sudato. Ma lo si può capire: le bombe cadute sul Nazareno in questi giorni lo hanno già devastato.
Ora si trova in trincea coi gufi renziani che sparano a pallettoni infuocati e decantano le gesta di Luca Lotti autosospesosi per “generosità”.
Già, non è indagato nell’affaire CSM, che si sospende a fare il Lampadina,
L’homo de Halonso?
Che carriera che ha fatto! Ministro, sottosegretario, amico del cuore e anche del fegato e frattaglie dell’ex premier, uno molto potente, uno che se parla il senatore Renzi può chiudere bottega e tornare al paesello a darsi al suo sport preferito: la pesca della trota a Yellowstone.
E però è indagato nell’affare Consip di cui, diciamo la verità, chi ci capisce è bravo, molto bravo.
Renzi ha gridato al complotto contro di lui, rimane il fatto che il suo amico riccioluto 37enne a giorni, ha spifferato che negli uffici dell’ente di stato c’erano le cimici per fatti di corruzione ed è stata fatta una bonifica dietro questa sua segnalazione.
Insomma una cosetta da nulla. Si vede che lui coi vertici dei Carabinieri ha molta domestichezza (come direbbe il Principe), perché pare che lo abbia saputo da due pezzi da novanta dell’Arma, indagati pure loro.
Ma è generoso, Luca.
Questa sera tutti a casa di Luca.
Boschi redidiva, mentre manda baci alle folle, fa gli auguri a denti stretti a Zingaretti (toh fa rima), avrebbe preferito un toscano, però…anche un mezzo toscano, diciamo pure che ci avrebbe rivisto bene il suo amico del cuore Matteuccio Renzuccio (per dirla alla Benigni), ma al momento non si può fare.
Ma ci stanno lavorando, occhio Zinga che questi ti stanno minando la sedia, sotto lo strapuntino, potresti ritrovarti a saltare per aria prima del previsto. Il PD va così.
Ti consiglio di mettere qualche cimice, e magari pure qualche bagarozzo, và, non si sa mai non si sa mai, quello che al mondo ci può capitar…

Il bla bla dei grillini

Io non dico che il grillino non sia serio e
competente e che pur se tanto parla
non concluda mai un bel niente.

Ma un politico lo è senza dubbio
inconcludente, si lamenta, questo
si e lo fa in modo vibrante, gira gira
tutto intorno al problema più cogente.

E lo fa con maestria niente affatto
indisponente, lo fa pur con diligenza
nell’espor la contingenza di quel
fatto oppur quell’altro, alto, basso
largo o chiatto.

Fa assai ben la sua figura

se si scaglia contro tutto

e di niente ha mai paura…

Ma se poi guardiamo bene e passiam
sopra ai discorsi e guardiamo
ai fatti veri quelli crudi, nudi e puri, mi
vien sol  da dire: e allora?

Non caviam ragni dai buchi per lo meno
non ancora…

 

 

Questa filastrocca l’ho scritta nel 2017, pubblicata nei commenti di una mia lettera sul blog dell’Espresso.

All’epoca suscitò commenti negativi da parte di qualcuno, ma oggi, vista col senno di adesso, mi pare di averci azzeccato. O no?

Un filo di nausea

In questi giorni mi sono chiesta come avrei reagito, fossi stata nei panni di Zingaretti, in merito alla nota vicenda Lotti &Co.

Mi sono (facilmente) risposta cosi:

lo avrei invitato in un bel bar del centro, molto frequentato, gli avrei offerto un caffè, poi, alla sua ennesima occhiata al Rolex d’oro, regalo dell’amico Renzi  e alla frase che immagino molto arrogante, dato il tipo:

“Zinga si è fatta una certa, se abbiamo finito avrei cose più importanti che mi aspettano”, mi sarei alzato, lo avrei accompagnato al suo fuoristrada  con vetri  schermati, avrei atteso che inforcasse gli occhialoni neri, poi, gli avrei detto, parodiando la celeberrima scena del film “Indovina chi viene a cena”, dove una fantastica Katharine Hepburn (già in preda al Parkinson) dice all’amica e direttrice della sua galleria d’arte, che era venuta a trovarla per  dimostrarle falsa pietà  dopo aver saputo che la figlia stava per convolare a nozze con un medico di colore, più o meno queste parole, (ovviamente cambiate per adattarle al personaggio in questione):

“ Grazie Luca della tua disponibilità,  ora vai in ufficio e prenditi tutto quello che ti appartiene compresi i peli biondi inanellati che cadono copiosamente dalla tua testa piumata, sparsi dappertutto,  raccoglili con cura che non ne rimanga neppure uno, poi esci, chiudi a chiave e vattene definitivamente al diavolo.  Ma non perché tu non sia all’altezza del tuo compito, ma perché noi, non siamo più gente che uno del tuo calibro possa permettersi di frequentare”.

A questo punto  Lotti, un po’ spiazzato, tenta di reagire e Zingaretti, calmo, riprende: “No, Luca non dire una parola ma…ingrana”.

 

Ecco, solo cosi non mi sentirei più quel certo filo di amarezza (e anche un po’ di nausea) per aver rivotato PD alle europee e non mi sentirei di nuovo insicura su cosa votare alle prossime (forse molto prossime) elezioni.

Donne du du du

Inizia oggi, tra l’indifferenza (quasi) generale, il campionato mondiale di calcio femminile.

Il calcio, si sa, è uno sport per maschiacci, per duri, richiede forza, muscoli, tenacia, resistenza , potenza e una buona dose di aggressività.

Tutte doti, in particolare, l’aggressività, che le donne, secondo il sentire popolare ancora troppo diffuso, non dovrebbero possedere.Una donna aggressiva è considerata “mascolina”, cioè, in pratica, una “nondonna”.

Ma chi l’ha detto? Le donne lo sanno chi l’ha detto. Lo dicono gli stereotipi che hanno determinato i destini delle donne nei secoli. Devi essere dolce, arrendevole, carina, delicata, magari ipocrita, ma “femminile”. Tutto il resto fa parte del mondo maschile, appartiene all’altra metà del cielo, e tu donna, stai al tuo posto.

Già, il posto delle donne è sempre stato stabilito da tutti meno che dalle donne.

Ora, queste avventurose, caparbie, tenaci, muscolose e persino aggressive, calciatrici, affrontano una sfida che i signori uomini, purtroppo, non possono affrontare in quanto non sono riusciti a qualificarsi. Peccato, davvero.

Io seguo sempre la nazionale maschile anche se non sono tifosa. E mi sono anche sentita molto orgogliosa quando l’Italia arrivava in finale, per non parlare quando vinceva!

Ora, mi auguro che queste donne, queste ragazze, queste “dure”, arrivino in finale di una competizione che non è “la madre di tutte le battaglie”, si tratta soltanto di una importante competizione sportiva.

Ma loro potrebbero essere quelle che, in questo momento di depressione italica, in moli sensi, politici ed economici, potrebbero risollevarle il morale e anche un tantino lo spirito. Non voglio dire che sarebbe una consolazione vedere le nostre ragazze sul podio delle numero uno al mondo, per tutte le frustrazioni che il nostro paese ha subito e subisce tuttora a causa di governi e di politici che, al meglio, si possono definire incompetenti, ma potrebbero portare una leggera brezza di ottimismo in un paese stanco e avvilito dalle continue ed estenuanti dispute tra una classe dirigente che si affanna ad arrivare “prima”, dimenticandosi i propri doveri  nei riguardi del paese.

Io tifo per loro.

Sono tutte qui le ragazze della nazionale guidate da Milena Bartolini:

L’elenco delle convocate per il Mondiale

Portieri: Laura Giuliani (Juventus), Chiara Marchitelli (Florentia), Rosalia Pipitone (AS Roma);

Difensori: Elisa Bartoli (AS Roma), Lisa Boattin (Juventus), Laura Fusetti (Milan), Sara Gama (Juventus), Alia Guagni (Fiorentina Women’s), Elena Linari (Atletico Madrid), Linda Tucceri Cimini (Milan);

Centrocampiste: Valentina Bergamaschi (Milan), Barbara Bonansea (Juventus), Valentina Cernoia (Juventus), Aurora Galli (Juventus), Manuela Giugliano (Milan), Alice Parisi (Fiorentina Women’s), Martina Rosucci (Juventus), Annamaria Serturini (AS Roma);

Attaccanti: Cristiana Girelli (Juventus), Valentina Giacinti (Milan), Ilaria Mauro (Fiorentina Women’s), Daniela Sabatino (Milan), Stefania Tarenzi (Chievo Verona).

 

Forse non gli servono incoraggiamenti, credo siano “cariche” già di loro, ma io lo faccio lo stesso l’augurio che possano fare il meglio del bene che riescono a fare:

 

V I N CE T E….anche per noi, per tutte e per tutti noi. GRAZIE.

 

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