Ma siamo Siri, cioè…seri

Ma siamo Seri, uno che ha patteggiato per bancarotta fraudolenta, viene fatto sottosegretario ai Trasporti e, invece, si interessa di eolico e che poi si scopre che(forse) ha preso una mazzetta per mettere una manina nel Def per favorire qualcuno che con l’eolico ci traffica…e i Cinquestelle che si indignano che si strappano i capelli per dire che uno indagato per corruzione si deve mettere in panchina e attendere, pazientemente, di essere scagionato da tutte le accuse…e si scopre che Giorgetti (altro leghista doc) ha preso nel suo staff il figlio di Arata che sarebbe l’anello di congiunzione tra i lobbisti e Siri…un bravo ragazzo meritevole di entrarci, non ci sono problemi ,però…e Conte, il premeir con le braghe corte che pare il sior Intento, sempre allegro e anche contento e che dice che quando torna dalla Cina con la cravatta di seta.ci pensa lui a guardare Siri negli occhi e ipnotizzarlo perché si dimetta, come Giucas Casella e che a lui non la si fa…e i grillini quando hanno fatto il contratto coi leghisti non lo sapevano mica con chi si mettevano, mica lo sapevano che Siri era cosi persona specchiata (l’ho sentita dire dalla Bergonzoni stasera da Lilly) da essere un bancarottiere fraudolento, questo per i leghisti è un titolo di merito, a quanto sembra…e intanto lo spread sale, S&P ci da ancora tre B e l’outlook negativo e ci dice : occhio, siete in recessione, non ne fate una di giusta e fra un po’ andrete in bancarotta si spera non fraudolenta…e poi finiremo tutti a chiedere il RdC,tanto avevano sbagliato i conti e i poveri si sono rivelati più dignitosi di quelli che i grillini li facevano e gli hanno mandato a dire che se li tengano i “loro” soldi con tutti quei paletti e la tessera annonaria, non che gli facciano schifo, per carità, ma preferiscono lavorare, quindi ci avanzano dei miliardi……poveri noi, poveri i nostri schei, se ne abbiamo, teniamoceli stretti perchè tutto aumenta persino la benzina che avevano detto che sarebbe diminuita…dicono sempre cosi, tutti, ma questi ancora più di tutti, poveri noi poveri i nostri schei, teniamoli stretti …qualcuno ci vuole venire a lanciare una scialuppa di salvataggio prima che affondiamo? ma per favore non sceglietela già bucata, sperando che non chiudano i porti…e che non cadano i ponti e che…la via della seta non abbia troppe buche e che …basta me stà a scoppià la testa….

3 commenti su “Ma siamo Siri, cioè…seri”

  1. Parlando di Siri, vogliamo essere seri? Ma no, meglio scherzarci su, giusto per non piangere.
    Allora, proviamo a fare il gioco dell’anagramma: qual è l’anagramma di Siri più appropriato al soggetto?
    Scartati le combinazioni senza senso, restano Iris, o Risi, o Irsi.
    Andiamo per ordine:
    “Iris”?
    Sono ciambelle di pasta fritta ricoperti di pangrattato e ripieni di crema o ricotta.. troppo buoni, ne basta uno per saziarsi, no, no, non ci siamo, poco appropriato, appropriazione indebita.

    Allora “Risi”?
    Passato remoto del verbo ridere… sarebbe molto appropriato al presente (è quello che stiami facendo), ma al passato remoto non ci siamo.

    Infine “irsi”.
    Forma antiquata di avviarsi, ecco questo sì, potrebbe essere appropriato, anzi lo è sicuramente, avviarsi, rimane da specificare: “Verso dove?”

    Be’, questo possiamo facilmente immaginarlo, no?

    RISPOSTA
    si, credo che stiamo andando verso uno sconfortante periodo di litigi ininterrotti mentre l’economia va a rotoli. Comunque complimenti per gli anagrammi e il senso dell’humour.

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  2. Mi sa che il sior Contento farebbe meglio a restarci in Cina.
    Ma che cosa torna a fare? Tanto fa sempre quello che vogliono quei due.
    Il sior Sireno.

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  3. Siora Serena, ma il sior Sireno è per caso un suo congiunto?
    Naturalmente scherzo, però il nostro PdC in Cina non credo ci sia andato in viaggio di piacere.
    Ci sono molti reciproci interessi in gioco e un colosso come la Cina non può essere trascurato.
    Insomma, se non si fa, perché non si fa, se si fa, perché si fa.
    Non è uno scioglilingua, ma la solita critica ingiusta verso il governo.

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