Provare per credere

Emozionato non mi pareva proprio, Salvini al Senato, mentre devono votare se mandarlo o no a processo.
Ma terrorizzato si!
Si è persino scritto il discorso, non vorrebbe mai dire una parola di troppo o una di meno.
Dice che si sente un ragazzo fortunato (perché gli hanno regalato un sogno) e ringrazia i Cinquestelle perché: “Il Governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell’immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi 5 Stelle perché le cose si fanno in due, evidentemente”.
Testuale: le cose si fanno in due.
Certo anche in tre, (come in questo caso) volendo, ma la  battuta poteva sembrare equivoca e l’ha tolta dal primo brogliaccio, quello che gli aveva scritto la “Bestia”.
Ha dovuto prendersi cura personalmente di ogni virgola, la posta in gioco è alta.
E cosi si fa la storia di questo governo di” complici” che si sostengono l’uno con l’altro perché per governare l’Italia ci vuole un’intera “banda” uno, da solo, può fare anche tanto, ma poi viene sempre silurato vuoi per invidia, vuoi perché è troppo individualista o decisamente incompetente e buono a niente ma capace di tutto, o vuoi perché l’unione fa sempre la forza anche quella bruta.
Ringrazia tutti, alla fine, dice “comunque votiate”.
Eh, già, comunque votiate, il “comunque” è di moda e questo è il governo dell’uomo comunque.
Però attenzione, va da sé che per quelli che voteranno contro il salvataggio del suo sedere, per quelli che lo lascerebbero affogare nel “mare aperto” della Giustizia Italiana, ha in serbo delle belle sorprese.
Provare, solo provare, per credere.

3 commenti su “Provare per credere”

  1. Come mai i migranti della nave Mare Jonio sono sbarcati stamani a Lampedusa?
    I motivi di emergenza nazionali che a suo tempo tennero bloccata la nave Diciotti per alcuni giorni a Catania -per la qual cosa Salvini s’è preso una denuncia- sono ora cessati?
    O si tratta di un implicito riconoscimento di colpa di Salvini, porprio il giorno in cui il Senato l’ha salvato dal processo?
    Se così, quella denuncia è servita a qualcosa, a porre dei limiti all’artoganza di questo governo.

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  2. A Salvini non piace dire bugie: l’ha detto in senato. La bugia sarebbe stata, ammettere che non ha agito per l’interesse nazionale.
    Quale interesse poteva salvaguardare, a fare attendere quelle persone che per dieci giorni vagavano per il Mediterraneo, salvati dalle acque tra stenti e sofferenze?
    Ma il Senato ha negato il giusto prcesso, quello cui non possono sfuggire i cittadini normali, complici i pentastellati.

    Mentre si nega il processo per Salvini, Di Maio tenta di rifarsi la reputazione perduta, usando parole di fuoco contro De Vita dove bastava dire:
    “espulso, salvo smentita processuale”,
    perché la difesa nel processo (non quella che nega il processo) è diritto di tutti, e i giudizi sommari sanno tanto di giustizialismo, e anche questo non va bene.

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    Su DeVito hanno intercettazioni molto chiare, lui era uno di quelli che nel 2015 diceva che avrebbe salvato i romani dalla corruzione ed ora ne è indagato, ma dove pensano d andare con questi personaggi? E la Raggi, dormiva da piedi? Non poteva fare altrimenti DiMaio ma la batosta per loro è grande, le prossime elezioni saranno una Caporetto. Meritata!

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  3. Non voglio difendere De Vito, ma la foga con cui Di Maio ne ha preso le distanze, mi pare ipocrita e finalizzata a deviare l’attenzione dalla vergogna di aver impedito che Salvini andasse a giudizio, tradendo i principi sbandierati dal movimento.

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