Tieh!

Mi verrebbe da dire: Tieh Salvini, tieh DiMaio, tieh Conte!

Ma non lo dico, non è fine…o lo dico, massì ormai l’ho detto.

Siamo in tanti a votare alle primarie, hanno stampato altre schede, le code ai gazebo un po’ in tutta Italia, una festa della Democrazia, eh si, eddai, e diciamolo, ma si può ancora dire…?

Beh, io ho votato all’una  e non c’era quasi nessuno ma mi hanno detto che fino a poco prima c’era stata tanta gente. Qui da me, nel profondo nord, ormai, dire che vado a votare alle primarie del Pd è quasi un azzardo, bisbigliare che è meglio. L’ho detto allo scrutatore che mi ha chiesto se ero tesserata. No, ho risposto ma ho sempre votato Pd  tranne una volta, per colpa di Renzi. Gelo in sala: ho detto qualcosa che non va? No, mi risponde, anche questa è democrazia. Già, rispondo e aggiungo che sono  li apposta per confermarlo.

Buona riflessione, mi risponde. Insomma, abbiamo conversato un po’ il che non guasta, democraticamente.

Poi esco e mi sento meglio, sono contenta di aver cambiato idea in cosi poco tempo e di avere preferito l’azione al suo contrario. Fino all’altro ieri ero convinta che non avrei votato ma certe facce mi hanno convinto del contrario e non parlo di quelle degli aspiranti segretario del Pd.

C’è un’atmosfera strana. Una signora mi chiede dove si vota. Le dico: li signora, vede le bandiere?

Già, le bandiere. Sventolano poco perché c’è quasi assenza di vento ma si vedono bene, comunque, alla faccia dei leghisti che le farebbero a pezzetti.

Salvini ha detto che è una bella cosa questa manifestazione di democrazia (già, a lui spetta “dirigere il traffico”) ma che non ci illudiamo, il presente e il futuro appartengono a loro, ai giolloverdi, o meglio ai verdigialli, o meglio ancora (fra poco) ai verdeazzurri (che a me piace una cifra…il verdeazzurro, beninteso).

Eh va beh, prendiamoci il passato prossimo, per ora o anche il parti…cipio o perché no? Il condizionale.

Il congiuntivo no, quello lo lasciamo a DiMaio che, come sappiamo, lo padroneggia a frustate.

4 commenti su “Tieh!”

  1. Sono andato a votare circa alle 12.30, con la febbre addosso, e ne avrei fatto volentieri a meno. Ma poi ho pensato che, febbre o non febbre, la primarie sono troppo importanti per rinunciarci, inoltre il Pd è l’unico partito che pratica la via democratica per l’elezione del segretario, non mi andava di mal ripagarlo.
    E poi, devo dire la verità, avevo anche un altro motivo per non restare prigioniero dei miei 38 gradi di temperatura… una bella giornata di sole e la voglia di una chiacchierata.
    C’è una fila che valuto di un quarto d’ora, ma poi passa mezz’ora prima d’infilare la scheda nell’urna. La gente nwll’attesa parla, molti ce e l’hanno con Salvini, altri con Renzi.
    C’è gente che, vista la folla, rinuncia. Credo che sia stato commesso l’errore di ridurre i gazebo, peccato.
    C’è anche un tizio che s’intrufola fino al seggio con una macchina fotografica, non so che intenzioni avesse, comunque viene cacciato via in malo modo dall’operatore del seggio.
    Certo, non mi aspettavo tanta affluenza, finalmente infilo la scheda nell’urna e me ne vado, mi sembra che la febbre sia passata. No, è un’illusione, ma votare un certo effetto l’ha fatto.

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  2. Più di in milione e mezzo ai gazebo, Zingaretti raccoglie il 65%.
    Il Pd, dato per morto, è vivo e vegeto.
    Adesso tutti uniti compresi coloro che non hanno partecipato alle primarie. Solo cosi il Pd metterà alle corde questo governo e i duw partiti che lo sostengono.

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  3. Mentre Di Maio e Salvini litigano sul Tav e Toninelli fa fare indagini suppletive di convenienza, oggi alle 15:30, Zingaretti sarà a Torino a fianco di Chiamparino per manifestare a favore di un’opera la cui importanza travalica gli interessi locali.
    Prima azione politica ragionevole del nuovo segretario.

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