E dai…

E dai Salvini e dillo che hai un po’ di fifa. Rischi di andare in galera. E lo sai. Perciò questo Furbman show del tuo alleato è inutile.
Lo vuole far processare, non si metterà contro la sua volontà, dice DiMaio, tanto poi andrà a testimoniare che la colpa non è solo sua ma di tutto il governo. Dall’uno vale uno al tutti per uno.
Lo ha detto da Giletti DiMaio, ha fatto il beau geste. Salvini non commenta, si tiene fuori dalla competizione, e che c’entra lui? Forse gli conviene tacere a questo punto. Almeno cosi si sono accordati: taci tu, ci penso mi.
Lascia fare ai Cinquestelle che sono nella…mota fino e oltre il collo.
Al Senato avranno una bella gatta da pelare.
Come fanno a votare per l’immnunità a Salvini? Sarebbe un suicidio collettivo di quelli spettacolari.
No Tav, Si Tap, no triv, si triv….passi, ma qui…siamo veramente al fondo del barile dell’Onestà, onestà, ma che è ‘sta roba quà?
E il Conte dove sta?
Il premier dove sta, cosa pensa, che fa?
Si slega dai Furbmen shows, oppure sta con un piede in sette scarpe?
Ormai Conte non ha più scarpe, il suo guardaroba è sfornito di stivali dalle sette Leghe per fuggire dal pasticcio dove lo hanno messo i gatti dei vicoli miracoli.
Ma ora che sono al governo anche i gatti a cinquestelle (che non fanno miracoli) si sono ritrovati tutti bigi.
Tengono per l’alleato in tutto e per tutto, gli preme che rimanga al suo posto: il governo non deve cadere.
Giusto, perché se cadessero assieme al governo, i cinquestelle quando si rialzano? Neanche coi paranchi.

6 commenti su “E dai…”

  1. Una brutta rogna s’è tirata addosso Salvini, perché prima ancora che venga processato ed eventualmente condannato, mette in grave dilemma i senatori 5stelle: se votano per l’immunità perdono la faccia, se invece votano contro, Salvini se lo legherà al dito e il governo rischuerebbe di saltare.

    Salvini potrebbe togliere dall’imbarazzo gli alleati rinunciando all’immunità, bel gesto da parte sua, che andrebbe a sui vantaggio se venisse assolto; oppure a vantaggio dei grillini se venisse condannato.
    Un bel dilemma, che finirà con l’inasprire il già duro comportamento del vicepremier leghista.
    Insomma, qui si parla di tutto fuorché di lavoro, potremmo titolare questa confluenza di circostanze, così: “La voce dimenticata del Pil”.

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    • Si, hai ragione, un gran vociare intorno al Nulla. Argomento che piace soprattutto ai politici in crisi di credibilità come i grillini.
      Ma piace anche ai leghisti che però sono più coerenti con la loro linea: no agli stranieri, foera di ball. Questo hanno sempre detto e questo fanno in spregio a tutte le norme universali dei diritti umani. Se qualcuno aveva qualche dubbio su come si sarebbero comportati una volta arrivati in grande spolvero al governo, accoppiati a degli incompetenti ultimi arrivati (ma molto boriosi) ora se lo può levare.
      Umanità, pietà, civiltà: tutti valori che ai leghisti servono per farci la cassoela, al massimo.
      Del Pil gliene importa poco o niente anche perché siamo tecnicamente in recessione e loro non sono certo tra quelli che possono vantarsi di avere la politica economica tra le loro priorità.
      Ai grillini interessa dare soldi a casaccio per pagare materialmente i tanti voti ottenuti, ai leghisti interessa soprattutto instaurare uno stato (quasi) di Polzia: occhio che vi curiamo. E questo per ora va diretto verso le persone sulle navi che cercano un porto sicuro, i Rom, ma potrebbe rivolgersi contro chiunque non sposi questa politica della legge la fa il più forte o prepotente. Da questo ad una forma se pur morbida di dittatura, il passo è breve.

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  2. Canto notturno d’un
    grillino errante per l’aia.

    Non esiste più il Pil
    è soltanto una favola
    inventata de Tria
    per burlarsi di noi
    e se chiudo il negozio
    non è storia ridicola
    sono pazzo lo so
    se il voto mio ti darò
    finché un palpito avrò

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    • complimenti!, In realtà i negozi chiusi non si contano, durano lo spazio di una stagione o poco più. Ma il “grillismo” è in caduta libera, ci è voluto poco, qualche mese di (non) governo per mostrare tutte le sue larghe falle.

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