La Repubblica delle nespole

Che soddisfazione! I grillini sfegatati festeggiano impazziti per il raggiunto accordo sul 2.4 del rapporto deficit/Pil e adesso?
Ci indebitiamo per sette vite e questi ballano?
Rocco Casalino ha vinto! Il premier è lui. Conte è il suo portaborse comprese quelle sotto agli occhi.
Il ministero del Tesoro è annichilito davanti alle furie giallo-verdi, quelli che stanno col popolo, che vogliono abbattere la povertà e onorare il padre e la madre.
Quelli che hanno messo spalle al muro il ministro Tria, uno dei pochi ministri di buon senso di questo governo, una persona seria ed onesta che si deve essere sentito come l’ultimo dei Mohicani assediato dalle truppe del generale Custer.
E, pare che abbia detto che si dimetteva ma che Il presidente Mattarella e Savona gli abbiano consigliato di restare, gli devono aver sussurrato all’orecchio: se te ne vai lo Spread sale a mille, domani e le banche chiudono gli sportelli dei bancomat.
Ora è chiaro: abbiamo degli irresponsabili totali, scatenati, che stanno firmando la nostra condanna alla povertà assoluta. A tutti noi. E poi ci daranno il redditto di stupidità.
E che cosa ci sia da festeggiare non si capisce. Festeggiare la nostra rovina?
Con questo debito e questo sforamento possiamo solo sperare che Mattarella non firmi.
Siamo nelle sue mani. Ma ormai non ho troppa speranza neppure in lui se sono riusciti a mettere alle corde Tria possiamo aspettarci di tutto.
Terza Repubblica? No, Repubblica delle nespole gialloverdi che non maturano mai!

2 commenti su “La Repubblica delle nespole”

  1. Da 1,6% a 2,4% ne corre, come gli estremi Nord e Sud in Italia.
    Allora i casi sono due: o il ministro Tria non sa fare di conto, o è stato forzato ad accettare e convinto a non dimettersi dalla “moral suasion” di Mattatella (come si è ventilato, altrimenti domani i mercati finanziari sarebbero andati in subbuglio).
    In ogni caso da stasera Tria è un ministro dimezzato e prima o poi, appena si profilerà il fallimento della manovra, sarà preso come capro espiatorio e si dimetterà sua sponte o sara cacciato via.
    Non so se l’aver evitato le sue dimissioni salverà l’Italia, perché se ciò limiterà la crescita della spread, la manovra è e rimane improduttiva, non creerà posti di lavoro, che sono quelli di cui ha estremamente bisogno l’Italia, soprattutto il Sud.
    Certo quelle persone davanti a Palazzo Chigi hanno esultato all’annuncio di Di Maio (in perfetto stile populista, stavo per dire mussoliniano) ma loro vedono (se lo vedranno) solo l’effetto immediato. Ma una Nazione che non fa investimenti produttivi, come potrà andare avanti? Come potrà sostenere questo ritmo di indebitamento?

    La manovra del cambiamento ricorda, nell’illusione che crea, il salvataggio apparente di quelle aziende decotte che costavano alle comunità molto più del bene ricevuto, in termini di mancati “posti reali” di lavoro.

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  2. Tria dovrebbe dimettersi subito. Ha tradito il suo stesso giuramento, non si può cedere all’assalto alla diligenze di due demagoghi e alle minacce del “portavoce” del premier(e avvocato del governo). ma Mattarella dove sta? Sono molto preoccupata. Lo spread è cresciuto e le borse sono scese. Tanto per cominciare.

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