Movimento fermo

Il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, getta la spugna: non c’è atmosfera olimpica, dice e mette in naftalina l’accordo a tre per le olimpiadi del 2026. L’asse Milano Torino Cortina, si è già rotta.

Ognuno protesta che la colpa è dell’altro ma la sensazione è che anche questa volta il colpevole del mancato accordo sia il movimento. Il movimento fermo.

Loro non vogliono fare le cose, vogliono tenersi i soldi in saccoccia e spenderli per le loro promesse ai “loro” elettori. Come se l’Italia fosse il loro feudo. Hanno questa visione cosi lungimirante del futuro che non va oltre il qui e ora e il cotto e mangiato.

2026? Troppo lontano e troppi soldi da spendere, meglio tenerli in cassa e anche se i leghisti si mettono d’accordo tra loro per fare questi benedetti giochi olimpici, i grillini non hanno tempo per giocare e soprattutto non vogliono spendere. Ci pensi il lombardo-veneto già ricco di suo!

E Giorgetti da Gruber ridacchia sotto i baffi con quell’aria da signor Sotuttoio ed è cosi e basta. Ma niente screzi con gli alleati di governo, per carità, solo visioni diverse che però, poi, coerentemente, si arriva a far combaciare: quando c’è la salute…

Intanto non stanno concludendo niente, solo tante chiacchiere dovunque in Tv e sui social.

Di Maio è arrivato quasi a minacciare Tria che se non caccia i soldi dovranno sostituirlo con qualcuno di più accondiscendete. Lui ha in mente una sola cosa: il reddito di cittadinanza promesso agli elettori, del suo ministero se ne fa un baffo,lo Sviluppo e anche il lavoro possono attendere, marcire tra le scartoffie, ora gli preme Tria e la borsa dei soldi: o la borsa o Tria se ne va via…annuncia con un’aria che non promette né redditi, né cittadinanze.

Sapendo poi che dovrano ingoiare il rospo dell cosiddetta “pace fiscale ” altrimenti detta condono, parola aborrita dai cinquestelle, Di Maio è diventato ancora più nervosetto anzichennò, anche se continua a miagolare in giro per il mondo (in business class) che tutto va ben, madama la marchesa.

Faranno la” pace fiscale” solo con coloro i quali hanno evaso in buona fede e perché non avevano i soldi per pagare,dicono, sta sul Contratto… ma scusate signori governanti del cambiamento, ma secondo voi, quanti italiani dipendenti ai quali vengono trattenute fior di tasse alla fonte,non se li terrebbero volentieri in tasca per pagare le bollette senza dover chiedere mutui in banca o farsi prestare i soldi dalla nonna?

Giorgetti dovrebbe rispondere a questa domanda prima di fare sorrisetti compiaciuti sotto quei baffetti  da sparviero.

Non ha i baffi? Gli cresceranno, fidatevi e anche la barba, cosi, tanto per cambiare e anche per cambiare i connotati in vista di altre mancanze di “atmosfera”, prossimamente sugli schermi giganti del governo del rodimento.

7 commenti su “Movimento fermo”

  1. Governo fermo si, come veliero in gran bonaccia, ma anche sbattuto da marosi come “nave senza nocchiero in gran tempesta”.

    Basta ascoltare le dichiarazioni sull’argomento.

    Di Maio: “Lo Stato non deve mettere neppure un euro”

    Sala: “Se governo non da soldi, ci pensiamo noi”.

    Appendino: “Errore candidatura a tre, andare alla cieca è irresponsabile”.

    Il Coni spera sempre nella candidatura Torino-Milano-Cortina ed è disposto a contribuire finanziaramente.

    lnsomma sembra si debba decidere su una dichiarazione di guerra da consegnare domani a qualche ambasciatore. Invece si tratta di decidere sulla candidatura alla Olimpiade del 2026!

    Di Maio, Appendino, Saia, Sala Fontana etc. mettetevi d’accordo , a quel tempo forse sarete già in pensione e di quelle Olimpiadi tolte all’Italia vi pentirete.

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  2. La cosa peggiore è l’immobilità nel caso di estrema urgenza del ponte di Genova.
    Si aspetta il commissario per decidere chi e quando dovrà abbattere i tronconi rimasti e ricostruire il nuovo ponte.
    Si rigetta per pura ideologia la possibilità che sia Autostrade a ricostruirlo. Eppure sarebbe la soluzione più pratica. Si dice che bisogna punire i responsabili.
    Ma i responsabili saranno puniti e condannati, non solo coloro che direttamente avrebbero dovuto provvedere, ma anche coloro che avrebbero dovuto controllare e supervisionare.
    Tolto il marcio, la società ha le competenze per far bene e presto. Fincantieri non può avere le stesse competenze.
    In ogni caso i cavilli burocratici sarebbero tali da complicare le cose e ritardare la ricostruzione del ponte. L’ostracismo ideologico e punitivo dei 5S nei confronti di Autostrade porterà sicuramente ad un grave ritardo di tutta l’operazione.

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  3. Alex, hai ragione, ma è colpa dello stramaledetto correttore. Comunque, come mi sembra che tu non abbia mai fatto il pavone con il tuo titolo, così io qui non intendevo fare il professorello Sotuttoio. Ogni tanto, mi permetti di celiare un tantino con te? Grazie! Mi pare che ognuno,di noi due sia perfettamente in grado di valutare la cultura dell’altro.

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