Fumo

Toninelli, da buon Cinquestelle, ha decretato la sua inconcludenza sfornando per Genova il Decreto “salva intese”.
Doveva essere la fine delle polemiche e l’inizio della rinascita di Genova dopo il crollo del ponte che ha fatto 43 vittime e un una fila immensa di danni, morali e materiali.
Dopo un mese è stato deciso di non decidere niente. Di mettere nero su bianco che non c’è, da parte del governo, nessuna intenzione di risolvere i problemi della città e del paese. Di fare un decreto che non decreta quasi niente e che prevede che le decisioni importanti avvengano in seguito, cioè un Decreto con la formula “salvo intese”, cioè se smetteranno di litigare. Mi sa che andranno avanti un bel pezzo a legiferare in questo modo: salvo intese.
Non si sa chi sarà il Commissario, non si sa chi costruirà il nuovo ponte e queste due cose sono le più importanti. Questo avrebbe dovuto essere messo nero su bianco, ed invece c’è solo la solita enorme incertezza. Ancora solo punti di domanda e pochissimi punti fermi.
I colori, come sempre, dominanti sono il giallo e il verde e poiché il secondo ormai dilaga sul primo, il ministero ha sfornato questo capolavoro di ipocrisia per non irritare l’alleato.
Bella roba! I roboanti annunci del giorno dopo sono flebili distanti belati. Gli applausi a Di Maio e Salvini ai funerali, sembrano un beffa ai genovesi che aspettano soluzioni.

Certo ci vuole il tempo che ci vuole. E chi lo nega? Sono cose complesse, molto complesse. Noto però che il governo ha subito tuonato che sarebbe tutto proceduto con estrema celerità, che la concessione ad Autostrade sarebbe stata tolta immediatamente e che la procedura per la ricostruzione sarebbe andata avanti spedita. E invece, dopo un mese (che è poco ma può anche essere tanto se ognuno facesse davvero la propria parte e se si permettesse che la facesse), siamo ancora nella nebulosa per quanto riguarda chi si dovrà occupare della ricostruzione del ponte e su chi lo dovrà costruire. Mi sembra che un mese sia un tempo lunghissimo per decidere queste due cose fondamentali. Ma siamo ancora al chi deve fare cosa. Proprio un bel cambiamento!
Intanto è passato un mese da quel giorno ma sembra ancora di sentire quel grido di chi si appellava al Padreterno mentre assisteva al crollo e il governo dovrebbe tenerlo sempre presente e agire senza tentennamenti se vuole poter guardare in faccia i genovesi e gli italiani tutti. E se vuole davvero onorare tutti quei morti e i vivi che aspettano di conoscere il proprio destino.
Altrimenti le chiacchiere fatte in questo mese saranno come la polvere che ha ricoperto le macerie: fumo sopra la tragedia.

4 commenti su “Fumo”

  1. Be’ stanno mettendo i sensori.
    Un provvedimento sacrosanto che però sa di beffa: ma non potevano metterli prima questi sensori?
    Conoscendo lo stato di precarietà del ponte, non aver messo i sensori (come era stato suggerito da una consulenza dell’università di Milano) è stato un atto di negligenza grave e di superficialità colpevole.
    Ma questa domanda, “Perché non ha disposto prima della catastrofe, di mettere i sensori?”, a Toninelli gliela vogliamo fare o no?

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    • Si, a Toninelli e a quelli che c’erano prima di lui perché è da un pezzo che si sa che quel ponte poteva avere dei problemi.Ma si capisce, non volevano creare allarme e hanno preferito sperare che da lassù qualcuno lo tenesse al suo posto!E i grillini che hanno tuonato contro la Gronda dovrebbero chiedersi dove hanno sbagliato. Ma non credo sia contemplato dalla piattaforma Rousseau.
      Ma non si capisce che cosa ci stiano a fare i ministri e contro ministri sottosegretari e compagnia bella, se non riescono a decidere di nulla?
      Certo, la catena di comando è lunga e articolata, ma uno che si prende qualche responsabilità bisognerebe che saltasse fuori, prima o poi.
      Comunque, questo balletto macabro è disgustoso. I Cinquestelle sono uguali agli altri e persino un pochino più uguali. A chi aveva creduto che fossero diversi, manderei a dire che sono stati ingannati alla grande, ma , sono sicura che mi direbbero che gli altri sono ancora peggio!
      Prima ci devono sbattere ben ben il naso e romperselo e poi, forse…è dura riconoscerlo quando si sbaglia. Ma questo non vale solo per i grillini o i simpatizzanti.

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    • Ma quando mai? Agire in autonomia il premier? Deve prima chiedere lumi e passare a prendere ordini dai suoi vice, come si permette di prendere iniziative?
      Smentiscono sempre tutto questi: tutti d’accordo sempre e comunque e noi ci crediamo vero? Come no…

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