Duemiladiciotti

Gilberto Govi avrebbe detto:
” Mi chiede se sono di Genova? De Zena? Zenese?
“Sono il sindaco, mi son el sindaco, che pensa che vegnu da Nuova York, mica?”
Poverina! Non l’aveva ancora mai visto il sindaco di Genova e la cronista gli ha fatto questa improvvida domanda: “lei è di Genova?”, credendo si trattasse di un passante che visitava la zona del crollo del ponte Morandi.

Che strana Italia: i ponti crollano, i torrenti esondano, i temporali imperversano e i politici hanno perso la testa.
Salvini non consente ai migranti di sbarcare, Di Maio non firma il contratto dell’acquirente dell’Ilva e tiene tutto bloccato, Conte non conta nulla, Mattarella è furioso : la moral suasion con questi capatosta serve a poco. L’  opposizione è afona. Il Pd sta cercando di recuperare il fiato dopo la batosta e di rimettere insieme i pezzi che però non ne vogliono sapere di stare insieme e li sta perdendo da tutte le parti.
Il povero Martina sembra un clochard appena ritornato alla vita sociale ma ancora choccato dalla vita grama che ha fatto.

Quel che rimane di Forza Italia è debolucccia e in crisi da carenza di Berlusconi nel sangue.

Cacciari a” In Onda” si infuria come una belva e dice che chi non si indigna per il sequestro dei migranti è un pezzo di m…e Telese commenta che il concetto è chiaro!
Certo, chiarissimo e ha ragione, mi associo ma …e poi?

Avrei una domanda: ma il governo lo sa quello che fa o fa solo quello che non sa?
Io ho l’impressione che navighino a vista con gli occhiali neri in piena notte e con i fari spenti.

E che stiano seguendo …”il baco del calo del malo” (canzoncina per bambini).

Nave Italia Duemiladiciotti…
Per favore fatemi sbarcare,  sento che mi sale il mal di mare o il mar di male…

9 commenti su “Duemiladiciotti”

  1. Anche quest’oggi sono andato al porto di Catania quasi richiamato da quella che si profila come una vera e propria tragedia umana.
    Tragedia innanzitutto per quell’umanità in fuga dalle loro terre, e rinchiusa in quella nave che è stata la loro salvezza e che ora si sta trasformando nel loro carcere.
    Tragedia per la nostra reputazione di terra ospitale, ora scalfita da un governo sordo a ogni richiamo umanitario e che suscita ad arte emergenze che non ci sono. Un governo che pretende di risolvere il grave problema della migrazione con atti di forza e minacce verso la Ue. La quale ha rigettato il ricatto dimostrando che l’Italia è fra i paesi europei che contano meno migranti accolti nel.proprio territorio.
    Una situazione destinata a degenetate e che configura violazioni del diritto internazionale oltre che il reato di abuso d’ufficio e di sequestro di persona.
    Ma tornado a Catania, qui continua la protesta dei cittadini, con manifestazioni, sit-in striscioni e comizi.
    È surreale aggirarsi in quei grandi spiazzi del porto, e nelle banchine e nei moli dove sosta una piccola nave della Capitaneria di Porto, quasi invisibile tra altri giganti della marina mercantile che scaricano e caricano le stive, e il via vai dei tir e dei container rimorchiati, che sembrano una continua minaccia alle persone che via via si vanno raccogliendo in capannelli e che osservano e aspettano che qualcosa succeda in quella nave fantasma.
    Ma non succede niente, e là in quella piccola nave, dove soffrono 150 migranti in condizioni disumane, c’è chi per disoerazione ha iniziato lo scipero della fame.

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    • Si, quasi tutti non hanno mangiato e hanno rifiutato gli integratori, sperano che se stanno male li facciano sbarcare. Una situazione grottesca!Non hanno nemmeno il ricambio di biancheria e si vedono i panni stesi. Ma come si fa a pensare che 150 persone possano vivere giorni rinchiuse in una piccola nave senza che ne abbiano un enorme disagio? Li abbiamo salvati ed ora li teniamo come si fa con i polli da batteria?
      E’ una vera e propria forzatura ed una provocazione che il governo sta facendo per vedere dove può arrivare. La nostra democrazia non è mai stata tanto in pericolo come ora.

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  2. Si fa un gran parlare, in questi giorni e tra l’altro, dei migranti di cui all’oggetto.
    Devono sbarcare?
    Devono rimanere a bordo?
    La decisione pare sia delegata ai “responsabili” della U.E. di Bruxelles.
    A questo punto, considerato quanto viene palesato dai media, ci si chiede:
    – I migranti, in generale, la U.E. li vuole o non li vuole? –
    Se li vuole allora bisogna, necessariamente, che essi vengano, man mano che arrivano, ridistribuiti fra i vari Paesi componenti la U.E.
    Se, viceversa, nessuno se li vuole accollare, e quindi la U.E. in buona sostanza non li gradisce, allora bisogna impedire ai natanti, trasportanti i migranti che partono dai porti nordafricani, di attraccare in Europa. In alternativa la U.E. adotti seri provvedimenti affinche’ il fenomeno migranti in arrivo in Europa si risolva…in qualche modo.
    In tal ultimo caso navi militari “europee” dovrebbero pattugliare il Mediterraneo per impedire a quelle persone lo sbarco clandestino ed illegale nel nostro continente oppure prendere iniziative meno “drastiche” ma altrettanto efficaci.
    Ovviamente tutto cio’ sembra non sfiorare minimamente le menti dei governanti europei, tutti impegnati, invece, in un gigantesco, egoistico, scaricabarile.
    L’ Unione Europea non si smentisce mai. Al di la’ dell’ enfatico appellativo che s’e’ data non e’ affatto una…”unione”.
    Non esiste, difatti, una “governance” che coordini gli Stati comunitari, non una politica comune, non decisioni comuni, non forze armate comuni, non solidarieta’…comune.
    In ultima analisi che cavolo di “unione” e’ quella in cui nessuno fa niente in…comune?
    Le decisioni da prendere, le condotte da assumere e quant’altro devono essere appannaggio di tutti, perlomeno messe ai voti e adottate a maggioranza, come si fa nelle assemblee condominiali dove determinati lavori da farsi o provvedimenti da prendere vengono attuati previa delibera dell’ assemblea condominiale nella quale a chi non garbano certe decisioni se ne deve fare una ragione qualora la maggioranza dei condomini voglia, visto che si sta in quella “comunita’”.
    Cosi’ per i migranti: li si vuole? Non li si vuole? Cosa puo’ e deve fare la U.E. in tale frangente?
    QuestI sono gli interrogativi cui bisogna rispondere, tra tanti altri.
    Non puo’ un Paese, da solo, far fronte a tutto cio’. Ecco quindi la necessita’ impellente di una cooperazione ed integrazione sempre piu’ forte fra gli Stati comunitari europei; ecco la necessita’ di unirsi, politicamente; la necessita’ di una “governance” unica che coordini e sovrintenda il tutto.
    Per ora, purtroppo ed invece, la nave “Diciotti” e’ sempre ferma a Catania in attesa di giudizio, il problema migranti, purtroppo, permane, gli eventi mondiali incalzano e i governanti europei, per ora, continuano stupidamente, purtroppo, a tirarsela gli uni gli altri e a lavarsene pilatescamente le mani invece di agire per il bene di tutti: europei ed extraeuropei.
    Cordialmente.

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    • Le 150 persone che sono “prigioniere” della nostra nave militare sono in territorio italiano e non possono, secondo le nostre leggi, rimanerci perché altrimenti sarebbere “detenute” illegalmente, come alcune procure stanno prospettando.
      Le leggi esistono per essere rispettate, da tutti, in primis dai nostri governanti.
      E consideriamo che da ieri sera i migranti sono in sciopero della fame.

      In quanto all’Unione (cosiddetta) europea) si sta dimostrano sempre più labile proprio in un momento in cui avrebbe più che mai bisogno di essere unita.
      Ma in questo caso particolare, la decisione di farli sbarcare e prestargli le cure del caso, spetta allo stato italiano e gli accordi di giugno, firmati dal premier, dicono che gli altri stati membri posssono accogliere i migranti su “base volontaria”. E loro questo fanno: non vogliono! E soprattutto non vogliono decidere sotto ricatto. E se continua qusto braccio di ferro rimarremo sempre più soli.
      E poi rimane la grossa questione etica: si trattano cosi degli esseri umani?

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  3. Signor Piccinini, mi permetto di rispondere ad alcune sue domande e di dissentire da alcune sue affermazoni.
    Innanzitutto, parlando dei migranti, lei si chiede:
    “L’UE, lo vuole i non li vuole?”
    Natiralmrne, non essendoci un’unione politica dell’Europa si registrano differenze tra gli stati o gruppi di stati. La questione dell’accoglienza è regolata dal Principio di Dublino che prevede la responsabilità del paese di prima accoglienza nella gestione dei profughi. Di tale Princioio s’è proposta una riforma in cui, tra l’altro, si stabilisce che, nei casi di flussi particolarmente elevati, vi possa essere un ricollocamento dei rifugiati in tutta l’Unione europea. Tale riforma però è osteggiata
    da sette paesi sui 28 che costituiscono.la Ue, e precisamente italia, Spagna, Austria, Romania, Ungheria, Slovenia e Slovacchia.
    Perciò, sulla scorta dell’esempio dei “comdominio” da lei citato, queste nazioni, detta la loro, si dovrebbero uniformare.
    Poiché è ancora in vigore la Convenzione di Dublino, i migranti della Diciotti devono sbarcare, impedirlo è un abuso.
    In ogni caso questa emergenza ventilata da Salvini è artificiosa, l’ Italia è tra i paesi che accolgono meno in proporzione dei loro abitanti.

    Poi lei afferma che se i migranti non fossero graditi alla Ue,
    “navi militari europee dovrebbero pattugliare il Mediterraneo per impedire”.
    L’uso della forza non fa più parte della mentalità e della prassi di un’Europa liberale e democratica, lasciamolo ad altri paesi meno civili.

    Infine afferma “che cavolo di “unione” e’ quella in cui nessuno fa niente in…comune?”
    Non è così, ci sono varie tante cose fatte in comune regolate da convenzioni, e comunque la Ue ha raggiunto traguardi importanti quali, oltre la moneta unica, la libera circolazione delle merci e successivamente delle persone nell’ambito della comunita.
    Se la Ue ancora non ha compiuto il passo successivo di unità politica, con unica govrnance, non è volpa della Ue, ma dell’egoismi e della poca lungimiranza degli Stati che dovrebbero decidere in tal senso e invece si arroccano sempre più dietro i loro interessi (che poi non lo sarebbero affatto) particolari.
    Con Salvini e Di Maio (Conte, non conta, scusi il bisticcio) a quando l’autarchia?
    Un cordiale saluto.

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  4. Genti.ma Sig.ra Gazzato,
    La ringrazio sentitamente per la buona disponibilta’ che mi offre postando sul Suo blog i miei modesti scritti.
    Colgo l’occasione, con la presente, di rivolgermi a Lei per cercare di chiarire alcuni dubbi e perplessita’ che mi ronzano in testa su quanto in oggetto da me citato (Odissea dei migranti).

    1) Se i migranti sono poveri sventurati nullatenenti, che fuggono da guerre e miseria, come fanno ad avere le cospicue somme (migliaia di dollari o euro) per “pagarsi” clandestinamente il…viaggio?

    2) Gran parte dei migranti proviene da Paesi subsahariani: quasi sempre da villaggi sperduti ai margini di foreste, di savane, di steppe, da luoghi dimenticati da Dio. Come contattano e come fanno a conoscere e a raggiungere i punti di raccolta da cui ha inizio la loro odissea per arrivare in Europa?

    3) Per pervenire alle coste mediterranee essi devono attraversare il Sahara: un deserto estremamente vasto e desolato in cui non vi sono autostrade, ne’ motel, ne’ stazioni di servizio o altri generi di conforto…Come fanno a sopravvivere con autocarri sconquassati (che penso non siano certo come gli attrezzatissimi e confortevoli veicoli in dotazione a quelli di “Overland”) il cui rifornimento di carburante come avviene? E il cibo? E l’acqua? E le soste? Chi organizza in qualche modo questi “tour operator”?

    4) Sempre per arrivare sulle coste del Mediterraneo costoro devono attraversare diversi Stati (Niger, Algeria, Marocco, Ciad, Libia…). Nessuna guardia confinaria li ferma? Nessuna autorita’, una volta raggiunto un “porto” sul mare per imbarcarsi si accorge di loro? I migranti che sostano mesi interi dinanzi a Ceuta, a Melilla, a Zuara in Libia…come giustificano li’ la loro presenza alle istituzioni statali marocchine o algerine o libiche?

    5) Si sente dire, spesso, che diversi migranti riescano a scavalcare i reticolati che circondano le enclaves spagnole summenzionate e ad entrare in esse raggiungendo cosi’ l’Europa, ma…una volta scavalcato l’ostacolo reticolato che hanno concluso? Non vengono forse ributtati fuori? E se non vengono ricacciati allora come raggiungono la Spagna?

    6) In Libia tantissimi migranti sono tenuti letteralmente prigionieri in luoghi specifici e sottoposti ad angherie e soprusi d’ogni sorta: l’ONU e le tante Amnesty International…che fanno in proposito per salvaguardare i diritti umani di queste persone?

    7) La UE i migranti, aldila’ delle chiacchiere e del falso pietismo, li vuole o non li vuole?
    Se li vuole allora bisogna che essi, man mano che arrivano (quasi sempre in Italia), siano “accettati” e vengano ridistribuiti fra i Paesi comunitari e circolare in Europa cosi’ come indicato dai trattati di Schengen; viceversa, se nella UE nessuno se li vuole accollare allora si mandino navi militari “europee” a pattugliare il sud Mediterraneo per ricacciare, in qualche modo, la fiumana di afroasiatici in marcia verso il nostro continente.
    Se la soluzione militare dovesse apparire troppo drastica allora tutta la UE, con decisione presa a maggioranza fra i componenti l’…”unione”(sic) percorra altre vie, ma ugualmente efficaci, per ovviare al “problema”. Non puo’ la faccenda essere ipocritamente scaricata sulle spalle di un solo Paese (Italia, Spagna, Grecia..) chiunque esso sia.

    8) Se ci si fa caso i “salvataggi” dei naufraghi avvengono sempre ..AL LARGO DELLA LIBIA e quasi mai AL LARGO DELLA SICILIA: Perche’?
    Perche’ i migranti vengono pigiati su natanti fatiscenti che imbarcano acqua appena percorse poche miglia, quindi, al largo delle coste…africane (non europee)?
    Perche’ tanta “apparente” incoscienza?
    Sanno forse, a priori, i migranti, che qualcuno li salvera’ dal naufragio e li portera’ comunque in Europa?
    E se per ipotesi nessuna imbarcazione “europea” si avventurasse in acque africane ma restasse esclusivamente in acque europee avrebbero ancora, quelli, l’incoscienza di avventurarsi in mare con autentiche “bagnarole” sapendo che nessuno verra’ a trarli d’impaccio fino a che non giungano in area europea?
    E poi, una volta toccato il suolo del nostro continente come giustificano la loro illegale presenza senza documenti validi. Senza un passaporto vistato e quant’altro si resta un illegale clandestino che vuole passare la frontiera abusivamente, non c’e’ niente da fare!

    Termino qui la mia lunga “disquisizione” con la viva speranza di non averLa tediata.
    In attesa di un Suo gradito ed eventuale parere La saluto cordialmente.

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    • Per rispondere alle sue domande ci vorrebbe un trattato. Comunque la ringrazio per la fiducia ma credo che lei sopravvaluti le mie capacità di analisi.
      Ma posto volentieri i suoi dubbi (che sono quelli di molti) e lascio ad altri la possibilità, se ne avranno voglia, di risponderle. Informandola però che già Alessandro in un suo commento precedente aveva cercato di analizzare le questioni che lei pone e forse le è sfuggito.
      Le dirò la mia opinione brevemente, anche se è molto difficile sintetizzare ma ci provo.
      Il fenomeno, come lei ben sa è molto più grande di quanto possiamo immaginare ma qui da noi viene amplificato ad arte per creare un problema che è si rilevante ma non come si vorrebbe far credere.
      Masse di popolazioni si riversano in Europa in cerca d’aiuto, di rifugio, di lavoro, insomma di una vita migliore o anche semplicemnte della possibilità di sopravvivenza.
      Lei dice che ci vogliono tanti soldi per fuggire. E’ vero e infatti sono i più “ricchi” quelli che scappano o che fanno scappare i figli, magari vendendosi tutto per permettergli di fuggire da una vita d’inferno.
      E poi affrontano l’inferno per raggiungere le nostre coste e sono tanti quelli che muoiono molto prima e dei quali non verrano mai identificati i cadaveri, sia nel deserto, sia in mare senza che nessuno ne sappia nulla, senza una croce o niente altro che li ricordi.
      E penso che lei abbia sentito parlare di sfruttamento e di colonialismo di guerre e di dittature e di traffico di esseri umani e di varie colpe dell’occidente cosiddetto civilizzato, che hanno influito notevolmente ad aggravare il fenomeno.
      Ritengo che l’idea di pattugliare le coste con navi militari (che lei propone) sia, non solo non fattibile o auspicabile, ma al di la del bene e del male e non potremmo considerarci paesi “civili” se applicassimo questo sistema, ma semplicemente andremmo contro ai principi universali di solidarietà umana e alle leggi internazionali sui diritti umani.
      Fa bene a porsi tante domande, ma le risposte,secondo me, vanno trovate giorno per giorno, credo, cercando di capire e di immedesimarci anche in chi sta soffrendo per situazioni di vita inconcepibili ed inimmaginabili, uscendo, se possibile, dal nostro egoismo e dalla nostra tendenza a semplificare problemi immensi per tenere a bada l’ansia che ci provocano.

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  5. Non era poi tanto peregrina l’impressione di quella donna incontrata a mare (di cui avevo raccontato su questo blog) che, sotto la suggestione della nave Diciotti bloccata al porto di Catania, temeva di aver visto galleggiare in acqua “qualcosa di macabro”, suscitando un’affannosa ricerca, finita per fortuna in un falso allarme.
    È successo veramente che due eritrei sono fuggiti dalla nave gettandosi in acqua, questa volta ruiscendo a cavarsela.

    La Sicilia: Nave Diciotti e la beffa di 2 eritrei: «Siamo fuggiti calandoci in mare» https://google.com/newsstand/s/CBIwlPz41jw

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