La forza del talento

Ci sono dei “doni”che le persone hanno, uno di questi è la voce.  Aretha Franklyn, di sicuro possedeva il grande dono di cantare in maniera da farti venire la pelle d’oca.  Io non riesco a sentirla senza piangere.

“Respect”, uno dei suoi grandissimi successi è diventato un inno femminista. Lei stessa del rispetto diceva: “Tutti abbiamo bisogno di rispetto, tutti vogliamo essere apprezzati”.

E “all’inizio non volevo cantare” , dice Aretha in una famosa intervista. Ma poi il suo talento naturale prese il sopravvento e dopo aver cantato nella chiesa del padre il Rev. CL Franklyn, prima nel coro, bambina, poi come solista, decise di intraprendere la carriera di cantante e di affrontare il suo destino.

Ne parlò col padre che le diede tutto il suo appoggio perché aveva capito le grandi potenzialità della figlia e non la ostacolò ma anzi ne promosse la carriera. Lui stesso le propose di studiare canto ma lei non volle perché sentiva che lei era una cantante “naturale”.

Questa parola è contenuta in una delle sue canzoni più amate dal mondo intero: “Natural woman”.

“‘Cause you make me feel like a natural woman”. Questo è il verso principale: ” tu mi fai sentire una donna naturale”.

Che cosa significhi “donna naturale”, non c’è bisogno di spiegarlo perché Aretha lo esprime con la voce e tocca nel profondo: lei è naturale quando canta e lo è stata durante tutta la sua vita dedicata al canto. Ha seguito la sua “natura”, quel dono, quel talento che aveva scoperto di avere e che ha regalato al mondo durante la sua vita e per il quale si è fatta amare da tutto il mondo.

La sua forza era tutta nella sua voce “naturale” che le sgorgava dal cuore e colpiva il cuore di chi l’ascoltava.

La mia canzone preferita è: “Spirit in the dark”. Non saprei dire perché ma quando l’ascolto ho come l’impressione che la canti solo per me. E’ una sensazione strana che ho avuto fin dalla prima volta che l’ho ascoltata molti anni fa e che non mi ha mai lasciato e che riprovo ogni volta che l’ascolto.Ci sento qualcosa che mi appartiene in quel testo e in quella musica, qualcosa che mi arriva all’anima.

E poi c’è “Think”, Pensa! Lo dice una Aretha scatenata nel film The Blues Brothers ed è subito un altro inno alle donne e a quel “rispetto” che meritano da parte degli uomini e che spesso, invece, gli uomini dimenticano:

Donald Trump ha voluto commemorare la regina del soul e l’ho visto in un video dove, tra le altre cose, dice che Aretha “ha lavorato spesso per lui”. Ma figuriamoci se il presidente Usa poteva mancare di dire la sua e fare una delle sue tante gaffes, come se l’avesse assoldata a ore per le sue festicciole danzanti come si fa con un cantante da piano bar. Un’occasione mancata per tacere, una delle tante.

E invece Aretha (nomen omen) continuerà per sempre ad incantare il mondo con la sua voce.

19 commenti su “La forza del talento”

  1. Aretha ha avuto vicende matrimoniali disgraziatissime, tra cui una con un tipaccio che non piacque a suo padre, e che infatti la picchiava. Solo negli ultimi anni trovò una persona che la rese felice.
    L’unica cosa che non capisco fino in fondo, della sua esistenza travagliata, è il fatto che, avendo avuto due figli a soli 14 e16 anni, pur di seguire la sua passione musicale, li lasciò in affidamento alla nonna. Non mi è parso un gesto del tutto giustificabile, prima la carriera, poi il crescere dei figli.

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  2. Anche la sorella Erma accudiva, con la nonna, i due primi bimbi di Aretha . Erma era cantante, pure lei, ed era famosa per l’interpretazione di Piece of my heart, portata poi al successo da Janis Joplin. Tutta la famiglia Franklin era composta da musicisti e cantanti e frequentava famosi artisti dell’epoca. Aretha pare che fosse pressata dal padre, appunto, per darsi alla carriera di cantante, ma, appena poteva, andava a trovare i suoi due figlioletti.

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  3. Lasciare i figli in affidamento ai nonni, non significa disinteressarsene e fare mancare loro l’affetto genitoriali.
    Molte persone si trovano in tali necessità, anche l’operaia costretta nel proprio lavoro a fare i turni notturni non può garantire un’assistenza continua ai figli.
    Non conosco in particolare la vita privata dell’artista, ed d’altro canto sarebbe difficile giudicarla dall’esterno, ma quello che penso è che si possano seguire i figli e garantirne una crescita normale,
    senza necessariamente sacrificare il lavoro o la carriera.

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    • E, comunque, chi siamo noi per giudicare?
      Sono certa che l’affetto ai figli non l’ha fatto mancare e le sono grata per non aver rinunciato a far conoscere al mondo il suo grande talento.
      Poi, volendo, molto spesso le madri sono costrette ad affidare ai genitori i figli, soprattutto quando il padre si dimentica (troppo spesso) che i figli si fanno in due. Questo, naturalmente, non vale per tutti e in tutti i casi.

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  4. Ho solo riferito notizie lette anche su siti americani, ho aggiunto un mio pensiero, che non mi pare offensivo. So anche che il primo figlio lo ebbe da un compagno di scuola, un coetaneo 14enne, del secondo padre non volle parlare. Posso solo osare un commento? È stata forse un po’ birichina e precoce, soprattutto come figlia di un reverendo, di fama nazionale, famosissimo per le sue omelie, e per quei tempi, anni ‘50. Poi, un giudizio sulle sue modalità materne, bisognerebbe chiederlo ai due figli, che la vedevano solo saltuariamente, accuditi sempre dalla nonna e dalla zia. Absit iniuria verbis. E non ho tolto nulla alla sua inimitabile voce, che la rese degna, come prima donna, di essere inserita nella Hall of fame dei cantanti americani.

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    • Aretha è stata e continuerà ad essere un simbolo per chi lotta per i diritti umani e non solo delle donne (soprattutto quelle di colore) e i simboli, secondo me, vanno accettati per quello che sono e che hanno rappresentato e la loro vita privata va rispettata come quella di qualsiasi altro essere umano:
      queste le parole tratte da una delle sue canzoni più significative:
      What you want, baby [world, white folks], I got it!

      What you need, you know I got it!

      All I’m asking for is a little respect!
      In questo link, se avrete pazienza, c’è una delle ultime apparizioni in pubblico della regina del soul, a 73 anni con una forza intatta:
      https://www.youtube.com/watch?v=6dO1kGAXBO0

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  5. “È stata forse un po’ birichina e precoce, soprattutto come figlia di un reverendo”

    Ah, ci mancava il moralista che non esita a sciorinare i suoi giudizi per sentito dire, senza conoscere un piffero della persona.

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  6. Ha parlato la signora Marra, che conosce invece tutto della Franklin e trancia giudizi sul sottoscritto, che le è fortemente simpatico, che dica poi quel dica. Infatti, di solito, secondo Milena Marra, le bimbe di età della 3^ Media o del primo anno di Superiori amano rimanere incinte, per iniziare di buon’ora il mestiere di madre. Quindi a Lei, Marra, se capitasse che una Sua bimba La rendesse nonna a quelle età, andrebbe bene così…Forse, più avanti con gli anni, la femminista Aretha avrebbe operato altre scelte.

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  7. Signor Bifani, entrare nella vita privata di una persona ed emettere giudizi negativi su fatti strettamente personali, di cui non potrà mai conoscere la verità, mi pare per lo meno avventato.
    E comunque, scandalizzarsi per un comportamento che non rientra nei nostri schemi mentali è tipico dei moralisti.

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  8. Ma io, carissima Marra, non mi sono affatto scandalizzato, è solo Lei a pensarlo. Mi sono separato 31 anni fa, con due bimbe di 9 e 13 anni, che mi sono tenute, le ho tirate su da figlie di moralista, ma hanno saputo evitare, se non altro, conseguenze pesanti per loro e per un’eventuale prole in età adolescenziale. Ho altresì cercato di insegnare, non tanto a parole, ma con l’esempio, a dare valore alla loro conduzione femminile, da non sottomettere a nessun maschio, per nessuna ragione. Divorziato e risposato, mi ha scomunicato, perciò stesso, una Chiesa moralista. Non sono così gretto e ristretto, mentalmente ed eticamente, come Lei crede, da staffilare la Franklin, per carità!, ma preferisco ragazzine che aspettino qualche anno in più, per diventare madri. Ogni cosa a suo tempo.

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  9. MGG, ti ringrazio per avermi publicato l’ultima risposta alla Marra. Per me, il moralista, se ben ti ricordi anche il film omonimo di Sordi, è un personaggio laido e becero, ipocrita e maligno, calunniatore ed infido. Prova a passarne in rassegna le definizioni. Io non sono tale, mi sono sentito profondamente offeso, e le mie figlie e mia moglie hanno saputo bene come affrontare i maschi imbecilli della loro esistenza. Ti saluto con riconoscenza.

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  10. Signor Bifani, lei porta la sua vita privata, pur con le sue disavventure, a modello di comportamento, (altrimenti che motivo ci sarebbe di parlarne?) e avvalora ciò che ho detto: che un compoteamento al di fuori di quel modello lo ritiene anomalo e quindi da criticare.
    Poi, se lei, parlando della scomparsa di un’icona della musica afro americana, la prima cosa che fa è metterne in evidenza le sue maternità precoci (fisiologicamente non lo sono) e l’aver trascurato i suoi doveri di madre, ciò mi induce a pensare che il giudicare un aspetto della vita privata, prevalga sul giudizio della persona. Le assicuro infine che nel termine moralista, per me, non sono necessariamente inclusi i termini da lei citati, quali “becero, laido, ipocrita, etc.” né il concetto di maschilismo.
    Mi pare la sua(ma posso sbagliare) una tendenza al vittimismo esagerata.
    Comunque lei nega di avere avuto un atteggiamento moralista? Buon per lei, meglio così.

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  11. Ma io ho solo messo in evidenza che un moralista, persona altamente ipocrita e malefica, non si comporta certo come ho fatto io. Ed è ben lungi da me il volermi proporre come modello insuperabile etico, sociale, familiare e pedagogico. Mi sta dando, certo non volutamente, del supponente ed arrogante. Ma che c’entri poi il vittimismo, non saprei; nella buona e nella cattiva sorte, ci sono sempre saltato fuori, senza piagnistei, smoccolate e simili, pur vivendo circondato da moralisti, quelli sì veramente tali, tra colleghi docenti ciellini, chiesaioli, bacchettoni e presidi bigotte. Le mie figlie, dopo la separazione, erano state iscritte nella lista nominativa delle loro classi come figlie di Franco Bifani e di…..Capirai, prole di un genitore separato! Ed io non era stato accettato nella componente genitori del Consiglio di classe, dal preside. Ero un cattivo esempio familiare! Sono umiliazioni cocenti, anche ora.

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  12. Uno splendido panegirico delle qualità canore di Aretha e delle sue posizioni femministe è stato quello di Madonna, squisitamente autoreferenziale ed autocelebrativo.

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    • Non mi meraviglia che Madonna abbia approfittato per parlare di se stessa. Ha detto, tra le altre cose che Aretha ha cambiato il corso della sua vita.
      Mi sembra che, detto da una superstar come lei (questo, almeno, lei si crede), sia già un grosso tributo. Dopotutto non sarebbe chi è se non fosse egocentrica, basta guardare come si è presentata e cosa indossa agli MTV Awards.
      Ma, dopotutto è una abitudine piuttosto diffusa quella di parlare di se stessi in qualsiasi occasione e non perdere la minima occasione per farlo.

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  13. Sì, Gazzato, hai ragione, ad esempio, uno che non ha fatto altro, in tre anni di predicazione, che parlare di se stesso e di suo padre, è stato un certo Gesù Cristo. Uno scandalo! Ed oltretutto si proclamava anche re di tutto e di tutti, pur non possedendo beni immobili e mobili. Un millantatore.

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    • Paragone piuttosto azzardato. Ma, comunque errato. Nel profondo.
      Gesù non ha affatto parlato di se stesso nel modo autoreferenziale che tu denunci in Madonna ma ha predicato IL Regno dei cieli e l’amore del prossimo e…comunque il suo fine non era certo quello di autoesaltarsi, mettersi in rilievo, fare di se stesso oggetto di culto…
      Da Wikipedia:
      “I vangeli narrano la nascita di Gesù da Maria vergine, la predicazione focalizzata sull’annuncio del Regno dei Cieli e sull’amore al prossimo e realizzata con discorsi e parabole accompagnati da miracoli; narrano infine la sua passione, morte in croce, risurrezione e ascensione al cielo. I vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento identificano Gesù con il Messia e il Figlio di Dio. Le neotestamentarie lettere di Paolo esaltano il valore salvifico della sua morte e risurrezione. Per le principali confessioni religiose cristiane è la seconda persona della Trinità, assieme al Padre e allo Spirito Santo e “vero Dio e vero uomo”.[13]

      Dai vangeli appare come la predicazione e l’operato di Gesù abbiano riscosso nella società ebraica coeva un successo limitato e circoscritto territorialmente ma che ha, secondo le fonti canoniche, raggiunto vari strati della società. Il breve periodo della sua predicazione si concluse con la morte in croce, richiesta, secondo i vangeli, dalle autorità ebraiche del Sinedrio, ma irrogata dall’autorità di Roma (che riservava agli schiavi una tale sorte), su decisione finale del prefetto romano Ponzio Pilato. Dopo la morte, i seguaci di Gesù ne sostennero la risurrezione e diffusero il messaggio della sua predicazione, facendone una delle figure che hanno esercitato maggiore influenza sulla cultura occidentale.”

      Il tono polemico dei tuoi commenti (in generale) è chiarissimo. Se non ami la discussione ma preferisci il monologo, un blog non è il posto più adatto ad accogliere le tue opinioni. Questo blog è aperto a tutti coloro vogliono discutere veramente sui temi proposti. Per ora è una piccola comunità ma potrebbe allargarsi col tempo. Il fine delle discussioni è quello di cercare assieme di dipanare i tanti problemi che dobbiamo affrontare tutti i giorni e magari capire un po’ di più la realtà confrontando i diversi pareri e anche, possibilmente, di discutere amichevolmente. Almeno questo è nelle intenzioni di chi lo gestisce e cioè io.
      Mi dispiace dovermi ripetere e non lo farò più, ma se tu intendi rimanere a far parte del blog dovrai deciderti ad avere un atteggiamento più costruttivo e meno polemico.
      Naturalmente qualsiasi ulteriore polemica che non attenga al tema proposto e che sia solo fine a se stessa, verrà cestinata.

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