Visioni pericolose

Parla poco Davide Casaleggio. Con quell’aria serafica alla Porfirio Rubirosa. Gli manca solo il cappello a cilindro e le ghette e poi sarebbe perfetto.
Ma quando parla le spara grosse.
Dice che in un futuro non troppo lontano non ci sarà più bisogno del Parlamento.
Ha parlato proprio cosi Casaleggio, figlio del fondatore del partito di maggioranza relativa al governo e titolare della piattaforma Rousseau.
Vaneggia. E chiaro. Vaneggia in preda al delirio di onnipotenza che gli deriva dall’essere “governante”, anche se defilato, anche se non in Parlamento sta governando attraverso la creatura di suo padre ed ora anche sua.
E si è stramontato la testa come la panna sopra il gelato.
Ora che il settantenne Grillo ha deciso che la politica non fa più per lui e si vuole dare alla bella vita, alla dolce vita e godersi il suo patrimonio che si fa sempre più consistente, il giovane Davide,  ha deciso che è giunto il momento di fare sentire la sua flebile voce.
Si sente il paese nella mano destra e se lo vuole mettere in saccoccia.
Ragazzi, questo fa sul serio:è pazzo da legare.
Crescere con un “visonario” non deve essere facile e deve aver ereditato le visioni.
Questa del Parlamento che non serve più e che la democrazia diretta lo rimpiazzerà è la migliore che abbiamo sentito provenire dalla galassia pentastellata.
Ma mi sembra un buco nero che potrebbe inghiotttirla se il figlio del fondatore non farà un passo indietro e dichiarerà di aver pronunciato quella frase mentre si trovava in un momento di scarsa lucidità
Potrebbe inventarsi che si era bevuto un Bloody Mary e che non essendo abituato all’alcool gli aveva fatto quell’effetto.
Altrimenti, se non lo farà sfido anche il più convinto grillino a non vedere un progetto sovversivo nelle idee strampalate di questo signore che tiene le chiavi del Movimento. E invito il Ministro di Maio e tutti gli altri alti esponenti del partito a dissociarsi immediatamente da lui o, in caso contrario, a dare le dimissioni in massa.

 

P.S.: Non so proprio perché l’ho paragonato al sudamericano, playboy, diplomatico, giocatore di polo, pilota d’aereo e auto da corsa, leggendario. Forse non ha niente in comune con lui ma quel suo faccino ingenuo mi da l’impressione di nascondere una scafatezza insospettabile.

E Porfirio, da quel che mi risulta scafato lo era, eccome…

6 commenti su “Visioni pericolose”

  1. Di fare a meno del Parlamento, ci hanno già pensato in tanti, tutta gente, per parlare terra terra, come Hitler, Stalin, Mussolini, Chaucescu, Pinochet, etc. insomma tutte persone democraticissime che riuscivano, eccome, ad assicurarsi il consenso delle masse. Più democrazia diretta di quella!
    Coi loro comizi riempivano le piazze di folle plaudenti, non tutti però, Stalin per esempio no, non era un predicatore, era un uomo dall’azione, anzi dall’epurazione decisa.
    Ora spunta Casaleggio figlio, e voilà, con la sua piattaforma Russea, il cui uso lui pensa si estenderà a tutti i partiti, (insomma una sorta di Grande Fratello) il parlamento si volatilizza, altro che Porfirio Rubirosa, lui è un vero Mandrake, un mago Zurlì redivivo, anzi, non mettiamo limiti alla genialità, lui è un vero Deus ex Machina, un vero ente di-vino.

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  2. A proposito di Parlamento, forse non tutti sanno che il primo Parlamento moderno, con funzioni non solamente consultive, ma anche legislative, fu fondato nel 1130 da Ruggero II, con la proclamazione del Regno di Sicilia, con sede nel Palazzo dei Normanni a Palermo.

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  3. Però, MGG, mi sapresti dire, ora come ora, a che serve mai il nostro Parlamento, disseminato di personaggi incompetenti? Esso non andrebbe certo eliminato, non lo fece nemmeno il Duce, ma riformato da cima a fondo, eliminando gran parte dei suoi componenti. Tu lo ritieni possibile, con i tempi che corrono?

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  4. Alessandro, ho letto che Pietro III d’Aragona, nel 1282, aveva riunito un Parlamento proprio a Catania, nel Castello Ursino. Ti risulta?

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  5. Si, nel 1282, vi furono riuniti in assemblea, da parte di Pietro d’Aragona, i rappresenti della città della Val di Noto, per invitarli a resistere contro gli Angioini.

    Nel castello c’è la sala detta dei Parlamenti, che vi furono tenuti nel 1283, e poi nel 1470, 1478 e 1494.
    Il castello fu fatto erigere da Federico II di Svevia, sotto la direzione dell’architetto Riccardo da Lentoni (1239). Era circondato dal mare, ma la colata lavica dell’eruzione dell’Etna del 1669 lo saldò alla terra, lasciandolo però intatto, e proseguendo nel mare per un buon tratto.

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  6. Federico II fu un uomo eccezionale, per la sua epoca, veramente Stupor mundi, per la sua visione avanzata di una politica accentratrice, la sua tolleranza per ogni cultura e fede, anche poeta ed estimatore di lettere e scienze. Nel contempo, era capace di crudeltà contro chiunque gli si opponesse.
    Quando rifiutò di combattere per riconquistare Gerusalemme e venne a patti con i Turchi, ho letto che il Pontefice voleva farlo assassinare da sicari turchi, ma costoro, per lealtà, si rifiutarono.
    Un mio caro amico di Università era di Lucera, città abitata dai più fedeli soldati musulmani di Federico. Era fisicamente un nordafricano, tu l’avessi visto. Lo avevano chiamato Federico, in ricordo del grande imperatore, che spiccicava poche parole in tedesco, ma ospitava, nella sua corte, ebrei ed islamici, parlando correntemente le loro lingue.
    Ci vorrebbe lui oggi al Ministero degli Interni.

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