Passi falsi

Questa vicenda della nave Aquarius, fa acqua da tutte le parti. La nave della Ong Sos Mediterranèe e in viaggio verso Valencia, Spagna, dopo che il governo spagnolo ha dato la disponibilità per l’attracco e l’accoglienza dei 629 migranti, tra i quali bambini, minori non accompagnati e donne incinta. Persone che arrivano in particolare dall’Africa Sub sahariana, stremati ed alcuni in condizioni di salute precarie.

Ora dovranno affrontare ancora giorni di viaggio in mare, con condizioni meteo avverse, in attesa di toccare terra in un porto cosiddetto sicuro.

A cosa è servito fare tutto questo caos? Cosa ha dimostrato il governo italiano e che cosa ci ha guadagnato il paese?

Questa mattina la nave della Guardia Costiera italiana, Diciotti ha sbarcato al porto di Catania circa 1000 migranti salvati in mare, tra questi molti bambini e sempre altri minori non accompagnati. Ieri c’era stato un sit in di protesta in città contro la decisione del governo di chiudere i porti alle navi delle ONG.

I catanesi hanno dimostrato la loro solidarietà ai migranti rimproverando al governo italiano di essersi comportato in maniera sconsiderata. Catania è una delle città italiane che più sopporta da sempre gli sbarchi di migliaia di persone, che le accoglie, le conforta, le cura, le nutre, con l’aiuto di molte associazioni di volontari e Catania si ribella alla nuova politica del governo che tende a respingere i disperati che arrivano sulle nostre coste.

Sono con loro. Capisco benissimo che non possiamo diventare un campo profughi a cielo aperto, che l’immigrazione va regolamentata meglio, che la Ue deve dimostrare più responsabilità e non deve lasciare il peso maggiore dell’accoglienza all’Italia, come ha fatto in questi anni, questo è giusto.

Perseguire una politica che guardi agli interessi degli italiani è anche giusto, ma, allo stesso tempo, il governo deve garantire l’assistenza a chi si trova in condizioni disperate e chiede aiuto: è un dovere fondamentale al quale non possiamo sottrarci.

Ora, quella nave che è stata il casus belli, che ci ha tirato addosso le critiche feroci dei francesi e degli spagnoli, che sta creando un incidente diplomatico con la Francia, scortata da due navi italiane che si sono prese a bordo una parte di quelle persone, fa rotta verso la Spagna, la Spagna si prenderà carico di gestire questa emergenza.

Ma le prime mosse del governo italiano, sono, a mio parere, passi falsi. Manovre demagogiche, prive di senso, se non fini a perseguire il consenso che non può e non deve essere un fine perseguibile da un governo che intenda definirsi tale. E ha fatto bene a respingere le accuse dei francesi e degli spagnoli che devono guardare ai loro comportamenti di fronte al problema, prima di criticare gli altri.

Ma rimango dell’idea che la gestione della faccenda da parte del ministero degli Interni ha dato la possibilità a che ci fossero scagliate addosso accuse inqualificabili ed ingiuste, gli ha fornito un facile alibi.

Il rodaggio del governo Conte non sta andando nel migliore dei modi. L’opposizione dovrebbe farsi sentire con voce forte e chiara.

E’ forse  chiedere troppo?

 

Passatempo per sciocchi

Ci sono persone che si divertono a rintuzzare il prossimo.

Non sono capaci di vivere senza avere qualcuno da criticare, biasimare, ridicolizzare…insomma sono i criticoni seriali, quelli che ne hanno sempre per tutti.

Qualcuno che mi legge penserà che siamo quasi tutti cosi, che criticare è normale, naturale, quasi doveroso.

Ma, se è normale esprimere ogni tanto delle opinioni sulle persone,sia che si tratti di familiari o vicini oppure semplici conoscenti, non è più normale quando la critica è reiterata, feroce, prossima all’insulto.

E’, a quanto pare, un bisogno diffuso soprattutto sui social. Basta soffermarsi a leggere i commenti sui vari blog dei giornali, ovviamente con qualche eccezione, per rendersi conto di quanto questo vizietto sia diffuso.

La grande maggioranza dei commenti è diretta contro le opinioni di altri, si arriva persino agli insulti palesi o occulti, si arriva a denigrare le persone, a trovargli i peggiori difetti.

Siamo un paese di criticoni. Facciamo le pulci a tutti, ci piace un sacco spettegolare e più forte e feroce la critica è più ci sentiamo intelligenti.

Io, personalmente detesto questo modo di fare. Lo ritengo inutile, incivile, spudorato e condannabile,

Un passatempo per sciocchi.

Ma perché non confrontarsi, anche con passione sui vari temi senza soffermarci ad analizzare ed a spaccare i peli in quattro su quanto viene detto o scritto da altri?

Perché in molti prevale questo bisogno di sentirsi apprezzato per il modo in cui riesce a dimostrare disprezzo?

Perchè a tanto si arriva: a disprezzare le opinioni altrui, a negare che abbiano un minimo fondo di verità, che siano in buona fede, che provengano da un desiderio sano di espressione e che non nascondano altri imperscrutabili fini.

Eppure sarebbe cosi semplice scambiarsi idee ed opinioni su un piano di rispettoso confronto senza scadere nella critica fine a se stessa e soprattutto fine ad esaltare noi stessi.

Mi dispiace chiamare in causa ancora la politica ma quello che vediamo in questi ultimi tempi non va affatto nella direzione di rispettare le idee degli altri come democrazia vorrebbe.

Al contrario, si tende a delegittimarsi a vicenda per perseguire ambizioni personali spesso condite da sentimenti di rivalsa per frustrazioni subite e mai metabolizzate.

Gli altri non sono il nostro tappetino per esercizi di autostima, sono lo specchio dell’umanità che portiamo dentro e che si assottiglia sempre di più se non riusciamo che a specchiarci sempre e soltanto in noi stessi.

 

 

 

Caos

Ancora un nuovo episodio di intolleranza e di violenza nei confronti di un’ insegnante. Ormai non fanno neppure più notizia.

E’ successo in provincia di Padova, un’insegnante d’inglese di pirma media si è vista affrontare spavaldamente e con arroganza dalla madre di un suo alunno.

La stessa, tracotante e baldanzosa, prima le ha detto che doveva assolutamente  interoggare il figlio in modo da fargli recuperare un quattro che aveva preso nell’ultima interrogazione, poi l’ha aggredita.

La docente, a quanto pare, ha risposto che non era più possibile dato che l’anno scolastico è ormai chiuso e che avrebbe dovuto studiare di più per non ottenere un voto cosi basso.

La madre non ha aspettato neppure che finisse la frase e le ha appioppato un ceffone a tutta mano che l’ha fatta cadere e battere la fronte contro il selciato procurandole delle ferite tali da dover essere ricoverata all’ospedale.

Anche la bidella che era intervenuta in suo soccorso, è stata malmenata ma con conseguenze più leggere.

La donna ora è stata fermata dai carabinieri per oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni e minacce. Ma non ho dubbi che sarà presto rilasciata e tutto finirà, come sempre a tarallucci.

Credo, invece che la “signora” dovrebbe essere punita in modo esemplare per dare un segnale che questo andazzo di cose non può andare avanti.

E anche il Miur dovrebbe intervenire, ora col nuovo ministro per cercare di porre un argine ad episodi di violenza inaudita in cui incorrono sempre di più gli insegnanti,

Questi episodi sono il frutto di una società sempre più incolta, sempre più preda di venditori di fumo sempre più incline ad  essere manipolata a piacimento da personaggi che promettono la luna, da politiche sempre più incentrate sull’intolleranza verso chiunque non rientri nello stretto ambito delle relazioni più intime. Famiglie sempre più chiuse e bambini e ragazzi sempre più vittime di aggeggi tecnologici, perennemente attaccati a fantasie morbose e mostruose e sempre più avulsi dalla realtà che li circonda.

E genitori sempre più arroganti e ignoranti che pretendono di “insegnare” agli insegnanti come si insegna.

Vanno prese misure forti, vanno riportati dentro i limiti della civile convivenza tutti i rapporti interpersonali e chi deve vigilare su questo lo deve fare con determinazione altrimenti il caos è quanto ci aspetta negli anni a venire.

Il dilemma

Sembrava un pulcino nella stoppa, Conte, il professore, l’altro giorno alla Camera, durante la sua replica.

Ma quando si è visto il professore che chiede all’allievo se può o meno dire la tal cosa? Eppure i microfoni hanno immortalato lo scambio tra i due, mentre il premier chiede al vice se può dire una cosa e l’altro gli risponde, senza esitazioni: no.

Ma che razza di premier può essere uno che ha bisogno di chiedere il permesso ad un ragazzino spocchioso se parlare o meno? Se esprimersi o se tacere? Ma non poteva concordarlo prima? Ma che figura meschina!

E che figura odiosa Di Miao in quel suo “no”, detto con la mano sulla bocca ma cosi perentorio e arrogante da definirlo nella sua vera personalità, non quella che porta in giro dentro i vestitini firmati, ma quella che ha nella sua anima: quella di un ragazzo con un’ambizione sfrenata ed una voglia di riscatto sociale ancora più grande. Una carriera fulminante come la sua può solo comprendersi in questa ottica.

Lancia sorrisi alla folla, si dimostra affabile e conciliante invece cova dentro si sé desideri di rivalsa e affermazione personale che superano anche quelli del suo partner leghista. Di gran lunga. Tutto sommato, credo, le sue capacità intellettuali non siano illimitate, ha gravissime lacune culturali e ne è consapevole. Per questo ha scelto Giuseppe Conte come suo alter ego.

Ma Giuseppe Conte è una figura ancora troppo poco delineata ma fin troppo ambigua. Mi sembra soprattutto un grande opportunista, uno che ama il lusso e vuole uscire da un certo provincialismo del quale sembra vergognarsi.

Per certi versi assomiglia a DiMiao, entrambi inclini ai compromessi pur di ottenere i propri scopi.

Le prime mosse di questi due attori politici sembrano andare nella stessa direzione: fare di se stessi due personaggi, conquistare il successo, ambire a vette sempre più alte.

Ma un governo non può essere guidato da personalità che hanno come fini questi presupposti. Un governo deve dare stabilità al paese e due cosi non possono che metterlo nel mirino della speculazione. Perché gli speculatori capiscono quando uno fa sul serio e quando bluffa e non si fida.

I due bluffano, ne hanno dato prova in quel siparietto: posso dire questo? No. Ecco come andrà: l’uno seguirà le indicazioni dell’altro e l’altro darà ordini a chi sarebbe preposto a darne.

Non può funzionare. Anche perché c’è anche un altro attore col quale fare i conti. Ed è l’altra metà del cielo di questo esecutivo di compromesso. Vorrà comandare anche lui e lo ha già dimostrato e i due sembrano andare in direzioni opposte.

Sarà Conte in grado di bilanciare le incongruenze di questi due o sarà quel “pupazzo” che Del Rio preconizza nella sua infervorata arringa durante le dichiarazioni alla Camera?

Questo dilemma dovrebbe sciogliersi molto presto altrimenti temo il governo non avrà lunga vita.

Non è quello che spero ma, francamente, mi sembra talmente surreale questa situazione da farmi sperare che intervenga qualche fatto nuovo che metta fine a questa incertezza.

Lo spread non può continuare a salire e di finire in bancarotta per far felice Grillo non ne ho proprio  nessuna voglia.

Roba da maschiacci

Domani, a Firenze la Nazionale femminile di calcio  giocherà la partita per la qualificazione ai mondiali in Francia del 2019.

Se passano il turno le italiane si qualificano dopo 20 anni.

Non sono tifosa, non ho squadre del cuore, non seguo il calcio se non la nazionale (maschile) ai mondiali e agli europei e li da non tifosa, posso scatenarmi, ma gli italiani sono fuori dai mondiali e quindi questa occasione non ce l’avrò. A me, sinceramente importa poco o nulla, anzi, meglio cosi non metto a rischio le coronarie.

E allora, vi chiederete perché parlo della nazionale femminile di calcio? Beh, diciamo che ne sento parlare, a volte, nella tabaccheria dove vado a comprare il giornale. C’è la figlia della titolare che è appassionata, sfegatata della nazionale femminile e spesso ne parla con le amiche.

L’altro giorno ho sentito di questa partita e mi sono incuriosita.

Questa dovrebbe essere la formazione:

L’elenco delle convocate

Portieri: Rosalia Pipitone (Res Roma), Emma Guidi (S. Zaccaria); Francesca Durante (Fiorentina Women’s FC); Katja Schroffenegger (Unterland Damen);
Difensori: Elena Linari (Fiorentina), Alia Guagni (Fiorentina), Elisa Bartoli (Fiorentina), Cecilia Salvai (Juventus), Sara Gama (Juventus), Laura Fusetti (Brescia), Lisa Boattin (Juventus);
Centrocampiste: Aurora Galli (Juventus), Martina Rosucci (Juventus), Alice Parisi (Fiorentina), Barbara Bonansea (Juventus), Greta Adami (Fiorentina), Eleonora Goldoni (Tennessee State University), Lisa Alborghetti (Mozzanica), Valentina Cernoia (Juventus), Manuela Giugliano (Brescia);
Attaccanti: Daniela Sabatino (Brescia), Ilaria Mauro (Fiorentina), Valentina Giacinti (Brescia), Cristiana Girelli (Brescia).

Allenatrice Milena Bertolini.

A dire la verità non ho mai visto una partita di calcio femminile se non di sfuggita. Però, ho pensato che, come in tante cose, anche in questo sport le donne sono un pochino messe in soffitta.

La Rai darà in diretta la partita alle 20.45 su Raisport, ma i media non ne parlano quasi, nessun tg lo ha annunciato, insomma per dirla proprio papale: non  importa niente a nessuno, tranne che a pochi fanatici di calcio o i familiari stretti delle ragazze.

E non si capisce perché una partita giocata da donne dovrebbe essere meno interessante. Forse perché giocano peggio degli uomini? Forse perché (come dicono molti velatamente) si tratta di donne un po’ “strane”, troppo mascoline?
E allora?

Ricordo che mia madre mi diceva che tirare calci ad un pallone era roba da maschiacci, ma io, qualche calcio l’ho dato e mi divertivo pure. E giocare con la palla mi piaceva eccome: a basket, a pallavolo o anche semplicemente, da sola contro la parete. Quante piroette e sobbalzi e corse per riprenderla quando mi sfuggiva.

E sulla spiaggia quei palloni leggeri, a spicchi colorati o con le scritte delle creme da sole…

Beh, quell’oggetto che rotola è capace di risvegliare ricordi immemorabili.

Queste ragazze però fanno sul serio, mi dicono che abbiano lavorato molto per arrivare a questo risultato.

Io guarderò la partita, sono curiosa, magari non tutta e se perdiamo spengo subito. Però voglio pensare che andrà tutto bene e che ce la faranno. Cosi, un po’ per solidarietà femminile e un po’ perché non è giusto che il calcio femminile sia cosi snobbato dai signori dei media.

Non faccio auguri, dicono che non portino benissimo ed ho una vaga idea degli scongiuri che si fanno in spogliatoio, però un bel: forza ragazze, tifo per voi e per l’Italia lo posso dire. O no?

No choice

You have no choice
except to stand
in front of naked life
when you are sick
nobody’s there just
plenty of you and
voices from the past.
Absolute silent at
night while you are
alone with yourself
and the ceiling.
And there you are
from head to feet
your very self
unknown to those
white walls.
That nusty buzzing
in you ear as if life
was somebody else’s
business.
And life is the last
thing you have in mind
letting yourself down
until you touch the sky.
And now it’s morning
and life is still with you
out of the windows
trees gently sing

that loving tune.

Mi dispiace, non mi piace

Non mi piace, mi dispiace. Conte, dovrebbe essere il nuovo premier? Il suo discorso, di cui ho seguito e letto alcuni punti mi è sembrato una litania imparata a memoria. Non c’è nulla che non sia stato studiato e limato a tavolino, persino le pause, le virgole, tutto. Una messinscena, una partecipazione ad un film nel quale non è e non sarà protagonista.

Con i due cerberi accanto, attenti, scrupolosamente attaccati ad ogni respiro, ad ogni inflessione, pronti a tirare calci da sotto il tavolo sugli stinchi del professore, quando dovesse avere anche solo un accento sbagliato.

Si giocano tutto con questo discorso, si capisce dalle loro facce: seccata, impenetrabile, tronfia, quella di Salvini (ci dovrebbe essere lui a quel posto), sorniona, furba, ilare sotto il baffo, quella del partner Di Maio.

Per quanto ancora dovremo sentire questi due nomi pronunciati in coppia?

Sono già abbastanza fastidiosi nominati singolarmente, in coppia sono davvero insopportabili.

Niente di personale, s’intende. Non conosco personalmente nessuno dei due. Ma sono una cittadina anch’io e come Conte ho il pieno diritto di esprimermi e lo faccio senza peli sulla lingua.

Quelli che si è dovuto far crescere in fretta il neo premier. Belli lunghi anche. Per capirci meglio voglio esporre sinteticamente ma con precisione il mio pensiero su di lui, dopo aver ascoltato qualche brano del suo discorso ed averlo visto parlare: un attore, principiante ma già con una certa predisposizione.

Interpreta abbastanza bene questo ruolo. Ma per quanto?

Dipende. Non lo vedo un carattere remissivo, piuttosto opportunista e pronto anche a mostrare una faccia molto meno benevola e accondiscendente di quella che ha indossato oggi.

Mi sembra di percepire, dietro a quello sguardo ora complice coi due capi, la faccia di uno che pensa: ora vi va cosi ma appena posso mi tolgo la maschera.

Ma per fare che? Per imporrre una personalità che non sembra possedere? E poi gli conviene?

Ho come l’impressione che lo sapremo presto. Non è uno che si mette certo di traverso, ma vorrà contare. Ha già preso gusto alla scena. Da comprimario vorrà diventare primo attore.

Dopotutto quella parte gli spetta. Ma avrà la vita dura, se pensa di poter disporre di un minimo di autonomia dovrà mostrare i denti e farsi valere.

Il suo discorso, almeno questa è la mia impressione, vale solo a perpeturare una campagna elettorale infinita.
Cosi gli hanno detto di fare (lui ha scherzato dicendo che glielo hanno scritto il duo Salvimaio, ma ci scherza sapendo che è veramente cosi), cosi gli hanno imposto di essere, dalla Casalleggio and Grillo e da Via Bellerio e cosi, per ora, sarà.

In fondo non ha detto nulla di determinante, si è solo detto garante del contratto. Eggiù applausi a scena aperta  e persino fastidiosi, non era la prima della Traviata.

E a me che importa che lui sia garante del contratto? Deve essere garante della rappresentanza dei cittadini che hanno votato quei due e che ora si attendono che passino dalle parole ai fatti, del contratto non gliene cale niente a nessuno, potrebbero anche cestinarlo dentro il bidone per la carta. Per quel che serve. E garante di tutti i cittadini, anche di quelli che non hanno votato per il duo Salvimaio e soprattutto, garante della Democrazia.

Ha detto, Conte, di essere un cittadino che con umiltà vuole servire il suo paese. Ma ha dato l’impressione di servire quei due che fremevano accanto a lui pensando che gli stava portando via la scena ma era necessario.

Mi dispiace, non mi piace, né Conte, nè il governo del duo Salvimaio. Spero di potermi ricredere. Ma la vedo molto dura.

Però voglio aggiungere che non sono pessimista e non ce l’ho con nessuno dei protagonisti di questa avventura quasi fantastica, temo solo per il mio paese e per quanti si sono illusi di poter ottenere qualcosa che li gratifichi di tante frustrazioni subite in questi anni. Per loro voglio serbare un po’ di ottimismo e anche perché lo sono per natura. Ma con prudenza…prudenzia non è mai troppo…diceva il mio amatissimo Principe De Curtis (altro che Conti).

Francis e Mary

Ho appena finito di leggere la storia di Francis e Mary cui The Guardian ha dedicato un articolo.

Lui 46 anni lei 27, nigeriani. Partono da Lagos all’inizio del 2017 e a Maggio sono imbarcati su un barcone che li sta portando in Sicilia, il mare è grosso.

Francis prende una corda per legare Mary a sé perché sono in tanti sul barcone e sono in vista di una nave che sta per soccorrerli ma Francis teme che la folla li travolga dividendoli. Ma non ci riesce e Mary finisce in mare. Lui si getta immediatamente e nonostante le onde riesce a raggiungerla ma lei non respira più.

Vengono insieme caricati sulla nave che li porterà verso la costa siciliana, lui chiede di poter restare accanto alla moglie ma vengono separati per motivi di igiene. Ironia della sorte la nave non può attraccare perché a Taormina c’è un summit internazionale e le navi vengono bloccate in rada per tre giorni.

Quando finalmente sbarcano, Francis chiede disperatamente della moglie ma gli dicono che non sanno dove si trovi e lui non può rimanere li ma deve essere portato in un centro per rifugiati in Valle d’Aosta.

Da li, Francis cerca in tutti i modi di prendere contatti con associazioni umanitarie che gli consentano di trovare il luogo in cui la moglie è stata sepolta.

Finalmente, grazie ad una donna italiana che collabora con la Croce rossa riesce a scoprire dove sono stati portati i resti di alcuni migranti deceduti durante quella traversata. Francis prende il primo treno e dopo un viaggio di 20 ore arriva a Palermo. Gli vengono sottoposte alcune foto di corpi da esaminare e lui riconosce a fatica la moglie grazie ad alcuni particolari.

La foto 3, gli dicono è corrispondente ad una donna sepolta al cimitero Rotoli a Palermo.

Francis vi si reca immediatamente e dopo un anno, finalmente può pregare sulla tomba della moglie che lui ha ripulito da immondizie, abbellito con dei fiori ed una croce costruita da lui stesso. Francis ha pregato sulla tomba della moglie per una mattina intera e a quanti gli chiedevano cosa volesse fare ha risposto che vuole rimanere a Palermo perchè ama ancora la moglie e vuole restare vicino a lei.

Quando pensiamo agli immigrati e ai tanti problemi che causano e alle tante polemiche politiche intorno a questo grave problema, dovremmo ricordarci di Francis e Mary, partiti lo scorso anno dal loro paese per cercare di vivere in un posto più accogliente ma il loro sogno di una vita migliore per sé ed il loro bambino che Mary portava in grembo, si è infranto a pochi chilometri dalla meta. E, forse, li guarderemo con occhi diversi.

Orgoglio nazionale

Le frasi offensive che membri delle istituzioni europee hanno scagliato contro il nostro paese nei giorni precedenti la formazione del governo, sono state un’ intollerabile ingerenza nei nostri affari interni.

Oggi, il commissario europeo all’Economia, Pierre Moscovici ha detto, intervenendo da Lucia Annunziata nella trasmissione “In mezz’ora”, che quelle frasi sono state inopportune e che ci vuole rispetto e dialogo: mai demonizzazione o peggio ridicolizzazione di  un’ altro stato membro ma cercare sempre la strada per uno scambio di opinioni.

Cadrebbe il fine stesso della Unione Europea se questo concetto di base non fosse rispettato pienamente e cioè un fruttuoso interscambio di idee, di proposte che servano a megliorare la coesione tra stati europei che si sono confrontati in conflitti interminabili nei tempi passati e relativamente recenti.

Sopratutto la pace è il primo obiettivo della UE, ma anche le relazioni commerciali e culturali tra i partners e, naturalmente questo dovrebbe avvenire nel rispetto delle peculiarità delle singole nazioni e delle direttive fornite dai rispettivi governi.

Ma molti dei dibattiti intorno alla formazione del governo Conte, si sono sviluppati proprio sull’opportunità di rimanere fedeli ai vincoli ed ai trattati impostidall’Unione europea o se cercare una via d’uscita.

Questa opzione non era stata neppure ventilata in campagna elettorale, è uscita dopo, alla stesura del famoso contratto di compromesso tra le due forze contrapposte che ora siedono sugli scranni del  Parlamento e devono affinaree coordinare una politica comune.

Poichè, persino tra di loro o addirittura tra componenti delle stesse forze politiche non c’è una vera chiarezza di intenti su questo tema, si sono messe a tacere tutte le polemiche affermando, congiuntamente che non c’è nulla di quanto era stato ventilato (uscita dall’euro) in previsione e che va tutto bene madama la marchesa.

Ma io non ne sono convinta affatto.

La Lega ha nel suo DNA una ribellione filosofica verso tutte le costrizioni che servano a delimitare il confine dell’autonomia dello Stato italiano (prima era solo relativo all’indipendenza della padania) e pertanto, ha una visione piuttosto critica nei confronti di questa istituzione. I Cinquestelle sono molto più indecifrabili nelle loro intenzioni a riguardo ma sembrano non andare nella stessa direzione della Lega ma in senso opposto.
Ma questo è tutto da verificare. Le scornate alle quali assisteremo in Parlamento saranno memorabili e non saprei dire se questo governo durerà o batterà il famoso record del governo Fanfani che durò la bellezza di 22 giorni.

Certo non possiamo essere troppo esosi nelle richieste. Un programma che prevede di diminuire le tasse (sic) notevolmente e di assegnare il famoso Reddito di cittadinanza o chiamiamolo come vogliamo e altre misure che, conti alla mano valgono oltre 100 miliardi di euro, non ha molte propettive di venire realizzato a meno che Paperone non allenti i cordoni della borsa fino a farci uscire da tutti i parametri stabiliti.

Non credo che a Bruxelles siano disposti a concedercelo e tutto sommato non hanno tutti i torti se siamo già indebitati per i secoli a venire.

Non mi metto a giudicare a priori l’operato di un governo del tutto improvvisato e con molte incognite ma questo nodo dell’Unione Europea e delle sue regole credo sia fondamentale e l’Italia non può permettersi di scherzarci sopra. Trovo che sia importante che l’Europa sia più che mai unita, soprattutto ora che l’America ci sta lanciando delle grosse sfide. Non possiamo farci trovare ancora una volta disuniti, e polemici gli uni contro gli altri armati, ma dobbiamo cercare di attuare il più possibile quell’unità identitaria che è l’unica che può permetterci di difenderci da minacce sempre più consistenti nel mondo globalizzato.

Resta da vedere se il governo si dimostrerà all’altezza, io, naturalmente, me lo auguro,ma ho molte perplessità.

 

 

Il governo del Boh

Ecco fatto! E tanto ci voleva?

Bene abbiamo il governo. E meno male. Un governo vale l’altro? No, naturale. Però è sempre meglio averlo.

Ma ci sono anche quelli a cui non importa nulla che ci sia un governo. Quelli che anzi…

E se ne stanno beati a farsi gli affari propri senza pensare che il paese potrebbe finire male. Sono quelli del chissene, sempre e comunque, tranne quando devono battere cassa.

Certo che a guardarli tutti belli schierati, ben vestiti, ben pettinati, impettiti…verrebbe voglia di giocarci al bowling.

Questi poi, sono solo una sequenza di facce mai viste, a parte tre  o quattro viste persino troppo.

Cosi, a prima vista, non mi piace proprio nessuno.Ma devo prima conoscere per giudicare.

Il problema è che i due giovanotti si sono scelti due ministeri niente male. Uno al Lavoro e sviluppo economico e l’altro all’Interno.

Da far tremare i polsi.

Ci resta solo da affidarci a qualche santo, se crediamo ,oppure di fare gli scongiuri.

Oppure, pensare che dietro a loro ci siano persone collaudate, uno staff che conosce bene il proprio mestiere e che gli metterà sotto al naso le carte da firmare o gliele toglierà da sotto il naso nel caso non vadano firmate.

Insomma il governo dei burocrati, il governo ombra, il governo… Boh!

Nel senso che non sappiamo chi siano questi signori, queste eminenze grige che lavorano nell’ombra ma tengono in piedi il paese e senza di loro  saremmo fritti.

Ora stanno già pensando: ecco arriva il prossimo incompetente,il prossimo arrogante, il prossimo presuntuoso arrivista e un po’spocchioso, beh armiamoci di pazienza tanto dura minga…

Non vorrei essere nei loro panni. Anche se, pare, siano pagati molto bene. Ma forse, e dico forse, se lo meritano.

Per quanto.

P.S.Ho visto Salvini, intervistato da La7 (Mentana era persino un po’ impressionato da Salvini in versione ministro dietro alla scrivania) ed ha detto che ha già iniziato a lavorare, ma con umiltà, per carità, lui ha trovato tutto in ordine, le penne i calamai, le puntine, tutto allineato, non è certo entrato li per mettere disordine…per ora. poi si vedrà, se non si annoia dell’ordine e rovescia la scrivania.

Ma insomma, anche Travaglio stasera ha detto che i leghisti non sono dei baluba, in Veneto ed in Lombardia stanno facendo bene e se non fanno bene li cacciano, non solo, ma Veneto e Lombardia sono le regioni più “accoglienti” verso gli immigrati e dove c’è il più alto tasso di integrazione…speriamo bene allora che Salvini faccia il bravo e non rovini il lavoro finora fatto da Zaia e Maroni, perché altrimenti i paroni dalle bele braghe bianche il voto glielo dà no la prossima volta.Eh si, ogni sistema ha le sue regole, si può babaiare da fuori ma quando ci si entra dentro l’è tutto un altro paio di braghe.