Orgoglio nazionale

Le frasi offensive che membri delle istituzioni europee hanno scagliato contro il nostro paese nei giorni precedenti la formazione del governo, sono state un’ intollerabile ingerenza nei nostri affari interni.

Oggi, il commissario europeo all’Economia, Pierre Moscovici ha detto, intervenendo da Lucia Annunziata nella trasmissione “In mezz’ora”, che quelle frasi sono state inopportune e che ci vuole rispetto e dialogo: mai demonizzazione o peggio ridicolizzazione di  un’ altro stato membro ma cercare sempre la strada per uno scambio di opinioni.

Cadrebbe il fine stesso della Unione Europea se questo concetto di base non fosse rispettato pienamente e cioè un fruttuoso interscambio di idee, di proposte che servano a megliorare la coesione tra stati europei che si sono confrontati in conflitti interminabili nei tempi passati e relativamente recenti.

Sopratutto la pace è il primo obiettivo della UE, ma anche le relazioni commerciali e culturali tra i partners e, naturalmente questo dovrebbe avvenire nel rispetto delle peculiarità delle singole nazioni e delle direttive fornite dai rispettivi governi.

Ma molti dei dibattiti intorno alla formazione del governo Conte, si sono sviluppati proprio sull’opportunità di rimanere fedeli ai vincoli ed ai trattati impostidall’Unione europea o se cercare una via d’uscita.

Questa opzione non era stata neppure ventilata in campagna elettorale, è uscita dopo, alla stesura del famoso contratto di compromesso tra le due forze contrapposte che ora siedono sugli scranni del  Parlamento e devono affinaree coordinare una politica comune.

Poichè, persino tra di loro o addirittura tra componenti delle stesse forze politiche non c’è una vera chiarezza di intenti su questo tema, si sono messe a tacere tutte le polemiche affermando, congiuntamente che non c’è nulla di quanto era stato ventilato (uscita dall’euro) in previsione e che va tutto bene madama la marchesa.

Ma io non ne sono convinta affatto.

La Lega ha nel suo DNA una ribellione filosofica verso tutte le costrizioni che servano a delimitare il confine dell’autonomia dello Stato italiano (prima era solo relativo all’indipendenza della padania) e pertanto, ha una visione piuttosto critica nei confronti di questa istituzione. I Cinquestelle sono molto più indecifrabili nelle loro intenzioni a riguardo ma sembrano non andare nella stessa direzione della Lega ma in senso opposto.
Ma questo è tutto da verificare. Le scornate alle quali assisteremo in Parlamento saranno memorabili e non saprei dire se questo governo durerà o batterà il famoso record del governo Fanfani che durò la bellezza di 22 giorni.

Certo non possiamo essere troppo esosi nelle richieste. Un programma che prevede di diminuire le tasse (sic) notevolmente e di assegnare il famoso Reddito di cittadinanza o chiamiamolo come vogliamo e altre misure che, conti alla mano valgono oltre 100 miliardi di euro, non ha molte propettive di venire realizzato a meno che Paperone non allenti i cordoni della borsa fino a farci uscire da tutti i parametri stabiliti.

Non credo che a Bruxelles siano disposti a concedercelo e tutto sommato non hanno tutti i torti se siamo già indebitati per i secoli a venire.

Non mi metto a giudicare a priori l’operato di un governo del tutto improvvisato e con molte incognite ma questo nodo dell’Unione Europea e delle sue regole credo sia fondamentale e l’Italia non può permettersi di scherzarci sopra. Trovo che sia importante che l’Europa sia più che mai unita, soprattutto ora che l’America ci sta lanciando delle grosse sfide. Non possiamo farci trovare ancora una volta disuniti, e polemici gli uni contro gli altri armati, ma dobbiamo cercare di attuare il più possibile quell’unità identitaria che è l’unica che può permetterci di difenderci da minacce sempre più consistenti nel mondo globalizzato.

Resta da vedere se il governo si dimostrerà all’altezza, io, naturalmente, me lo auguro,ma ho molte perplessità.

 

 

2 commenti su “Orgoglio nazionale”

  1. Orgolio nazionale, parola per molto tempo in disuso, perché evocatrice di sentimenti ritenuti, con giudizio grossolano, fascisti.
    Sono le estrapolazioni sciocche di chi ragiona a compartimenti stagni.
    Sono convinto che, se non ci fosse stata l’indignazione e la reazione di certa stampa e di certi politici, compresi quelli della maggioranza di oggi, qualche altra voce dall’estero si sarebbe sollevata per umiliarci. Oggi si sono dati una regolata, tutto pronti a elogiare l’Italia e a duchiararsi peonti a collaborare col nuovo governo.
    Ciò detto, non credo che, né i 5Stelle né la Lega, pensino seriamente a mettere in dicussione la Ue e l’euro.
    Dopo anni di aspra critica della Ue (a volte anche giustificata) adesso che i due dovrebbero passare dalle parole ai fatti, sono addicvenuti a più miti consigli. Un’Italia fuori dalla Ue sarebbe in balia delle peggiori speculazioni, e col debito pubblico che abbiamo ci sarebbe inevitabile una spinta inflazionistica che ridurrebbe carta straccia i nostri risparmi, per non parlare della fuga di capitali che lascerebbero il deserto monetario in Italia.
    I due non saranno così sciocchi, si limiteranno a contrattare e ad abbozzare ove le richieste fossero improponibili.
    Insomma né più né meno(ma forse più neno che più)di quello che si è criticato ai governi passati.
    Idem per l’immigrazione, ci sarà, come col tempo è naturale che avvenga, una leggera flessione iniziale dei flussi, poi non si sa,
    Però sarà giocoforza accettare il feomeno, se ne parlerà in termini di normalità, e non sarà più considerato “il problema d’Italia”.

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    • Io non sono cosi ottimista. Hanno insistito tanto su Savona che è chiaramente un antieuro come lo è Tria pur se con posizioni più dialognanti, perché
      Intanto smentiscono ma, se resistono, porteranno avanti le politiche che li contraddistinguono: xenofobe e anti euro Lega e ambiguità assoluta i cinquestelle, il che non significa che non ci mettano nei problemi se pensano che serva al consenso. Un po’ come Trump in America.

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