Proposta

Si dice che siamo in piena crisi politica ed istituzionale. E che ci sia poco da scherzare. Lo spread sale, poi scende, le borse fluttuano, la Ue ci bacchetta un giorno si e l’altro pure, poi ci danno qualche contentino: ma si dai fate i bravi, chiuderemo ancora un occhio…

Si dice, ormai da molto tempo che siamo sull’orlo del baratro. Stiamo sempre li, accampati sull’orlo di quel baratro.

Allora questa mattina, svegliandomi, ho pensato. Ma che cosa sta succedendo al mio paese? Ma perché siamo impantanati in questa assurda situazione, ancora con i due impiastri che si incontrano, questa volta c’è anche Meloni (pare), ma per fare che? Per litigare ancora su chi deve fare cosa e perché e per quanto e se li si nota di più se ci sono o se non ci sono?

E intanto, Cottarelli, ufficialmente premier incaricato, rimane in sala d’attesa col trolley pronto, con numerino e il codice rosso ad attendere che i due impiastri si decidano sul da farsi.

Ancora? Ma davvero non sto avendo un incubo e tra un poco mi sveglio?

Stanno ancora ragionando su dove mettere ‘sto benedetto Savona? Un Savona al giorno toglie il governo d’attorno!

Ma perché siamo appesi ai professoroni Savona e Conte (perché pare che ci sia anche Belfagor in attesa di richiamata).

Ma per piacere, siamo stanchi, avete rotto abbondantemente le scatole, decidetevi altrimenti ho un proposta…a me piace:

vi mettete in fila, bene allineati: Di Maio; Salvini, Savona, Conte…

sul ciglio del burrone…ed uno dopo l’altro vi si butto personalmente di sotto! Oh perbacco!

Odio la violenza ma quando ce vò ce vò.

E quando sarete li sotto, per piacere non gridate aiuto, soccorso, perché non vi sentira nessuno, vi lascerò li per 80 giorni (tanto potete brucare l’erba e bere l ‘ acqua piovana) dopodichè chiamerò i soccorsi.

E quando tornerete a galla troverete il governo bello e fatto con Stanlio e Ollio premier (in coppia) Totò ministro dell’economia e il mago Zurli a tutti gli altri.  Ah, no, l’istruzione alla Fata Turchina, chissà che riesca a mettere in po’ di ordine in quel guazzabuglio che è diventata la scuola italiana.

E per voi, mi dispiace, c’è solo una scodella di brodo nelle cucine del palazzo. E dopo averla bevuta, per favore siete pregati di lavarla e andarvene dall’uscita secondaria. E di espatriare prima possibile.

Siete ampiamente indesiderati.

Questa è la proposta.

La frittata

Contrordine fratelli (coltelli).

Forse non tutto è perduto. Grillo ha suggerito a Di Maio di essere conciliante, non gli conviene prendersela con Mattarella. Meglio rinegoziare, meglio che andare al voto a ferragosto o metterci Cottarelli al governo.

La frittata è fatta, ma forse, non tutte le uova sono state rotte, forse nel cesto, se si guarda bene, qualcuna di sana se ne trova.

E allora? Io qui lo dico e qui lo rinnego e se qualcuno volesse copiarmi l’idea sappia che è balzana assai, meglio che ci pensi due volte.

Apprescindere, la cosa è questa: i due piccioncini, vista la mala parata e consultati i vertici del movimento, ritorneranno alla carica e chiederanno al presidente di dare ad uno di loro due l’incarico esplorativo (forse si sono decisi a decidersi). Ma chi lo fa il premier per primo?Si accettano scommesse.

Potrebbe essere Di Maio ad iniziare mentre Salvini va all’interno e all’economia ci mettiamo Calderoli, o Centinaio o chi si vuole (Giorgetti pare troppo poco convinto e dovrebbe fare il sottosegretario, posto molto ambito), tanto Savona ha già detto che gli da consulenze pagate profumatamente in nero (cosa non si farebbe per la patria!).

Ma il presidente accetterà dopo tutto questo baillame? Non lo so, ma il povero Mattarella ne ha passate cosi tante in questi giorni ed ha una pazienza per la quale bisognerebbe farlo santosubito, che potrebbe anche essere.

Abbiamo lo spread alto ed è in salita. E ogni volta che Salvini e DiMaio aprono la bocca sale di qualche punto.

Ma se si decidessero a fare questo benedetto governo e giurassero sui loro figli (Di Maio su quelli di Dibba) di non fare niente contro l’euro e l’Europa, anzi, di accendere un cero nel capitello di Bruxelles ed alla foto di Frau Anghela, ogni santissimo giorno, forse i mercati si ricredono.Chissà, forse non sono cosi cattivi, forse se va avanti Salvini e si fa prestare un doppiopetto da Berlusconi e si fa stirare una camicia bianca come si deve, l’establishment potrebbe strizzargli l’occhio…

Mah, troppi forse, mi sa che è meglio se ci dormo sopra una settimana, sperando che nel frattempo la tempesta si plachi e i mercati si calmino e quei due spariscano dall’orizzonte.

Tordi e allodole

Non ricordo una simile caciara contro un presidente della Repubblica, forse mi è sfuggita.

Si parla di “messa in stato d’accusa”, “impeachment”…e che sarà mai?

Ma si guardino bene allo specchio quelli che pronunciano queste eresie e si domandino se non si sono già resi abbastanza ridicoli con tutta questa sceneggiata in salsa napolitanbresciana a cui abbiamo assistito in questi giorni.

E aspetta oggi,… “abbiamo i nodi da sciogliere”, e aspetta domani… “ancora qualche nodo da sciogliere”, settimane perse dietro ai loro nodi da districare.

Poi, dopo lunga e penosa arriva finalmente il nome del premier e cosa scopriamo? Che è sconosciuto persino a se stesso.

Che non sapeva neppure di aver scritto un curriculum un po’ taroccato, insomma un quasi premier a sua insaputa e involuta.

Uno che devono averlo cercato col lanternino e quando lo hanno trovato hanno gridato “Eukera” (lo so che non si scrive cosi).

E hanno cercato a lungo per trovare questo fenomeno che se ne è andato a parlare con la gente prima ancora di sciogliere la riserva, uno che aveva un sorrisino sotto i baffetti (invisibili) che sembrava dire: “se mi va bene questa mi sistemo per la vita”.

E infatti abbiamo visto come lo hanno sistemato.

Non era, mi dispiace dirglielo, che uno specchietto per tordi. (Allodole in politica se ne vedono sempre meno).

La strada per Slavini premier è in discesa. Ha messo all’angolo l’amico Giulietto e lui, Romeo, ora fa l’arrabbiato (come le penne che si strafoga al ristorantino sotto Montecitorio).

Ma fammi il piacere che ti è andata di lusso. Era proprio quello che cercavi.

Tutta la mia solidarietà al presidente della Repubblica che qualche volta ho criticato per quel suo modo di fare, a mio avviso un po’ troppo “felpato”, il suo comportamento è stato di altissimo livello.

Long live Mattarella, sono sua fan da oggi in poi.

E’ anche un bell’uomo, il che non guasta.

Trudy

 Pop corn corn popped
splash lash mash bush
there you were where
I was aware.
Too keen mind you
no hands hands off
try hard most time
time passed all right.
Alive lively and gay
jumping strolling
rolling all day.
That was your you
could be me too
at night she comes
sits on armchair,
from there
at me she stares.

White you dark you
bless you nice soul
nice one like no-one
to me the best for
ever rest.
Whenever you come
to my mind can’t help
remember with a sigh
that long and awful
darkest night.
But above all remain
the signs you left behind
in all the hearts that knew
your smile.

 

Dedicata alla mia barboncina che mi viene spesso a trovare  in sogno.

Dalla parte della Democrazia.

Fa troppo caldo per essere la fine di maggio. E’ il mese che amo di più. Ma  c’è in giro un’atmosfera sospesa inquietante. Non sappiamo come vada a finire o a cominciare, la storia del governo, se ne avremo uno, quanto durerà, se andremo alle elezioni…di nuovo alle elezioni, sarebbe una beffa.

Veramente strana questa primavera, con le minacce delle spread, con i mercati col fiato sul Colle, le borse altalenanti, i diktat, le minacce, i sorrisi stereotipati degli attori di questa commedia che sta sempre là là per tramutarsi in farsa.

La politica, l’arte del far credere, del compromesso, dell’arrrampicata sugli specchi e delle salite e delle risalite e come può uno scoglio…o anche molti scogli…

Insomma, questa domenica mi sembra più strana del solito.

Il mio paese potrebbe finire male? L’Italia si sta preparando a subire la mazzata finale dopo tanti anni di alti e bassi, anzi, più bassi che alti, forse si sta per insediare un governo di cosiddetti populisti che la farà precipitare dentro il baratro definitivamente?
Voglio essere ottimista: no, non precipiteremo. Spero che il presidente non dia l’avvio a questo governo di pazzi scatenati e ci rimandi a votare. Tutto sommato forse è la soluzione migliore.

Ci darebbe un’altra chance per pensarci bene e capire in quale direzione vogliamo andare.

E se dovesse, al contrario, formarsi il governo dei populisti, spero che cada il prima possibile e che faccia meno danni possibile.

Dopo oltre ottanta giorni, con quello che abbiamo visto: accordi sottobanco, minacce, manfrine, sorrisi e pianti, curriculum truccati, propaganda elettorale ai massimi livelli, tutta a favore di telecamera, non ho alcuna fiducia che questi personaggi un po’ torvi, certamente ambigui, possano portarci bene.

Se poi, si tornasse al voto e gli italiani insistessero nel votarli, allora sia fatta la loro volontà, alla fine sapremo chi ringraziare.

Io, comunque, sarò sempre dalla parte della Democrazia.

Ma quanto ci mettono?

Siamo a fine maggio, abbiamo votato ai primi di marzo e siamo ancora qui a cincischiare. Ma insomma, si fa o non si fa questo benedetto governo?

Salvini ha scritto su Facebook che è molto arrabbiato e si vede dal broncio. E l’amico gli manda un like. Che cari!Vanno d’amore e d’accordo. Hanno mandato Conte a parlamentare col Capo dello Stato, a dirgli che deve assolutamente nominare Savona all’Economia, non si discute, altrimenti salta tutto.

Sono ben arroganti si. Il presidente Mattarella sarà anche paziente ma, perbacco e anche perdinci, ogni limite ha una pazienza. Eh, si cari Luimat (li chiamo cosi per non scrivere ancora i due nomi che ormai mi sono invisi, non sopporto neppure di sentirli nominare), avete superato ogni decenza, fossi Mattarella vi avrei licenziato su tre piedi. (Due sono pochi).E basta! Non se ne può più dei vostri capricci, son cose ridicole, state diventando un asilo Mariuccia, siete insopportabili. Uhu…

Ancora non ha sciolto la riserva, Conte. E cosa aspetta? Che gli si sciolga fra le mani dal caldo come un cubetto di ghiaccio? E’ ben indeciso, si. Il fatto è che deve fare l’avvocato dei diavoli ( i Luimat) e non sa ancora se supererà la prova di riuscire a convincere il presidente a beccarsi Savona all’economia. (Altrimenti lo cacciano). ‘Sto Savona é un ottimo economista (dicono) ma ha un piccolissimo difetto: ha in mente un piano B per (eventualmente ) uscire dall’euro. Pare. Ed è risaputo, non lo ha mai nascosto, anzi!

E infatti lo spread sale a sentire certi discorsi, si innervosisce è un tipo suscettibile. Ma Savona ha detto che lo vuole far arrivare a 600, sai che divertimento per i due Luimat?

E con queste belle idee pretenderebbero che un europeista convinto come il presidente lo nominasse al Ministero più delicato ed importante? Mi sa che danno i numeri più dello spread. Se Mattarella accettasse questa specie di ricatto (come altro si può chiamare?) lo troverei perlomeno curioso e persino un tantino pericoloso per la tenuta della nostra democrazia che mi sembra già leggermente traballante.

E per questo Conte non scioglie ‘sta riserva (si vede che è uno riservato) e chiede tempo. Ancora tempo? basta non ne abbiamo più, abbiamo finito le riserve.

Ma non sarà una manfrina perché nessuno dei tre vuole prendersi questa patata bollente del governo? I Luimat sembrano convinti ma il Mat potrebbe stare bluffando per andare invece alle elezioni e tentare il colpo del secolo e far fuori i cinquestelle che cominciano…, anzi gli stanno decisamente sulle…rotelle del triciclo.

E cosi, metterebbe tranquillo Berlusconi che lo sta tormentando e lo vuole convincere a lasciare i cinquemila stelle al loro destino (si stanno moltiplicando a dismisura, ci hanno preso gusto al potere, alla casta e all’establishment, non è poi cosi male…).

Comunque vorrei darvi un consiglio da amica, anzi da nemica: Luimat, datevi una smossa altrimenti farete la fine del Conte dalle braghe onte e del Marchese dalle grandi imprese: o fate il governo delle strette intese oppure toglietevi di mezzo che siete sulle spese…

Li curo

Ma chi glielo fa fare? Mi sono chiesta quando l’ho visto. Parlo del premier incaricato Giuseppe Conte.

Ha un’aria che non mi convince. Mi colpisce lo sguardo. Di traverso, obliquo, come di uno che guarda senza vedere ma cerca di non incontrare occhi che potrebbero metterlo in imbarazzo. Sarà la sua abitudine forense? Sarà l’attitudine professorale di guardare oltre le teste degli studenti? Non lo so. Ma questo primo approccio con questo sconosciuto tecnico con volontà di apprendere velocemente a fare il politico, per accontentare i suoi suoi “datori di lavoro”, la coppia ormai collaudata, i due arrembanti pirati col coltello tra i denti, tronfi di essere riusciti a mettere nero su bianco tutta una serie di bugie in contrasto tra loro, ma che serviranno a conquistare il potere, non è stato positivo, per nulla.

Il potere! Ecco che cosa spinge il premier incaricato ad affrontare questa avventura, questo tuffo nel vuoto senza paracadute: il potere è il motore che, alimentato dall’ambizione, conduce gli uomini ad affrontare le imprese più spericolate.

Conte lo ha messo in moto e vedremo dove lo condurrà. Ma io mi preoccupo per me. Per l’Italia. Delle smanie di protagonismo di questo sconosciuto, di questo signore un po’ impacciato, ma dall’aria di quello che non riesce a contenere l’emozione di avercela fatta, di essere arrivato, di aver superato il muro del suono e di volare verso le vette più ardite, non me ne importa nulla, francamente.

Dietro a lui ci sono i due volponi. Loro lo hanno voluto, plasmato, estratto da un pentolone magico che odora di casta, di establishment, di deja-vu, di primissima Repubblica, loro sono il “nuovo”, loro sono il”cambiamento”, lui, questo premier incaricato è messo li da loro ed a loro dovrà rispondere.

Chi fregherà chi? Faranno a fregarsi l’uno con l’altro? L’un contro l’altro armati fino ai denti? Che ne sappiamo noi che questo signore sarà in grado di rappresentarci degnamente nel consesso internazionale? Che ne sappiamo se riuscirà a svolgere i suoi compiti nel rispetto della Costituzione?

Già ho l’impressione che della Costituzione i due volponi stiano facendo carta da riciclo. Con loro si cambia, dicono e Conte è li per eseguire i loro ordini, ma siamo sicuri che gli ordini andranno nella giusta direzione?

E se non riescono a mettersi d’accordo, che farà il premier? Si metterà a fare da terzo incomodo tra loro e non saprà che strada prendere? Se per ipotesi litigano su questioni importanti come la Tav e non trovano la tonda, che fa il premier? Aspetta pazientemente che  arrivino ad un accordo o si impone lui e lancia in aria la monetina?

E poi, a sentirlo dire che sarà il mio avvocato, mi preoccupo.

Ma perché avrei bisogno di un avvocato? Io con gli avvocati ho avuto poco a che fare per non dire nulla e vorrei continuare ad ignorarli se possibile, perché adesso arriva questo e mi dice che sarà l’avvocato degli italiani?

Che cosa ci stanno nascondendo i due volponi? Che cosa hanno in mente i due volponi che non ci hanno detto?

Questa storia è appena cominciata ma già non mi dice niente di buono.

Un anno fa avevo sognato che Salvini sarebbe diventato importante nella politica e avrebbe ottenuto un ruolo di rilievo, pensavo al premierato. Non è andata proprio cosi ma quasi, Salvini non sarà premier (per ora) ma tutto fa pensare che sarà lui e la Lega a dettare molto dell’agenda politica del nuovo governo.

Mamma mia!Con questi tre moschettieri l’Italia ha qualche chance di rimanere a galla?

Spero proprio di si, speriamo che funzionino i pesi e contrappesi, che il Parlamento sia messo in grado di lavorare e che la Democrazia non sia messa in aspettativa.

Io non metterò il cervello in aspettativa e aspetterò al varco questi tre.  Conviene tenere gli occhi aperti. I facili entusiasmi dei populisti e di chi si fa ingannare dalle loro sirene, mi mettono in agitazione.

Prenderò una camomilla e cercherò di essere ottimista ma occhio moschettieri perché vi curo.

 

Cinque passi dal baratro

La situazione è grottesca, nel senso letterale: siamo dentro alla grotta e vediamo solo ombre aggirarsi e non sono per nulla rassicuranti.

Il nome del premier è uscito, è stato finalmente fatto ed oggi è su tutti i giornali, nome e faccia e cosa scopriamo? Che quel nome e quella faccia appartengono al prossimo candidato premier il quale ha messo nel suo curriculum delle cose non vere, come ad esempio di aver frequentato assiduamente la New York University, ma da una ricerca fatta dal N.Y.Times, non risulta.

A me sembra una cosa gravissima: questo signore del tutto  sconosciuto, un tecnico del Diritto, va a infiocchettare il curriculum di fiabe e noi, con questi presupposti dovremmo farlo Primo Ministro?
Ma primo ministro della repubblica delle nespole, lo facciamo.Smentite ufficiali non ne sono arrivate quindi si presume che la notizia sia fondata.

Il presidente Mattarella si prende ancora tempo. Ma a che cosa gli serve ancora tempo? Ma non sarà che non sa che pesci pigliare? Che vorrebbe non aver mai accettato questo incarico?  Che si ritrova a pelare due gatte che gli scivolano dalle mani ogni volta che tenta di afferrarle? Ma perché non applica alla lettera le sue prerogative e non manda i due giovanotti a quel paese?

Ora, la cosa mi sembra chiarissima: Salvini è il più scafato dei due: ha permesso a Di Maio di riempirsi la bocca col nome del professorone, gli ha consentito di candidarlo premier, di proporlo a Mattarella ed ora che Conte ha fatto flop lui che fa?
Raccoglie i cocci e dice all’amico: senti bello, qui si fa il governo o si muore e tu sei il primo a finire arrostito sulle braci, o mi lasci andare avanti a fare il premier o il presidente farà il suo governo o ci manderà a votare.

In caso di voto la Lega farà il botto e già si è visto nelle ultime elezioni regionali. In caso di governo del presidente la Lega ci guadagna sempre mentre i Cinquestelle fanno la figura dei peracottari che si meritano.

Gli conviene abbozzare anche perché Salvini si è messo d’accordo con Meloni che, se fa lui il premier lei gli da il suo appoggio e 18 senatori, caro Dimiao, non sono bruscolini.Ti conviene mettere da parte la sicumera, la boria e la tracotanza che hai dimostrato sinora, metterti il la coda in mezzo alle gambe e abbozzare.

Quindi Salvini potrebbe guidare questo nascente governo fondato sulla quasi assoluta incompatibilità di due forze contrapposte e sperare che non cada alla prima spintarella.

Un incubo, ma sempre meglio di questo insensato e insopportabile tira e molla.

P.S. Ma se tutto questo tempo è servito solo per i “temi” e non per i “nomi”, viene il dubbio che abbiano sparacchiato un nome a casaccio senza fare le preventive verifiche. Stanno uscendo talmente tante “anomalie” sia sul curriculum, sia sul percorso di vita di questo neo canditato per caso a primo ministro che, forse, ma dico, forse, sarebbe il caso di riflettere ancora un pochino, magari non altri 80 giorni (qualcuno ci ha fatto il giro del mondo) e magari,per non perdere la capra con tutti i cavoli, ri-sedersi a tavolino (spiritico) e valutare l’opportuninità di far partire Il Salvimeloni (beneaugurante in molti sensi). In fondo è l’unica donna leader di partito e può dire la sua con i suoi 18 giannizzeri…ma ci vorrebbe un po’ di più sale nella zucca, q.b.

Ma Dimiao ne possiede q.b.?

Certo che a furia di sedersi avranno il fondo dei pantaloni logoro…come la nostra pazienza.

Imbevibile ciofeca

Altro che Conte, questi ci vogliono mettere un barone a capo del governo.

Già, il prossimo esecutivo 5S-Lega, se tutto procede secondo quanto trapela, dovrebbe essere guidato da un tale cattedrattico di Diritto Giuseppe Conte.

E chi è costui? Mi dicono essere amico di DiMaio e un “amico del popolo”.

Amico mio, no di certo,

Ma ci rendiamo conto che ci stiamo per mettere al governo il partito dei baroni? I rivoluzionari cinquestelle che tramacciano con le baronie universitarie, gli anti-establishment che inciuciano con l’establishment e ce lo mettono al governo del paese.

Ma non sappiamo ancora se il PdR, darà l’o.k. a questa buffonata. Hanno rotto i timpani per anni, sia la Lega che i 5S con i professoroni, con i tecnici ed ora ce ne mettono più di uno al governo?

Ma naturale, limpido! E cosa vi aspettavate signori simpatizzanti grillini? Che a fare il premier ci andassero i due novelli salvatori della patria? Ma scherziamo? Loro si devono tenere liberi per il prossimo giro, perché lo sanno benissimo che questo giro qui è fasullo. E’ come quando si compra una nuova caffettiera e si fa un caffè per prova.

Ecco questo è il governo del caffè per prova. ne esce un caffè, ma non è bevibile perché pieno di scorie di “lavorazione” lasciate dalla caffettiera nuova.

E questo governo è la stessa cosa: un governo di prova. Se la va…bene se non va, si ritona alle urne il prima possibile e si prova a fare un caffè come Dio comanda.

Questo è solo una ciofeca imbevibile.  Per amore del popolo italiano, sovrano e mazziato.

Sirene

Non è che la politica sia tutto nella vita, però sappiamo che ha molta influenza nella vita di tutti.

In molti se ne disinteressano, non li appassiona, è una cosa fredda e lontana. Eppure è la politica che scandisce le nostre vite, che può renderle migliori o peggiori a seconda se è buona o cattiva.

Per anni me ne sono disinteressata, la sentivo una cosa superflua, senza significato, quasi inaccessibile.

Poi, all’improvviso mi sono accorta che tutto nella vita è politica, da quando ci alziamo a quando andiamo a letto, la nostra giornata è scandita dalla politica.

In quali condizioni siano le strade, le scuole, gli ospedali, quali siano le regole da seguire nella quotidianità, le cose che compriamo, quello che mangiamo, la qualità della nostra vita, tutto è legato alla politica.

E, io credo, tutti ne dovremmo conoscere il funzionamento ed accostarci a lei senza timore. Non è una cosa per iniziati o per addetti ai lavori.

Siamo tutti addetti ai lavori perché tutti, come diceva Brecht, dovremmo conoscere il prezzo dei fagioli.

Che significa, secondo me, dare il giusto valore alle cose. Prendiamo ad esempio il governo che si sta per formare (se tutto va bene o male a seconda dei punti di vista).

A formarlo dovrebbero essere due partiti che hanno tra loro molte contraddizioni. Ma sono stati votati da molti italiani e gli è stato chiesto di provare a fare di necessità virtù, unendosi, pur  con visioni delle cose persino contrapposte. Si sono messi a tavolino ed hanno stilato una sorta di contratto (che non ha alcun valore giuridico) ) ma che dovrebbe servire a loro per avere una base comune dalla quale partire.

E’ chiaro che hanno cercato di far passare il cammello dalla cruna dell’ago. Ed ora, forti di questo prodotto delle loro animate discussioni che dovrebbe essere la “bibbia” sulla quale fondare la loro azione di governo si apprestano a presentarsi al presidente della Repubblica per ottenere l’incarico a governare.

Ma non hanno ancora designato un premier, non sanno indicare un primo ministro perché, dicono, le idee sono importanti, ma non chi le dovrebbe portare avanti dinanzi al paese.

La trovo una enorme contraddizione che da l’idea di come DiMaio e Salvini, non abbiano la giusta percezione di quale impegno si stanno prendendo davanti al mondo.

Fa capire  quanto la loro “intesa” sia precaria ed inadeguata e si fondi su basi esclusivamente legate alla volontà di appropriarsi del potere per poterlo esercitare nel nome dei loro rispettivi interessi di parte e non di quelli del paese, come si ostinano a ripetere da mesi.

Rispondono alle critiche con la sicumera e l’arroganza di chi si intesta una conoscenza superiore delle cose, di chi pensa di poter infinocchiare il “popolo” con promesse che non hanno alcuna possibilità di essere attuate perchè non ci sono i presupposti finanziari per attuarle.

In pratica ci stiamo per dotare di amministratori che vogliono fare il passo molto più lungo delle loro gambe e che potrebbero portarci presto alla bancarotta.

La tendenza a dare del disfattista, del poco moderno, di tacciare di scarsa comprensione o addirittura di oscurantismo chi osa obiettare che questa avventura potrebbe essere pericolosa è di per sé già la spia di un sotttile e strisciante autoritarismo. E’ un segnale che la nostra democrazia sta correndo un serio pericolo.

Per questo, credo, dovremmo tutti interessarci di più alla politica e farlo, soprattutto con un occhio critico e il più smaliziato possibile, senza cedere alle lusinghe di chi ci promette la luna ma, proprio per questo, tenere più alta la guardia per non essere, ancora una volta, presi nella rete di attori politici senza scrupoli che potrebbero, mostrando le migliori intenzioni, o fingendo di possederle, trascinarci in avventure dalle quali sarà sempre più difficile uscire “vivi”.

In altre parole, non lasciamoci incantare dalle sirene di parolai che si credono tanto furbi da poter sottomettere un paese ai loro voleri. Abbiamo, sinora, avuto sin troppe esperienze negative per esaltarci delle parole di due che non hanno ancora fornito alcuna prova seria di essere capaci di affrontare il gravissimo compito che si apprestano ad accollarsi e che potrebbero rivelarsi, con tutta probabilità e lo si evince dalle premesse, peggior toppa del buco.