Bracamao

Renzi sta nascosto come il serpente Bracamao ma comanda ancora e ha deciso di restare acquattato per sondare le mosse dei suoi avversari. E’ sempre segretario ad honorem, le dimissioni come le ha date se le è mangiate ed ha detto a Martina:vai avanti tu che a me viene da ridere.
Si tiene stretto quel tesoretto del 18%, lo surgela fino a che gli crolleranno tutti davanti come birilli, a quel punto dirà: ecco, vedete che goduria governare? E rialzerà la testa e con un sibilo si rimetterà a fare Leopolde nel sottoscala del Nazareno.
Il Pd è proprio a rotoli. Il reggente bon da gnente, conta meno del due di briscola, porta la voce del capo e rientra subito nei ranghi. Quando lo ha visto, in televisione, con quella pettinatura, con quello sguardo basso basso, con quella faccia da funerali, che poco ci mancava che dicesse: “Renzi mi ha detto di dirvi che con quei quattro sozzoni manfrinari dei grillini non ci metteremo mai, possono tirare il collo fino a diventare tutti quadri di Modigliani, ma noi stiamo alla loro opposizione e gli faremo vedere i topolini verdi”.
Ma con quell’aria dimessa, come se chiedesse scusa…ma dove siamo? ha pensato con lo stomaco in fiamme, Matteo.
Ma tu guarda chi ha la pretesa di prendere il posto mio? perché quel posto è mio, ho i numeri, li ho presi alle primarie, mentre lui pare telecomandato, non ha un briciolo di orgoglio, uno scatto di autostima, niente…
Cosi rimuginava l’ex segretario ora pacioso senatore pantofolaio.
E ha deciso che non ci sta, perbacco.
Cuperlo ha detto che se ha cambiato idea lo dica, ma che non giochi a nascondino e a rubamazzetto, esca dalla tana e o dica chiaro e tondo: il capo sono ancora io le mie dimissioni erano finte e voglio ritornare in campo.
E poi si vedrà.
Siamo a questo. Il Pd ha un segretario dimissionario che comanda e un reggente che sta per non reggersi più nemmeno all’impiedi. Mentre lui è ancora ruggente e carico e pieno di voglia di cambiare l’Italia.
Ancora? ma se gli italiani gli hanno detto in tutti i modi che se ne deve andare, ma in che lingua lo vuole sentire? In cinese?
Ma lui non ce la può fare, fino a che ha vita ha speranza e vuole dirglielo in faccia, in pieno muso a quel damerino fricche e fracche di Di Miao che ormai sta facendo le fusa per accattivarsi le simpatie del Pd, dopo che Salvini ha mostrato i muscoli e vuole andare al Quirinale in delegazione compatto, a braccetto con gli alleati della coalizione… dicevo, vuole dirglielo in faccia chiaro e tondo in modo che non ci siano dubbi né fraintendimenti di sorta: No enne o. Non ci sto, fallo con Floris il governo o con Vespa, qui non c’è trippa per grillini.

A che ora si fa la rivoluzione?

 

P.S.: devo specificare che il serpente Bracamao, per chi non lo sapesse, ha la particolarità specifica di misurare dalla testa alla coda 6 metri circa e 12 metri circa  dalla coda alla testa.

10 commenti su “Bracamao”

  1. Oggi riunione della coalizione di destra ad Arcore. Salvini cercherà di convincere Berlusconi a compattare la coalizione e andare tutti insieme (Meloni compresa) da Mattarella -requisito per ottenere l’incarico- e accettare i grillini -requisito per governare.
    Il problema nasce se Di Maio non accetterà di essere subalterno a Salvini.
    Il dilemma Pd si o Pd no, non credo si ponga. Per questione di decenza democratica, un partito che e stato di governo ed esce così ridimensionato dalle elezioni, non deve fare parte del governo.
    Checché ne pensi Franceschini.

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    • Già, non deve e non ci andrà, ha già fatto abbastanza danni.
      mentre l’allegra brigata di centrodestra+grillini si prepara ad andare al governo, fanno pre tattica ma è già prestabilito da tempo. Sovranisti, nazionalisti, populisti, pauperisti, riccastri e cercatori d’oro…tutti insieme per il bene del paese…dov’è l’uscita di sicurezza?

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  2. Non conoscevo il serpente
    Bracamao, ma devo riconoscere che, così a naso, mi sembra molto simpatico.
    Ma se è quello ripreso nel post scriptum, deve essere ben strano, una sorta di drago bis-lungo che trasgredisce ogni relazione di simmetria.
    Insomma, se appena appena Renzi gli somigliasse, sarebbe un vero fenomeno da baraccone.
    Però…Però… dovesse cedere alle lusinghe di Di Mao, allora si, Bracamao gli si confarrebbe, tra l’altro fa anche rima.

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    • Si è una specie piuttosto rara, infatti. Come Renzi d’altronde, si spera che abbiamo gettato lo stampo, come lui non c’è nessuno.
      Ma, in fondo, anche Salvini e Di Mao stanno cambiando pelle e trasformandosi giorno dopo giorno in animali da palazzo.Esemplari rari da tenere sotto controllo costante per monitorare l’evoluzione della specie: da rivoluzionari a perfetti gentlemen, lustri e illustrati a puntino.
      Passi prima lei, no prego passi prima lei…ognuno vuole lasciare la sedia di premier all’altro e cosi passarono i mesi,Berlusconi venne riabilitato e si prese la rivincita e tornò a palazzo con il serpente Bracamao sottobraccio come fido consigliere. E vissero a lungo infelici e scontenti.

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  3. Consultazioni saltate. Non c’è nessuna voglia di governare e neppure di rigovernare.
    Lite a distanza tra Salvini e di Miao che sta diventando Di Bau Bau (abbaia e morde).
    Vuole tutto il cucuzzaro, punta i piedi, non ci sta con Berlusconi, vuole fare lui il premier…ma questo significa fare lo spocchioso, il capriccioso, il bel tenebroso.
    No Di Maio no, tu non mi metterai, trai i dieci bamboli che non ti piacciono più…gli ha risposto il leghista fiero e furioso.
    Mi sa che c’è sotto Bracamao, non sottovalutiamolo potrebbe stupirci, dalla testa alla coda sembra una cosa ma dalla coda alla testa non è ancorabene chiaro cosa sia…

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  4. Di Maio e Salvini dovrebbero fare a sorte, chi vince fa il Premier.
    Nessuno dei due vuole cedere e tutte le loro manovre sono mirate a mettere in minoranza l’altro.
    Di Maio non accetta Berlusconi, vuole trattare col solo Salvini perché spaccando l’alleanza di destra, è lui il più votato, ergo spetta a lui l’incarico.
    Salvini di tiene stretto Berlusconi, salvando così l’alleanza, ergo tocca a lui fare il Premier , avendo l’alleaza il maggiir numero di seggi.
    È paradossale che ancora una volta Berlusconi giochi un ruolo fondamentale.
    Paradossale anche che in alternativa si riproponga il ritorno del Pd come “stampella” di eventuale maggioranza che escluda uno dei due vincitori delle elezioni.
    Stando così la cose non si esclude un governo del Presidente, con personalità super partes (Gentiloni? Draghi? Maroni? Tajani?). Insomma un ritorno ai tempi di Mario Monti.
    Personalmente preferisco che al più presto si vada a nuove elezioni, con legge elettorale adeguata, perché se perdura il vuoto di potere istituzionale potrebbero succedere fatti molto spiacevoli.

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  5. Dopo Renzi e Salvini, ecco il terzo Matteo. No, non è è don Matteo, ma Richetti del Pd.
    L’ho ascoltato giorno fa intervistato dalla Annunziata.
    A sentirlo parlare, non è male: si dichiara amico leale di Renzi, ma pronto anche a criticarlo. Si candida alla Segreteria del Partito, di cui riconosce gli errori, aver deluso i giovani a vantaggio dei portatori di tessere, aver smarrito l’impegno contro le disuguaglianze, le ingiustizue, etc.
    Ha le idee chiare su ciò che vuole Salvini -via la Fornero, stop.ai migranti, legittima difesa e flat tax- ma teme i 5stelle di cui ignora cosa vogliano.
    Si aspetta di essere eletto Segretario con primarie aperte in ciò in accordo con Renzi.
    Sarà il terzo Matteo e resuscitare io Pd?

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    • Si,Matteo Richetti mi pare una brava persona anche se troppo amico di Renzi non vorrei che poi si facesse troppo influenzare da lui perché fin che c’è Renzi nel Pd, il pd non potrà mai guardare avanti. Ho sentito Del Rio parlare di “prima e dopo Renzi” come periodi relativi al Pd, non vorrei fare un paragone blasfemo ma mi ha proprio ricordato un altro “prima e dopo”…se riescono ad archiviare il prima, il dopo dovrebbe non riguardarlo per niente.

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