44 gatti

Gentile Severgnini, l’ho seguita l’altra sera dalla Gruber su La7, spero non la consideri piaggeria ma mi è piaciuta molto la sua risposta a Lilli, quando le ha chiesto, (credo) se sapeva come sarebbe andata a finire tra i Cinquestelle e la Lega (mi pare fosse questa la domanda). Lei ha risposto un secco “no”. Ed ho pensato che, in certi casi, un no è la migliore delle risposte. Ma non è cosi’ scontato come sembra. Molti giornalisti od opinionisti, quando interrogati su varie questioni, non rispondono quasi mai in maniera netta ma cercano sempre, anche arrampicandosi sugli iceberg, di argomentare anche l l’ipotesi più astrusa. Questa storia dell’amore improvviso che sarebbe scoppiato tra le due forze politiche che prima delle elezioni si lanciavano coltellate metaforiche in pieno petto e che ora flirtano spudoratamente, a me sembra una presa in giro degli elettori. Ma come? I Cinquestelle duri e puri, mai con nessuno, tutti i politici vanno presi a vaffa e i leghisti ancora più duri (puri magari non pretendono di esserlo)si sono scornati come tori nell’arena contro tutti e ora questo idillio per interesse, veramente, non si può vedere. Ma davvero pensano che gli italiani siano tutti rinco… come ha detto Di Battista? Magari ci mettono un po’ a realizzare di avere dato il voto superficialmente o presi dalla disperazione, ma poi, gli italiani come lo danno, il voto, cosi’ sono anche capaci di toglierlo a chi si dimostra, diciamo, incoerente per non dire altro, fin dal primo momento. Questa farsa della composizione del governo finirà appena il Presidente Mattarella li metterà tutti in fila per sei col resto di due e allora ci sarà da divertirsi (si fa per dire). Per ora fanno tutti i conti senza l’oste, soprattutto i boriosi Cinquestelle che sono diventati, da rivoluzionari, la caricatura del politico più ortodosso.Per ora i “Quarantaquattro gatti” stanno facendo prove tecniche di distensione ipocrita, ma non appena ci saranno le consultazioni inizierano i dolori.

Grazie MGG. Ma la domanda alla quale ho risposto “No” era un’altra: “Hai capito chi comanda oggi nel PD?”.

Pubblicato oggi su “Italians” del Corriere della Sera.

 

P.s.Dalle notizie di oggi e cioè dell’apertura di Berlusconi al governo coi Cinquestelle, sembra cosa fatta, il re degli inciuci ha detto SI. Bene, avrebbero una maggioranza bulgara e potrebbero governare per i prossimi 20 anni (almeno fino a che Berlusconi compie 100 anni, poi si vedrà).

Saggezza beduina

“Why we won”. Cosi inizia l’editoriale di Casaleggio junior sul Washington post.” Perchè abbiamo vinto”.

A parte che se pronunciato quell’ uai ui uan, sembra cinese e infatti la faccia da cinese Casaleggio ce l’ha e pure da estraterrestre. Ha uno sguardo troppo fisso, fateci caso. Mette paura. Un uomo di ghiaccio. E questo sarebbe il profeta (o figlio del profeta) della nuova era del Grillismo? Il movimentatore di stelle? Uno che sembra sempre appena caduto dallo skate board?
E l’Washington Post  gli ha concesso uno spazio d’onore per raccontare la grande, epocale vittoria della democrazia diretta. Tutto hanno fatto e faranno i cittadini, scelgono i parlamentari, votano le leggi, le propongono, li finanziano con microdonazioni…ma e loro che ci stanno a fare? A dirigere il traffico?

Di Maio, il grande (s)comunicatore, ha detto che non si può fermare il vento con le mani. Perbacco anche poeta. Non ce lo facevo. Ma quale vento? Quello raccolto dopo la tempesta che hanno seminato? Hanno fatto tutto da soli: si sono mostrati incavolati neri mentre mandavano tutti a quel paese, determinati a far sparire la vecchia politica, poi si sono dati una ripulita hanno smesso il turpiloquio, si sono vestiti a festa ed ora spiegano al mondo intero perché hanno vinto.

Io un’idea me la sono fatta, per carità è solo la mia personalissima e modestissima, ma è la mia.La volete sapere?

Io la dico ma declino…ehm, hanno preso per i fondelli un intero paese. Non tutti si sono fatti prendere, ma una parte cospicua si. Li hanno rimbambiti  di chiacchiere sulla piattaforma, sull’web, la democrazia diretta, partecipata, non delegata, infarinata e fritta o spadellata.

Ma il pezzo forte del movimentismo stelluto è lui, l’unico, l’immarcescibile e invidiabile, Giuseppe Grillo, il comico. Generosamente si è speso in tutti questi anni in un carosello di spettacolini nelle piazze per attirare sempre più pubblico adorante davanti a tanta sfrontata impudenza. Miracle man, l’uomo del miracolo.Quello che le canta ai poliitici che hanno mangiato sulle spalle dei cittadini ed ora è arrivato il turno di dar da mangiare agli affamati e gli ultimi saranno i primi e guai ai vinti. Insomma, più o più. Perché Grillo sarà anche famoso per la sua tirchieria ma in quanto a parole (e parolacce) è un generoso.

Arrivati (quasi ) al governo, Casaleggio ha pensato bene di far conoscere al mondo questo portento di movimento, un po’ di sana propaganda per esportare un po’ di sano grillismo, per far sapere al mondo che esistono anche loro e sono pronti a conquistarlo.

Ho il massimo rispetto di chi li ha votati, sia ben chiaro, i cittadini che credono in un progetto che veda al primo posto il loro benessere, la loro evoluzione, i loro interessi primari e secondari, hanno tutto il diritto di farsi tutte le illusione che vogliono. Sognare non costa nulla. Come farsi prendere per i fondelli. E’ gratis.

La realtà attuale è dura e li capisco.  Ma occhio, questi , finora hanno solo tanto parlato al vento quello che non si può fermare con le mani, ma non vorrei che le loro fossero le ennesime promesse al vento e allora le mani potrebbero ritrovarsele in molti posti e non solo le mani ma pure i piedi.

Si capisce vero che non li ho in simpatia? Cosa ci volete fare: prima vorrei vedere cammello e poi, forse, ragioniamo.

Saggezza beduina.

Vecchio mondo

Trump,  ha licenziato con un tweet il suo Segretario di Stato Tillerson: fuori, out, arrivederci e grazie. Lo stesso ha fatto qualche giorno dopo con McCabe, numero due dell’F.B.I. a pochi giorni dalla pensione.Trump è cosi: deciso. La guerra dei dazi dichiarata al mondo intero non sembra preoccuparlo anzi, lo aveva detto che lui è protezionista, nazionalista e perciò “America great again” e tutti gli altri ciccia. E’ un uomo potente e sembra divertirsi un mondo di gettarlo in faccia al mondo.

Ma c’è una donna che non lo fa dormire sonni proprio tranquilli. E non è la First Lady. Ma la porno attrice-regista Stephanie Clifford. Sembra che la stessa abbia avuto una relazione col presidente quando era fresco sposo di Melania. Questa signora il cui nome d’arte è Stormy Daniels, ha chiesto a Trump (per vie legali) di potergli ritornare i 130 mila dollari che le erano stati versati a suo tempo, da uno dei suoi avvocati, per stare zitta. Da quanto viene riportati dai media.

Ma lei, ora, non ci sta più (in molti sensi), le sono venuti mille scrupoli ed ora vorrebbe ritornare sui suoi passi per dire, chiaro e tondo agli americani, con che razza di tipo hanno a che fare. Insomma vuole essere libera di mostrare a tutti le prove che quello che sta raccontando ai media e cioè la sua relazione con l’uomo più importante d’America, mentre lui era già sposato con l’attuale First Lady, è la pura verità e non invenzione. Lo vuole fare, dice, in nome del diritto di espressione che in America è sacro. E lui, Trump, per tutta risposta cosa fa? Le chiede 20mln di dollari come risarcimento per aver rotto il patto (retribuito) del silenzio.(Notizia riportata da The Guardian).

Ma c’è anche un’altra signora (tra le altre) che dopo trent’anni ha deciso di rivelare alla stampa americana che tipo sia Trump. Si tratta di Jessica Leed la quale ha raccontato di essere stata “manomessa” spudoratamente da Trump, (“sembrava un polipo” ha dichiarato al NYTimes) un giorno che  si trovavano sullo stesso aereo e ne era rimasta cosi sconvolta da non volere che nessuno lo sapesse. Ma, quando, recentemente, ha sentito il presidente affermare che mai e poi mai si era permesso di toccare una donna senza il suo consenso, ha riferito di essersi alzata dalla sedia con l’intenzione di spaccare il televisore. In quel momento ha deciso di rivelare al mondo che razza di uomo è Trump.

Ma queste notizie,pur se riportate, non  sembrano trovare grande risonanza nei media, soprattutto quelli italiani. Cosa ce ne importa della vita privata del presidente Usa? Sembra essere l’atteggiamento, in generale.

Ma, e allora, cosa c’importava di Clinton, di Berlusconi, di Hollande e di molti altri che ora non ricordo. Ma ricordo che Clinton ebbe l’impeachment per la sua arcifamosa relazione con la arcinota stagista (ma poi è stato assolto dal senato). Come mai nel caso di Trump, sia in America che altrove, sembra che queste rivelazioni lascino quasi indifferenti? Temo, che tutte queste donne che denunciano di aver subito molestie o di aver avuto relazioni con lui, non facciano che fargli aumentare i consensi. Almeno da parte degli uomini.” Che fico!”, magari pensano, se non tutti, in buonissima parte.

Oppure, Berlusconi ci ha vaccinati e non ci facciamo più turbare da nulla che riguardi la vita privata dei politici (anche se per un uomo che rappresenta la Nazione la vita privata e la pubblica, secondo me, coincidono), ci andiamo coi piedi di piombo, In molti pensano che in fondoTrump sarà anche uno che con le donne non va per il sottile (abbiamo visto che per sua stessa ammissone non ci va), ma qui non stiamo parlando di quello che faceva quando non era ancora presidente, ma quello che fa ora.

Personalmente posso dire che prima che diventasse Presidente mi stava persino simpatico. Mi sembrava un tipo scanzonato, ma per quello che m’importava (cioè nulla) poteva benissimo essere il più grande, diciamo cosi, “birichino”al mondo. Ma ora è a capo della più grande democrazia planetaria e le cose stanno molto diversamente.

Ha in mano il famoso bottone che potrebbe creare qualche problemino al mondo. E per questo motivo, col caratterino che dimostra, io non mi sento per nulla tranquilla. Ma può darsi che mi sbagli e che il tempo lo faccia sembrare migliore di quanto appare (anche se date le premesse, non ci credo tanto). Ma me lo auguro davvero, per il nostro vecchio caro mondo e voglio essere ottimista.

Speriamo che si dimentichi dove ha messo la famosa valigetta o che Melania la tenga sotto chiave. Per fargli un dispetto.

L’asilo Pd

Renzi comincia ad essere scomodo per il Pd. La sua foto appesa nel corridoio della sede del partito, dove c’era il suo ufficio, comincia ad essere un fastidio. Tutti quelli che ci passano davanti tirano dritto e fanno gli scongiuri (ognuno a suo modo). Tra un po’ si dovrà anche toglierla, se e quando sarà finalmente eletto il nuovo segretario. Pare che le cose andranno per le lunghe dai discorsi che si sentono tra le varie “anime”,( in pena).

E vedremo anche chi sarà designato “traghettatore” (di anime) verso le primarie dove avverrà il colpaccio di chi sta tramando sotto sotto e anche sopra sopra per papparsi la leadership

Anche se non è molto appetibile, il Pd rimane sempre il secondo partito italiano e qualcosina ancora potrebbe dire.

C’è tutto un pissi pissi ed un confabulo  serrato tra i vari componenti. Calenda fresco di iscrizione dice: “No alla sindrome asilo Mariuccia, cosi si muore”. Ecco, finalmente si sente nominare una donna. Chissà chi sarà questa Mariuccia? Forse una candidata alle prossime primarie? La vedo dura, nel Pd di donne ce ne sono poche e se ne stanno ben defilate. Una delle più splendide è finita in Alto Adige e sarebbe finita ancora più su,tante le “benedizioni” di chi ha perso i soldi nel crack della banca diretta anche dal papi, che ha ricevuto e ancora riceve.

Ma  si. Io una Mariuccia segretaria a dirigere l’asilo Pd, ce la vedrei. Troppi maschi cagnarosi e livorosi.

C’è quel Martina Maurizio che si sta dimostrano un Iscariota della prima ora, pare stia tradendo Renzi e sue direttive.

Di stare a guardare mentre i Cinquestelle inciuciano con i leghisti e di aventinarsi spocchiosamente, pare non gli vada più e ha trovato molte sponde, tra le quali il ministro Orlando il quale propone di ricucire coi fouiriusciti. Ma Martina non ci sente tanto di ricucire. Lui la sarta non la vuole fare. Ecco che la Mariuccia potrebbe tornare utile. Una donna saprebbe benissino come fare per ricucire e anche ricamare. Cosa aspettate pidini a mettervi in testa che se fate tutto da soli, senza coinvolgere le mariucce, vi ritroverete come l’aretino Pietro, con un calcio sul di dietro?

Orlando ha anche detto che devono “riflettere e ridimensionare tutti gli  ego”. Ecco, bravo, finalmente uno che ha un po’ di sale nella zucca. E’ proprio un ridimensionatore di ego che serve al Pd.

Bisogna trovare un normalizzatore di ego fuori misura. Chi meglio della signora Mariuccia?

Una donna ci vuole ragazzi. Cercate la Mariuccia. Dove sta Mariuccia?Cercasi Mariuccia disperatamente.

L’ asilo Pd aspetta solo te.

Come la luce…

Per Elisa (Isoardi)

D’Annunzio scrisse una bellissimo verso nella sua poesia “Il fanciullo”: “Come la luce ovunque tocca l’ombra”.

L’ho scelto perché le tue parole me l’hanno ricordata. Lo so che te ne hanno dette di tutti i colori in questi giorni , ma tu, scusa, ma cosa  dici? : «Sono orgogliosa di Matteo, per amor suo resterò nell’ombra. Una donna deve fare così».

A parte il fatto che tu sei libera di fare quello che ti pare, ma perché una donna dovrebbe fare cosi? Parla per te.  Non hai pensato alle conseguenze di quella tua frase buttata li? Si capisco, l’orgoglio di essere la fidanzata di un uomo che ha la prospettiva di diventare premier, comunque di un leader, di un uomo importante e forse hai pensato di fare bene a dirlo, di renderti ancora più amabile ai suoi occhi.

Ma, ripensandoci  ora, sei proprio sicura di aver detto una cosa giusta?

Perché  dovresti “restare nell’ombra”? Non credo te l’abbia chiesto lui, non mi pare il tipo anche se non lo conosco e se anche te lo avesse chiesto, sarebbe una frase sbagliata lo stesso, anzi, ancora di più.

Tu sei conduttrice televisiva di successo (questo leggo, perché non guardo spesso la tv) e allora cosa ti impedisce di continuare nella tua professione?

Forse Salvini ha bisogno di ritrovarti in pantofole quando rientra in piena notte, pronta a rincuorarlo, a scaldargli una tazza di brodo, ad ascoltarlo mentre ti racconta le sue giornate difficili al governo con sulle spalle il paese (ed è un paese ben pesante)? E invece tu devi dormire per essere fresca e riposata il mattino? Ma… …e fino ad adesso, come ha fatto?

“Come la luce ovunque tocca l’ombra”.

E’ alla luce, che dovresti continuare a stare, nella tua luce che non può dare fastidio al tuo compagno, anzi. E dovrebbe essere proprio lui a consigliarti di desistere da questo progetto.

L’ombra ti stancherebbe molto presto. Le donne, in Italia, stanno fin troppo nell’ombra e se osano mettersi in luce, il più delle volte, sono subissate di critiche, fanno di tutto perché si tolgano dai piedi e si mettano, appunto, in ombra.

Tu, che hai una posizione di rilievo, in piena luce, restaci, tienila stretta e usala per aiutare altre donne, con il tuo esempio, a non avere paura di combattere una società ancora cosi profondamente maschilista come la nostra.

 

Ps: però se non fossi in buona fede e il tuo intento fosse quello di metterti ancora più in luce  comparendo su tutti i giornali per farti pubblicità e farla al consorte, una specie di “pesca di consensi” irrituale, allora sarebbe un’operazione molto meschina che non ti farebbe onore e non sarebbe certo un buon inizio per una prossima (non impossibile) first lady. Nel caso saresti più last che first.

 

Il giorno del gufo

Si sente parlare di governo 5Stelle-Lega: gli anti sistema che si sistemano (fatti più in là…). Anche gli incubi peggiori, a volte, si avverano. Se Renzi, all’opposizione, ci mette lo stesso impegno che ci ha messo a distruggere il Pd, avrebbe vita corta. Dai, dai, dai, ex segretario, ex premier, questa volta tiferei per te. A tutti viene data una chance. Non ti lamentare se ora tutti ti sfottono, sii superiore, guarda al futuro: fino a ieri eri tu, ora, forse, sono loro. Tu il tuo passato l’hai fatto. Ma potresti prepargli un bel campo pieno di mine, tu sai come si fa. Fatti dare una mano da Bersani: insieme gli mettete una bella mucca in corridoio, la piazzate li’ che se la spasseggi su e giù, vedrai che urto di nervi. E poi gli passerebbe la voglia di governare un paese ingovernabile. Ci hai provato e guarda come ti hanno ripagato gli italiani. Dai, dai, dai…mettiti sotto, affina le tue arti renziane. Quasi, quasi a te un governo cosi farebbe molto gioco. Gli antinciucio che governano insieme sarebbe il massimo per prevenire cambi di casacca e sotterfugi vari. Ecco, la trasparenza al governo sarebbe finalmente trasparente e non il solito vetro pieno di ditate. Tanto ci pensa Grillo a metterli in riga. Luigi, fatti più in là, Matteo fatti più in la tu… che spasso vederli finire, passo dopo passo dentro il burrone. Dai, dai, dai… Potresti anche scrivere un altro libro dal titolo, per esempio… “Il giorno del gufo”. Buono, no?

 

Pubblicato oggi su “Italians” del Corriere della Sera

Fondo

Leggendo le dichiarazioni di Matteo Renzi di questi giorni, mi è improvvisamente venuta alla mente una canzone: “I got life”. E i due, Martina e Renzi, mi ricordano Claude e George, gli interpreti di Hair, un musical campione di incassi degli anni sessanta/settanta. Per i cultori del genere è un capolavoro e le sue canzoni sono immortali, tra queste c’è appunto” I got life”.
I due sono amici nella vita come nella finzione scenica e insieme realizzano il musical che resterà nella storia della musica. Ne verrà fatto anche un film.
La canzone dice più o meno: ” Ho vita, fratelli, ho vita, sorelle…e poi elenca tutta una serie di cose che ha, tra le quali ci sono anche alcuni particolari anatomici che George Berger, il protagonista, mette in evidenza sotto gli occhi esterrefatti, increduli ,ma anche, divertiti, di una improvvisata platea. Insomma. George improvvisa una danza sfrenata sul tavolo imbandito, rovinando la festa ad un gruppo di ricconi americani, riunitisi per festeggiare una ricorrenza.
Non sembra Renzi alla Direzione Pd? Lui non c’era ma la festa l’ha rovinata con le sue dichiarazioni sui giornali e sull ‘web, ne ha avute per tutti, tranne, naturalmente che per se stesso.
Con se stesso è sempre autoassolutorio, se ne va, ma non molla e nel partito c’è chi si comporta con piaggeria e viltà, dice.
Si fa intervistare, twitta e scrive dovunque sia possibile e minaccia con frasi sibilline del tipo: ” a volte il futuro ritorna”.
Perché Renzi, per chi non lo avesse capito, vive in un eterno presente progressivo. Tutto gli serve per progredire nella sua vita. Per perseguire il suo genio o destino. E siccome sa che il suo destino è la politica, non la molla. Anzi se ne tiene ancora più abbarbicato, nonostante le sconfitte.
Per lui le sconfitte sono carburante per il suo motore. Se ne fa un baffo che il Pd sia finito nelle cenere,che abbia perso milioni di voti, che abbia perso le elezioni clamorosamente. Tutto previsto nel disegno che il Destino ha in serbo per lui.
Perché solo dopo aver toccato il fondo (e lui il fondo lo tocca spesso) si può risalire.
Il personaggio di Hair a cui lo accomuno (me l’ha data Renzi l’idea con le cose che dice e le facce che fa) è un hippy che, assieme ad un gruppo di altri hippies sta contrastando gli arruolomenti per il Vietnam. Diventa per caso amico di Claude, il quale sta per partire per la guerra e si unisce al gruppo per cercare di dimenticare per un giorno che dovrà combattere, mentre lui è un pacifista. Poi, alla fine, ci finisce Berger in Vietnam ed il finale non è lieto. (Non lo auguro certo al nostro, anzi, gli auguro lunga vita).
Ma i due mi hanno ricordato Renzi e Martina: uno sfrontato, ribelle, arrogante, l’altro pacato, quasi timido pacifico e dialogante.
Ecco, Martina è Claude Bukowsky e Renzi è George Berger.
Si compensano a vicenda e fanno una coppia forte e risoluta.
Orlando ha detto che Renzi sembra Mao che dava ordini da fuori del partito.
Infatti la linea del Pd la da ancora lui, nonostante le dimissioni.
Gli fanno gioco, lo mettono ancora più in luce, si può togliere la ghiaia che aveva nelle scarpe e ritornare “ricco e spietato come il conte di Montecristo”.
E dire come Berger: ” I got my ass” (non traduco per decenza). Si, ad ognuno il suo. Toccare il fondo può portare fortuna e dare una grossa mano a risalire.
Questa sembra la fisolofia di Renzi. In fondo.

Destino

“Xue and now-husband Ye were photographed together as teenagers in the Chinese town of Qingdao – and didn’t find out until after theymarried.”

Questo è il titolo di un articolo che ho estrapolato dal giornale inglese The Guardian (on line) di oggi.

Dice:” Xue e il suo attuale marito Ye fotografati assieme mentre, teenagers, si trovano nella città di Qingdao (Cina) e non lo hanno scoperto che dopo il loro matrimonio”.

Questi due ragazzi si trovavano davanti alla stessa statua, nello stesso punto, per essere fotografati e  dopo undici anni da quella foto, quando erano già sposati, hanno scoperto per caso di essersi già incontrati senza saperlo.

Lei ha detto che quando ha visto la foto le è venuta la pelle d’oca. I due erano in viaggio di piacere (ognuno per proprio conto ) e si trovavano nella piazza “May fourth square” e davanti ad una statua che rappresenta il movimento studentesco May Forth creatosi in seguito alla delusione dei cinesi per il pessimo trattamento ricevuto nel Trattato di Versailles, alla fine della prima guerra mondiale.

Dopo anni ed in un posto lontano migliaia di chilometri dal luogo del fatale incontro, i due si sono incontrati di nuovo ed innamorati e successivamente sposati, totalmente inconsapevoli di essere presenti nella stessa foto, scattata molti anni prima.

Lei appare sorridente, seduta su un muretto basso, dietro a lei campeggia la statua: una scultura rossa formata da lastroni circolari sovrapposti fino a formare una specie di grosso fungo. Ye si trova sullo sfondo, poco lontano da lei alle sue spalle e sembra guardarla.

La scoperta della foto è avvenuta per caso, riporta il giornale: è probabile, secondo me, che fosse stata riposta senza farci troppo caso ma che osservata a distanza di anni di conoscenza tra i due sia immediatamente saltato all’occhio con evidenza che i due si erano incontrati per una stranissima coincidenza e si erano fatti fotografare nel medesimo istante, quel giorno preciso, sotto quella statua.

La cosa, a pensarci ha dell’eccezionale. Qualcuno ha commentato che potrebbe trattarsi un fake. Ormai tutto ci sembra un fake. Tra un po’ ci sveglieremo la mattina pensando di essere un fake.

Io ci credo. E’ una storia bellissima e credo che quei due ragazzi fossero destinati ad incontrarsi ed amarsi e il destino gli avesse dato più di una chance. Quella foto è la testimonianza che il destino intreccia le nostre vite anche quando non ne siamo consapevoli, magari più e più volte, fino a che si compie.

 

 

 

Consolazione

Ho l’impressione che si stia giocando una brutta partita e che il destino dell’Italia dipenda dall’ipocrisia di alcuni attori sulla  scena  che si è formata dopo le elezioni.

Il primo in testa è il Movimento 5S che si sta comportando come se avesse tutte le intenzioni di governare per i prossimi cinque secoli, ma, a mio avviso, non ne ha neppure lontanamente l’intenzione. Tutta finzione. O meglio fiction. E la dimostrazione l’ha data Grillo, saltellando sopra le varie ipotesi di governo che lui stesso aveva formulato scrivendo le varie ipotetiche  alleanze sulla sabbia. Surreale ma lampante: non ci sta! Governare lo terrorizza. Loro preferirebbero rimanere all’opposizione e continuare a mandare a vaffa tutti. Ma non possono far finta di nulla e allora si esprimono come se fosse il loro turno e propongono alleanze a chi sanno che non potrebbe mai accettarle o, almeno, lo sperano. Hanno cambiato strategia perché non vogliono che li si accusi di essersi sottratti dal governare, ma sanno benissimo che i loro potenziali alleati non esistono. Né loro ne hanno mai voluti. Questo cambio repentino di strategia desta molti sospetti che il loro “senso di responsabilità” nato dall’oggi all’oggi, sia solo una delle tante tattiche nelle quali si sono dimostrati maestri.

Nel centrodestra è in atto una battaglia furiosa tra i vari componenti. Berlusconi deluso dalla sconfitta di Renzi (alleati per natura) e anche dalla propria, si inventa di chiedere alleanze col Pd contro i Cinquestelle. In realtà di far governare la Lega non ha alcuna voglia ma piuttosto di niente è sempre meglio piuttosto, anche se si chiama Salvini.

E’ uno scenario inquietante. Se la disfatta di Renzi poteva far sperare a chi aveva abbandonato il Pd a causa sua, di rientrare dopo la derenzizzazione, ora,  la prospettiva di unirsi ai Cinquestelle, ventilata da qualcuno, per formare una ciofeca di governo che non reggerebbe due secondi, fa cadere  anche le residue speranze di una riunificazione.

Non ci vedo chiaro. L’ipocrisia regna sovrana, non possiamo mandarla al, governo sarebbe la distruzione totale di un paese che già non sta benissimo. (Anche se ci è già stata per un bel pezzo, ora sarebbe come riconoscerle di aver vinto). Un qualsiasi governo nato da queste premesse non avrebbe vita lunga. Che fare dunque? Vivere serenamente  aspettando che Mattarella sciolga il rebus? Forse optando per un altro governo tecnico, che, visti i presupposti, sarebbe una toppa migliore del grosso buco che abbiano davanti? Non lo auspico di certo, ma le altre soluzioni mi sembrano tutte peggiori.

Grazie, comunque, a chi ha distrutto il Partito Democratico ed ora entrerà al Senato di la da venire a pontificare su tutto quello potrà e vorrà. Parlo dell’ineffabile Renzi il quale non ha tutte le colpe della disintegrazione del partito, certo, le deve condividere coi tanti che gli hanno dato retta e seguito, ma da segretario e da premier ha dimostrato che in Italia si può combinare qualsiasi disastro e passare  all’incasso del premio. Di grossa consolazione.

 

Il rosa non si addice al Pd

Oggi c’è l’ennesima resa dei conti nel Pd. Ma poi, i conti non li rende mai nessuno, si lasciano sempre da pagare, sospesi. Per questo abbiamo il debito pubblico alle stalle. (Ho scritto stalle apposta, la parola “stelle” mi sembra abusata di questi tempi).

Ora, Orfini, ha detto a Lucia Annunziata che non esiste in natura un accordo coi Cinquestelle, che ora il Pd deve stare all’opposizione, Che la sconfitta è di tutti e non solo di Renzi, che si trovava a passare di li per caso e il caso ha voluto che fosse nominato segretario, poi premier ed ora senatore, ma la colpa non è certo sua, ma del caso, appunto.

No, non se ne parla proprio, ora bisogna rimuginare sui non errori e chiedersi quali altri si possono eventualmente fare per riprendersi il ruolo di partito progressista con vocazione maggioritaria e di guida della  Nazione verso il raggiungimento della Giustizia Sociale e del Benessere dei cittadini.

Perbacco, Orfini ha detto parole cesellate in oro, colate, proprio. Ma c’è Michelone che dall’alto della sua stazza si erge a difesa della responsabilità di appoggiare un qualsiasi governo, pena la definitiva scomparsa del partito.

Rassicura vedere che nel Partito Democratico, le varie anime hanno ritrovato finalmente una granitica compattezza di vedute e di intenzioni.

Emiliano lo vedo forte e risoluto. Sarebbe un buon leader, almeno è uno che parla chiaro, come mangia e per mangiare Emiliano mangia. Eccome. Al contrario di Orfini che mi sembra esile e pittosto diafano. Un bel piatto di orecchiette alle cime di cozza con rape pelose, non gli farebbe certo male, magari innaffiato da un buon rosatello…no, meglio un verduzzo toscano doc. Il rosa non si addice più al Pd. Oggi meglio un bel grigio fumo di Rignano sull’Arno. E’ più adatto.

Oggi si terrà la direzione Pd, a porte sprangate, via streaming basta, hanno già dato, via, via.

Si prevede maretta, come al solito, niente di nuovo al Nazareno.

Renzi sarà convitato di pietra o ci sarà? Mi pare che abbia scelto di andare a giocare a tennis o a sciare. In entrambi gli sport, l’ex smart premier, eccelle. Mah, a me poco importa, anzi, nulla. Si butti pure dalle Tofane a uovo, ma stia attento a non fare frittate, di questi tempi trova sempre qualcuno che gliele rompe, nel paniere.

Troveranno un’intesa su come procedere? La vedo difficile. Ultimamente sono piuttosto in subbuglio, non vanno nemmeno d’accordo su chi ha diritto a prendere la parola per primo, figuriamoci se trovano l’accordo se allearsi o meno col nemico odiatissimo.

E poi, scusate, ma chi chi glielo fa fare? Un conto è allearsi con Berlusconi, quella è un’alleanza naturale, ma con quei manfrinari dei Cinquestelle che prima sputano sul piatto che gli offre Bersani e poi vogliono dividere i pani e pesci con chi è riuscito a cacciarlo dal suo stesso partito, non è proprio cosa ammissibile dall’ordine stesso delle cose.

Perbacco, va bene che la coerenza in politica è un optional, ma questa volta il Pd rischia davvero grosso.

Ma a loro il rischio piace, finora, da quando è arrivato Renzi, hanno sempre raddoppiato e sempre perso, persa per persa, forse gli conviene mettere il gruzzoletto sul tavolo per farselo mangiare dai Cinquestelle.

In fondo che cosa hanno da perdere?

Tutto. Ma chi lo spiega ad Emiliano? Ha due spalle cosi e se si inca…vola, mena.