Consolazione

Ho l’impressione che si stia giocando una brutta partita e che il destino dell’Italia dipenda dall’ipocrisia di alcuni attori sulla  scena  che si è formata dopo le elezioni.

Il primo in testa è il Movimento 5S che si sta comportando come se avesse tutte le intenzioni di governare per i prossimi cinque secoli, ma, a mio avviso, non ne ha neppure lontanamente l’intenzione. Tutta finzione. O meglio fiction. E la dimostrazione l’ha data Grillo, saltellando sopra le varie ipotesi di governo che lui stesso aveva formulato scrivendo le varie ipotetiche  alleanze sulla sabbia. Surreale ma lampante: non ci sta! Governare lo terrorizza. Loro preferirebbero rimanere all’opposizione e continuare a mandare a vaffa tutti. Ma non possono far finta di nulla e allora si esprimono come se fosse il loro turno e propongono alleanze a chi sanno che non potrebbe mai accettarle o, almeno, lo sperano. Hanno cambiato strategia perché non vogliono che li si accusi di essersi sottratti dal governare, ma sanno benissimo che i loro potenziali alleati non esistono. Né loro ne hanno mai voluti. Questo cambio repentino di strategia desta molti sospetti che il loro “senso di responsabilità” nato dall’oggi all’oggi, sia solo una delle tante tattiche nelle quali si sono dimostrati maestri.

Nel centrodestra è in atto una battaglia furiosa tra i vari componenti. Berlusconi deluso dalla sconfitta di Renzi (alleati per natura) e anche dalla propria, si inventa di chiedere alleanze col Pd contro i Cinquestelle. In realtà di far governare la Lega non ha alcuna voglia ma piuttosto di niente è sempre meglio piuttosto, anche se si chiama Salvini.

E’ uno scenario inquietante. Se la disfatta di Renzi poteva far sperare a chi aveva abbandonato il Pd a causa sua, di rientrare dopo la derenzizzazione, ora,  la prospettiva di unirsi ai Cinquestelle, ventilata da qualcuno, per formare una ciofeca di governo che non reggerebbe due secondi, fa cadere  anche le residue speranze di una riunificazione.

Non ci vedo chiaro. L’ipocrisia regna sovrana, non possiamo mandarla al, governo sarebbe la distruzione totale di un paese che già non sta benissimo. (Anche se ci è già stata per un bel pezzo, ora sarebbe come riconoscerle di aver vinto). Un qualsiasi governo nato da queste premesse non avrebbe vita lunga. Che fare dunque? Vivere serenamente  aspettando che Mattarella sciolga il rebus? Forse optando per un altro governo tecnico, che, visti i presupposti, sarebbe una toppa migliore del grosso buco che abbiano davanti? Non lo auspico di certo, ma le altre soluzioni mi sembrano tutte peggiori.

Grazie, comunque, a chi ha distrutto il Partito Democratico ed ora entrerà al Senato di la da venire a pontificare su tutto quello potrà e vorrà. Parlo dell’ineffabile Renzi il quale non ha tutte le colpe della disintegrazione del partito, certo, le deve condividere coi tanti che gli hanno dato retta e seguito, ma da segretario e da premier ha dimostrato che in Italia si può combinare qualsiasi disastro e passare  all’incasso del premio. Di grossa consolazione.

 

12 commenti su “Consolazione”

  1. In Italia c’è qualcuno che briga per istituire “il premio di minoranza”.
    E già, visto che il premio di maggioranza è stato messo da parte, nel fare la nuova legge elettorale, si pretende di farlo rientrare dalla finestra col premio di minoranza, col chiedere cioè, anzi quasi pretendere, che il partito sconfitto faccia da stampella per raggiungere quella maggioranza di governo che non c’è.
    Evviva, dove maggiore cessa, minore c’è.

    Rispondi
  2. Prepariamoci a sentir parlare di senso di responsabilità soprattutto da chi spesso ha dimostrato di non averne o dà l’impressione di averlo dimenticato da un pezzo.
    Ogni tanto il senso di responsabilita’, resuscita, se ne comincia a parlare in giro, lentamente s’impone, si legge nei titoli dei giornali, i media lo ripetono come un mantra, se ne comincia a parlare, se ne dibatte nei forum, in tutti gli ambienti intellettuali e giù fino alle pizzerie.
    Ma insomma cos’è questo senso di responsabilità? È assoluto o relativo?
    È senso di responsabilità criticare un governo? Demolirne la maggioranza che lo sostiene?
    Certamente si, è nello spirito della democrazia.
    E allora perché una volta demolita questa maggioranza ci si dovrebbe appellare al senso di responsabilità perché non se ne paghino le conseguenze?
    Vorrei che qualcuno.mi rispondesse.

    Rispondi
    • Secondo me è perché anche i più “duri e puri” al momento opportuno diventano “molli”. La prospettiva di insediarsi e governare gli fa dimenticare tutte le pretese di essere al di là e al di sopra di tutte le politiche mai politicate e si scoprono d’improvviso convergenti e paralleli.
      Vecchia storia, anche i movimenti finiscono per impantanarsi nelle secche della “vecchia politica”.
      Il senso di responsabilità è un altro modo per dire: non ce ne importa nulla di quello che abbiamo predicato fino ad adesso, ora ci interessa solo mettere le mani sul potere e tenercelo stretto il più a lungo possibile. Almeno fino a che non sarà possible cacciarli “senza spargimento di sangue”.

      Rispondi
  3. Pubblico questo articolo de Il Giornale dell’8.3.2018 che spiega da dove sarebbe partita la trattativa per far decidere il Pd ad allearsi col. Mov.5S:

    “Tra gli scenari sul tavolo – partire dal M5s in quanto primo partito o dal centrodestra in quanto prima coalizione – Mattarella ha pochi dubbi, convinto che l’unica via percorribile – seppure con tutte le difficoltà del caso – sia quella di un governo Cinque stelle appoggiato dal Pd. Su questo ha puntato da giorni, scatenando non a caso la reazione infastidita di Matteo Renzi. Fin dalle ore successive al voto, infatti, il Colle ha tenuto aperto un canale diretto con Luigi Di Maio, forte del suo rapporto personale con l’attuale segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti. I due hanno una solida frequentazione da quando nel 2013 Di Maio fu eletto vicepresidente della Camera e Zampetti, allora segretario generale di Montecitorio, lo prese sotto la sua ala protettiva introducendolo ai segreti dei regolamenti parlamentari. Non è affatto un caso, insomma, che qualche giorno prima del voto sia stato proprio lui ad aprirgli il portone del Quirinale e accoglierlo nel suo studio quando – irritualmente e solo ad uso e consumo delle telecamere – Di Maio ha consegnato sul Colle la lista dei ministri del suo futuro governo. E al Quirinale il leader pentastellato tornerà proprio oggi, anche se ufficialmente solo per partecipare alle celebrazioni della Giornata della donna.

    Mattarella, dunque, sembra essere convinto che sia questa la via più percorribile. Tanto che ancora ieri – dopo che la minoranza dem ha fatto sapere con Andrea Orlando di non aver alcuna intenzione di sostenere un esecutivo guidato dal M5s – gli ambasciatori del capo dello Stato hanno continuato a lavorare in questo senso. Diversi parlamentari vicini a Mattarella, siciliani e non, hanno infatti avuto contatti telefonici e personali con molti esponenti del Pd invitandoli ad essere «ragionevoli e responsabili». Che, tradotto, significa sostenere un esecutivo a trazione grillina, così da evitare che si torni al voto nel giro di pochi mesi o al massimo un anno. Una moral suasion a 360 gradi quella del Colle, tanto che da via dell’Astronomia c’è chi racconta che pure l’apertura ai Cinque stelle del presidente di Confindustria Francesco Boccia sarebbe stata in qualche modo concordata con il Quirinale.”

    Quindi, se quanto sopra corrisponde a verità, la moral suasion del presidente avrebbe convinto DiMaio a fare alleanze. Ciò non toglie, comunque, che se cosi fosse e i cinquestelle avessero accettato, rimarrebbe sempre un tradimento della loro linea e degli elettori ai quali avevano assicurato di non fare mai patti con nessuno.
    Insomma:

    L’hanno fatta ‘sta richiesta
    o è soltanto una supposta?

    Hanno chiesto l’aiutino
    che li faccia governare
    o si tratta di supposte
    predisposte dal Giornale?

    Ciò sarebbe poco serio
    mi permetto di osservare
    prima ancor di cominciare
    stiam facendo già gli accordi
    sotto i banchi al Quirinale?

    Ma che razza di paese e mai
    questo dico io? Ci dobbiam
    raccomandare sempre al caro
    vecchio zio?

    Rispondi
  4. Il movimento 5 stelle è l’unico partito che ha già pronti i ministri per governare,
    come si fa a sostenere che non vorrebbero sporcarsi le mani col governo?
    Di Maio ha nominato una squadra di esperti, forse poco noti, ma di sicuro esperti, non solo dimostra di avere voglia di governare ma lo farebbe sicuramente bene.
    E forse finalmente il Sud potrebbe vedere un barlume di rinascita.

    Rispondi
  5. Signor Cipolla
    meno male che ha usato il “forse”. Almeno un beneficio al dubbio.
    Contento lei. Io rimango della mia idea ma se anche fosse come dice lei che non aspettano altro che fare dell’Italia un paradiso sulla terra, libero dalla corruzione, dal malaffare, dalla malapolitica, mi devono prima convincere coi fatti.
    Di “ciacole” ne ho sentite fin troppe fin qui, non vedo perché questi dovrebbero essere diversi dagli altri.( Infatti si stanno dimostrando anche troppo “uguali”).
    Me lo spiega lei per favore?

    Rispondi
  6. Pizzarotti, l’Appendino, la Raggi non sono ciacole, ognuno a modo suo, stanno a mministrando Parma, Torino, Roma, e non solo non hanno fatto quei disastri che tutti si aspettavano, ma hanno fatto meglio di chi li ha preceduti.
    Pizzarotti s’è tirato fuori, ma sempre da lì proviene.
    Diamo tempo al tempo e ve ne accorgerete.

    Rispondi
  7. Certo, Pizzarotti sembra essere un ottimo amministratore ma non sarà un caso il fatto che non fa più parte del Movimento, Forse non li vogliono se sono bravi?
    Appendino e Raggi, entrambe indagate per falso e sono parecchi gli ammnistratori dei Cinquestelle indagati per vari reati (Pizzarotti compreso) ma, in genere, per falso ideologico che significa che mentono o tradiscono la fiducia dei cittadini.
    Naturalmente sono tutti innocenti, fino a prova contraria.
    In quanto alla sindaca della capitale, le cose non mi sembrano andare benissimo e se Roma era il banco di prova per i Cinquestelle prima di assumere responsabilità di governo del paese, mi pare che, tutto sommato, tra buche, spazzatura, cambi di squadra, indagati e indagate, tra cui la sindaca stessa, alberi natalizi ridicoli. etc., cosi a occhio, se tanto mi da tanto…

    Rispondi
  8. La rabbia che è montata nel paese per una politica deludente e comunque poco incisiva, ha indotto gli italiani a credere e dare fiducia a chi, con le facili promesse, fa leva per ottenere il cosenso. Questi i proponimenti del partito e dalla coalizione vincente spesso inconciliabili.
    Scardinare l’establishment.
    Reddito di cittadinanza.
    Flat tax.
    Imporre alla Ue la propria linea.
    Ridurre i flussi migratori.
    Aiutare il Sud
    Il Sud si arrangi.

    Alcune azioni lodevoli, altre meno, altre da rigettare, altre contraddittorie.
    Tutte pero difficilissime da realizzare con un debito pubblico da bancarotta.
    Una situazione potenzialmente esplosiva.
    Da un lato la lega, interprete e dei malumori del Nord causa le migrazioni e la fiscalità vista come come finanziatrice del Sud; dall’altro lato la rabbia del Sud per una sperequazione crescente (la disoccupazione è tripla di quella del Nord) che si butta anima e corpo su chi promette il Paradiso Terrestre.
    In mezzo una sinistra in piena crisi identitaria, il cui interprete principale è in piena crisi di consensi.
    Si profila in governo del Presidente (Cottarelli? Addirittura Draghi?) che sarebbe peggio che andar di notte. Francheschini è per la Costituente.
    Quello che è certo è che grande è la confusione sotto il cielo italiano.

    Rispondi
  9. Penso che Mattarella sappia quello che fa e quando sarà il momento ci darà dimostrazione che tutte queste scommesse e illazioni su improbabili alleanze innaturali
    sono solo chiacchiere. Manderà a cercare di ottenere la fiducia chi ha ottenuto più voti di coalizione cioè il centrodestra, secondo me, forse tenterà di vedere se i Cinquestelle possono dimostrare di poter fare un passaggio alle camere, altrimenti se nessuno dei due contendenti avrà i numeri, non credo ci manderà ad elezioni. Ci sono troppi occhi puntati su di noi dalla UE, c’è il Def da chiudere e abbiamo troppi debiti per pensare di rimanere a lungo senza un governo, quindi chiamerà una personalità di sua sua scelta che verrà mandata a formare il governo di scopo o tecnico.
    Io spero che ciò non avvenga ma che si compia la volontà popolare che ha dato più voti alla coalizione del centrodestra. Poi quello che sarà sarà, se farà bene, bene, se farà male, la nostra democrazia ha i mezzi per contrastare ed eventualmente sfiduciare il governo che si formerà.

    Rispondi
  10. Ma possibile che a dieci giorni dalle elezioni è tutto ancora vago?
    Qual’ è l’iter del dopo elezioni? Nessuno lo dice? Quando inizierà Mattarella le consultazioni?
    O si aspettano le pressioni delle lobby? Ormai i leader di sono pronunciati, l’opinione pubblica pure, perché il Quirinale non detta un’agenda?

    Rispondi
    • Da quanto capisco si attende la nomina dei due presidenti delle Camere il 23 marzo, non si sa quanto possa durare, da quel punto in poi dovrebbero iniziare le consultazioni. L’agenda è già stilata. Credo che il Quirinale agirà nel pieno rispetto della Costituzione. Non credo le lobby possano influenzare il Quirinale al quale spetta di portare avanti tutta la procedura fino alla nomina del nuovo governo. Spero sia il più presto possibile. Di rivotare non ho alcuna voglia. Costa troppo e gli italiani si sono già espressi chiaramente, sia fatta la loro volontà. Anche perché, questa volta (forse) per la prima volta in vita mia sarei tentata dall’astensione.

      Rispondi

Lascia un commento