Otto Marzo

Otto Marzo, festa Internazionale della donna.

In molte ci chiediamo che cosa ci sia da festeggiare dopo tutte le notizie di cronaca terribili che leggiamo tutti i giorni sulle violenze contro le donne in tutto il mondo.

E ci chiediamo anche che senso abbiano quelle mimose che ci vengono regalate  se dopo qualche giorno sono appassite e finiscono nella pattumiera come certe promesse che si fanno superficialmente e senza pensare che noi magari ci crediamo e ci illudiamo che saranno rispettate e soprattuto noi saremo rispettate.

Sempre e comunque.

E invece, in tanti, troppi casi, purtroppo non è cosi e non possiamo non sentirci un nodo alla gola nel vedere quante donne e persino bambine, vengono uccise a causa di drammi familiari che apparentemente sembrano senza soluzione quando basterebbe trovare una soluzione che non comprometta troppo i destini di tante persone.

Con un po’ di buona volontà e soprattutto senza credere, come purtroppo fanno molti uomini, che le donne siano ancora una loro “proprietà”. Nulla di più sbagliato.

Nessuno “appartiene” a nessuno ma sceglie, liberamente e consapevolmente di unirsi o di interrompere relazioni che non corrispondono più a quanto si era previsto o immaginato all’inizio di una relazione.

Dedico a tutte noi una bellissima aria tratta da un opera : “Cavalleria Rusticana” che parla di gelosia, uno dei più frequenti motivi di litigio che può arrivare a degenerare. E la posto qui perché è cosi bella e struggente da farci dimenticare per un momento tutte le nefandezze del mondo:

8 commenti su “Otto Marzo”

  1. Qualcuno dice che è una festa inutile. Si commuove per lo scempio dei rametti di mimose, come se i vegetali soffrissero e non ricrescessero tali e quali.
    Altri dicono che si sta esagerando, cosi come finirannio gli uomini? Senza neppure una toccata e fuga di sedere?
    Altri, pur di trovare un se o un ma, dicono che c’è ben altro di cui occuparsi, per esempio delle donne islamiche, come se la protesta fosse ristretta solo alle donne occidentali, mentre se ne dovrebbero fare una per ogni etnia e religione. Non si è mai contenti. O tutto o niente.
    I più comprensivi dicono, poverine… però se la vanno a cercare.
    Intanto le donne seguitani ad essere assassinate, maltrattate, discriminate, impedite, ostacolate.

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  2. Voglio ricordare Zehra Dogan, ventinovenne pittrice e giornalista curda, che sta scontando una condanna a 2 anni, 9 mesi e 22 giorni, per in suo dipinto che denunciava i massacri dei curdi da parte dei turchi nel distretto di Nusaybin, al confine tra Siria e Turchia.

    La coraggiisa femminista che, all’indomani del fallito golpe del del 2016 in Turchia, ha sfidato Erdogan, è stata celebrata a Manhattan, in un murales di venti metri, eseguito dall’artista wriiter Banksy, raffigurante tante sbarre quanti sono finora i giorni trascorsi in carcere dalla Dogan.

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  3. Non sempre vittime di uomini.
    Miriam Mustafa, italo egiziana di 18 anni, è stata massacrata da una gang di bulle a Nottingham, dove si era trasferita da Ostia, per studiare ingegneria.
    È morta dopo tre settimane di coma.

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    • Ha fatto bene ad evidenziare questo orribile episodio. In una società sempre più maschilista anche le donne si adattano ai modelli di violenza maschile pensando che la competizione con l’uomo, a scapito di altre donne, sia un modo per affermarsi. E’ un pessimo segnale che tutte le politiche femmniste del secolo scorso stanno per dissolversi dentro un calderone di banalità e di violenza nel quale le donne finiscono loro malgrado senza capire.

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  4. Oggi l’ennesimo femminicidio a Siracusa.
    Un uomo, un violento riconosciuto pure dai vicini, ma mai denunciato, ha ucciso Laura, madre di due figli, e ne ha occultato il cadavere in un pozzo.
    Quando finirà questo scempio?

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  5. Una altra donna uccisa dal marito a Napoli,davanti alla scuola del figlio:

    Da La Stampa di oggi:

    “Questo ennesimo caso di femminicidio non può non scuotere le coscienze. Nel 2017 le donne ammazzate sono state 121, una ogni 3 giorni. E, come rivela uno studio della polizia, negli ultimi dieci anni gli omicidi delle donne sono calati del 20%, passando da 150 a 121. Ma l’incidenza delle vittime donne sul numero totale degli omicidi è aumentata di ben dieci punti dal 2007 ad oggi: dal 24% del totale al 34%. E nel 46% dei casi ad uccidere è proprio il partner”.
    E poi c’è chi ha il coraggio di affermare che anche le donne maltrattano gli uomini, allo stesso modo…ci vuole davvero un bel coraggio.

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