Realtà insopportabile

La moglie lo aveva denunciato alle autorità più volte. Aveva chiesto aiuto in Questura. Ma non ai Carabinieri, dove il marito lavorava. Per non fargli perdere il lavoro, dato era già stato sospeso una volta, a quanto pare.

Ho pensato subito al peggio, quando l’ho visto al Tg. Altro che trattative, erano morte nel loro letto, da ore. Le due bambine. Innocenti, inconsapevoli che quello sarebbe stato l’ultimo giorno della loro vita. Pare che temessero il padre e non volessero stare con lui.

E la madre in ospedale, in gravissime condizioni. Un massacro. Uno dei peggiori fra i tanti che si sentono quasi tutti i giorni. Cosa scatta nella mente di un uomo quando spara alle proprie figlie mentre dormono, inermi e ignare del pericolo?

Sembra che avesse pianificato tutto.

Cosa passa per la testa ad un uomo quando la moglie vuole lasciarlo? E vuole lasciarlo perché è un violento?

Diventa di colpo un pericolo per sé e per gli altri, capace di uccidere?

Pare di si dato che ha sparato freddamente alla moglie e alle due figlie con la pistola d’ordinanza.

E le “autorità”, cosa hanno fatto dopo le denunce della donna?  Avrebbero forse potuto evitare questa ennesima tragedia familiare?

Era un  appuntato dei carabinieri, si è tolto la vita dopo aver  distrutto la sua famiglia.

Lui non c’è più, restiamo noi a guardare quelle immagini: di quel poggiolo, della folla di Forze dell’Ordine attorno al palazzo.  Tutto inutile davanti alla follia di un uomo  che non è stato capito da chi avrebbe potuto fare qualche cosa per fermarlo. Eppure i segnali c’erano tutti.

Servono norme più severe e atti concreti da parte della politica per fermare questa insopportabile realtà.  Servono leggi più severe, fondi per i centri antiviolenza dove le donne possano rivolgersi, con personale specialistico che sia in grado di affrontare queste situazioni e di capire se è il caso di intervenire. E serve una società che educhi i propri figli maschi a rispettare le donne, sempre, a non considerarle come una “proprietà”, a non vedere solo il proprio egoismo, ad essere capaci di superare lo stress di una separazione quando un legame finisce.

E c’è bisogno di maggiore attenzione ai segnali che arrivano dalle donne, dalle loro denunce e dalle loro richieste di aiuto altrimenti assisteremo ancora impotenti a queste tragedie che forse potrebbero essere evitate.

 

4 commenti su “Realtà insopportabile”

  1. Un ennesimo dramma delle famiglie, in cui la rottura della convivenza, provoca incredibili lacerazioni che si risolvono nella maniera più brutale, con lo sterminio della propria famiglia e col suicidio dell’artefice.
    Generalmente è l’uomo l’autore di tale misfatto, ferito nel suo orgoglio di maschio che non accetta l’onta della moglie ribelle alle sue violenze, che si decida infine ad abbandonarlo.
    A conferma che la disponibilità di armi è un terribile incentivo a servirsene, molti degli autori di tali stragi sono uomini appartenenti a quelle forze dell’ordine che per loro stessa istituzione dovrebbero difendere dalle aggressioni.
    Quello che rende ancora più intollerabile il mifatto di cui si parla è che la donna sia rimasta inascoltata nelle sue ripetute denuncie, forse per un perverso comportamento di solidarietà di un’arma verso l’altr’arma.
    Una subcultura della violenza e dei comportamebti di connivenza che vanno denunciati, rigettati, combattuti e debellati senza esitazioni e attenuanti di sorta.

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  2. Aveva pianificato tutto: le buste con un assegno di cinquemila euro per l’amante, 10 mila per la famiglia per i funerali. una precisione grottesca. Le due povere bambine le ha massacrate di colpi…e poi è rimasto ore a fare quella sceneggiata sul poggiolo, facendo credere che le bambine fossero vive.
    Un mostro, solo un mostro poteva comportarsi in questo modo. Si è ucciso alla fine, aveva salvato un colpo nella sua pistola d’ordinanza, micidiale, per sé e alla fine lo ha usato. Ma perché aspettare? Quale criterio, se cosi si può dire, ha guidato la sua mente in tanta ferocia spavalda? Credo sia incomprensibile a chiunque. non esiste spiegazione che tenga. Nessuna analisi piscologica potrò mai spiegare una procedura cosi disumana nel compiere atti cosi ecltanti e cosi mostruosamente predisposti.
    Ed era un carabiniere. Uno che avrebbe dovuto assicurare l’ordine pubblico ma aveva un disordine privato, interiore ed esteriore che può solo essere paragonato al caos primordiale.
    Quale avvocato avrebbe potuto difenderlo fosse rimasto in vita?Persino più mostruose le sue azioni di quelle di chi ha barbaramente trucidato 17 vite innocenti a Parkland in Florida.
    La rabbia che gli rodeva l’anima e la violenza che aveva dentro di sé e che ha esplicato in questa terribile tragedia, sono stati il detonatore di questa tremenda esplosione. Pari ad una bomba che ha lasciato solo macerie e disperazione.
    Chi racconterà a quella madre, se sopravvive, la terribile realtà? Perché prima o poi dovrà conoscerla. La vita di alcuni è veramente una via crucis imponderabile e intollerabile.

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  3. Non ci sono parole o studi di psicologia individuale e sociale che possano spiegare un comportamento così assurdo, doloroso e incomprensibile come questo, che lascia increduli le persone normali.
    Follia? No.
    Dobbiamo mettere in conto che c’è una frangia estrema in ogni comportamento “normale” in cui albergano mescolati cattiveria, stupidità, falso senso dell’onore, cultura della violenza, incapacità di amare e donare vero affetto, nonché visione del mondo limitatisdima, ricondotta all’orizzonte ristretto del proprio ego, spesso frustrato e infelice.

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  4. Si, ma tutto questo considerando che stiamo parlando di una persona che faceva parte delle Forze dell’ordine, che deteneva una pistola d’ordinanza, quando i superiori erano stati avvisati dei suoi scatti di violenza(aveva aggredito la moglie davanti ai collleghi).
    Come è possibile che nessuno abbia pensato di prendere delle misure qualsiasi, anche e soprattutto di sospenderlo almeno fino a che non fosse chiarita la sua posizione?

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