Ha ragione Berluscone

Quando Renzi gli ha comunicato che avrebbe dovuto prendere il suo posto, nel dicembre del 2016, immagino che il conte Paolo Gentiloni Silveri, non abbia mosso un muscolo.

Impassibile, deve aver risposto: ” Matteo, sono a disposizione”. Come un soldato. A disposizione ed agli ordini del segretario del Pd. Poi, il giorno in cui è stato eletto premier è andato a dormire come al solito intorno alle 9 e trenta con una tisana al melograno e melissa e ha letto De Tocqueville per un’oretta sana prima di spegnere l’abat-jours.

Il primo consiglio dei ministri me lo immagino cosi.  Ai ministri vecchi e nuovi (pochi), dopo aver stretto la mano ad ognuno, deve aver detto, in romanesco: “Ao’ ce tocca a noi, fomoje vedè che je a’ famo”.

Poi un discorsetto informale ma preciso: fare il meno possibile,  stare quasi immobili, lo stretto necessario, mai parlare coi giornalisti, il meno possibile e negare sempre. Al resto avrebbe pensato lui.

Profilo sottoterra, sguardo sempre perso nel vuoto ma  vigile, nessuna polemica, niente social, meno possibile, poche interviste e se proprio doveva parlare, farlo senza parere di essere a capo di qualcosa, dare l’impressione di essere  di passaggio, come tutti, nella vita. Oggi ci sono…domani chissà.

Non irritare mai Renzi, non mettersi mai in competizione con lui, meno che mai imitarlo, niente pugni di ferro e neppure guanti di velluto ma una via di mezzo: una dignitosa presenza/assenza, intercalata con qualche raro momento di consapevole esistenza in vita.

Ecco, questa è la mia sensazione dell’anno di premiership di Gentiloni. Un buon, solerte ma non troppo, funzionario statale. Senza troppa lode ma neppure, per carità la benchè minima ombra di infamia. Ma quando mai? Non si può proprio dire che abbia brillato in protagonismo ma neppure che sia stato a girarsi i pollici.

Ha fatto il proprio dovere, ha seguito le direttive del partito, ubbidendo agli ordini ma con signorilità.Tutto sommato il giudizio su di lui, da più parti è positivo, se non molto positivo. Ne avevamo avuto fin troppo di leader, lui è stato un buon funzionario, mai un capo.

Da giornalista ha parlato in conferenza stampa ai colleghi con garbo e semplicità;cosa avrebbe potuto dire se non che la legislatura era finita in semigloria (si qualcosina non era andato proprio per il verso giusto), ma la colpa non era certo la sua e nemmeno dei suoi predecessori Letta e Renzi, i quali, anzi, hanno fatto bene.  L’Italia non sta peggio e siamo arrivati alla fine della diciassettesima legislatura senza incidenti, qualcosina abbiamo recuperato e non siamo più fanalino di coda dell’Europa. Lo dice lui ma la Ue non pare d’accordo, ma poco conta. L’importante é che si sia arrivati al traguardo senza intoppi e aggiunge “nun ce se crede”, ma il nostro export è alle stelle.

Un buon discorso, da buon diplomatico, da uno che non vuole grane e lo ha dimostrato.

Mi ha lasciato quasi indifferente, neppure il minimo moto di stizza che mi prende quasi sempre quando parlano i politici che ce la raccontano.Anche lui me la racconta, ma lo fa con uno stile raffinato e cortese che mi lascia interdetta e non posso che dire che si, hai ragione conte Paolo, ce l’hai fatta, lo hai portato a casa…il mappamondo ma, forse non ti toccherà minimamente, ma a me, leggere che Berlusconi ha detto: “la sinistra ha fallito” , mi si sono appannate leggermente le pupille.E lo sai perché? Certo che lo sai, perchè ha ragione.

Perbacco, Berlusconi ha ragione. Mai e poi mai avrei pensato di poterlo mettere nero su bianco. Ma voglio anche aggiungere che la sinistra ha fallito alla grande.

Gentiloni ha fatto bene, possiamo dargli un bell’otto. Ma era preferibile andare al voto un anno fa. Lo so che c’era la manovra economica e la legge elettorale e un sacco di altre cose in ballo per cui non si poteva ma, perbacco, abbiamo tirato a campare (anche se Gentiloni dice di no) per un anno intero e la rabbia sociale è aumentata, il rancore pure, le diseguaglianze idem ed ora ci ritroveremo con un’altra campagna elettorale al veleno, dove tutti faranno del proprio meglio per prenderci per i fondelli con l’aggravante che veniamo da cinque anni di governo del centrosinistra che di sinistra non ha fatto quasi nulla. E dalla Democrazia passeremo alla Demo…razzia. Alla razzia di voti dove sarà possibile ed anche impossibile raccoglierli, con promesse di improbabili redditi di questo e quell’altro, che non arriveranno mai a compimento con un debito pubblico alle stelle.

E alla razzia di poltrone tra vecchi e nuovi nominati, fedeli, solerti professionisti della politica che una volta arrivati ci spiegheranno che faranno questo e quell’altro, si scorneranno tra loro per avere ragione nei talk-show, daranno da vivere ai vari intrattenitori e conduttori, ci terranno incollati al video per capire dove vogliono andare a parare…

per favore, svegliatemi il 3 marzo del 2018, mi deciderò all’ultimo e andrò a mettere la scheda nell’urna sperando e pregando di non dover rivedere certe facce, e sentire certe bocche fare certi discorsi…

“Dice ch’era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare…”, speriamo, almeno quello, tanto che sia femmina non posso certo sperarlo.

10 commenti su “Ha ragione Berluscone”

  1. Dalla democrazia passeremo alla demo… razzia…”.
    Bella questa, m’è piaciuta, da premio, perfettamete in tono con certe notizie… dalle mie parti, ho sentito che Miccichè vuole togliere il tetto agli emolumenti dei parlamentari dell’Ars(240 mila euro, poveri diavoli), anzi credo che l’abbia tolto, al che s’è opposto, bontà sua, Musumeci * non vuole regalare voti ai grillini, alle politiche).
    Ma intanto prima che il provvedimento ritorni ad essere applicato, e venga ricontrattato il nuovo “tetto” coi sindacati, scatteranno le rivalutazioni, e insomna, tutti soddisfatti (loro)e gabbati (noi).
    Hai detto( anzi, hai tetto)bene demo… razzia.
    Ciao.

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  2. A leggere l’articolo, in particolare la descrizione psicosomatica di Gentiloni, mi sono chiesta se i due esponenti politici di massimo rilievo -Capo del Governo e Capo dello Stato- si fossero dati appuntamento nel Palazzo della politica.

    “Profilo sottoterra, sguardo sempre perso nel vuoto ma vigile, nessuna polemica, niente social, meno possibile, poche interviste e se proprio doveva parlare, farlo senza parere di essere a capo di qualcosa, dare l’impressione di essere di passaggio….”

    Ma questo è Mattarella, mi sono detta. Invece era riferito a Gentiloni.
    Mah, sembra una contraddizione, il mondo semba incattivirsi, noi invece innalzano.la bandiera della mitezza, della sobrietà, della discrezione.
    Mi sa che questo binomio ci accompagnerà anche nella prossima legislatura.
    Gentiloni ha detto il governo continua (altro che ordinaria amministrazione) e Mattarella l’ha lasciato dire…

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  3. Ricari del gas e dell’energia elettrica. Legge sulle intercettazioni.
    Che bel regalo al Movimento 5stelle!
    Intanto il Centro si spacca tra Pd e Berlusconi.
    Piccoli partiti crescono, i grillini ringraziano.

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  4. L’anno si chiude con un femminicidio a Scandicci, un’anziana usata come scudo uccisa a Bitonto, un bimbo di tre anni morto a Napoli dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso, un ragazzo accoltellato a morte a Piacenza.
    E ancor manca un giorno per la fine dell’anno.

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  5. Gentiloni, 7+, Renzi non classificato
    Letta, beh, lui c’ha provato.
    Or che i giochi sono fatti e il governo
    non c’è più, resta in carica e governa
    Gentiloni Settepiù.
    Resterà a prendersi cura degli affar
    nostri correnti, anche dopo le elezioni
    salvo errori ed accidenti.
    Resterà forza tranquilla o si inquieterà
    se occorre? Tra le tante sue virtù
    di pazienza può disporre.
    E se dopo le elezioni, dalle urne
    non uscisse manco l’ombra di un governo
    si ripartirà dal via, ci sarà pur sempre il
    conte a tenere la candela,con la sua
    faccia serena da bel figlio di Maria.

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  6. Lo scenario su adombrato
    d’una parità perfetta
    non è poi tanto sensato
    anzi è proprio una disdetta
    Un’Italia in mano ad uno
    subentrato ad un dimesso?
    Sembrerebbe un’importuno
    figurante dello stesso.
    Non ci sta il buon Di Maio
    Berlusconi inveirebbe,
    e Salvini… ma che guaio!
    Verde Renzi diverrebbe.
    Vuoi veder che Mattarella
    secondando il proprio gusto,
    dalla brace alla padella,
    farà Capo un mezzobusto?

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  7. Gentile Mariagrazia le auguro buon anno con una poesia di Gianni Rodari:

    O anno nuovo, che vieni a cambiare
    il calendario sulla parete,
    ci porti sorprese dolci o amare?
    Vecchie pene o novità liete?
    Dodici mesi vi ho portati,
    nuovi di fabbrica, ancora imballati;
    trecento e passa giorni ho qui,
    per ogni domenica il suo lunedì.
    Controllate, per favore:
    ogni giorno ha ventiquattr’ore.
    Saranno tutte ore serene
    se voi saprete usarle bene.
    Vi porto la neve: sarà un bel gioco
    se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
    Saranno una festa le quattro stagioni
    se ognuno avrà la sua parte di doni.

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