Cani e padroni

“Non esistono razze pericolose – conclude l’on. Brambilla – solo proprietari irresponsabili. Il Movimento animalista si impegnerà a livello europeo per favorire in ogni modo il superamento di legislazioni restrittive basate sull’appartenenza degli animali a razze ritenute pericolose”.

Questo è quanto ha dichiarato Michela Vittoria Brambilla al rientro in Italia di Giuseppe Perna, un italiano emigrato in Danimarca assieme al suo cane, un dogo argentino, razza ritenuta pericolosa in quel paese che ne prevede la soppressione. Infatti, il nostro connazionale era stato  intimato dalle autorità danesi di consegnare l’animale ad un centro che avrebbe provveduto a sopprimerlo. Ma Giuseppe ha contattato la nostra parlamentare e Brambilla ha rovesciato mezzo mondo per ottenere dalle autorità danesi il rilascio e la riconsegna al proprietario di Iceber (questo è il nome del dogo). Cosa che è avvenuta ma con l’avvertenza che Giuseppe avrebbe dovuto lasciare il paese. Cosi è stato e i due, cane e padrone, sono stati rispediti in Italia e accolti, all’aeroporto  da una folla di animalisti capeggiati dall’on. Brambilla. L’ex ministro ha poi stilato un comunicato dove esprimeva grande felicità per il rientro della “bestiola” e tra le altre cose ha anche aggiunto la dichiarazione che riporto più sopra.

Ora, con tutto il rispetto per l’affetto di Giuseppe per il suo cane,  trovo che la faccenda ha del surreale. Il dogo argentino è un cane ritenuto pericoloso in molti paesi. Nella mia città (nei pressi di Venezia) I proprietari di cani contravvengono spesso e volentieri all’obbligo di guinzaglio e museruola e i cani scorrazzano liberi in pieno centro o nei parchi. Ormai entrano liberamente nei locali pubblici e qualche giorno fa mi è capitato di trovarmi faccia a faccia con un cane lupo dentro l’affollatissima pasticceria che frequento abitualmente.

Ho denunciato il fatto ai vigili. Ma non è la prima volta. Il fatto che In Italia la legislazione sia sempre più a favore dei cani e dei loro proprietari, piuttosto che dei cittadini che vorrebbero non dover temere di essere azzannati per strada o nei locali pubblici, mi spaventa. Soprattutto perché un cane non è una pistola che può fare male solo se messa in funzione. Un cane può azzannare se sfugge al padrone per qualsiasi motivo, ragione di più se viene lasciato libero, sia per strada che nei pubblici esercizi e può uccidere all’istante. I cani pericolosi dovrebbero essere tenuti solo da persone in possesso di un patentino che certifichi che sono  in grado di tenerlo in sicurezza per sé e gli altri. Inoltre dovrebbe essere proibito ai cani di grossa tagli di entrare nei locali pubblici, per una questione di igiene ma anche di sicurezza dei clienti. Questa improvvisa mania di trattare i cani come se fossero esseri umani a mio avviso è una deriva demenziale e non corrisponde a vero affetto nei riguardi di questi animali ma a narcisismo ed egoismo dei padroni. Detenere un cane aggressivo e potenzialmente pericoloso e scorrazzarlo in giro per la città come un trofeo, magari sguinzagliato, è sintomo di arroganza e di scarso rispetto per il prossimo.  La legge dovrebbe essere più severa con chi non rispetta le regole sulla sorveglianza e mette in pericolo l’altrui incolumità solo per pavoneggiarsi.

Ma ho poche speranze di ottenere un minimo di attenzione, in giro si vedono sempre di più esempi che vanno in tutt’altra direzione. E se al governo, tra un po’ andranno le destre (di cui l’on Brambilla è un’esponente) le speranze sono quasi ridotte al minimo

 

15 commenti su “Cani e padroni”

  1. Mariagrazia, su come tenere i cani i sono due tendenze estreme, una che li vorrebbe liberi di scorazzare nei parchi perché si è convinti che siano innocui , una di chi li teme eccessivamente e ne vorrebbe sopprimere le razze più aggressive , come nel caso dei danesi da te riportato.
    Eppure la questione potrebbe essere risolta col semplice buon senso. Tenerli semplicemente al guinzaglio specie i cani di taglia media e grossa. Ciò per sicurezza nei riguardi soprattutto dei bambini e per rispetto di che ne abbia comunque paura.
    Certo, poi ci sono anche le leggi, che prescriverebbero la museruola, ma si sa… le leggi son, ma non c’è chi vi tien dietro.
    Sai che qui a Catania, in un quartiere popolare “a rischio” mi capitò di vedere un tizio che portava a spasso un leoncino? Lo teneva al guinzaglio, ma ti assicuro faceva una certa impressione.
    Però non sono d’accordo con quei paesi che prevedono la soppressione delle razze considerate pericolose.

    Rispondi
    • Basterebbe non allevarle e non addrestrarle a uccidere le razze pericolose, mediante incroci e altre tecniche che ne fanno delle vere e proprie armi improprie.
      Poi, che ci siano paesi che sono arrivati a legiferare di sopprimerli per tutelare l’incolumità dei cittadini, non mi sorprende. Io amo i cani ma alcuni possono essere davvero micidiali e non ci si può fidare dei padroni che in alcuni casi sono più aggressivi di loro. L’uomo si è sempre difeso dalle bestie feroci, è la legge della soppravvivenza.

      Rispondi
  2. Ai cani, preferisco di gran lunga i gatti. Purtroppo, Pippo mi è morto 3 anni fa, per un tumore, ora se ne sta andando anche la Cipi, per un edema polmonare. Ha 14 anni, e avevo scritto, su di lei, un racconto d’agosto, che era piaciuto molto a Strale. Scrivo a quest’ora, vicino alla Cipi, che ansima e mi straccia il cuore.

    Rispondi
  3. In molti vorrebbero che i loro animali li accompagnassero per tutta la vita, questo non è possibile e non approvo chi cerca di mantenere in vita gli animali domestici oltre ogni limite perché non riescono a staccarsi da loro. Quando arriva il loro momento, dobbiamo rassegnarci e lasciarli andare. Quando è morta la mia cagnolina ho pianto a lungo, lo so quanto si sta male ma forse l’ho fatta soffrire di più cercando di salvarla in tutti modi, facendola operare.

    Rispondi
  4. Come ci dicono che non c’è speranza, i veterinari, li accompagnano ad andare, i nostri gatti, MGG, anche se è una cosa molto rattristante. Ora la Cipi sta molto meglio, è tornata a mangiare come un bufalo. Abbiamo la stessa età e tante patologie in comune, io e lei. Grazie per la risposta, MGG.

    Rispondi
  5. Parlando di gatti, non di cani, purtroppo, stasera, la Cipi se n’è andata. La veterinaria che le aveva diagnosticato un edema polmonare è un’asina. Ha patito, invece,stamane, quattro attacchi di tipo epilettico, l’abbiamo portata in clinica, ma è morta, proprio lì. È stato proprio triste tornare a casa,aprire la porta e non vedersela più venire incontro.

    Rispondi
  6. Nonostante i cartelli di divieto di far entrare i cani nei supermercati, alcuni padroni c’è li portano. Mi chiedo: sono i cani che non sanno leggere o i loro padroni?

    Il mondo è come l’arca di Noè, tante bestie e pochi uomini. Proverbio.

    Rispondi
  7. Fosse per i cani, anche se non sanno leggere, non ci entrerebbero nei supercati e neppure nei bar e neppure nei ristoranti. I cani soffrono nei luoghi affollati e gli manca l’aria, oltre ad annoiarsi terribilmente.
    Sono i padroni che sanno leggere che fingono di non vedere i cartelli di divieto perché sono arroganti e prepotenti e se hanno un cane al guinzaglio, magari di grossa taglia si sentono i padroni del mondo.
    Mi è capitato in un panificio, l’altro giorno, un cane di grossa taglia aspettava che il padrone scegliesse i panini con estrema cura e intanto lo aveva sciolto dal guinzaglio perché “al chiuso”. Ho osato dire che ne avevo paura e questi mi ha risposto con aria di sufficienza: “Ma non vede che non farebbe male ad una mosca”?
    Magari alle mosche no, ma se gli girava poteva anche azzannarmi alla gola e io, che mosca non sono, avrei potuto risentirmene.
    Ma andare contro la stupidità di certi padroni è più difficile che affrontare le fauci di una tigre.

    Rispondi
  8. MGG, hai ragionissima, su tutto. Al Parco Ducale di Parma girano dei ragazzotti cretini, con pitbull e rottweiler, liberi. Ogni tanto, azzannano bimbi ed adulti. Nessuno li punisce. Anch’io ho paura dei cani di grossa taglia, da piccino un bulldog mi aveva rincorso ed azzannato ad un polpaccio. Ciao!

    Rispondi
  9. La paura dei serpenti sta nel loro veleno, quella dei cani nei loro denti. Lasciamo i cani coi denti solo alle forze dell’ordine, e ai privati cittadini con la legge obblighiamoli a tenerli sdentati.

    Rispondi
  10. Mariagrazia, a proposito di cani, qui da noi in Sicilia c’è un cane autoctono, molto raro e molto bello, a pelo corto, muso affilato. Si tratta del cirneco dell’Etna, un cane snello, elegante che ha subito minime variazioni nel tempo, somigliantissimo a quelli raffigurati in certe statue o in bassorilievi dell’antico Egitto, tanto che per molto tempo s’è creduto che fosse
    stato importato da lì. Invece come ho detto è autoctono.
    Ogni tanto ne vedo qualcuno e resto ammirato ad osservarlo come una rarità.
    Puoi vederlo nel sito sotto indcato.

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Cirneco_dell'Etna

    Rispondi

Rispondi a Franco Bifani Annulla risposta