Venerdi nero? No grazie.

Non mi piace per nulla questa faccenda del black friday che poi, in italiano, significa: venerdì nero. Vorrei vedere se questa scellerata corsa agli acquisti, qui da noi, venissse chiamata cosi, cosa succederebbe. Se ne starebbero tutti a casa in preda al terrore di incappare in qualche brutto incidente, Mentre con nome inglese, invece, è una cosa da urlo, da sballo, insomma non si può mancare.

Ad affollare i negozi, a prelevare dagli scaffali gli articoli che più attirano la nostra attenzione. Un paio di scarpe, di stivaletti, un nuovo Ipad, un nuovo Pc.  Quel vestito particolare, quella borsa cosi raffinata.

Li paghiamo con uno sconto considerevole nella giornata dedicata allo shopping, cioè il black friday. Copiamo tutto. Abbiamo copiato la festa di Halloween dagli anglossassoni, copiamo anche questa corsa a comprare cose di cui non abbiamo bisogno ma che se ci danno ad un prezzo più conveniente degli altri giorni, non riusciamo a trattenerci da metterci in coda per riempirci il bagagliaio.

E spediamo e spandiamo. Ma oggi lavoratori della multinazionale degli acquisti on line Amazon, che aderisce all’iniziativa, sono in sciopero. Cioè, una parte di quei lavoratori, quelli che non temono di venire licenziati seduta stante, come i precari. E ce ne sono molti, per cui saranno in molti a non aderire.

Rivendicano il diritto di faticare con rispetto delle loro colonne vertebrali che sono messe a dura prova da turni massacranti a compiere gli stessi gesti, come in una catena di montaggio.Ma non si era detto che i robots avrebbero sostituito i lavori più ripetitivi? Come mai questi signori, che hanno introiti da favola, soprattutto in occasioni come questa, si servono di umani e li trattano alla stregua di schiavi che lavoravano nei campi di cotone, nell’800 in Brasile?

Molti di loro dicono di non sapere più che faccia hanno i figli e le moglie, di essere sempre in turno, di sentire le membra indolenzite scricchiolare e di avere continui problemi alle mani, agli arti superiori, alla schiena etc.

Per una paga di circa 1500 euro lorde al mese. A chi va bene. Ai precari forse ancora di meno. E si tratta di lavoratori in media giovani, anche perché, essendo un lavoro, a quanto sembra molto usurante, dopo due anni appena, dicono di non riuscire più a tenere i ritmi massacranti.

E allora scioperano.Scioperano per il diritto alla vita e alla salute nel posto di lavoro. Non protestano perché il lavoro è troppo, protestano perché vengono pagati una  miseria e tutte le loro richieste di maggiore attenzione alle esigenze di tutela della loro salute, vengono disattese. Nonostante le abbiano esposte tramite i sindacati, un numero considerevole di volte ed abbiano sempre ricevuto rassicurazioni, non hanno ancora visto risultati concreti e si sentono presi per i fondelli. E hanno piena ragione.

Dovrebbero essere le Istituzioni a prendersi cura della loro vertenza, assieme ai sindacati. Dovrebbero muoversi dal ministero delle Sviluppo economico. O a loro interessa solo lo sviluppo dell’imprenditoria quando è relativa al benessere degli imprenditori? I lavoratori possono pure schiattare sotto il peso di un lavoro faticoso e ripetivo, l’importante è che si vendano l’anima al magazzino della fabbrica?

Io non comprerò neppure un pacchetto di fazzoletti, oggi. Né nei supermarket, nè tantomeno on- line, dove mai ho acquistato e mai acquisterò.  E’per i pigri che non alzano le terga dalle poltrone e ordinano a catalogo, o per coloro i quali non si possono muovere per motivi di salute, i quali, naturalmente sono più che giustificati e ben venga la possibilità di acquistare on-line. Ma gli altri, per conto mio, potrebbero muoversi.

Ma questa corsa all’ultimo acquisto per la gioia degli speculatori che sfruttano esseri umani per farsi sempre più ricchi, non l’apprezzo, anzi, mi fa schifo.

Venerdi nero? No, grazie.

10 commenti su “Venerdi nero? No grazie.”

  1. Purtroppo nell’era della globalizzazione, anche le americanate vengono globalizzate e trasmesse oltre oceano nella vecchia Europa.
    Halloween ha sostituito qui in Sicilia, la festa dei morti (l’usanza fatta credere ai più piccoli che i defunti portino loro dei regali).
    Ora ci mancava anche la corsa al regalo più conveniente.
    In quanto allo sciopero dei dipendenti Amazon, non entro nel merito, non conosco bene come stanno le cose.
    Ad ogni modo l’equilibrio tra giusta retribuzione e lavoro si ottiene con la contrapposizione proprietà-sindacati ed eventuale mediazione dello Stato.
    Ho un’esperienza personale con i turni di lavoro notturno, nella mia azienda, una multinazionale che agiva in un mercato con concorrenza mondiale, qyellobdella microelettronica.
    Fu giocoforza lavorare anche di notte e anche la domenica (con la complicazione che il personale era in maggioranza femminile), altrimenti si sarebbe rimasti tagliati fuori dal mercato. Ci furono molti scioperi, poi anche i sindacati capirono. Ora questa azienda è tra le maggiori in campo mondiale. Senza i sacrifici notturni (fatti pure dal sottoscritto) avrebbe chiuso.
    Ciao, neppure io oggi comprerò niente, immagino la folla alle casse.

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    • I lavoratori di Amazon scioperano perché le condizioni di lavoro, da quanto capisco, sono difficili e di impatto sulla salute. Non è ammissibile, a mio parere, che per portare il pane a casa un lavoratore debba compromettere la propria salute. Considerando poi che le retribuzioni in Italia sono tra le più basse d’Europa, non è difficile pensare che lo sciopero sia sacrosanto e addirittura auspicabile anche per altre categorie di lavoratori fortemente sfruttati.
      Sono d’accordo col sacrificio e chi non lo fa anche con piacere quando si lavora? si sa che bisogna sacrificarsi, ma c’è un limite anche etico, oltre al quale nel 2017, non si può assolutamente andare. La mia solidarietà a quei lavoratori, sarà difficile ma spero che ottengano almeno qualcosa dal loro sacrificio.

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  2. Oggi, da Auchan di Piacenza, se avevi i pattini, ti spingevano quelli dietro, carrello compreso. Però, almeno lì, la gente si orientava su alimentari e arnesi di cucina. Penso che gli sconti arriveranno più tardi, sotto Natale. Io ho acquistato solo un paio di calzini corti di caldocotone, ad 1€…Shame on me!

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  3. Mariagrazia, non vorrei aver dato un’idea sbagliata su come la penso sullo sciopero.
    Ho detto che non conoscevo bene i termini della vetenza Amazon, però ho aggiunto che le condizioni di una giusta retribuzione(compresa ovviamente la normativa sulla sicurezza, etc.) si ottiene con la contrapposizione proprietà-sindacati(e quindi con lo sciopero) ed eventuale mediazione dello Stato.
    Non metto minimamente in dubbio la funzione sociale dello sciopero.
    Ciao, io ho comprato Topolino per mio nipotino.

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    • No, Alessandro, non hai dato nessuna idea sbagliata, avevo capito ma ho voluto sottolineare lo sforzo di quei lavoratori che per ottenere anche un minimo miglioramento delle condizioni di lavoro devono sacrificare una giornata di paga che con uno stipendio già misero, non è certo un piccolo sacrificio. Speriamo che a qualcosa serva.
      Ps: Topolino piace molto anche a me.

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  4. Venerdì nero, ma in un altro senso.
    Nel Sinai centinaia di morti per un attentato ad una moschea: una bomba, poi una feroce sparatoria sui fedeli che fuggivano.

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  5. Esempio preclaro della tolleranza religiosa dei talebani islamici; si accoppano persino tra di loro. Ma è una caratteristica comune alle fedi monoteistiche.

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